martedì 1 dicembre 2009

Questa casa non è un albergo

E' un dato di fatto che la crisi abbia colpito anche il settore vitivinicolo, come dimostrano i dati statistici relativi a produzione e consumo. Certamente la crisi economica ha avuto un ruolo, ma non è stata la sola causa dell'attuale ristagno dei consumi interni. Credo che il settore, in questi ultimi anni, abbia avuto in sè un virus in incubazione, che aspettava soltanto l'abbassamento delle difese immunitarie per provocare danno. L'esigenza dell'immagine, del marketing o comunque del business del vino, corroborate dall'opera dei media di settore, hanno portato ad una graduale lievitazione dei prezzi e ad imboccare una strada senza uscita. Ora infatti, stante l'attuale congiuntura economica, la situazione è capovolta: i beni voluttuari sono i primi a pagare dazio, quella strategia di mercato si rivela un boomerang, si innesca il pericolo della disaffezione o del vero e proprio disinteresse. Si cerca di correre ai ripari: chi prima spingeva sul piede dell'acceleratore, ora frena. Si punta ad una politica dei prezzi adeguata al momento: può bastare?

Io credo che questa da sola non sia in grado di risolvere i problemi, ma debba essere integrata da iniziative rivolte ad alimentare l'interesse per i prodotti e i luoghi, renderli piacevoli ed a portata di mano, coinvolgendo cioè il consumatore in un rapporto il più possibile diretto con i produttori; spetta a questi proporsi in un'offerta più dinamica, predisporsi mentalmente e con attrezzature adeguate per avere un legame continuo con l'utente consumatore, per sollecitarne in questo modo la passione e mantenerla viva anche in momenti difficili. Per superare situazioni delicate e complesse, al di là di ogni possibile strategia rivolta a contrastarle, ognuno può dare un contributo proprio, seppur piccolo, comunque importante.

Il tema dell'accoglienza è, secondo me, centrale soprattutto in questo contesto territoriale marchigiano che non ne ha mai fatto un suo punto di forza. Noto che lentamente si sta prendendo atto dell'importanza del tema in questione; pian piano ci si sta muovendo nella direzione della riqualificazione delle strutture dell'accoglienza, ma c'è ancora molto da migliorare; accanto ad una buona volontà di fare e di mettere in campo gli aspetti più genuini e tipici, non c'è, a volte, la disponibilità di strutture consone alla ricchezza dei paesaggi e dei prodotti.

Penso che un'opera di sensibilizzazione verso queste tematiche sia produttiva e dovuta: puntare l'attenzione su questo aspetto contribuisce non solo a sollecitare l'interesse del consumatore, ma allevia le problematiche e i costi di una filiera ormai insostenibile per il mercato e va anche ad intersecare altri settori, come ad esempio quello turistico, innestandosi sinergicamente nel discorso più ampio di valorizzazione del territorio.

lunedì 23 novembre 2009

La Cascina dei Ciliegi, Ripatransone

Siamo in frazione San Savino nel comune di Ripatransone (AP), regione Marche.
Facciamo visita al Ristorante Country House "La Cascina dei Ciliegi", in occasione della 15^ edizione di "Le Vie di Bacco", manifestazione organizzata dall'Amministrazione comunale di Ripatransone in collaborazione con 11 aziende vinicole, 10 olivicole e 13 ristoranti della zona, che nel corso del mese di novembre propongono menù tipici a prezzo convenzionato.
La formula si pone l'obiettivo di sviluppare flussi turistici in periodo di bassa stagione, legandoli al tema delle tipicità e di ridare slancio al settore ristorazione, oggi alle prese con una fase economica non certo delle più felici.
Menù
(€ 25 come da regolamento dell'evento)
bruschetta sfiziosa
bocconcini di polenta
arrostita
con salsiccia brasata
crema di zucca
ai funghi porcini
tagliatelle
con cardoncelli,
speck e noci
filetto di maiale
con spezie,
balsamico,
padellata di pan bruscato

con verdure
dessert fritto
alla crema
di lamponi
Vino abbinamento:
- Vino Novello locale
- Rosso Piceno Superiore '06 Notturno, Azienda Vinicola Cherri di Acquaviva Picena
- Offida doc Rosso '06, Azienda Vinicola Pasqualino Damiani di Ripatransone.
tasting Offida doc Rosso '06 

Country House La Cascina dei Ciliegi
contrada Pianacciole 4 - frazione San Savino - Ripatransone (AP)
tel: 0735 90606 - 0735 671020
mob: 347 7301343
fax: 0735 907407
email: info@lacascinadeiciliegi.com
web: www.lacascinadeiciliegi.com

lunedì 16 novembre 2009

Il Pollenza, Tolentino (Mc).

Siamo nel territorio amministrativo del comune di Tolentino (Mc), nella regione Marche.
Qui ha sede Cantina Il Pollenza di proprietà del Conte Aldo Brachetti Peretti.
La tenuta si trova a metà strada fra i comuni di Tolentino e Pollenza e si estende su oltre 200 ettari di cui 70 destinati a vigneto, per una produzione media annua di circa 200.000 bottiglie.
Ha come nucleo centrale un complesso architettonico in stile, che comprende un maestoso edificio del '500 disegnato dal Sangallo, all'interno del quale trovano posto sia attrezzature di trasformazione tecnologicamente avanzate che sale degustazione per il pubblico.
foto Il Pollenza
Tutto il quadro che si apre di fronte al visitatore, dall'edificio maestoso ai vigneti perfettamente allineati sulle colline circostanti, trasuda nobiltà e questo in parte confligge con la ruralità che da sempre contraddistingue usi, costumi e paesaggio locali.
Per contro tale solenne contesto ambientale, finisce per svelare quelli che sono i modelli produttivi aziendali, rivolti senz'altro alla valorizzazione dell'autoctono, ma con occhio particolare allo stile e alle uve internazionali.
Le ragioni di questa impostazione produttiva si spiegano con il fatto che all'atto dell'acquisto che il Conte Brachetti Peretti fece oltre vent'anni fa dai Principi Antici Mattei, si decise, a seguito delle direttive impartite dal dott. Giacomo Tachis enologo di fama nonchè consulente ed amico del Conte Brachetti Peretti, di espiantare gran parte dei vitigni autoctoni originari a favore di nuovi impianti di uve internazionali, per puntare attraverso basse rese e selezione in vigna, a standard qualitativi più elevati; proponendosi come modello, la viticoltura delle aree più vocate d'oltralpe, con le quali evidentemente erano state verificate affinità pedoclimatiche.
Tali linee guida rimangono tutt'oggi, nonostante gli aspetti enologici siano ora affidati ad un gruppo di tecnici nuovo, guidato dal dott. Carlo Ferrini e dal dott. Giovanni Campodonico.
percorso consigliato:
dal casello autostradale A14 di Civitanova Marche, immettersi sulla Strada Statale77 che collega la cittadina rivierasca a Foligno e percorrerla per circa chilometri 32,2 fino all'uscita "Tolentino zona industriale".
Da qui tenendo la destra nel prospiciente incrocio, seguire le indicazioni per Macerata e procedere sulla parallela Strada Provinciale77 per circa 800 metri.
Alla vista delle prime indicazioni aziendali, svoltare a sinistra e proseguire su strada collinare per meno di 1 chilometro.
foto intravino.com
Cantina Il Pollenza
via Casone 4
62029 Tolentino (Mc)
tel: +39 0733 961989
fax: +39 0733 973889
http://www.ilpollenza.it/
etichette testate:
Marche bianco igt '08 Brianello

domenica 8 novembre 2009

Azienda Agricola Maria Pia Castelli, Monte Urano

percorso consigliato:
per raggiungere l'azienda, percorrere la Strada Provinciale 239 che collega Porto S. Giorgio a Fermo per circa km 6,5.
Tenere la destra all'altezza della quarta rotonda e seguire le indicazioni stradali per Amandola.
Percorrere km 5,3 e superare il ponte sul fiume Tenna.
All'altezza dell'incrocio in località Triangolo, prendere direzione Porto S. Elpidio.
Proseguire per circa km 2,3 e svoltare a sinistra direzione Monte Urano: dopo circa un chilometro si raggiunge l'Azienda Agricola Maria Pia Castelli.
Ci troviamo nel cuore del distretto calzaturiero fermano, il cui successo negli anni scorsi ha provocato contraccolpi benefici su tutta l'economia locale, stimolando investimenti e determinando un'evoluzione dei gusti in modo proporzionale al maggior benessere economico raggiunto.
Oggi, come in un sistema di vasi comunicanti, quegli investimenti rivolti a settori vari, tra cui quello vinicolo, si ripercuotono favorevolmente sull'intero territorio, garantendogli più visibilità sia in Italia che all'estero.
L'Azienda Agricola Maria Pia Castelli dispone di circa 8 ettari vitati, esposti alla luce, su un falsopiano a ridosso della collina: produzione media annua 25.000 bottiglie.
La gestione è a cura della famiglia Bartoletti, che alla fine degli anni '90 ha intrapreso il percorso dell'alta qualità, proponendo prodotti eccellenti, prevalentemente rivolti ad un pubblico qualificato e agli appassionati.
L'impostazione produttiva ha subìto una graduale evoluzione nel corso degli anni: dopo aver superato fasi sperimentali, si attesta oggi su livelli di qualità di prim'ordine.
Il rapporto d'amicizia e di consulenza avviato con Marco Casolanetti di Oasi degli Angeli, ha convinto l'azienda ad intraprendere oggi la strada della viticoltura "naturale".
cantina di trasformazione
tini tronco-conici in rovere
Azienda Agricola Maria Pia Castelli
via Sant'Isidoro 22, Monte Urano (Fm)
tel: 0734 841774
http://www.mariapiacastelli.it/
etichette testate
Marche Rosso Igt Sangiovese '06 Orano
https://2010/01/orano-sangiovese-marche-igt-06.html
Marche Rosso Igt Sangiovese '07 Orano
https://vini-di-pasqua-degustazioni.html
Dalla vendemmia 2014 diventa Marche Rosso Igt Lorano
https://vinidiconfine.blogspot.com/2019/04/rewine-day-2019-degustazioni-civitanova.html

Marche rosso igt '04 Erasmo Castelli
Marche rosso igt '07 Erasmo Castelli
Marche rosso igt '05 Erasmo Castelli


domenica 1 novembre 2009

Sgaly Azienda Agricola, Ortezzano (Fm).

Siamo nel territorio amministrativo del comune di Ortezzano (Fm) nella regione Marche.
Qui ha sede l'Azienda Agricola Biologica "Sgaly", che da circa 11 ettari di vigneto coltivato in biologico, ricava una media di 35.000 bottiglie all'anno.
vigneto in Val d'Aso
Le proprietà sono suddivise tra i comuni di Ortezzano e Monterinaldo.
Incastonati lungo il pianoro della valle del fiume Aso, troviamo un paio di ettari di vigneto destinati alla coltivazione di uve Chardonnay, sede amministrativa, punto vendita anche di vino sfuso, impianti ed attrezzature della cantina di trasformazione.
Otto ettari di vigneto destinati alla coltivazione di Montepulciano e Barbera, si trovano invece più in altura, tra 200 e 300 metri sul livello del mare, parte nel comune di Ortezzano e parte in quello di Monterinaldo.
Altri dieci ettari di proprietà sono destinati a seminativo.
dal vigneto in Val d'Aso
ai Monti Sibillini
L'azienda della famiglia Sgalippa, segue sostanzialmente due linee guida:
- conservare, adeguandola ai tempi nuovi, una tradizione vinicola familiare piuttosto importante che affonda le radici negli anni '50
- puntare ad una buona qualità media, che faccia del rapporto qualità/prezzo e della certificazione biologica, i suoi capisaldi.
Percorso consigliato:
Dall'uscita autostradale di Pedaso della A14, immettersi sulla Strada Statale16 direzione nord.
Dopo appena 500 m. all'altezza del semaforo, svoltare a sinistra e procedere per circa km 20,8 sulla Strada Provinciale238, fino a trovare sulla destra le indicazioni aziendali.
Etichetta testata:
Marche rosso igt '05 Cuma:

Azienda Agricola Biologica Sgaly di Tommaso Sgalippa.
via Aso 47 - 63020 Ortezzano (Fm).
tel/fax: +39 0734 770012
mob: +39 335 6146325
email: info@sgaly.it
web: http://www.sgaly.it/

lunedì 26 ottobre 2009

Grosso Agontano Conero Riserva '04//vs//Marche Rosso igt Mida '05

Due versioni della stessa uva Montepulciano. Spunti varietali comuni ad entrambi: nota marascata, ricchezza di estratti, profondità e persistenza, impenetrabilità di colore. Differenze ascrivibili al marchio di fabbrica, attraverso il quale la singola azienda veicola le sfumature interpretative della sua produzione: da una parte un brand affermato, di grande dimensione e prestigio come Garofoli, dall'altra una piccola realtà emergente di una porzione di territorio particolarmente vocato come l'Az. Maria Letizia Allevi.
Sostanzialmente nel Conero Riserva noto attenzione stilistica, ricerca di equilibri e di coerenza dell'insieme nel tentativo di ottimizzare il frutto che l'annata ha messo a disposizione: la sintesi possibile tra aspettativa dell'utente consumatore e prestigio del brand. Nel Mida praticamente il contrario: puntando su ampiezza espressiva, esuberanza di frutto, di profumi e percezioni gustative variegate, trova nel gioco dei contrasti e delle sensazioni il suo punto di forza; per questa dinamica dell'impianto, maggiore vitalità e in definitiva minor controllo delle esuberanze del vitigno, in progressione gustativa, ad esempio nel corso del pasto, preferirei posporlo rispetto al Conero Riserva.
Elio, Gianluca, Rinaldo e Massimo (enoappassionati e degustatori dilettanti) hanno così votato: Mida 2 voti - Grosso Agontano 1 voto - 1 no contest.
Le schede degustazione di questi due vini nella sezione degustazioni di "MY VINIX".

domenica 18 ottobre 2009

Tsunami

Dov'è il limite? Esplosioni di energia debordante; la furia degli elementi scatenati verso la ricerca di un argine di contenimento: lo tsunami delle emozioni e dei suoi malesseri, ricomposti e modulati dall'appagamnto dei sensi. L'immagine surreale fotografa la forza destabilizzante delle passioni e la carica emotiva che le alimenta; testimoniandone la consapevolezza ne rappresenta essa stessa l'argine: coinvolge e travolge in simbiosi autore ed osservatore. Opera dell'artista Vincenzo Massari.
Accostamento per contrasto col Grosso Agontano Conero Riserva dell'azienda Garofoli nella versione 2004:
tutt'altro che tsunami; qui tutto è sotto controllo, le esuberanze del vitigno, forse anche per le caratteristiche dell'annata, sono ingabbiate; l'apporto del legno non è invasivo, l'ampiezza espressiva del frutto non varca i limiti, già dall'analisi olfattiva si percepisce l'esigenza di contenerne la naturale intensità. Il risultato finale è un vino di spessore, elegante; la ricerca della misura nell'espressività, lo rende in qualche modo austero: non travolge, ma non si lascia travolgere.

L'accostamento vino-arte figurativa è possibile quando entrambi riescano a sollecitare sensibilità profonde, normalmente nascoste, non sempre compatibili con la realtà quotidiana. Fermarsi o rallentare i ritmi, ponderare i passaggi: un percorso fisiologico, che va di pari passo con l'evoluzione della personalità, necessario per avvicinarli in modo consapevole, con il dovuto rispetto, in modo meno superficiale o goliardico.
"Consumandosi il terreno in superficie, si scoprono le radici nascoste tra i cromosomi".

domenica 4 ottobre 2009

Contrada Ciafone località S.Maria in Carro, tra Offida e Ripatransone.

Siamo diretti in Contrada Ciafone, località Santa Maria in Carro, tra i comuni di Offida e di Ripatransone in provincia di Ascoli Piceno nella regione Marche.
Dal casello autostradale A14 di Grottammare dirigersi verso SP 92 della Valtesino e percorrerla direzione entroterra per km 8,2.
All'altezza del bivio per Acquaviva svoltare a sinistra e procedere per circa km 4,6.
Arrivati nella frazione S.Savino, in corrispondenza dell'incrocio di fronte all'omonimo ristorante, svoltare a destra, direzione Offida e procedere per circa km 1,3 fino ad individuare sulla sinistra le prime indicazioni aziendali.
Da qui, poco più di un chilometro di strada di campagna leggermente sconnessa pur essendo asfaltata, per arrivare alle dirimpettaie aziende vinicole Simone Capecci (ex Poderi Capecci S. Savino) e Ciù Ciù.
Proseguendo ancora per circa km 1,4 di strada non asfaltata, troviamo anche l'Azienda Agricola Biologica Aurora.
In alternativa a questo percorso: uscire dal casello autostradale A14 di Pedaso ed imboccare la SS 16 direzione sud per km 13,5.
Arrivati nel comune di Grottammare, all'altezza del semaforo che indica direzione Offida, svoltare a destra e procedere lungo la SP 92 della Valtesino per circa km 9,7 fino al bivio per Acquaviva: da qui procedere come indicato nel 1° percorso.
I tipici calanchi rendono non solo inconfondibile il paesaggio della zona, ma sono parte integrante di un assetto pedoclimatico che poi va ad incidere sulle produzioni vitivinicole.
Le caratteristiche del terreno e la posizione geografica intermedia tra il mare Adriatico e i monti Sibillini, sono stati i fattori decisivi alla base della vocazione vinicola di tutto l'areale, in seguito ulteriormente valorizzata dall'evoluzione tecnologica ed enologica di quest'ultimo ventennio.
Su questa porzione di territorio insistono svariate aziende vinicole.
In questa occasione ne segnalo tre: Simone Capecci (ex Poderi Capecci S. Savino), Aurora, Ciù Ciù, i cui vini vantano riconoscimenti da parte delle principali Guide di settore.
Info:
http://viniaurora.it/
http://www.ciuciuvini.it/
https://www.simonecapecci.it/
Etichette testate
Offida Rosso Docg '14 Barricadiero
Offida Docg Pecorino '12 Fiobbo
Rosso Piceno Superiore Doc '10
Offida Doc Pecorino '10 Le Merlettaie
Offida rosso Doc '06 Esperanto
Rosso Piceno Superiore Doc '11 Gotico
Rosso Piceno Superiore Doc '07 Picus
Marche rosso igt '08 Quinta Regio
Marche igt Passerina '14 Tufilla

giovedì 1 ottobre 2009

Passione e Business

Il mercato del vino vive un momento di stagnazione, come risulta da recenti ricerche di mercato. Che il settore vitivinicolo potesse rimanere estraneo alla crisi si è rivelata un'illusione; i dati statistici riferiti ai primi mesi dell'anno confermano un calo tra i 16 e i 18 punti percentuali nell'esportazioni oltre all'acquisita stagnazione del mercato interno, a fronte del costante declino dei prezzi all'origine. Per ovviare a una situazione di fatto che rischia ulteriore evoluzione negativa, si approntano iniziative di questo tipo:http://www.teatronaturale.it/articolo/7432.html
Anche nel contesto vitivinicolo marchigiano sono state promosse iniziative in questo senso da parte di gruppi di produttori, indirizzati e sostenuti da enologi e consulenti, per sviluppare sinergie in una logica di squadra; forse la presenza di un soggetto coordinatore terzo, figura rappresentativa di categoria o ente territoriale, sarebbe in grado di dare più efficacia a questo tipo d'iniziative ed indurre benefici indiretti anche al territorio di riferimento. L'orgoglio e la consapevolezza del singolo di mettere in 75cl fatica e passione, non sono sufficienti, vanno integrati ed inseriti in una diversa offerta, dinamicamente in grado di adeguarsi alle esigenze del mercato.   

lunedì 21 settembre 2009

Azienda Agricola Boccadigabbia a Civitanova Marche.

Ci troviamo presso l'Azienda Agricola Boccadigabbia
Civitanova Marche (MC).
Per raggiungerla, uscire dal casello autostradale di Civitanova Marche, imboccare la SS16 e procedere direzione nord verso località Fontespina.
Arrivati a circa 3,6 km. di distanza rispetto al centro città di Civitanova Marche, si deve svoltare a sinistra, direzione collina e h per altri 900 metri fino ad incontrare il podere Boccadigabbia, proprietà della famiglia Alessandri.
Ciò che incuriosisce in prima battuta è il simbolo napoleonico evidenziato sul logo aziendale.
Tale simbologia è posta a testimonianza del legame storico, che vede le vicende dell'Azienda connesse a quelle dell'Amministrazione Bonaparte. Si tratta cioè di risalire al XIX secolo. Già dai primi anni del 1800 infatti, alcuni territori marchigiani passarono dall'Amministrazione Pontificia a quella del vicerè d'Italia Eugenio Beauharnais, entrando così a far parte dell'Amministrazione Bonaparte, che ne rimase proprietaria anche dopo la caduta dell'Impero Napoleonico per specifica disposizione del Congresso di Vienna. Una di queste terre, il podere Boccadigabbia, destinato alla coltivazione della vite, fu venduto nel 1956 agli attuali proprietari dai discendenti diretti dei Bonaparte.
Tale podere fu oggetto di varie vicissitudini in ordine al suo ottimale utilizzo: dapprima furono espiantati gli antichi vitigni per far posto a quelli previsti dai disciplinari delle Doc locali, in seguito furono reimpiantati i vitigni di origine francese nel tentativo di riprodurre la proverbiale qualità dei vini dell'Amministrazione Bonaparte. Per questo motivo, oggi nella linea dei prodotti aziendali troviamo accanto a vini ottenuti da uve "autoctone", anche un'attenzione particolare alle cosiddette uve "internazionali".
L'azienda si sviluppa su oltre 30 ettari, una parte dei quali dislocati in località Fontespina a Civitanova Marche ed un'altra in contrada Montanello a Macerata, a circa 25 km dalla costa Adriatica. La produzione media annua si aggira intorno alle 150.000 bottiglie e una decina sono le etichette ottenute da uve Montepulciano, Sangiovese, Pinot Noir, Cabernet Sauvignon, Merlot, Ribona, Pinot Grigio, Chardonnay, Verdicchio e Sauvignon Blanc destinato ad una Vendemmia Tardiva introdotta negli ultimi anni.
Etichette testate
Marche igt Merlot '01 Pix
Marche igt Sangiovese '06 Saltapicchio
Marche igt Pinot Noir '04 il Girone
Azienda Agricola Boccadigabbia
contrada Castelletta 56, località Fontespina - 62012 Civitanova Marche (MC)
tel 0733 70728
fax 0733 709579
http://www.boccadigabbia.com/

Il podere Boccadigabbia in località Fontespina a Civitanova Marche.