martedì 26 novembre 2019

Osservatorio Vinitaly Nomisma Wine Monitor, vino italiano record export 2019

VINO: DECIMO RECORD CONSECUTIVO PER EXPORT ITALIA (6,36 MLD DI EURO), MA FRANCIA SUPERA I 10 MLD
MANTOVANI (DG VERONAFIERE): COMPETIZIONE FORTE, VINITALY PREPARA NUOVI STRUMENTI IN ITALIA E IN CINA
LE STIME 2019 DELL’OSSERVATORIO VINITALY-NOMISMA WINE MONITOR
credit Veronafiere FotoEnnevi
(Verona, 25 novembre 2019). L’export del vino italiano si prepara a festeggiare a fine anno il traguardo di dieci record storici consecutivi, con un controvalore di 6,36 miliardi di euro e una crescita del 2,9% sul 2018.
Un quadro che consolida il vino del Belpaese al secondo posto tra le superpotenze enologiche mondiali (la Spagna, terza, perderà quasi il 7%) ma che lo allontana da una Francia sempre più leader grazie a un balzo commerciale fissato a +7,8% consentendole così di superare per la prima volta la soglia dei 10 miliardi di euro di export.
Il computo finale sull’andamento del mercato del vino è stato anticipato il 25 novembre dalle stime dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor su base doganale, nel corso di wine2wine l’evento di formazione e networking targato Vinitaly svoltosi il 25-26 novembre a Veronafiere.
Secondo l’Osservatorio, che ha analizzato i trend dei primi 7 Paesi esportatori (Francia, Italia, Spagna, Australia, Nuova Zelanda, Cile, USA) incrociando i flussi dei 10 principali Paesi mondiali della domanda, il 2019 chiuderà in positivo per il commercio del vino italiano ma ancor più a livello globale.
L’incremento import delle ‘sette sorelle del vino’, nonostante l’incertezza sui dazi e le crisi congiunturali, sarà infatti del 3,6%, con punte di eccellenza di Nuova Zelanda (+10,2%) e Cile (+5,8%) mentre virano in negativo anche Australia (- 0,3%) e Usa (-3,7%).
«L’osservazione dei mercati ci restituisce una fotografia altamente competitiva del settore – ha detto il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani –; una competizione cresciuta in maniera direttamente proporzionale a un business sempre più decisivo per le economie dei singoli Paesi. Il nostro compito è portare valore aggiunto al prodotto-Italia attraverso un’innovazione di processo e di sistema in grado di alzare le quote del nostro mercato. Come Vinitaly, sarà importante l’incremento di buyer statunitensi e cinesi previsti per la prossima edizione, in cui si avvierà tra l’altro il progetto Impact factor, che prevede un’interazione con le imprese per ottimizzare i flussi dei buyer, anche grazie alla tracciabilità garantita dalle nuove tecnologie».
La performance italiana indica ampi spazi di miglioramento, a partire dal prezzo medio (in calo del 2%) fino a una maggiore reattività sui mercati emergenti e a una minor dipendenza da piazze storiche sempre più mature (Germania e Regno Unito).
«Inutile dire che la partita si gioca soprattutto in Asia – ha proseguito Mantovani –, dove vogliamo essere decisi e decisivi. Infatti, col nostro partner cinese abbiamo costituito una società compartecipata, la Shenzhen Baina International Exhibition, per l’organizzazione di WineToAsia, in programma dal 9 all’11 novembre 2020 nel nuovo quartiere fieristico Shenzhen World».
La prima edizione di WineToAsia, evento b2b, prevede la partecipazione di 400 espositori e si configura fin dall’inizio di respiro internazionale, con una presenza di aziende italiane, europee ma anche dalla Cina e dal Nuovo Mondo, coinvolgendo anche le principali imprese delle tecnologie protagoniste a Enolitech.
Per il responsabile dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, Denis Pantini: «Il 2019 vede un ulteriore incremento dell’export di vino italiano, con aumenti significativi nei mercati come il Giappone dove l’accordo di libero scambio con l’Unione Europea ha permesso una facilitazione degli scambi. Il tutto in uno scenario di mercato che all’opposto è dominato da rigurgiti protezionisti e guerre commerciali che non giovano affatto alla crescita dell’export, Italia compresa. Se infatti è assodato come lo sviluppo del commercio internazionale permette una crescita del Pil e dei redditi, è altresì dimostrato come il consumo di vino sia fortemente sensibile al variare dei redditi: dove questi crescono, il consumo aumenta in misura più che proporzionale e viceversa. In buona sostanza, il rischio che sembra emergere per i prossimi anni è quello di un rallentamento generale del commercio internazionale di vino che necessariamente interesserà anche i nostri vini».
Complessivamente il made in Italy è dato in rassicurante recupero con i suoi vini fermi (+3,3%), mentre gli sparkling, protagonisti dell’exploit negli ultimi anni, ‘rallentano’ a +5,8%, per effetto anche della contrazione in UK.
Il calo del prezzo penalizza infine gli sfusi (-10%).
Nel dettaglio, la domanda di vino italiano vedrà il Giappone campione di crescita, con un aumento a valore di oltre il 17% a quasi 200 milioni di euro, seguito dalla Russia, in forte ripresa (+11,1%) anche dopo la buona performance dello scorso anno, e dal Canada con +6,2%.
Bene gli Usa (+5%), primo mercato al mondo con una chiusura prossima a 1,8 miliardi di euro, anche se l’incremento sarà inferiore alla media import generale (+7,5%) e soprattutto al +11,4% della Francia (vicinissima ai 2 miliardi di euro), condizionata però in positivo dalla corsa al prodotto in fase di pre-dazi aggiuntivi, che si faranno sentire specie sulla fascia media dei rossi e sui rosè soprattutto a partire dai primi mesi del 2020.
Virano in negativo la Gran Bretagna (-2,8%), per effetto di una decisa diminuzione della domanda di sparkling italiani, la Svezia (-0,8%) e la Cina (-3,8%), dove però il Belpaese farà meglio della media import del Dragone grazie a un buon recupero nella seconda parte dell’anno.
Il modello economico-statistico utilizzato per le stime previsionali a tutto il 2019, lo stesso che lo scorso anno ha registrato uno scostamento rispetto ai dati finali ufficiali dello 0,46%, considera le importazioni di vino totale e per principale categoria nei diversi mercati target, di fonte doganale che registra i flussi per origine e non provenienza.
Questa diversa metodologia di rilevazione, unita alle differenze insite nei prezzi all’export rispetto all’import (i primi FOB, i secondi CIF), alle discrasie temporali intercorrenti tra registrazione della spedizione e dell’arrivo del prodotto, spiegano le differenze esistenti tra il vino esportato in un mercato da un paese e l’import del vino dallo stesso paese nel mercato target.
Inoltre, per una diretta ed immediata comparazione delle tendenze in atto da parte degli stakeholder del settore e degli operatori italiani, il modello restituisce valori in euro e non nella valuta locale del mercato analizzato.
Ciò fa sì che le variazioni calcolate sull’export incorporino anche le fluttuazioni avvenute nel tasso di cambio con l’euro.
www.vinitaly.com
www.wine2wine.net
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venerdì 22 novembre 2019

Wine2Wine, la sostenibilità sociale è il focus dell’edizione 2019

Wine2Wine l’evento di Veronafiere-Vinitaly è in programma il 25 e 26 novembre a Verona.
Lunedì l'approfondimento sugli sviluppi del mercato nei 7 principali Paesi produttori e l’annuncio delle 100 migliori cantine OperaWine selezionate da Wine Spectator.
Una sessantina gli incontri per oltre un centinaio di esperti nazionali e internazionali.
credit: FotoEnnevi
Verona, 21 novembre 2019 - È la sostenibilità sociale il focus della sesta edizione di wine2wine, la piattaforma di Veronafiere-Vinitaly per il business, l’aggiornamento e la formazione professionale della community internazionale del vino, in programma a Verona il 25 e 26 novembre.
L’evento, rivolto ai circa 1.500 professionisti della filiera attesi in fiera, propone una sessantina di incontri con oltre 100 esperti nazionali e internazionali, chiamati ad approfondire numerosi temi, dalle nuove tecnologie dell'industria del vino alle strategie di marketing e comunicazione, dagli aspetti relativi al management e alla leadership, alle ricerche di mercato.
Il format, come da tradizione, prevede seminari-sprint (30 minuti), laboratori pratici e incontri b2b.
Due i momenti clou dell’evento.
Lunedì alle 12.15 in auditorium a Veronafiere si tiene la sessione inaugurale di wine2wine, durante la quale verrà presentata l’indagine dell’Osservatorio Vinitaly Nomisma sul tema “wine2export: overview 2019 per le sette sorelle del vino”. Un’occasione per commentare e dibattere l’andamento del mercato nel 2019, con un confronto sui sette principali Paesi produttori (Francia, Italia, Spagna, Australia, Nuova Zelanda, Cile, USA) e sull’andamento nei 10 principali Paesi mondiali della domanda.
Lunedì alle 18 vengono invece annunciati i 100 produttori vinicoli italiani selezionati dalla rivista americana Wine Spectator per l’edizione 2020 di OperaWine.
Per informazioni:
www.vinitaly.com e www.wine2wine.net
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mercoledì 20 novembre 2019

Vini bianchi barricati, Degustando Sotto le Stelle 2019

Degustazioni fatte il 6 e 7 settembre 2019 nel corso dell'ottava edizione di "Degustando Sotto Le Stelle".
La manifestazione è stata curata dall'Associazione Culturale "Enogastronomia.it" nell'ambito di "VitaVita" evento di promozione turistica della città di Civitanova Marche (Mc) organizzato dall'Amministrazione Comunale.
Tre vini da uve differenti (Pecorino, Chardonnay, Ribona) accomunati dall'utilizzo del legno, piccolo o di medie dimensioni, e da prolungata sosta sur lies in vinificazione.
Ciò ottiene l'effetto di annullare gran parte delle differenze genetiche, provocare una sorta di omologazione, segnare una linea di demarcazione con il tratto varietale originario.
Tre vini quindi, rivolti in particolar modo agli amanti dei vini barricati, ad un mercato oggi effettivamente in ripresa.
Tre vini di buon calibro, che oggettivamente e legittimamente bypassano il concetto di territorialità, per rivolgersi invece all'esercizio di stile, al consolidamento o alla sperimentazione del potenziale espressivo del vitigno.
Marche Bianco Igt '17 Gialù
14% vol.
Casale Vitali
Un Pecorino sui generis.
Cru aziendale, fermenta parte in acciaio, parte in barrique, sosta sulle fecce fini circa 8 mesi, matura in barrique almeno 6 mesi.
Si presenta giallo paglia con riflessi dorati, consistente, materico.
Quadro caratterizzato da toni surmaturi, frutta cotta e a guscio, datteri canditi, crema pasticcera, accenni idrocarburici e d'erbette aromatiche, timbrato dalle note vanigliate del legno piccolo.
Chiusura amarotico/sapida probabilmente residuale del tratto varietale.
Persistenza gustativa.
In abbinamento su rombo al forno, stoccafisso all'anconetana.
Marche Igt Chardonnay '15 La Capinera Selezione
15% vol.
Capinera
Cru da selezione di uve Chardonnay provenienti da vigneto Cunicchio con esposizione a sud, fermentato e maturato in piccoli fusti almeno 14 mesi, si presenta giallo paglia limpido, con riflessi dorati.
Quadro ricco di orpelli, in stile barocco, timbrato di vaniglia, ma d'indubbia finezza, ricco di frutto giallo maturo e in macedonia, frutto candito, pan brioches e pasticceria, confettura d'agrume, reviviscenze acidiche in chiusura.
Annata a mio parere di particolare pregio, che consolida l'etichetta ai vertici della tipologia e la pone a competere con i più blasonati marchi a livello internazionale.
In abbinamento su cucina nobile di mare (crostacei, aragosta), salmone affumicato, formaggi erborinati.
Colli Maceratesi Ribona Doc '17 Coriolano Vintage Ribona
14% vol.
Casalis Douhet
Cru da selezione di uve Ribona o Maceratino, diraspapigiate rimangono in parte a contatto con le bucce per alcune ore; fermentazione a temperatura controllata, lunga sosta di circa un anno sulle fecce fini, maturazione di circa 6/7 mesi in rovere di medie dimensioni.
Giallo paglia limpido.
Quadro a tendenza surmatura, caratterizzato da frutto a polpa gialla, nespola, accenni agrumati, toni mielosi, burrosi, pasticceria, frutta candita.
Finale allungato su lieviti, vaniglia, glicerine.
In abbinamento su piatti di altrettanta persistenza aromatica e gustativa: baccalà con patate, vincisgrassi della tradizione maceratese.

lunedì 18 novembre 2019

Vins Extrêmes 2019, Forte di Bard (Ao)

Vins Extrêmes 2019
Il meglio dei vini d’alta quota
Sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre 2019
Forte di Bard, Valle d’Aosta, Italia
Torna Vins Extrêmes: il meglio dei vini d’alta quota.
Il 30 novembre e il 1° dicembre 2019 al Forte di Bard in Valle d’Aosta la viticoltura di montagna sarà protagonista.
La manifestazione, giunta alla sua terza edizione, si terrà nella maestosa cornice del Forte di Bard in Valle d’Aosta e vedrà l’esposizione di vini provenienti dalla cosiddetta “viticoltura eroica”, una viticoltura praticata in contesti estremi, su terreni in forte pendenza, a quote elevate e in particolari condizioni climatiche.
I vini che nascono in questi ambienti incontaminati provengono per la maggior parte da rari vitigni autoctoni, possiedono peculiarità e virtù davvero uniche.
Fin dai tempi più antichi le civiltà avevano scoperto e imparato a utilizzare il vino come elemento centrale della convivialità e dello stare insieme.
Per questo l’uomo ha sfruttato in modo “eroico” tutti i terreni che aveva a disposizione per la coltivazione della vite lasciandoci in eredità paesaggi straordinari che ci danno prodotti di alta qualità.
L’idea di base di Vins Extrêmes è la scoperta, l’incontro e lo scambio di esperienze, conoscenze e storie legate alla difficoltà e alla passione di coltivare la vite in territori eroici.
Alla due giorni di Vins Extrêmes parteciperanno aziende vitivinicole italiane, provenienti da: Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Abruzzo, Marche, Basilicata, Molise, Lazio, Trentino Alto Adige, Veneto, Toscana, Campania, Sicilia e Sardegna.
Saranno presenti inoltre, aziende provenienti da Andorra, Svizzera e Palestina.
Durante la manifestazione i visitatori avranno la possibilità di degustare i vini delle aziende presenti, di partecipare a degustazioni guidate, sarà possibile assistere alla cerimonia di premiazione del 27° Concorso Mondial des Vins Extremes organizzato dal Cervim e assaggiarne i vini vincitori.
Vins Extrêmes vuole essere anche un momento di riflessione e di dibattito: tre tavole rotonde, con la partecipazione di esponenti nazionali e internazionali del mondo politico, vitivinicolo, universitario e della ricerca, affronteranno le tematiche legate al territorio, al paesaggio e al turismo.
La location
Il Forte di Bard
Il Forte di Bard è un’imponente struttura militare posta all’imbocco della Valle d’Aosta realizzata nella prima metà del XIX secolo.
Dopo un sapiente restauro, è oggi un polo culturale e turistico di respiro internazionale sede di musei, esposizioni, eventi, servizi informativi e di accoglienza, all’avanguardia.
Gli spazi museali sono stati progettati per offrire al pubblico esperienze coinvolgenti coniugando i contenuti culturali con servizi innovativi per la cultura e strutture ricettive di alta qualità e dal design raffinato.
www.fortedibard.it
Il programma
SABATO 30 NOVEMBRE
10.00 APERTURA UFFICIALE della manifestazione
11.00 TAVOLA ROTONDA La viticoltura eroica: impegno professionale per il viticoltore e volano per lo sviluppo turistico dei territori a seguire: Firma del manifesto della viticoltura eroica a cura del Cervim
14.00 DEGUSTAZIONE GUIDATA Franco di Piede: i vini da viti non innestate
14.30 PREMIAZIONE dei vini valdostani partecipanti all’International Wine City Challenge, Concorso Enologico Internazionale Città del Vino a cura dell’Associazione Città del vino
15.30 WORKSHOP Cambiamenti climatici e innovazione: nuove sfide per la viticoltura eroica
16.30 DEGUSTAZIONE GUIDATA Autoctoni Estremi: vitigno e terroir
18.30 Chiusura giornata
DOMENICA 1 DICEMBRE
10.00 Apertura dei banchi di assaggio
11.15 DEGUSTAZIONE GUIDATA Bollicine estreme
11.30 PREMIAZIONE 27° Concorso Mondial des Vins Extrêmes del Cervim
14.00 DEGUSTAZIONE GUIDATA Route des Vignobles Alpins
15.00 WORKSHOP Da UNESCO e FAO nuovi strumenti per la valorizzazione dei paesaggi viticoli eroici, a seguire presentazione del nuovo Disciplinare Doc Val Susa a cura del Consorzio Doc Val Susa
16.00 DEGUSTAZIONE GUIDATA Dulcis in Fundo: la dolcezza degli Eroi
18.30 Chiusura della manifestazione.
L’ingresso
L'ingresso alla manifestazione prevede l'acquisto di un bicchiere con relativa pochette (€ 20 per la singola giornata e di € 30 per le due giornate) che dà diritto agli assaggi dei vini delle aziende partecipanti al salone e dei vini vincitori del Mondial des Vins Extrêmes del Cervim.
Per i soci AIS, FISAR; ONAV e Slow Food è prevista una riduzione: il biglietto è di € 15 per la singola giornata e € 25 per le due giornate (previa presentazione della tessera valida per l'anno in corso).
Le degustazioni guidate, che sono a cura dell’AIS Valle d’Aosta, sono su prenotazione e a pagamento € 15 (ad esclusione della degustazione de la Route des Vignobles alpins che è gratuita ma va comunque prenotata sul sito).
Tutti i biglietti sono acquistabili online cliccando: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-vins-extremes-2019-77999642029
Per tutti coloro che acquisteranno il bicchiere di Vins Extrêmes, il Forte di Bard riserverà tariffe ridotte su tutti gli spazi espositivi permanenti e temporanei disponibili in quel momento.
Vins Extrêmes è organizzata da Assessorato regionale Assessorato al Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali, VIVAL Associazione viticoltori della Valle d’Aosta, Associazione Forte di Bard, Cervim centro internazionale per la viticoltura di montagna, in collaborazione con l’Institut Agricole Régional, La Chambre Valdôtaine des entreprises et des activités libérales.
www.vins-extremes.it
info@vins-extremes.it
Vins Extrêmes è anche su facebook e su Instagram.
terrazzamenti d'alta quota

domenica 10 novembre 2019

Toscana Cabernet Sauvignon '13 Farnito, Carpineto winery

Prodotto da Tenute Carpineto con uve provenienti da vigneti delle aziende di Gaville (Firenze) e Chianciano/Montepulciano (Siena), ritenuti vocati per originare grandi vini.
Fermentazione in recipienti separati secondo la provenienza delle uve, con tempi di macerazione delle bucce di 10 e 15 giorni e temperature da 25 a 29°C.
In primavera, dopo la fermentazione malolattica, il vino è unito in un sol corpo e posto in piccole botti di rovere, dove rimane fino al gennaio successivo, mese in cui viene imbottigliato.
Sosta in affinamento per un periodo non inferiore agli otto mesi, in ambiente a temperatura controllata, prima di essere messo in commercio.
Toscana Igt Cabernet Sauvignon '13 Farnito
13,5 % vol.
Tenute Carpineto
Rosso rubino compatto, impenetrabile, tendente al granato.
Naso diretto, varietale, timbrato appunto dalle pirazine e surmaturo.
Ciliegia e cacao, liquirizia e noce moscata, timo e rosmarino in piccole dosi, sottile vena idrocarburica, fanno da corollario.
Quadro piuttosto articolato, complesso, intenso, che può preparare ad una successiva fase di pari spessore.
Palato che in effetti rivela doti di consistenza, ma anche sottili vene acidiche e tanniche che mettono al riparo da eccedenze sovrastrutturali.
Nel fondo tornano i frutti di bosco, il seme del melograno, l'anima erbacea di peperone, sulla scia di sensazioni amarotico sapide simili a cream caramel, china e rabarbaro.
Vino di pregio, addomestica per quanto possibile il tratto varietale, realizza l'equilibrio tra struttura e finezza.
Temperatura di servizio 20°C.
Consigliata decantazione per possibile presenza di residuo.
Il nome Farnito è ripreso da "farnia" un tipo di quercia molto diffuso nelle Tenute Carpineto, di cui persino il sommo poeta Dante fa menzione parlando di "divina foresta spessa e viva".
In abbinamento su: arrosti, selvaggina, tortelli al burro e salvia ripieni di stracotto di manzo e fegatini, coniglio in porchetta con salsa aromatica.
coniglio in porchetta e
salsa aromatica
Info Carpineto srl.
Fondata nel 1967 dalle famiglie Sacchet e Zaccheo, Carpineto si estende su oltre 500 ettari (300 di bosco e seminativo) a coltivazione sostenibile certificata IFS e ISO 9001, di cui oltre 200 a vigneto per una produzione media annua di 3.000.000 di bottiglie, suddivisi su cinque diverse Tenute denominate Appodiati: Montepulciano, Montalcino, Gaville (Alto Valdarno), Dudda (Greve in Chianti), Gavorrano (Maremma).
Produzione, quasi esclusivamente di vini rossi, destinata per il 90% all'export verso 70 paesi.
Mercati principali: Canada, Stati Uniti, Italia, Germania, Svizzera, Australia, Regno Unito.
Carpineto srl
località Dudda 17/b (199,77 km), 50022 Greve in Chianti (Fi)
Tel +39 055 854 9062
Fax +39 055 8549001
info@carpineto.com
 lrcomunicazione@lrcomunicazione.com
Tel +39 339 475 5329
https://www.carpineto.com/

giovedì 7 novembre 2019

Vino Nobile di Montepulciano Docg Riserva '15 Carpineto

Carpineto e il Nobile, questione di tempo, potremmo dire: lunga evoluzione in bottiglia nello stile dell'azienda, ma anche progetto di valorizzazione nato oltre 20 anni fa.
Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg Carpineto entra per 3 anni anni (annata 2010, 2011, 2013) tra i top 100 al mondo nella classifica di Wine Spectator, a testimonianza della costanza degli standard qualitativi d’eccellenza nella produzione di Carpineto winery.
Un vino icona per l'azienda; con l'annata 2015, ottiene il massimo riconoscimento, le 4 viti, dalla Guida ai Vini d'Italia Vitae 2020 di Associazione Italiana Sommelier (Ais).
Il Vino Nobile di Montepulciano Riserva Carpineto è un uvaggio nel solco pieno della tradizione; prevede, come da disciplinare, accanto al Sangiovese (Prugnolo Gentile minimo 70%) l'uso in quantità minore di varietà locali come Canaiolo, Colorino, Mammolo in percentuale non superiore a 30% ed è prodotto nel numero di 150.000 bottiglie.
Rosso rubino compatto, tendente al granato.
Il ventaglio olfattivo si apre su frutti di bosco, rosa e viola mammola, per poi lasciare spazio a richiami di vaniglia e tabacco, sensazioni ferrose, liquirizia e tè verde; chiude su una scia balsamica e di macchia mediterranea.
Al palato la trama tannica è vigorosa ma raffinata, ben supportata da un'adeguata freschezza.
Gusto pieno, in cui ritroviamo succo di mirtillo e ribes, con una vena di liquirizia che conduce a un finale lungo, mentolato, rinfrescante.
Quadro bene assortito, elegante, corposo: garanzia di longevità.
Matura per 24 mesi in botte grande, seguiti da un anno di affinamento in bottiglia.
Consigliato su cacciagione, specialmente cinghiale, formaggi stagionati.
Tenuta di Montepulciano
Info Carpineto srl.
Fondata nel 1967 dalle famiglie Sacchet e Zaccheo, Carpineto si estende su oltre 500 ettari (300 di bosco e seminativo) a coltivazione sostenibile certificata IFS e ISO 9001, di cui oltre 200 a vigneto per una produzione media annua di 3.000.000 di bottiglie, suddivisi su cinque diverse Tenute denominate Appodiati: Montepulciano, Montalcino, Gaville (Alto Valdarno), Dudda (Greve in Chianti), Gavorrano (Maremma).
Produzione, quasi esclusivamente di vini rossi, destinata per il 90% all'export verso 70 paesi.
Mercati principali: Canada, Stati Uniti, Italia, Germania, Svizzera, Australia, Regno Unito.
barricaia
Tenuta di Montepulciano
Nell'Appodiato di Montepulciano troviamo il più grande vigneto ad alta densità d'Italia: oltre 80 ettari con densità fino a 8500 piante per ettaro.
E' qui, circondata dai vigneti, che è stata da poco completata la nuova cantina.
Edificata secondo i criteri di ecocompatibilità, con materiali per la bioedilizia, la cantina produce energia da fonti rinnovabili in misura maggiore ai propri fabbisogni.
In totale 4.500 metri quadrati suddivisi in tre ambienti, di cui uno ospita i locali per l’elevazione in legno in botti di diversa capacità, uno per la zona più strettamente produttiva per la vinificazione ed uno destinato all'accoglienza con la zona degustazione collocata su un ballatoio-salone che affaccia sulla bottaia.
Tutto intorno, un'ampia area verde che digrada su un piccolo, suggestivo lago naturale.
Sulla collina, un uliveto monumentale di 12 ettari con le classiche varietà toscane, Frantoio, Moraiolo, Leccino e Pendolino, per l’olio extra vergine che l'azienda produce in piccola e qualificatissima produzione da uliveti presenti in tutte e cinque le Tenute.
La Tenuta di Montepulciano è aperta su prenotazione ad attività enoturistica: passeggiate in vigna, degustazioni, shopping.
Sempre qui, dai vigneti di Montepulciano (86 ettari), Carpineto produce il Vino Nobile Riserva Docg.
Vino Nobile di Montepulciano Docg Riserva 2015 Carpineto
14% vol.
Carpineto srl
località Dudda 17/b (199,77 km), 50022 Greve in Chianti (Fi)
Tel +39 055 854 9062
Fax +39 055 8549001
info@carpineto.com
 lrcomunicazione@lrcomunicazione.com
Tel +39 339 475 5329
https://www.carpineto.com/
I fondatori:
Giovanni Sacchet
Antonio Zaccheo

martedì 5 novembre 2019

Quattro Viti Vitae 2020, regione Marche

Guida Vini "Vitae 2020" edita da Associazione Italiana Sommelier (Ais).
La Guida Vitae 2020 è stata presentata a Roma presso La Nuvola di Fuksas il 26 Ottobre 2019.
Sono stati circa 3.000 i produttori che hanno accettato di mettersi in discussione e più di 30.000 i vini degustati alla cieca da un migliaio di Sommelier; tra questi sono stati oltre 600 i vini premiati con il massimo riconoscimento: le Quattro Viti.
Ventidue sono state le etichette alle quali è stato attribuito il Tastevin AIS, il prestigioso premio che l’Associazione Italiana Sommelier conferisce a chi ha contribuito a imprimere una svolta produttiva al territorio di origine, a chi rappresenta un modello di riferimento di indiscusso valore nella rispettiva zona e a chi ha riportato sotto i riflettori vitigni dimenticati.
Per la regione Marche il Tastevin Ais è stato attribuito a Verdicchio dei Castelli di Jesi Spumante Brut 2013 - Garofoli.
Quattro Viti regione Marche
  • ABATE PIETRO 2016 - Le Corti dei Farfensi
  • ANGELICUS - La Montata
  • CASTELLI DI JESI VERDICCHIO CLASSICO VIGNA IL CANTICO DELLA FIGURA RISERVA 2016 - Andrea Felici
  • CASTELLI DI JESI VERDICCHIO CLASSICO VILLA BUCCI RISERVA 2017 - Bucci
  • CIMAIO 2016 - Casalfarneto
  • CINABRO 2015 - Le Caniette
  • COLLI MACERATESI RIBONA LE GRANE 2018 - Boccadigabbia
  • COLLI PESARESI SANGIOVESE GALILEO RISERVA 2016 - Guerrieri
  • CONERO ARETÈ RISERVA 2016 - Lanari
  • CONERO CAMPO SAN GIORGIO RISERVA 2015 - Umani Ronchi
  • LA RIBALTA 2015 - Pantaleone
  • LACRIMA DI MORRO D’ALBA PASSITO AMARANTO DEL POZZO BUONO 2016 - Vicari
  • MIDA PECORINO PAS DOSÉ 2016 - Maria Letizia Allevi
  • PATHOS 2017 - Santa Barbara
  • PERGOLA ALEATICO LUBACO RISERVA 2016 - Terracruda
  • REGINA DEL BOSCO 2016 - Fattoria Dezi
  • ROSSO CONERO VARANO 2016 - Alberto Serenelli
  • ROSSO PICENO SUPERIORE ROGGIO DEL FILARE 2016 - Velenosi
  • VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI CLASSICO SUPERIORE BALCIANA 2017 - Sartarelli
  • VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI CLASSICO SUPERIORE MIRIZZI ERGO 2017 - Montecappone
  • VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI SPUMANTE BRUT 2013 - Garofoli
  • VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI SPUMANTE BRUT UBALDO ROSI 2013 - Colonnara
  • VERDICCHIO DI MATELICA CAMBRUGIANO RISERVA 2016 - Belisario
  • VERDICCHIO DI MATELICA TERRA DI MEZZO 2015 - Fattoria La Monacesca

sabato 2 novembre 2019

Vinitaly Russia 16^ edizione, Italia leader export vino a Mosca

Vinitaly Russia, l'Italia si conferma leader di mercato nell'export di vino a Mosca.
Concluse le due tappe dell’evento, tra seminari, masterclass e matching tra aziende e top importer.
Presenti il vicepresidente di Veronafiere Matteo Gelmetti e l’ambasciatore Pasquale Terracciano.
Stevie Kim manager Vinitaly International
Matteo Gelmetti
Pasquale Terracciano
Pier Paolo Celeste direttore Ice Mosca
Verona, 31 ottobre 2019 - L'Italia, con una quota di mercato di poco inferiore al 30% del totale, si conferma il primo Paese esportatore di vino in Russia, dove nei prossimi tre anni si attende un’ulteriore crescita del 5% della domanda.
È quanto emerso nel corso della 16° edizione di Vinitaly Russia, andata in scena nei giorni scorsi con i due appuntamenti di Mosca, il 28 ottobre, e di San Pietroburgo, il 30 ottobre.
All’iniziativa ha partecipato il vicepresidente di Veronafiere Matteo Gelmetti.
«Il nostro gruppo è presente da circa vent’anni in Russia, Paese che è stato storicamente tra le prime tappe del processo di internazionalizzazione di Vinitaly nel mondo», ha spiegato Gelmetti. «Vogliamo pensare di aver contribuito anche noi alla diffusione del vino italiano in questo Paese fino a diventare leader di mercato».
Nel 2018 su 900 milioni di euro di vino importato in Russia, infatti, il prodotto tricolore ha raggiunto i 265 milioni, pari al 29,5% del totale.
«Negli ultimi 15 anni l’incremento della domanda in questo Paese ha avuto pochi eguali nel mondo e le prospettive future sono positive, se è vero che il peso dell’upper class nel 2022 salirà al 25% sul totale della popolazione», ha osservato Gelmetti. «Secondo le analisi dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, la crescita media annua della domanda russa nei prossimi tre anni sarà attorno al 5%, grazie anche all’incremento del segmento sparkling».
Ai due appuntamenti hanno partecipato cinquemila visitatori tra professionisti del settore e operatori del canale horeca.
Tra Mosca e San Pietroburgo erano presenti 400 aziende italiane del settore, tra dirette e rappresentate, provenienti da tutte le principali regioni enologiche, e una quarantina di società top importer russe.
Il programma prevedeva seminari, tasting, masterclass, momenti b2b e focus alla scoperta di importanti aree vinicole del Belpaese, come il Piemonte, la Toscana, la Sicilia, l’Abruzzo.
Alla prima tappa, inoltre, ha partecipato l’ambasciatore della Federazione Russa Pasquale Terracciano.
«Il fatto che quella di quest'anno sia la sedicesima edizione di questa iniziativa, costituisce un dato evidente del successo della manifestazione, che rappresenta il più importante evento di promozione del vino italiano in questo Paese e un punto di riferimento ormai fondamentale per la collaborazione commerciale tra operatori italiani e russi del settore», ha detto Terracciano, così commentando i dati sull’import di vino dall’Italia. «Si tratta di risultati che confermano il forte apprezzamento del mercato russo verso i prodotti italiani, a dimostrazione del fatto che nonostante la concorrenza agguerrita di altri paesi, il settore vitivinicolo italiano continua a rappresentare uno dei punti di eccellenza del made in Italy».