mercoledì 13 marzo 2024

Vinitaly and the City il fuori salone nel cuore di Verona

Vinitaly and the City 2024
Il fuori salone di Vinitaly nel cuore di Verona
Dal 12 al 15 aprile si rinnova nel centro storico di Verona l’appuntamento dedicato a tutti i winelovers.
Quattro giorni di eventi, degustazioni, wine talk, masterclass e percorsi enogastronomici alla scoperta delle eccellenze vinicole e dei luoghi più affascinanti della città.
Le piazze di Verona si colorano di tutte le sfumature del vino in un affascinante itinerario che prende forma tra Piazza dei Signori, Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale.
Preparati ad assaporare una Verona inedita tra eventi dedicati al vino e specialità gastronomiche.
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Risparmi e salti la coda.
Puoi acquistarlo online al prezzo scontato di € 16,50 invece di € 20.
I carnet degustazioni saranno acquistabili fino ad esaurimento disponibilità.
Cosa include il carnet degustazioni? 👀
➡️ Accesso alle lounge
Il carnet degustazioni include un calice con porta calice da collo, oltre all’accesso alle aree lounge dell’evento
➡️ 4 token degustazioni
Per degustazioni di vino o mixology negli stand di Piazza dei Signori, Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale.
➡️ 1 token esperienza
Valido per ingressi omaggio o sconti dedicati a iniziative speciali durante i giorni dell’evento.
Hai bisogno di informazioni?
+39 045 9691220
customercare@vinitaly.com
Veronafiere S.p.A.
Viale del Lavoro 8 - 37135 Verona - Italia

lunedì 11 marzo 2024

Merano WineFestival e Vinitaly, nasce Amphora Revolution

In programma alle Gallerie Mercatali di Veronafiere venerdì 7 e sabato 8 giugno 2024.
Anni di esperienza, ricerca e passione nell’ambito dei vini in anfora; è con questo patrimonio che Merano WineFestival e Vinitaly lanciano la prima joint venture tra le due organizzazioni: l’idea di un evento dedicato alle giare in terracotta, che rappresenti le eccellenze a livello nazionale.
Obiettivo per entrambe, è il rilancio di una tecnica antica per una rivoluzione a sostegno della naturalità del prodotto e della sostenibilità, oltre a una sfida contro il cambiamento climatico.
Merano (BZ) - Verona (VR), 11 marzo 2024 – “Amphora Revolution” è il nuovo progetto nato dalla collaborazione tra Merano WineFestival e Vinitaly, prima joint venture tra le due organizzazioni.
Un evento d’eccellenza non solo volto a riunire una selezione dei migliori vini in anfora a livello nazionale, ma a promuovere e valorizzare una vecchia tecnologia, intesa come innovazione, in risposta anche alle sfide della sostenibilità e del cambiamento climatico sempre più concreto.
In programma a Verona venerdì 7 e sabato 8 giugno alle Gallerie Mercatali di Veronafiere, l’evento unirà produttori, enologi e opinion leader tra convention scientifica, simposio, tavole rotonde e masterclass.
“Amphora Revolution” vuole infatti posizionarsi come prima referenza nazionale e internazionale grazie alla presenza di produttori in anfora provenienti da tutto il territorio italiano, insieme ad una serie di convegni e simposio tecnico-scientifici che avranno l’obiettivo di raccontare il fascino di queste tecniche enologiche “antiche”, ma incredibilmente attuali.
«È una iniziativa che si inserisce nella linea del piano strategico di sviluppo di Veronafiere per il triennio 2024-2026 ed esplora nuovi ambiti b2b e b2c strettamente connessi al settore enologico che ha nel Vinitaly una piattaforma promozionale internazionale in grado di proporre il vino in tutte le sue declinazioni e le sue possibili proiezioni commerciali», evidenzia Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere.
«Le giare di terracotta ci riportano al futuro. La terracotta si trova nella terra e la terracotta la ritrovi come parte della vinificazione», sostiene Helmuth Köcher. «L’uomo produce vino in anfora da almeno 8mila anni, come dimostrano gli scavi archeologici in Georgia. L’Italia ha un grande potenziale, c’è molta qualità e lo dico anche in base al confronto che ho avuto modo di fare negli ultimi quindici anni con i vini georgiani. Abbiamo voluto creare questo evento per valorizzare questa antica tradizione che oggi più che mai si rivela un’innovazione, una vera rivoluzione. Ecco perché ‘Amphora Revolution’: un patrimonio antico che può garantire la naturalità del prodotto, in sintonia con la sostenibilità ambientale e che può rappresentare una sfida contro i cambiamenti climatici».
ll vino fermentato, invecchiato e conservato in anfore di argilla, una pratica nata nella Georgia Caucasica 6.000-8.000 anni fa, sta vivendo una rinascita in tutto il mondo e offre oggi nuove opportunità alla viticoltura.
Secondo i sostenitori, l'uso moderno di questa tecnica consente una lenta micro-ossigenazione, temperature controllate naturalmente, pura espressione del frutto e ammorbidimento dell'acidità o, se cotta a temperatura molto elevata, conservazione dell'acidità.
L’anfora inoltre, offre un vantaggio ambientale e finanziario, con una durata di decenni se non secoli.
In occasione di Vinitaly 2024, dal 14 al 17 aprile, il progetto verrà presentato ufficialmente attraverso una masterclass condotta da "The WineHunter" Helmuth Köcher che avrà l’obiettivo di raccontare in anteprima le eccellenze dei vini prodotti attraverso l’antica tecnica dell’utilizzo di giare in terracotta.

giovedì 7 marzo 2024

Pinot Nero delle Marche ad Artevinando 2024

Domenica 3 marzo 2024 presso il Municipio di Sant'Elpidio a Mare (Fm) si è svolto l'evento inaugurale della X edizione di Artevinando, cartellone di eventi che va da fine inverno a fine estate, organizzato dall'Associazione Culturale "Di Arte in Vino".
"Un francese nelle Marche, parliamo di Pinot Nero" è stato il convegno d'apertura, a cui è seguita la degustazione di Pinot Nero prodotti da 8 cantine marchigiane.
Il Pinot Nero è un vitigno nobile, originario della Borgogna, diffusosi nel corso della storia in tutto il mondo; esistono circa 180 cloni di Pinot Nero al mondo.
In Italia il vitigno ha grande tradizione nelle regioni del nord, tanto da essere assimilabile ad autoctono.
L'Oltrepò Pavese è area vocata in fatto di Pinot Nero, è la terza area produttiva d'Europa, dopo Borgogna e Champagne; dai 3000 ettari coltivati ricava il 75% dell'intera produzione italiana.
Il celebre viticoltore altoatesino Franz Haas, uno dei padri nobili della viticoltura italiana, prematuramente scomparso un paio d'anni fa, soleva definire il suo Pinot Nero di base, come "il bianco tra i rossi", a significare come frutto leggiadro e freschezza ne costituissero il perno.
Il vitigno dà effettivamente vini di grande finezza, poco colorati e poco tannici, caratterizzati da note di frutti di bosco e spezie nelle versioni d'annata; tuttavia in quelle più strutturate destinate all'invecchiamento, può sviluppare spessore materico, tonalità surmature o di tipo animale, ciliegia sotto spirito, cuoio, cacao, sottobosco, grande complessità.
Il Pinot Nero è un vitigno poco produttivo, è esigente e fragile, soffre le malattie fungine e i ristagni d'umidità, predilige l'escursione termica, ha bisogno di un terroir ideale per ciò che concerne ad esempio composizione chimico fisica del terreno, esposizione, microclima, necessita di cure assidue in vigna, va monitorato, richiede quindi un impegno maggiore in fatto di ore di lavoro.
Coltivare Pinot Nero è una vera e propria sfida per ogni viticoltore.
Nelle Marche il Pinot Nero fu introdotto dall'Amministrazione Bonaparte agli inizi del diciannovesimo secolo.
Nel corso di un paio di secoli è avvenuta la selezione clonale, che ha consentito al vitigno di meglio adattarsi in alcune zone rispetto ad altre; sono 20-25 i cloni coltivati in regione da una quindicina di cantine.
Il Pesarese possiamo considerarlo oggi come zona d'elezione, comprende infatti oltre la metà delle cantine produttrici; in questo areale l'estratto secco notevole, dà vini forse meno eleganti, più irruenti, ma con un proprio carattere e distintività.
Da qualche anno a questa parte, troviamo Pinot Nero anche al di fuori del Pesarese, ad esempio nel Maceratese o nel Fermano; all'interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini a Cupi di Visso a circa 1000 metri sul livello del mare, troviamo il vigneto più alto delle Marche e tra i più alti d'Italia.
Il vitigno è base ampelografica in Colli Pesaresi Doc Focara e in Colli Pesaresi Doc Roncaglia (Focara e Roncaglia sono due sottozone), è inoltre autorizzato in Marche Igt.
Mi pare di poter dire che il livello medio della degustazione elpidiense sia stato più che confortante, molto buono a mio parere, nonostante le uve provenissero da vigneti, quasi tutti, d'impianto relativamente recente; fedeltà varietale, grande fruibilità ed equilibrio, piccoli frutti rossi e freschezza, i comuni denominatori, da considerare come effetti diretti di scelte mirate, sia in vigna che in cantina, come ad esempio la massimale riduzione delle rese, per un vitigno già poco produttivo di suo, in alcuni casi fino a 35 quintali per ettaro, o come l'utilizzo di legni di terzo passaggio, quindi non particolarmente invasivi, in fase d'affinamento.
- Marche Igt Pinot Nero 2021 San Marone, Fontezoppa winery
- Marche Rosato Igt 2023 a Pois, Fontezoppa winery
- Marche Igt Rosso 2021 Rosso al Mare, Sor Rico winery
- Marche Igt Pinot Nero 2022, Coppacchioli Tattini winery
- Marche Igt Pinot Nero 2022 Silvo, De Leyva winery
- Marche Igt Pinot Nero 2022 Isabel (vinificato in bianco), De Leyva winery
- Colli Pesaresi Doc Focara Pinot Nero 2020, Roberto Lucarelli winery
- Colli Pesaresi Doc Focara Pinot Nero 2021, Fattoria Mancini winery
- Marche Igt Pinot Nero 2021 Lamorosa De Monteverde, Terrapremiata winery
- Marche Igt Pinot Nero 2021 Tempo, Agostino Romani winery

domenica 25 febbraio 2024

Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore 2020 Conscio, Accadia winery

Vinificazione in acciaio, maturazione sempre in acciaio e ulteriore affinamento in bottiglia per complessivi 12 mesi.
Il colore verde oro carico rivela la maturità raggiunta.
Quadro complesso, contraddistinto da tonalità surmature, frutto a guscio, nocciole e pistacchi, da mineralità marcata che vira sull'idrocarburico e su pietra focaia; accenni fumée appaiono in sottofondo, così come il frutto giallo stramaturo, l'albicocca e quelli di tipo iodato.
In bocca rivela in prima battuta doti di "comfort wine", grasse, avvolgenti, non tali però da sovrastare la vena acido-sapida del tratto varietale, che rimane a lungo, sollecitando papille e salivazione.
Fine e corposo, riceve il riconoscimento dell'eccellenza nella guida vini Le Marche nel Bicchiere 2023 curata da Ais Marche.
Valutazione @avvinatore: 92/100
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore 2020 Conscio
13% vol.
In abbinamento su cucina di mare, ravioli ripieni al sugo di gamberi e seppie, arrosti di pesce, rombo al forno.
rombo al forno con pomodorini
Società Agricola Accadia s.s.
Contrada Ammorto 19, Località Castellaro, 60048 Serra San Quirico (An)
Tel./Fax 0731.85172
Email: info@accadiavini.it
Web: https://www.accadiavini.com/
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Castelli di Jesi Classico Superiore Docg

domenica 18 febbraio 2024

Aglianico del Vulture Doc 2018 Alberi in Piano, Cantina IL Passo

Maturato in tini di rovere e tonneaux per complessivi 20 mesi, appare rosso rubino carico, con riflesso granato.
Forza e territorialità i dati salienti.
Il suolo d'origine vulcanica conferisce l'impronta minerale identitaria, alimenta tonalità terrose ed ematiche, grafite e cuoio; quadro in ogni caso ricco e maturo, profumi e sapori fruttati, vegetali e speziati incrementano la complessità, emergono note d'amarena in confettura, sottobosco e liquirizia, chiodo di garofano, accenni vanigliati in funzione di rifinitura.
In bocca la dotazione acido-sapida che è parte integrante del corredo varietale, entra prepotentemente in gioco, il profilo tende all'amarotico, predominano toni sassosi, boschivi, speziati, il chiodo di garofano assume ruolo preminente, anche il frutto prende una piega dolce-amara che ricorda miele di corbezzolo; la fase in ogni caso resta scorrevole, l'astringenza tannica pare in via d'assorbimento, la freschezza lascia presuppore ulteriori margini evolutivi, il frutto nero vira su confettura e rivela la maturità.
Vino da grigliate o in abbinamento su piatti a tendenza grassa, polenta e salsicce, spezzatino di manzo con patate.
Valutazione @avvinatore. 88/100
Aglianico del Vulture Doc 2018 Alberi in Piano
14% vol.
Via Vecchia Nazionale, 17
85022 Barile (Pz)
email: cantinailpasso@gmail.com
phone: +39 3475242706
web: https://www.cantinailpasso.com/
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mercoledì 14 febbraio 2024

Colli Maceratesi Doc Rosso Riserva 2017 Cardinal Bonaccorso, Santa Cassella

Vino di buon corpo e favorevole rapporto qualità-prezzo, non oltre i 15 euro sullo scaffale.
Ottenuto da uve quasi esclusivamente sangiovese, con piccolo saldo merlot pari a circa il 5%, maturato 24 mesi, parte in barrique, parte in rovere grande, affinato almeno 10 mesi in bottiglia, si presenta alla vista di color rosso granato compatto, impenetrabile.
L'impronta è surmatura, avvolgente, calda, contraddistinta da visciole, da prugna stramacerata e in confettura, dalla vaniglia del legno piccolo che incrementa le morbidezze, da tonalità idrocarburiche e liquirizia che rivelano la maturità raggiunta; ciononostante la bocca rimane snella, aggiustata da tannini rotondi e acidità calibrata.
Fine e corposo, sapido, proiettato verso un finale ricco di frutto maturo, more di rovo e fiori appassiti, tonalità silvestri e crema cacao.
Vino da grigliate, faraona ripiena, costine d'agnello fritte.
Valutazione @avvinatore: 92/100.
Colli Maceratesi Doc Rosso Riserva 2017 Cardinal Bonaccorso
14,5% vol.
Santa Cassella Società Agricola
contrada Santa Cassella 7
62018 Potenza Picena (Mc)
Mail: info@santacassella.it
Tel: +39 0733671507
Web: https://santacassella.it/
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Colli Maceratesi Doc Rosso Riserva Cardinal Bonaccorso, Santa Cassella Società Agricola
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venerdì 9 febbraio 2024

Toscana Igt Cabernet Franc 2017 Vivaldaia, Villa Pillo

Ottenuto da uve provenienti da vigneti impiantati tra il 1991 e il 1997, maturato circa 12 mesi, parte in barriques nuove, parte in barriques di secondo passaggio, appare rosso rubino tendente al granato.
Risposta varietale e fruibilità i dati salienti.
Le tonalità di tipo erbaceo che ricordano il peperone, sono rivelatrici della dotazione metossipirazinica, ad esse se ne affiancano altre di tipo fruttato e speziato, prugna matura e amarene, chiodo di garofano e cannella; accenni idrocarburici e vaniglia completano un profilo olfattivo ben calibrato.
Al palato le sensazioni sono meno profonde, alleggerite da note fresche di semi di melograno, da carica acidica e da tannini verdi; l'impalcatura vira decisamente sulle freschezze, in parte contrappuntabili con l'innalzamento della temperatura di servizio.
Se per un verso il rapporto tra parti dure e morbide può apparire sperequato, da altra prospettiva può essere proprio la dotazione acido-tannica la leva in grado di solleticare le funzionalità papillari e al contempo di comprimere le volumetrie organolettiche, di ridimensionare quindi la complessità del quadro e l'impegno gustativo.
Toscana Igt Cabernet Franc 2017 Vivaldaia
13,5% vol.
A mio parere da abbinare su piatti a tendenza grassa o untuosa, costine di maiale alla griglia, pollo in potacchio.
Valutazione @avvinatore 89/100
Villa Pillo
località Pillo 24
50050 Gambassi Terme (FI)
Tel. 0571/680212
Fax 0571/680216
Mobile +39 3357112754
e-mail: info@villapillo.com
https://www.villapillo.com/
Toscana Igt Cabernet Franc Vivaldaia, Villa Pillo
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lunedì 5 febbraio 2024

Amarone della Valpolicella Docg Classico 2017, Scriani società agricola

Scriani è un marchio detenuto da generazioni dalla famiglia Cottini.
Il nome deriva da Scrivan località del comune di Fumane in provincia di Verona, toponimo a sua volta derivato da "i dotti scrivani" che anticamente popolavano la zona: Scriani è il vecchio soprannome di famiglia.
L'azienda si estende su oltre 30 ettari di vigneto nella Valpolicella Classica.
Ottenuto da uve 60% Corvina, 25% Corvinone, 15% Rondinella.
Appassimento delle uve in fruttaia per circa 90 giorni al fine di disidratare gli acini e concentrare gli zuccheri, successiva lenta fermentazione che si protrae per 30-40 giorni in modo da svolgere tutti gli zuccheri, affinamento in rovere da 350 litri, in botte grande da 26 ettolitri e in bottiglia, per complessivi 32-34 mesi.
Amarone della Valpolicella Docg Classico 2017
16% vol.
L'intrigante colore granato mattonato carico, pare volerci rivelare i segreti e la complessità.
Liquirizia, radice di china e mirto, accenni torrefatti e cioccolato al latte, confettura di ciliegia, uva passa e fichi secchi, incrementano il tratto voluttuoso in un crescendo graduale e irresistibile.
Peraltro la dotazione acidica compete da par suo con tali volumetrie saccarotiche, ne argina il flusso, evita cedimenti o appesantimenti.
Il quadro organolettico riceve beneficio dalla sfida, trova il proprio baricentro e la finezza.
Vino di pregio per cifra stilistica, potenza, fruibilità.
Valutazione @avvinatore 94/100
Consigliato su selvaggina, arrosti, formaggi stagionati o come vino da meditazione.
Abbinato su:
lombo di maiale con salsa di mele, sformato di zucca
Via Ponte Scrivan 7
37022 Fumane (VR)
+39 045 68 39 251
info@scriani.it
https://scriani.it/
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domenica 28 gennaio 2024

Valpolicella Doc Classico Superiore 2021 Vecio Belo, Manara winery

Siamo nell'ambito dei vini con favorevole rapporto qualità-prezzo, tra 10 e 13 euro sullo scaffale.
Ottenuto da uve Corvina 70%, Rondinella 20%, Dindarella e altri vitigni 10%, vendemmiate in leggero ritardo, verso la fine di ottobre, fermentato e maturato in acciaio per circa 18 mesi, si presenta rosso rubino carico, con unghia granata.
Quadro organolettico ben bilanciato, fruibile, imperniato su fiore, frutto rosso, erbette aromatiche, mentolo; descrittori che possiamo ricondurre a rosa e lampone, eucaliptolo, timo e aghi di pino marittimo.
In bocca ha medio corpo e finale sapido, la dotazione fruttata, ribes e mora di rovo, tende ad avere più margine, il sorso è fresco, la carica acidica ravviva, il tannino è soffice, non graffia.
Vino di territorio, trasmette i caratteri distintivi delle uve locali.
Valutazione @avvinatore 88/100.
Valpolicella Doc Classico Superiore 2021 Vecio Belo
13,5% vol.
In abbinamento su piatti non troppo complessi o robusti, primi piatti al ragù di carne, spezzatino al curry, lasagna vegetariana.
lasagna vegetariana
Azienda Agricola Manara S. S. Soc. Agricola
Via Don Cesare Biasi, 53
37029 San Pietro In Cariano (Vr)
+39 045 7701086
info@manaravini.it
https://www.manaravini.it/it
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domenica 21 gennaio 2024

Carpineto apre l'archivio enoico con oltre 100mila bottiglie vintage

Carpineto apre "Enolibreria" in Chianti Classico, un archivio enoico con oltre 100mila bottiglie vintage.
Un compendio storico della viticoltura toscana, in bottiglia.
Un archivio enoico che non è solo una summa del passato, per quanto preziosa ed emozionante essa possa essere, non è solo un "magazzino", ma è un'opportunità per chi voglia godere di proposte esclusive: bottiglie da collezionare, regali unici, aged wines da degustare all'apice dell'arco evolutivo.
Sugli scaffali oltre 100mila bottiglie delle tre denominazioni storiche, Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino, più i Super Tuscan.
Ad un mese dal via dell’anteprima del Chianti Classico alla Leopolda a Firenze ed a seguire del Vino Nobile di Montepulciano, quando tutta l’attenzione della critica e degli appassionati è rivolta alle nuove annate, prende sempre più evidenza il progetto di Carpineto sui vini di lunga vita; infatti nelle suddette manifestazioni, oltre all’annata in uscita sul mercato e ai campioni di botte, sarà possibile degustare ad esempio la Riserva 1993 del Chianti Classico o il Vino Nobile 1989 o il Cru di Nobile, primo sangiovese 100%, il Poggio Sant’Enrico 2001, vini cioè presenti nell’archivio enoico di Carpineto appena apertosi a Dudda frazione del comune di Greve in Chianti in provincia di Firenze.
Ecco un esempio di una Box Vintage disponibile in "Enolibreria":
Chianti Classico 1995
Vino Nobile di Montepulciano Riserva 1989
Chianti Classico Riserva 1993
Vigneto Poggio Sant’Enrico 2001
L'Appodiato di Dudda a Greve in Chianti, sede originaria della Carpineto in Chianti Classico, è il cuore storico dell'azienda, emblematicamente rappresentato da una "libreria enoica" tra le più fornite, con un grande numero di annate storiche.
L'affinamento dei vini imbottigliati avviene in una cella sotterranea a temperatura costante, un caveau che può ospitare fino ad un milione di bottiglie.
Non sono poche le aziende storiche toscane che hanno un archivio delle loro annate migliori.
Quello che rende l'archivio di Carpineto prezioso è la varietà, la profondità ed anche l'ampia disponibilità di tutti i vini per l’acquisto.
La "biblioteca" comprende Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino e Super Tuscan.
L’idea di costituire una "libreria" delle bottiglie, venne fin dalle origini dell'azienda sul finire degli anni '60, ai fondatori di Carpineto, Giovanni Carlo Sacchet e Antonio Mario Zaccheo, grandi appassionati di vino.
Per dimostrare la longevità dei prodotti, iniziarono così fin dai primissimi anni a conservare le annate più prestigiose, nonché quelle più premiate: "male che va - dicevano - ce le beviamo noi".
Non è andata proprio così.
Almeno dagli anni '80 in poi, le bottiglie in archivio non sono mai state "pezzi da museo", raccontano in Carpineto.
Si tratta infatti di bottiglie con un grande appeal per appassionati e wine lovers; appeal dovuto alla spiccata attitudine alla longevità dei vini e alla modalità di conservazione degli stessi.
La procedura per chi acquista on line, prevede che le bottiglie vengano etichettate al momento dell’ordine per assicurare una presentazione perfetta, messe in una cassetta di legno sigillata e spedite.
Si possono comporre cassette di particolare pregio che racchiudono al loro interno una verticale completa con 6 bottiglie di un Cru, oppure scegliere singole bottiglie e comporle in una confezione che rappresenti un affresco della Toscana del vino: "sorsi del tempo" potremmo definirlo.
Dudda - Greve in Chianti (FI)
orari dalle 09.00 alle 16.30 tutti i giorni weekend escluso.
L’Enolibreria con 100 mila bottiglie vintage è anche on line
https://www.carpineto.com/shop/
"La tradizione ci spinge in avanti, l'innovazione ci tiene al passo coi tempi" stanno concentrati in questa sorta di motto che ama ripetere Antonio Mario Zaccheo, fondatore della Carpineto nel 1967 con Giovanni Carlo Sacchet, il carattere e la forza iconografica dei vini da invecchiamento.
Fondata in Chianti Classico nel 1967 dalle famiglie Sacchet e Zaccheo, Carpineto, tuttora gestita dalle due famiglie, coltiva in modo sostenibile, all'insegna della neutralità carbonica, 500 ettari di terreni di proprietà, suddivisi tra 5 tenute o appodiati, nelle zone storiche della Toscana vitivinicola: Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino, Alto Valdarno e Maremma.
Molto nota per i grandi rossi a denominazione e per alcuni SuperTuscan, sempre ai vertici delle classifiche nazionali e internazionali, l'azienda esporta in oltre 70 Paesi nel mondo i vini delle più prestigiose Docg della Toscana.
Nella tenuta di Montepulciano inoltre, si pratica l'enoturismo con una variegata gamma di proposte di degustazione, passeggiate in vigna, pic nic e pranzi all'aperto.
Carisma, stile, grande continuità qualitativa, riconoscimenti prestigiosi, sono i dati salienti aziendali; vini da scoprire sul territorio, nei vigneti delle 5 tenute o appodiati, nei territori più vocati della Toscana.
Per la Carpineto il vino è passione, emozione, natura, cultura.
Carpineto srl
località Dudda 17/b (199,77 km), 50022 Greve in Chianti (Fi)
Tel +39 055 854 9062
Fax +39 055 8549001
info@carpineto.com
 lrcomunicazione@lrcomunicazione.com
Tel +39 339 475 5329
https://www.carpineto.com/