venerdì 30 dicembre 2022

Amarone della Valpolicella, basic info

Così come qualsiasi altro vino italiano a denominazione d'origine, anche l'Amarone di Valpolicella ha come riferimento normativo un disciplinare di produzione, che norma praticamente tutto, dalla vigna alla tavola.
Le denominazioni d'origine sono istituite con Decreto Ministeriale e i relativi disciplinari di produzione diventano legge dello Stato con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
La Denominazione d'Origine Controllata e Garantita (Docg) Amarone della Valpolicella fu istituita nel 2010, ma già dal 1968 la tipologia Amarone faceva parte della Denominazione d'Origine Controllata (Doc) Valpolicella istituita appunto in quell'anno.
Il prestigio conquistato dall'Amarone sui mercati nel corso degli anni, indusse il Consorzio di Tutela ad intraprendere iniziativa per l'istituzione di una Denominazione apposita, che disciplinasse Amarone autonomamente rispetto alle altre tipologie di Valpolicella.
La zona di produzione della Docg copre l'intera fascia pedemontana della provincia di Verona, estendendosi dal lago di Garda, fino quasi al confine con la provincia di Vicenza; comprende in tutto o in parte il territorio amministrativo di una ventina di comuni della provincia.
Le tipologie previste sono 4:
- Amarone della Valpolicella.
- Amarone della Valpolicella Valpantena, dove Valpantena rappresenta una sottozona della macroarea sopra descritta.
- Amarone della Valpolicella Classico, dove tale menzione sta ad indicare e circoscrivere l'area storicamente vocata, corrispondente al territorio amministrativo di 5 comuni della macroarea sopra descritta (Marano, Fumane, Negrar, Sant'Ambrogio, San Pietro in Cariano).
- Amarone della Valpolicella Riserva; per tale tipologia è richiesto un periodo d'invecchiamento obbligatorio minimo di 4 anni a partire da 1 novembre dell'anno della vendemmia, quindi doppio rispetto al periodo d'invecchiamento obbligatorio minimo richiesto per la tipologia normale, che infatti è di due anni a partire da 1 gennaio successivo all'anno di vendemmia.
Base ampelografica:
Corvina e/o Corvinone fino a un massimale del 95%, Rondinella fino a un massimale del 30%.
Sono tuttavia consentite altre uve a bacca rossa di cui è ammessa la coltivazione in provincia di Verona, autoctone o non autoctone, fino a un massimale del 25% complessivo di entrambe le categorie.
Caratteristiche fondamentali dell'Amarone sono l'utilizzo di uve locali, esclusive di questo territorio, e il fatto che queste uve sono sottoposte ad appassimento.
L'appassimento dura pochi mesi, circa 100-120 giorni, ma il Consorzio di Tutela può autorizzare periodi più brevi in relazione all'andamento meteo.
L'appassimento ha la funzione di disidratare gli acini, ridurre i liquidi, concentrare gli zuccheri.
La ricchezza zuccherina ottenuta, determinerà poi una fase di fermentazione prolungata, molto lenta, che può protrarsi anche per 40-60 giorni, determinerà inoltre l'elevato tenore alcolico, che da disciplinare non può essere inferiore a 14°, ma ormai è quasi impossibile trovare Amarone sotto i 15°.
Gli zuccheri di partenza, nonostante vengano quasi completamente svolti in fermentazione, incidono tuttavia sullo stile del vino, conferiscono morbidezza, avvolgenza, spessore materico, accentuando marcatori ben lontani dall'amaro che pure è nel nome del vino.
La storia del nome Amarone si fa risalire agli anni '30 ed è legata ad un errore nella produzione del Recioto.
Il Recioto di Valpolicella è un vino dolce, ottenuto dalle uve locali sopra descritte e sottoposte ad appassimento; la fase di fermentazione è breve, in modo da non svolgere tutti gli zuccheri e consentire un grado zuccherino elevato, pari o superiore a 46 grammi/litro, indispensabile per ottenere un vino dolce.
In quel tempo, siamo intorno alla metà degli anni '30, un cantiniere, tal Adelino Lucchese, dimenticò in cantina una botte di Recioto, che rimase lì per qualche anno.
Quando il cantiniere e l'enologo Gaetano Dall'Ora se ne accorsero, temettero che quel vino fosse andato a male, ma dopo averlo assaggiato si resero conto di stare di fronte a qualcosa di "monumentale": gli zuccheri erano stati svolti, la fermentazione completata, il vino in origine dolce era diventato secco, acquistato corpo, struttura, potenza, la dolcezza originaria aveva conferito eleganza e morbidezza.
Decisero quindi di commercializzarlo con il nome Amarone, proprio perchè era derivato da un errore di produzione di un vino dolce come il Recioto, che di fatto può essere considerato come il patrigno dell'Amarone.
Amarone della Valpolicella, best italian wine.
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lunedì 26 dicembre 2022

Maremma Toscana Doc Viognier '19, Cacciagrande winery

Ottenuto da uve Viognier vendemmiate tra fine agosto e inizio settembre, subisce criomacerazione prefermentativa in acciaio per 24 ore, sosta sulle fecce fini per circa quattro mesi prima dell'imbottigliamento.
Giallo dorato brillante.
Toni sassosi quasi idrocarburici, pietra bagnata, frutto giallo maturo: minerale e cremoso.
Abbiamo colto questo vino nel pieno della maturità, a tre anni dalla vendemmia.
A corredo dell'impalcatura solida di tipo minerale e pietroso, percepiamo il frutto giallo, l'albicocca in confettura, la buccia d'agrume e l'impronta amarotica; in modalità sottile e in funzione equilibratrice, percepiamo anche accenni vanigliati e pan brioches, marcatori che ingrassano parzialmente il quadro, corroborano la piega matura, anche competono con la  dotazione acido/sapida, non sovrastano le pulsioni rinfrescanti, attive lungo tutta l'estensione organolettica, incisive soprattutto nel finale.
Viognier è vitigno leggermente tardivo e potrebbe correre il rischio che, con la sovramaturazione, la freschezza arrivi ad essere eccessivamente contenuta; mi pare di poter dire che in questo caso la tempistica di vendemmia sia stata centrata e tale rischio neutralizzato.
Valutazione @avvinatore 91/100
Azienda Vitivinicola Cacciagrande, si estende per circa 40 ettari, di cui 20 coltivati a vigneto per una produzione media annua di 120.000 bottiglie e 5 ad oliveto, nel cuore della Maremma Toscana, a circa 10 Km da Castiglione della Pescaia (Gr).
Maremma Toscana Doc Viognier '19
13% vol.
Azienda Vitivinicola Cacciagrande di Bruno Tuccio
58043 Castiglione della Pescaia (Gr)
Località Ampio – Fraz. Tirli
Tel. +39 0564 944168 Mobile 334 708 7056
E-mail: info@cacciagrande.com
Coordinate GPS (42°49’30.42″N 10°57’9.59″E )
Web: http://cacciagrande.com/
Viognier vitigno
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lunedì 12 dicembre 2022

Rosso Piceno Doc, guided tasting at Rosso di Sera WineFestival

Nell'ambito della 1^ edizione di "Rosso di Sera" svoltasi sabato 10 e domenica 11 dicembre 2022 presso Villa Bonaparte a Porto San Giorgio (Fm), organizzata dall'Associazione Culturale "La Luce e i Sentieri" e da "Ais Marche", degustazione guidata di Rosso Piceno Doc sul tema: "da giovane a maturo, un viaggio esperienziale sull’evoluzione del vino rosso".
Degustazione guidata dai relatori Ais: Somm. Stefania Morbidelli e Somm. Simona Sestili.
Abbiamo testato 6 diverse interpretazioni dello storico blend (montepulciano e sangiovese come base ampelografica, con possibilità di un massimale del 15% di altre uve a bacca rossa non aromatiche ammesse alla coltivazione in regione Marche); diversità interpretative legate non solo all'età, ma anche ad altre variabili, traducibili sinteticamente in terroir e stili produttivi differenti.
Cantina Valdaso - Rosso Piceno Doc '21
Tenuta Sant'Isidoro - Rosso Piceno Doc '20 Pinto
Vigneti Vallorani - Rosso Piceno Superiore Doc '19 Konè
Fontursia - Rosso Piceno Doc '18 Crivellino
Rio Maggio - Rosso Piceno Doc '17 Granarijs
Cantina Villa Angela -  Rosso Piceno Sangiovese Doc '07 Vill'Angela
1) Vino di facile approccio, vinoso, essenze floreali di rosa, piccoli frutti rossi ancora acerbi.
Piacevole al palato, fresco e fruttato, tannino soft.
Vino pronto, da bere subito, nel breve periodo.
70% montepulciano, 20% sangiovese, 10% merlot.
2) Otto mesi in rovere arrotondano un quadro vieppiù edulcorato da ciliegia e da essenze floreali di rosa e violetta apportate dalla percentuale di uve Lacrima.
Fresco ed immediato al palato, dove dà il meglio di sè.
Blend di montepulciano, sangiovese e lacrima.
3) Da vigneti vecchi da 35 a 55 anni, maturato 18 mesi sur lies in piccoli fusti di cui 1/3 di primo passaggio, affinato 12 mesi in bottiglia.
Vino di calibro.
Il tannino ancora graffiante nonostante i legni nuovi e l'affinamento prolungato, lascia percepire scelte di vigna e di cantina volte a contemperare gusto internazionale e pulsione territoriale; ne risulta un tratto anche ruvido, ma identificativo dell'area classica.
Frutto maturo, marasca sotto spirito, cipria e vaniglia, spezie dolci; quadro scalpitante di frutto, polifenoli e tannini, può beneficiare di ulteriore riposo in bottiglia.
60% montepulciano, 40% sangiovese.
4) Ricco di frutto maturo, marasca sotto spirito e in confettura, spezie, chiodo di garofano, tabacco, fiore appassito.
Fresco e acidico al palato, stimola la salivazione, invitando al nuovo sorso.
Vino con tratto territoriale, perlomeno dal mio punto di vista; non eccelle in allungo.
60% montepulciano, 40% sangiovese.
5) Il colore granato scarico, quindi inconsueto per la tipologia, lascia intendere lo stato evolutivo.
Al naso impattano note di torrefazione e di liquore al caffè, predominanti su altri marcatori.
In bocca la struttura pare svuotarsi e non reggere la sfida contro il tempo; possiamo trovare note di frutta cotta, pepe e cioccolato, ma la deriva ossidativa già percepita al naso pare prendere il sopravvento.
Più vino da meditazione che da pasto.
L'andamento meteo non favorevole nel 2017, con primavera gelida ed estate calda e siccitosa, ha sconvolto il ciclo vegetativo delle piante, limitato il potenziale del frutto, agevolato l'invecchiamento precoce del vino.
Un'annata quindi non a livello di altri Granarijs; ciononostante quest'etichetta a mio parere rimane di riferimento nell'ambito della Denominazione, non solo al di fuori dell'area classica.
70% montepulciano, 30% sangiovese.
6) La tipologia Rosso Piceno Sangiovese prevede da disciplinare, almeno 85% uva sangiovese, ma è andata ormai in disuso e a mia conoscenza non vi sono altre aziende che producono questa tipologia; aggiungasi che Cantina Villa Angela con sede ad Offida (AP) pare non sia più in attività, viceversa secondo altre fonti, pare essere stata acquisita da Velenosi Vini come ramo d'azienda, ma la questione è controversa.
In ogni caso trattasi di una chicca ormai introvabile.
Fase olfattiva ricca di suggestioni, complessa, profonda, austera, può persino ricondurre a un grande vino di Borgogna; troviamo note di sottobosco, frutto nero stramacerato, macchia mediterranea, goudron, note catramose di vino datato e aristocratico.
L'impatto olfattivo di notevole livello, produce l'aspettativa al gusto.
In quest'ultima fase però, bisogna armarsi di pazienza, bisogna dare al vino il tempo di riempirsi, di recuperare smalto e sintonia con la precedente fase, di dar fondo alle ultime energie per riportare in superficie i talenti nascosti, ormai dimenticati.
Con i vini datati occorre invertire la direzione: il vino datato o aged wine, tende a non attrarre a sè, addirittura a essere respingente e per potersi concedere esige un degustatore interessato.
L'adeguata ossigenazione consente a questo vino d'arricchirsi, d'allungarsi in retrogusto, d'allungarsi la vita.
Ci trasmette il ricordo e un'emozione.

martedì 6 dicembre 2022

Rosso di Sera 2022 a Porto San Giorgio

Rosso di Sera è un viaggio esperienziale alla scoperta dei migliori vini rossi della Regione Marche.
Protagonista dell'edizione 2022 è la DOC Rosso Piceno.
L’evento si sviluppa in un week-end di presentazioni, incontri, interviste e degustazioni guidate.
Un programma costruito per coniugare momenti di carattere culturale, informativo e d'intrattenimento.
Location dell'evento è la suggestiva Villa Bonaparte (fatta costruire nel primo trentennio del XIX secolo da Girolamo Bonaparte, fratello di Napoleone Bonaparte), in via Bonaparte 11 a Porto San Giorgio (Fm), che accoglierà al suo interno oltre 30 espositori.
Organizzazione: "La Luce e i Sentieri" e "Ais Marche", con il patrocinio di "Comune di Porto San Giorgio" e "Consiglio Regionale Marche".
📌Ingresso Gratuito
📌Posti limitati, prenotazione obbligatoria per degustazioni guidate e cena
🍷 Carnet degustazione bicchiere + sacca 15€
🍷 Wine experience degustazioni guidate 15€
🍷 Cena di Gala con degustazione guidata 70€. Riserva il tuo posto online e nelle prevendite Vivaticket👉 https://www.vivaticket.com/it/search?q=villa%20bonaparte
☎ Info evento +39 338 6069117
💥Scopri tutti gli eventi in programma💥
✔ SABATO 10 DICEMBRE
15:00 Opening. Inaugurazione e apertura banchi degustazione
16:30 Talk show. Rosso Piceno e Rosso Piceno Superiore, terroir a confronto. Tavola rotonda a cura del Prof. Stefano Isidori, presidente AIS Marche, con Armando Falcioni, direttore del Consorzio Vini Piceni.
18:00 Wine Experience. Da giovane a maturo, un viaggio esperienziale sull’evoluzione del vino rosso. Degustazione guidata da relatori AIS.
19:00 Asta di beneficienza. Asta di preziosi distillati all’oro e artigianato artistico a cura del Rotary Club di P. S. Giorgio. Il ricavato verrà devoluto in beneficenza.
20:00 Presentazione nuova BMW i7. La nuova ammiraglia totalmente elettrica. Per gli ospiti della cena di gala, pre-dinner offerto da Cascioli group.
21:00 A cena con il Sommelier. Ogni vino ha il suo piatto fra tradizione e innovazione. Cena di gala con degustazione guidata dal Prof. Stefano Isidori - AIS Marche.
✔ DOMENICA 11 DICEMBRE
15:00 Opening. Apertura banchi degustazione
16:30 Talk show. L’importanza del bicchiere nella degustazione di un vino: forma, storia e tradizioni nella degustazione. Tavola rotonda a cura di AIS Marche.
18:00 Il mito di Dionisio. Ogni cosa è infranta e danza. Lezione spettacolo sul Dio Dionisio a cura di Cesare Catà, filosofo e performer teatrale.
19:00 Wine Experience. Rosso Piceno in verticale, un viaggio nel tempo tra le preziose annate di un vino: Roggio del Filare, cantina @Velenosi. Degustazione guidata a cura del Prof. Stefano Isidori Presidente AIS Marche.
Le cantine partecipanti:
• Le Corti dei Farfensi 
• Velenosi
• Lumavite
• La Fontursia
• Casale Vitali
• Rio Maggio
• Sant'Isidoro 
• San Michele Arcangelo 
• Villa Forano
• Villa Bucci
• Vallorani
• Bastianelli
• Santa Liberata 
• Murola
• Le Caniette 
• Colli Ripani
• Terre di Serrapetrona 
• Mancinelli
• Vicari
• Silvestroni
• Saputi
• Cantina Mattei
• Clementina Fabi
• Santa Barbara 
• Moroder
• Il Conte Villa Prandone
• Tenute Pieralisi Monteschiavo
• Montecappone Mirizzi
• San Michele a Ripa
• Le Senate
• Cantina Valdaso
• La Lepre e La Luna

sabato 3 dicembre 2022

Corso Sommelier Ais 1°Livello a Porto San Giorgio, Ais Marche

Associazione Italiana Sommelier Marche Delegazione di Fermo-Porto San Giorgio.
Corso di qualificazione professionale per sommelier, 1° livello.
Calendario corso
1 Lunedì 13/02/2023 La figura del Sommelier
2 Martedì 21/02/2023 Viticoltura
3 Lunedì 27/02/2023 Enologia - La Produzione del Vino
4 Lunedì 06/03/2023 Enologia - I Componenti del Vino
5 Mercoledì 08/03/2023 Tecnica della degustazione - Esame visivo
6 Martedì 14/03/2023 Tecnica della degustazione - Esame olfattivo
7 Martedì 21/03/2023 Tecnica della Degustazione - Esame gusto-olfattivo
8 Lunedì 27/03/2023 Spumanti
9 Lunedì 03/04/2023 Vini passiti,vendemmia tardiva,muffati,icewein, ecc.
10 Martedì 11/04/2023 Il vino italiano e le sue leggi
11 Lunedì 17/04/2023 Birra
12 Mercoledì 26/04/2023 Distillati e liquori
13 Martedì 02/05/2023 Le funzioni del sommelier
14 Sabato 13/05/2023 Visita a una azienda vitivinicola
15 Lunedì 15/05/2023 Approfondimento sulla degustazione e autovalutazione
Direttore di Corso STEFANIA MORBIDELLI
Sede del Corso DAVID PALACE HOTEL Via Spontini, 10, Porto San Giorgio (Fm)
Scadenza iscrizioni Domenica 05 FEBBRAIO 2023
Inizio lezioni serali ore: 20,30
Per la partecipazione al corso è indispensabile essere soci dell'Associazione Italiana Sommelier.
È possibile associarsi e versare la quota annuale di € 90 che permetterà di partecipare a tutte le attività associative, nonché di ricevere le riviste e le guide dei vini regionali e nazionali.
Form d'iscrizione sul sito Ais Marche: https://portale.aisitalia.it/quote.aspx?v=2&tipologia=iscrizione 
Per iscriversi al corso, il socio deve:
- scaricare e compilare il Modulo Iscrizione Corsi dal sito dell’Ais Marche;
- contattare il Direttore di Corso o il Delegato per avere conferma della possibilità di partecipazione al corso;
- effettuare il versamento del contributo integrativo per il corso pari a € 450 tramite bonifico a favore di Associazione Italiana Sommelier Marche
BANCA INTESA
IT48R0306902700100000002427
Causale: PARTECIPAZIONE CORSO 1° LIVELLO DELEGAZIONE DI FERMO indicando nome e cognome del corsista;
- far pervenire alla Delegazione, prima dell'inizio del corso, il Modulo Iscrizione Corso compilato e firmato, la copia del bonifico effettuato e la copia della tessera o della lettera con la tessera assegnata dall’AIS, anche per e-mail all'indirizzo fermo@aismarche.it
- La direzione si riserva la possibilità di cambiare le date delle lezioni (il contributo integrativo comprende la valigetta con quattro calici, i libri di testo, il quaderno di degustazione, i vini in degustazione per ogni lezione).
Per ulteriori informazioni:
Somm. Stefania Morbidelli 347.9512133 - fermo@aismarche.it

martedì 29 novembre 2022

Offida Pecorino Docg '21 Danù, Costadoro winery

L’Azienda Costadoro nasce nei primi del ‘900 dall’unione di antiche e nobili famiglie del Piceno.
Nel 1969 il Conte Mimmo decide di iniziare a commercializzare i propri vini in bottiglia, acquistando ulteriori poderi nel territorio Piceno.
Gli attuali terreni della Costadoro, coltivati con metodo biologico, si estendono per circa 120 ettari lungo le dorsali e le valli dell’entroterra, tra i comuni di Offida, Ripatransone e limitrofi, fino a raggiungere le coste del vicino Mare Adriatico.
Due sono le linee produttive: linea Lo Puro (senza solfiti aggiunti), linea Biologico.
Il vino qui degustato fa parte di quest'ultima.
Fermentato parte in acciaio, parte in legno d'acacia con batonnage, si presenta giallo paglierino brillante, con riflesso verdognolo.
In evidenza marcatori che spesso e volentieri ritroviamo nei pecorino del sud delle Marche: frutta fresca, pomacea, banana e pera, agrume in sottofondo, così come la venatura minerale, di tipo sassoso, di pietra bagnata.
In bocca l'equilibrio è stabile.
All'interno dell'impalcatura acido/sapida, si affacciano connotazioni meno ruvide che ricordano vaniglia e prugna gialla matura; tuttavia la dotazione citrina non è facilmente addomesticabile e torna prepotente nel finale.
Vino di bella fattura, certamente non ambizioso, ma di facile approccio e versatile nell'abbinamento, in particolar modo su cucina di mare, fritture, cozze e vongole in guazzetto, linguine allo scoglio.
Valutazione @avvinatore: 89/100
Offida Pecorino Docg '21 Danù
14% vol.
Costadoro Società Agricola s.r.l.
via Monte Aquilino 2, 63039 San Benedetto del Tronto (AP) – Italia
T + F +39 0735 81781 +39 0735 86439
https://vinicostadoro.it/

mercoledì 23 novembre 2022

Guida Veronelli 2023, Tre Stelle Oro regione Marche

I Vini di Veronelli, criterio di valutazione:
Le Tre Stelle Oro sono attribuite ai vini che hanno ottenuto giudizio uguale o superiore a 94 centesimi.
Essendo per la Guida Veronelli la costanza qualitativa un valore, il riconoscimento è conferito esclusivamente ai vini già ai vertici nelle annate precedenti.
Per la Regione Marche hanno ricevuto Tre Stelle Oro:
  • Chaos Marche Rosso 2019 Le Terrazze AA 94
  • Conero Riserva Campo San Giorgio 2018 Umani Ronchi AA 94
  • Conero Riserva Cùmaro 2018 Umani Ronchi AA 94
  • Conero Riserva Nerone 2017 Moncaro AA 94
  • Conero Riserva Sassi Neri 2018 Le Terrazze AA 94
  • IX Prandone Marche Rosso 2019 Il Conte - Villa Prandone AA 95
  • Kurni Marche Rosso 2020 Oasi degli Angeli AA 95
  • Rosso Piceno Superiore Roggio del Filare 2019 Velenosi AA 94
  • Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Balciana 2020 Sartarelli AA 94
  • Zipolo Villa Prandone Marche Rosso 2019 Il Conte - Villa Prandone AA 94

venerdì 18 novembre 2022

Valpolicella Ripasso Superiore Doc '19 Valdimezzo, Casa Vinicola Sartori

Questo vino fa parte della linea aziendale dedicata al canale retail, comprendente anche Valpolicella Superiore, Amarone della Valpolicella e Lugana.
E' ottenuto da uve Corvina, Corvinone, Rondinella, Croatina, con percentuale prevalente della prima e maturato 12-18 mesi in botti di medie e grandi dimensioni prima dell'affinamento in bottiglia prolungatosi per altri 6 mesi, così come previsto da Disciplinare per la tipologia "superiore".
Nel mese di febbraio successivo alla vendemmia, il vino è stato "ripassato" sulle vinacce dell'Amarone, seguendo tecniche e tradizioni consolidate.
Valpolicella Ripasso Superiore Doc '19 Valdimezzo
13,5% vol.
Si presenta rosso rubino con riflesso granato.
Quadro di medio spessore, tuttavia brilla d'essenze fruttate e freschezza.
Netta è la risposta varietale: ciliegia, more e mirtilli, sottile speziatura, chiodo di garofano, sentori floreali che ricordano il geranio, descrivono l'essenziale della tipologia.
In bocca è succoso di frutto rosso, addolcito dalla ciliegia in apertura, proiettato su connotazioni amaricanti di rabarbaro e tamarindo in chiusura.
Vino nel solco della tradizione, adottabile nella quotidianità in considerazione del favorevole rapporto qualità-prezzo, a mio parere contempera fruibilità e valori enologici.
Risotto ai funghi porcini, fegato alla veneziana.
Valutazione @avvinatore 89/100
Casa Vinicola Sartori S.p.a.
Via Casette, 4
37024 Negrar in Valpolicella
Verona - Italy
Tel. +39 045 6028011
Fax +39 045 6020134
Email sartori@sartorinet.com
Web https://www.sartorinet.com/
Valpolicella Ripasso
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sabato 12 novembre 2022

Quattro Viti Vitae 2023, Regione Marche

Guida Vitae 2023 a cura di Associazione Italiana Sommelier.
Quattro Viti 2023 per la regione Marche.
BATATÉ 2019 - Clara Marcelli
BIANKO 2020 - Macondo
CACINELLO 2018 - Le Senate
CASTELLI DI JESI VERDICCHIO CLASSICO AMBROSIA RISERVA 2019 - Vignamato
CASTELLI DI JESI VERDICCHIO CLASSICO CRISIO RISERVA 2019 - Casalfarneto
CASTELLI DI JESI VERDICCHIO CLASSICO MISCO RISERVA 2019 - Tenuta di Tavignano
CASTELLI DI JESI VERDICCHIO CLASSICO RISERVA 2018 - Mancini
CASTELLI DI JESI VERDICCHIO CLASSICO UTOPIA RISERVA 2019 - Montecappone - Mirizzi
CASTELLI DI JESI VERDICCHIO CLASSICO VIGNA IL CANTICO DELLA FIGURA RISERVA 2019 - Andrea Felici
CASTELLI DI JESI VERDICCHIO CLASSICO VILLA BUCCI RISERVA 2019 - Bucci
COLLI MACERATESI RIBONA 2021 - Boccadigabbia
CONERO CAMPO SAN GIORGIO RISERVA 2018 - Umani Ronchi
CONERO ROSSINI RISERVA 2016 - Piantate Lunghe
CONERO VIGNETI DEL PARCO RISERVA 2017 - Moncaro
FALERIO PECORINO 003 ZEROZEROTRE 2021 - Castrum Morisci
GUERRIERO DELLA TERRA 2019 - Guerrieri
ISRA 2019 - Maria Letizia Allevi
LACRIMA DI MORRO D’ALBA PASSITO AMARANTO DEL POZZO BUONO 2020 - Vicari
LACRIMA DI MORRO D’ALBA SUPERIORE 2020 - Stefano Mancinelli
LU KONT 2019 - Il Conte Villa Prandone
MOSCATO SAUVIGNON PASSITO ESTASI 2017 - La Montata
OFFIDA PECORINO LUCIANO CAMPO VALLEROSA 2019 - Emanuele Dianetti
REGINA DEL BOSCO 2019 - Fattoria Dezi
ROSSO PICENO SUPERIORE ROGGIO DEL FILARE 2019 - Velenosi
ROSSOMATÓ 2018 - Valter Mattoni
SERRAPETRONA ROBBIONE 2015 - Terre di Serrapetrona
SORLIVIO 2018 - Vigneti Vallorani
TUSIANO 2015 - Lumavite
VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI CLASSICO SUPERIORE BALCIANA 2020 - Sartarelli
VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI SPUMANTE DOSAGGIO ZERO 1622 MDCXXII 2016 - Tenute Pieralisi Monte Schiavo
VERDICCHIO DI MATELICA GODENZIA RISERVA 2020 - Cantine Mecella
VERDICCHIO DI MATELICA MIRUM RISERVA 2020 - Fattoria La Monacesca
VERDICCHIO DI MATELICA NOI 150 RISERVA 2018 - Belisario

martedì 8 novembre 2022

Valpolicella Ripasso, wine making method

Il Ripasso di Valpolicella nasce storicamente come un "trucco enologico" segreto, finalizzato a migliorare vini deboli, scarsi dal punto di vista organolettico, ma si è rivelato nel corso degli anni un eccezionale successo commerciale.
Il Ripasso della Valpolicella è una di quelle straordinarie storie di uomini, territori e tradizioni, di cui il mondo del vino è fonte inesauribile; le sue origini si perdono nel passato, quando la gente beveva più vino che acqua e i vigneti dovevano produrre enormi quantità di uva, poco importa se il succo non durava a lungo, risultava diluito, povero di zuccheri, a basso contenuto alcolico, non molto concentrato.
Non di rado una partita di vino sviluppava difetti, ossidazioni, acidità acetica e altro, restando in cantina più a lungo del previsto.
In questi casi, il cantiniere aveva il compito di trovare soluzioni per rimediare alle criticità legate alla debolezza del vino; una di queste pratiche di cantina era il Ripasso, svolto di solito tra la metà di gennaio e la metà di marzo, successivo alla svinatura dell'Amarone o del Recioto e consistente essenzialmente nel travasare il vino da un tino all'altro, al fine di farlo sostare qualche giorno sulle vinacce di uve appassite.
vinacce
Il Metodo Ripasso in Valpolicella
Fin dall'antichità in quest'area si producevano tipicamente due vini.
Un vino Valpolicella base, fatto con uve fresche a settembre/ottobre, e il Recioto, un vino dolce prodotto con uve sottoposte a un periodo di appassimento di 3-4 mesi prima della fermentazione,  quindi molto concentrate, ricche di aromi e zuccheri.
A febbraio o marzo, dopo un periodo di fermentazione piuttosto breve al fine di trasformare soltanto una parte degli zuccheri in alcol, il vino dolce denominato Recioto era pronto, e veniva separato dalle bucce.
I produttori prendevano quindi un po' del vino più debole e insipido dell'autunno precedente e lo mettevano nei tini assieme alle vinacce del Recioto, ricche di zuccheri non svolti a seguito della fermentazione non completata.
Queste bucce, messe a contatto con il vino di qualità inferiore e da migliorare, innescavano una seconda fermentazione che:
• alzava il grado alcolico di uno o due punti
• estraeva il colore residuo nelle bucce
• aggiungeva struttura e corpo
Il vino che ne risultava era migliore, più alcolico e consentiva ai produttori di venderlo ad un prezzo più alto.
Questo metodo si chiama Ripasso perché consiste nel ripassare un vino Valpolicella sulle bucce inizialmente del Recioto, successivamente dell'Amarone.
Inizialmente i cantinieri non volevano che i clienti sapessero di questo "trucco" che usavano per migliorare un vino di seconda scelta; tuttavia a seguito dell'istituzione della Doc Valpolicella Ripasso nel 2007, la produzione triplicò nel giro di pochi anni e il successo commerciale spinse i produttori persino a vantarsi di ciò di cui in passato si erano vergognati.
La domanda era così elevata che rese impossibile avere abbastanza Ripasso utilizzando solo le uve del Recioto, la cui produzione in Valpolicella era ed è molto ridotta.
Per questo motivo i produttori iniziarono ad utilizzare anche le vinacce di Amarone che tuttavia sono meno ricche di zuccheri e di colore a causa di una fermentazione molto più lunga (40-60 giorni) rispetto a quella del Recioto.
Con questa tecnica affinatasi nel tempo, il mercato dei consumatori ha avuto a disposizione un vino molto vicino all'Amarone in termini di struttura e di aromi, ma a un terzo del prezzo.
svinatura Ripasso
Con gli anni, gli enologi hanno sviluppato tutta una serie di tecniche e migliorìe del processo, finalizzate a contemperare la crescente produzione di Ripasso con l'invariata disponibilità di vinacce di Amarone o di Recioto. 
Doppia fermentazione
Nella produzione del Ripasso circa il 70% delle uve viene pigiato e fermentato immediatamente dopo la vendemmia, mentre il restante 30% viene appassito per un mese o più e poi aggiunto per innescare una seconda fermentazione.
Amarone in piccolo
Le uve selezionate per il Ripasso vengono lasciate appassire per circa un mese prima di essere pigiate per la fermentazione.
Questo processo è letteralmente una tecnica di produzione dell'Amarone abbreviata.
In entrambi i casi il vino ottenuto, una volta messo per qualche giorno nella stessa vasca con le vinacce dell'Amarone, può essere legalmente etichettato come Ripasso.
Inoltre le vinacce di Amarone utilizzate per fare il Ripasso non vengono più pressate dopo la svinatura; in questo modo possono trattenere fino al 15% del vino Amarone che finisce nel Ripasso al momento della seconda fermentazione.
Le caratteristiche del Ripasso
Come ogni altro vino della Valpolicella, anche il Ripasso è prodotto con un blend di uve Corvina, Corvinone, Rondinella a cui si possono aggiungere fino al 15% di altri vitigni locali.
Se affina almeno un anno prima dell'imbottigliamento è classificato come Superiore.
Ripasso è spesso indicato come "piccolo Amarone" o con un meno lusinghiero "Amarone dei poveri".
Al di là delle semplificazioni, è in realtà vero che si tratta di un vino a metà strada tra il più semplice e facile Valpolicella e l'Amarone.
Tutte le caratteristiche dell'Amarone si ritroveranno quindi nel Valpolicella Ripasso, ma con un po' meno concentrazione e intensità, colore, profumi, bouquet, sentori, ecc.
Negli ultimi anni alcuni produttori hanno creato dei Valpolicella Ripasso così concentrati e intensi da poterli confondere con l'Amarone.
La storia dell'azienda Buglioni è diventata famosa.
In una degustazione alla cieca il loro Valpolicella Superiore Ripasso venne classificato come Amarone.
Quando il sommelier scoprì la verità, pare abbia detto che quel vino era un bugiardo.
L'azienda decise allora di chiamare il suo Ripasso "Il Bugiardo".
Cantina Buglioni, visita, degustazioni:
Abbinamento al cibo
Quando si tratta di abbinamento al cibo, il Ripasso è uno dei vini più versatili che possiate trovare.
Può infatti affiancare l'intero pasto, partendo da un antipasto saporito, e continuando con una pasta con un sugo elaborato, fino ai secondi di carne grigliata o arrosto.
A Verona si dice che il Valpolicella è il vino da tutti i giorni, mentre l'Amarone è per le occasioni speciali, il Ripasso invece è il tipico vino da fine settimana.
fonte:
http://www.veronissima.com/ita.html
Valpolicella Ripasso
You Tube channel

giovedì 3 novembre 2022

Degustazioni in Enoteca Giuli Pasquale, Porto San Giorgio

Sabato 17 settembre 2022 presso l'Enoteca Giuli Pasquale in Via Annibal Caro 1 a Porto San Giorgio (Fm), appuntamento con Anteprima Guida Vini d’Italia 2023, un Tour di Wine Tasting organizzato da Gambero Rosso per presentare i nuovi vini agli enoappassionati e agli operatori horeca in attesa dell’uscita della Guida Vini d’Italia 2023 programmata per il mese di ottobre.
Nella settimana dal 12 al 17 settembre l’appuntamento è stato in alcune tra le più rinomate enoteche di tutta Italia recensite da Gambero Rosso, per scoprire le nuove annate dei vini di oltre 40 cantine italiane.
Mie degustazioni e valutazioni presso Enoteca Giuli Pasquale.
1) Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg Pinot Nero Pas Dosè '18 Casto, Bosco Longhino winery.
12% vol.
Area vocata per ciò che concerne Pinot Nero.
Vino di gran classe.
Valutazione @avvinatore: eccellente.
2) Barbaresco Docg 19 Serraboella, Bera winery.
14,5% vol.
Da uve nebbiolo, 10-11 mesi in rovere, più altri 8 mesi in bottiglia, grande struttura e finezza, frutto in confettura, note floreali, speziatura.
Valutazione @avvinatore: eccellente.
1) Bolgheri Rosso Doc '21 Scirè, Ceralti winery.
14% vol.
Terroir di sicuro affidamento.
Taglio bordolese con prevalenza cabernet sauvignon; vino ancora giovane, ricco di frutto e di tannino scalpitante, destinato ad evolvere positivamente.
Valutazione @avvinatore: buono.
2) Gutturnio Superiore Doc '20 il Valandrea, Il Poggiarello winery.
14% vol.
Da uve barbera e bonarda in percentuali pressoché paritarie, non particolarmente profumato, tuttavia corposo, pepato, frutto nero e sottobosco, tende all'amarotico.
Valutazione @avvinatore: buono.
1) Barbera d'Asti Superiore Docg '17 Sergio, Gozzelino winery.
14,5% vol.
Armonico, ben bilanciato tra parti dure e morbide, frutto rosso, essenze floreali, sfumature torrefatte, complessità.
Valutazione @avvinatore: ottimo.
2) Ruchè di Castagnole Monferrato Docg '21 Laccento, Montalbera winery.
15% vol.
Intensi profumi floreali e frutti di bosco, tannini ruvidi.
Valutazione @avvinatore: discreto.
1) Aglianico del Vulture Doc '20 Calice, Donato D'angelo winery.
14% vol.
Profumi e sapori varietali, proiettato sulle durezze.
Valutazione @avvinatore: discreto.
2) Puglia Igt Nero di Troia '18 Rosone, Placido Volpone winery.
14% vol.
Fin troppo evidente il tentativo di ammorbidire o edulcorare il tratto varietale.
Note di rabarbaro, tannino scomposto.
Azienda di proprietà dell'attore Michele Placido e della famiglia Volpone.
Valutazione @avvinatore: discreto.
Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane Docg '20 Yang, F.LLi Barba winery.
13% vol.
Yang ipotizzo sia distorsione di Young, essendo questo un vino con caratteristiche giovanili, fresco e fruttato, oserei dire leggiadro, ciliegia ed erbette aromatiche, vino di territorio, esprime il tratto varietale, destinato al consumo nel breve periodo.
Valutazione @avvinatore: buono.
Enoteca Giuli Pasquale
via Annibal Caro 1
63822 Porto San Giorgio (Fm)

martedì 1 novembre 2022

Incrocio Bruni 54 Marche Igt '21, I Tre Filari winery

Vino destinato al consumo di massa, facilmente reperibile in grande e piccola distribuzione ad un prezzo ampiamente al di sotto della doppia cifra.
Incrocio Bruni 54 è un ibrido da impollinazione, ottenuto intorno alla metà degli anni '30 dall'insigne ampelografo marchigiano Prof. Bruno Bruni, incrociando verdicchio e sauvignon; si tratta quindi di un vitigno autoctono della regione Marche, la cui superficie vitata è assai ridotta e prevalentemente localizzata nella parte centro-settentrionale della regione.
Marche Igt Incrocio Bruni 54 vendemmia 2021
13,5% vol.
Vinificato in acciaio in modo tradizionale, si presenta giallo paglierino con riflesso verde-oro.
Decisamente "sauvignonesco" al naso, pungente e citrino, rilascia copiosamente sentori vegetali e floreali, foglia di pomodoro e scorza di limone, mela verde ed erbe di campo.
Vibrante al palato.
La tensione acido/sapida e l'agrume stimolano la salivazione, invitando al nuovo sorso; inoculazioni minerali di pietra bagnata, rivelatrici già al naso del ricco patrimonio genetico, conducono il gusto verso un finale saporito, salmastro.
Vino di bella fattura e favorevole rapporto qualità/prezzo; fresco e fruttato, esprime compiutamente il tratto varietale.
In abbinamento su cucina di mare, antipasti, primi piatti, spaghetti alle vongole, crudi di mare, carpaccio di polpo con rucola e datterini.
Valutazione @avvinatore 88/100
YouTube channel
Marche Igt Incrocio Bruni 54 vendemmia 2021, I Tre Filari winery
post correlato, English version:
Azienda Agricola I Tre Filari di Sabbatini Silvia
Contrada Bagnolo 38/A - 62019 Recanati (Mc) - Marche - Italy
Mail: itrefilari@virgilio.it
Telefono: (+39) 071 98 24 99
Mobile: Silvia – 335 80 89 885 Massimo – 338 28 70 044 Federico – 335 68 69 682 Serenella – 335 47 11 75
Web: http://www.itrefilari.it/

sabato 29 ottobre 2022

Cinque Grappoli Bibenda 2023, regione Marche

Vini della regione Marche che hanno ottenuto i Cinque Grappoli nella Guida Bibenda 2023 a cura di Fis (fondazione italiana sommelier).
  • AGRICOLA FIORANO Offida Pecorino Donna Orgilla 2021
  • ANDREA FELICI Castelli di Jesi Verdicchio Classico Vigna Il Cantico della Figura Riserva 2019
  • BELISARIO Verdicchio di Matelica Cambrugiano Riserva 2019
  • BOCCADIGABBIA Akronte 2017
  • BUCCI Castelli di Jesi Verdicchio Classico Villa Bucci Riserva 2019
  • BUSCARETO Verdicchio dei Castelli di Jesi Ammazzaconte 2020
  • CASALFARNETO Cimaio 2019
  • FATTORIA CORONCINO Castelli di Jesi Verdicchio Classico Stracacio Riserva 2019 - Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Gaiospino 2020
  • FATTORIA DEZI Solo 2019
  • FATTORIA LA MONACESCA Verdicchio di Matelica Mirum Riserva 2020
  • FATTORIA LE TERRAZZE Conero Sassi Neri Riserva 2018
  • FAUSTI Perdomenico 2020
  • GAROFOLI Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Podium 2020
  • IL POLLENZA Il Pollenza 2019
  • LA STAFFA Castelli di Jesi Verdicchio Classico Rincrocca Riserva 2019
  • LUCA CIMARELLI Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Due Stille 2019
  • MACONDO Bianko 2020
  • MANCINI Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva 2018
  • MAROTTI CAMPI Castelli di Jesi Verdicchio Classico Salmariano Riserva 2019
  • MONTECAPPONE Castelli di Jesi Verdicchio Classico Utopia Riserva 2019
  • OASI DEGLI ANGELI Kurni 2020
  • PANTALEONE Falerio Pecorino Aspralama 2019
  • SANTA BARBARA Pathos 2020 - Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Stefano Antonucci 2020
  • SARTARELLI Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Balciana 2020
  • TENUTA DE ANGELIS Offida Rosso Anghelos 2019
  • TENUTA DI TAVIGNANO Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Misco Riserva 2019
  • TENUTE CESARONI Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Poggio Novo 2016
  • TENUTE SAN SISTO Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico San Sisto Riserva 2019
  • TOMBOLINI Verdicchio dei Castelli di Jesi Castelfiora 2020
  • UMANI RONCHI Conero Campo San Giorgio Riserva 2018
  • VALLEROSA BONCI Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore San Michele 2020
  • VELENOSI Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Verso Sera 2020

domenica 23 ottobre 2022

Di Vino in Vino 2022, Civitanova Marche

Di Vino in Vino 1^ edizione all'interno del centro commerciale Cuore Adriatico a Civitanova Marche (Mc).
Hanno partecipato 9 aziende vinicole marchigiane: Fontezoppa, Bastianelli, Terre di Serrapetrona, Velenosi, La Vite Maritata, Germani, Tenuta Mannocchi, Monacesca, Colognola Tenuta Musone.
In degustazione vini destinati a Grande Distribuzione Organizzata, quindi in fascia di prezzo medio/bassa, con qualche eccezione, come ad esempio Monacesca che ha proposto anche etichette destinate al settore horeca e fascia di prezzo medio/alta, tra 18 e 22 euro sullo scaffale.
Ho potuto cogliere sfaccettature diverse, in parte legate ai vitigni, in parte alle scelte produttive.
Due assoluti campioni in fatto di rapporto qualità/prezzo, siamo infatti tra 6 e 8 euro sullo scaffale.
1) Rosso Piceno Superiore Doc '19 Brecciarolo, Velenosi
Frutto succoso, amarene, ciliegia matura e in confettura, sfumature vanigliate; il passaggio in rovere arrotonda il quadro.
Pollo alla cacciatora.
2) Marche Sangiovese Igt '20, Tenuta Mannocchi
Quadro organolettico bene equilibrato, godibile, di facile approccio: frutti di bosco, more e fragoline, essenze floreali, viola.
Primi piatti al ragù di carne, zuppe di legumi, sperimentato con successo persino su stoccafisso all'anconetana.
1) Vino Spumante Brut Rosè "Blink", Terre di Serrapetrona
Metodo Charmat Martinotti da uve Vernaccia Nera.
Vino d'entrèe o aperitivo, finger food, antipasti
2) Vernaccia di Serrapetrona Docg "Vernaccianera" tipologia spumante secco, Terre di Serrapetrona
Questo vino, pur essendo tipologia secco, sviluppa più residuo zuccherino rispetto al precedente, in considerazione della percentuale di uve appassite previste dal disciplinare della Docg; ciò ovviamente accentua le morbidezze, ma a mio parere limita la versatilità d'abbinamento.
1) Serrapetrona Doc '20 Pepato, Fontezoppa
Vino fermo da uve vernaccia nera.
Pepato di nome e di fatto, impronta varietale inconfondibile, tendente all'amarotico.
1) Marche Sangiovese Igt '21 Catò, Fontezoppa
Franchezza fruttata maggiore rispetto al precedente, more e mirtilli, freschezza acidica, immediato e di facile approccio.
Vincisgrassi alla maceratese.
1) Falerio Pecorino Doc '21, Bastianelli
Da vigne di recente impianto, appare come una sorta di fratello minore del Falerio Pecorino Doc Ribelle che è uno dei vini di punta dell'azienda.
2) Rosso Piceno Doc '18, Bastianelli
Come il precedente, anche questo possiamo considerarlo come una sorta di fratello minore del Rosso Piceno Doc Quiete destinato alla linea horeca e ottenuto da selezione di uve con passaggio in rovere.
Come il precedente fa parte del "progetto tradizione" in modalità innovativa, consistente in etichette parlanti attraverso QR Code divulgatore di proverbi, stornelli, territorio.
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Spumante Metodo Classico-Dosaggio Zero "Darini", Colognola Tenuta Musone.
60 mesi sui lieviti, vendemmia 2014, sboccatura 2020.
Lucente e dorato, fine perlage.
La lunga sosta sui lieviti mi pare che non sia riuscita a capovolgere le sorti di un'annata sfavorevole dal punto di vista dell'andamento meteo, come fu la 2014, nè a implementare spessore e persistenza.
Crostacei, fritture di mare.
1) Offida Pecorino Docg '20 Pampino, La Vite Maritata
Sapido e corposo, sostenuto da carica acidica agrumata, tende a virare, con l'invecchiamento, su toni caldi e frutto a guscio.
2) Rosso Piceno Superiore Doc '20 Cuore, La Vite Maritata
80% montepulciano e 20% sangiovese, con piccola percentuale di uve fatte appassire, vinificato in acciaio e legno grande, trasmette l'essenza rusticana del territorio d'origine, nei confronti della quale nulla può l'uva appassita.
1) Verdicchio di Matelica Riserva Docg '19 Mirum, Monacesca
Alziamo l'asticella con questo vino pluripremiato dalle guide in quasi tutte le annate.
Grande struttura, mineralità, frutto giallo e a guscio, persistenza, polpa agrumata.
2) Marche Rosso Igt '17 Camerte, Monacesca
Da uve sangiovese grosso 70% e merlot 30%, vino di ampio spessore, frutto nero stramaturo, note terziarie, complessità e persistenza.
Top wine della giornata, gli attribuirei il gradino più alto del podio.
Novità della giornata, perlomeno per quanto mi riguarda, azienda Germani di Lapedona (Fm).
5 ettari di vigneto nel primo entroterra collinare, coltivati ad autoctono e perseguendo criteri di sostenibilità anche in cantina.
1) Falerio Pecorino Doc '20 Maximo, Germani
Vino corposo, sapido, ancora in cerca di una fisionomia compiuta; s'intravede un potenziale inespresso e la volontà di esprimerlo.
2) Marche Bianco Igt '20 Mima, Germani
Da uve trebbiano, passerina, malvasia di candia, trasmette compiutamente la dotazione fruttata; pesca nettarina e albicocca riconducono a profumi e sapori di malvasia.
Toni leggiadri e freschezza.
3) Marche Rosso Igt '20 Vivo, Germani
Da uve montepulciano, vinificato parte in acciaio, parte in rovere, con riassemblaggio delle masse in acciaio.
Vino ampio e corposo, persistente, frutto nero stramaturo, marasca sotto spirito, finale amarotico su note di cacao, vibrazioni rusticaneggianti in forma latente, parzialmente domato nell'esuberanza varietale.
Bistecca ai ferri.