Dov'è il limite? Esplosioni di energia debordante; la furia degli elementi scatenati verso la ricerca di un argine di contenimento: lo tsunami delle emozioni e dei suoi malesseri, ricomposti e modulati dall'appagamnto dei sensi. L'immagine surreale fotografa la forza destabilizzante delle passioni e la carica emotiva che le alimenta; testimoniandone la consapevolezza ne rappresenta essa stessa l'argine: coinvolge e travolge in simbiosi autore ed osservatore. Opera dell'artista Vincenzo Massari.
Accostamento per contrasto col Grosso Agontano Conero Riserva dell'azienda Garofoli nella versione 2004:
tutt'altro che tsunami; qui tutto è sotto controllo, le esuberanze del vitigno, forse anche per le caratteristiche dell'annata, sono ingabbiate; l'apporto del legno non è invasivo, l'ampiezza espressiva del frutto non varca i limiti, già dall'analisi olfattiva si percepisce l'esigenza di contenerne la naturale intensità. Il risultato finale è un vino di spessore, elegante; la ricerca della misura nell'espressività, lo rende in qualche modo austero: non travolge, ma non si lascia travolgere.
L'accostamento vino-arte figurativa è possibile quando entrambi riescano a sollecitare sensibilità profonde, normalmente nascoste, non sempre compatibili con la realtà quotidiana. Fermarsi o rallentare i ritmi, ponderare i passaggi: un percorso fisiologico, che va di pari passo con l'evoluzione della personalità, necessario per avvicinarli in modo consapevole, con il dovuto rispetto, in modo meno superficiale o goliardico.
"Consumandosi il terreno in superficie, si scoprono le radici nascoste tra i cromosomi".
Accostamento per contrasto col Grosso Agontano Conero Riserva dell'azienda Garofoli nella versione 2004:
tutt'altro che tsunami; qui tutto è sotto controllo, le esuberanze del vitigno, forse anche per le caratteristiche dell'annata, sono ingabbiate; l'apporto del legno non è invasivo, l'ampiezza espressiva del frutto non varca i limiti, già dall'analisi olfattiva si percepisce l'esigenza di contenerne la naturale intensità. Il risultato finale è un vino di spessore, elegante; la ricerca della misura nell'espressività, lo rende in qualche modo austero: non travolge, ma non si lascia travolgere.
L'accostamento vino-arte figurativa è possibile quando entrambi riescano a sollecitare sensibilità profonde, normalmente nascoste, non sempre compatibili con la realtà quotidiana. Fermarsi o rallentare i ritmi, ponderare i passaggi: un percorso fisiologico, che va di pari passo con l'evoluzione della personalità, necessario per avvicinarli in modo consapevole, con il dovuto rispetto, in modo meno superficiale o goliardico.
"Consumandosi il terreno in superficie, si scoprono le radici nascoste tra i cromosomi".
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