Hanno partecipato 9 aziende vinicole marchigiane: Fontezoppa, Bastianelli, Terre di Serrapetrona, Velenosi, La Vite Maritata, Germani, Tenuta Mannocchi, Monacesca, Colognola Tenuta Musone.
In degustazione vini destinati a Grande Distribuzione Organizzata, quindi in fascia di prezzo medio/bassa, con qualche eccezione, come ad esempio Monacesca che ha proposto anche etichette destinate al settore horeca e fascia di prezzo medio/alta, tra 18 e 22 euro sullo scaffale.
Ho potuto cogliere sfaccettature diverse, in parte legate ai vitigni, in parte alle scelte produttive.
Due assoluti campioni in fatto di rapporto qualità/prezzo, siamo infatti tra 6 e 8 euro sullo scaffale.
1) Rosso Piceno Superiore Doc '19 Brecciarolo, Velenosi
Frutto succoso, amarene, ciliegia matura e in confettura, sfumature vanigliate; il passaggio in rovere arrotonda il quadro.
Pollo alla cacciatora.
2) Marche Sangiovese Igt '20, Tenuta Mannocchi
Quadro organolettico bene equilibrato, godibile, di facile approccio: frutti di bosco, more e fragoline, essenze floreali, viola.
Primi piatti al ragù di carne, zuppe di legumi, sperimentato con successo persino su stoccafisso all'anconetana.
1) Vino Spumante Brut Rosè "Blink", Terre di Serrapetrona
Metodo Charmat Martinotti da uve Vernaccia Nera.
Vino d'entrèe o aperitivo, finger food, antipasti
2) Vernaccia di Serrapetrona Docg "Vernaccianera" tipologia spumante secco, Terre di Serrapetrona
Questo vino, pur essendo tipologia secco, sviluppa più residuo zuccherino rispetto al precedente, in considerazione della percentuale di uve appassite previste dal disciplinare della Docg; ciò ovviamente accentua le morbidezze, ma a mio parere limita la versatilità d'abbinamento.
1) Serrapetrona Doc '20 Pepato, Fontezoppa
Vino fermo da uve vernaccia nera.
Pepato di nome e di fatto, impronta varietale inconfondibile, tendente all'amarotico.
1) Marche Sangiovese Igt '21 Catò, Fontezoppa
Franchezza fruttata maggiore rispetto al precedente, more e mirtilli, freschezza acidica, immediato e di facile approccio.
Vincisgrassi alla maceratese.
1) Falerio Pecorino Doc '21, Bastianelli
Da vigne di recente impianto, appare come una sorta di fratello minore del Falerio Pecorino Doc Ribelle che è uno dei vini di punta dell'azienda.
2) Rosso Piceno Doc '18, Bastianelli
Come il precedente, anche questo possiamo considerarlo come una sorta di fratello minore del Rosso Piceno Doc Quiete destinato alla linea horeca e ottenuto da selezione di uve con passaggio in rovere.
Come il precedente fa parte del "progetto tradizione" in modalità innovativa, consistente in etichette parlanti attraverso QR Code divulgatore di proverbi, stornelli, territorio.
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Spumante Metodo Classico-Dosaggio Zero "Darini", Colognola Tenuta Musone.
60 mesi sui lieviti, vendemmia 2014, sboccatura 2020.
Lucente e dorato, fine perlage.
La lunga sosta sui lieviti mi pare che non sia riuscita a capovolgere le sorti di un'annata sfavorevole dal punto di vista dell'andamento meteo, come fu la 2014, nè a implementare spessore e persistenza.
Crostacei, fritture di mare.
1) Offida Pecorino Docg '20 Pampino, La Vite Maritata
Sapido e corposo, sostenuto da carica acidica agrumata, tende a virare, con l'invecchiamento, su toni caldi e frutto a guscio.
2) Rosso Piceno Superiore Doc '20 Cuore, La Vite Maritata
80% montepulciano e 20% sangiovese, con piccola percentuale di uve fatte appassire, vinificato in acciaio e legno grande, trasmette l'essenza rusticana del territorio d'origine, nei confronti della quale nulla può l'uva appassita.
1) Verdicchio di Matelica Riserva Docg '19 Mirum, Monacesca
Alziamo l'asticella con questo vino pluripremiato dalle guide in quasi tutte le annate.
Grande struttura, mineralità, frutto giallo e a guscio, persistenza, polpa agrumata.
2) Marche Rosso Igt '17 Camerte, Monacesca
Da uve sangiovese grosso 70% e merlot 30%, vino di ampio spessore, frutto nero stramaturo, note terziarie, complessità e persistenza.
Top wine della giornata, gli attribuirei il gradino più alto del podio.
Novità della giornata, perlomeno per quanto mi riguarda, azienda Germani di Lapedona (Fm).
5 ettari di vigneto nel primo entroterra collinare, coltivati ad autoctono e perseguendo criteri di sostenibilità anche in cantina.
1) Falerio Pecorino Doc '20 Maximo, Germani
Vino corposo, sapido, ancora in cerca di una fisionomia compiuta; s'intravede un potenziale inespresso e la volontà di esprimerlo.
2) Marche Bianco Igt '20 Mima, Germani
Da uve trebbiano, passerina, malvasia di candia, trasmette compiutamente la dotazione fruttata; pesca nettarina e albicocca riconducono a profumi e sapori di malvasia.
Toni leggiadri e freschezza.
3) Marche Rosso Igt '20 Vivo, Germani
Da uve montepulciano, vinificato parte in acciaio, parte in rovere, con riassemblaggio delle masse in acciaio.
Vino ampio e corposo, persistente, frutto nero stramaturo, marasca sotto spirito, finale amarotico su note di cacao, vibrazioni rusticaneggianti in forma latente, parzialmente domato nell'esuberanza varietale.
Bistecca ai ferri.
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