venerdì 21 luglio 2017

Logonovo winery in Montalcino, Malbec e Toscana igt.

Nel 2003, quando Marco Keller, imprenditore che si divide tra Milano e Zurigo, acquistò all'asta la tenuta Logonovo a Montalcino in passato appartenuta alla Chiesa di Siena, una vera e propria enclave all'interno della tenuta Castelgiocondo di Frescobaldi, aveva in mente il progetto di un’azienda che sfruttasse un terroir ineguagliabile e incontaminato per realizzare “il vino che non c’era”.
Contro ogni logica di territorio, decise di non fare Brunello, piantò ex novo oltre al Sangiovese, Petit Verdot, Syrah, Merlot, Sagrantino e per ultimo 9.000 metri di Malbec con marze provenienti da piante secolari argentine ancora su piede franco.
Un piccolo vigneto quest'ultimo, con densità di impianto di 1 metro x 1 metro, con sistema di allevamento ad alberello che lui stesso definisce “assurdo” per la difficoltà di lavorazione ed i relativi costi, fornito di sistema d'irrigazione soprachioma.
Si trova proprio davanti alla sua casa e, forse perché è il più difficile tra i suoi progetti, è una specie di figlio più amato degli altri.
Nel frattempo costruisce una bella e funzionale cantina, completamente interrata, che diventa il suo centro operativo.
La tenuta dispone di 11 ettari vitati, condotti in biologico volutamente non certificato, con concimazione organica e sovescio.
Ho degustato due etichette: “Cinqueperlogonovo” che, come si evince dal nome, è un blend dei 5 vitigni principali in percentuali diverse a seconda dell’andamento di vendemmia, e "Vergena" ottenuto da uve Malbec.
Quest'ultima etichetta necessita di alcune precisazioni.
Con la vendemmia 2014 esce per la prima volta il frutto del vigneto Malbec (piantato nel 2010) che viene chiamato “Vergena” dal nome del podere dove si trovano casa e vigneto.
Si tratta di un blend con Merlot e Petit Verdot, perché il vigneto è al primo anno di produzione e sembrava necessitare di “aiuto”.
Stessa scelta per il 2015.
I risultati delle due vendemmie sono confortanti e dalla vendemmia 2016 il vino diventa 100% Malbec.
E’ il segno inequivocabile che la scelta di Marco Keller è giusta: quello di Montalcino è un terroir così formidabile che qualsiasi vitigno acquisisce un carattere unico.
Il Malbec è una varietà di origine francese, diffusa nel Bordolese, nella regione del Midi-Pirenei, nella Loira.
Molti viticoltori bordolesi hanno rinunciato a questo vitigno a favore dei caratteri più intensi del Merlot e in considerazione delle criticità di coltivazione, relative a colatura, marciume, peronospora, scarsa resistenza alle gelate.
Per questo motivo viene coltivato maggiormente nei climi caldi, dove questi problemi si presentano con minore frequenza.
Un vitigno che esprime al meglio il suo potenziale in territori calcarei e rocciosi, su terreni poco fertili e di alta quota, dando vita a vini densi, di colorazioni molto scure, tanto da essere stato soprannominato il vino nero, con buoni aromi fruttati e strutture tanniche abbastanza spiccate.

Nel 2016 arriva la proposta dei Marchesi Frescobaldi di acquistare l’azienda.
Marco Keller ci pensa a lungo, è un progetto cui è molto attaccato, forse quello più amato tra i tanti sviluppati in una vita costellata di successi.
Marco Keller, dopo 13 anni dalla fondazione, decide di vendere Azienda Agricola Logonovo ai Marchesi Frescobaldi, ma il piccolo vigneto di Malbec resta suo.
Adesso il progetto cambia e si sposta tutto sul Malbec e su "Vergena".
Azienda Agricola Logonovo
Località Castelgiocondo – 53024 Montalcino (SI)
tel. +39 335 211421
email: marco.keller@logonovo.it
www.logonovo.it
Note di degustazione:
Toscana Igt Rosso '14 Vergena
14%vol. - circa € 25

Ottenuto da uve Malbec, con saldo Merlot e Petit Verdot, ricco di polifenoli e antocianine, appare alla vista di color rosso rubino scuro, concentrato, impenetrabile, con sfumature viola.
Mix di profumi intenso, verticale, contraddistinto da sentori d'amarena e mirtillo, macchia mediterranea, bacche di ginepro, spezie dolci, radice di liquirizia.
In bocca è croccante di frutto e corposo.
La carica glicerica, il frutto rosso e nero già evidenziato all'olfazione, gli spunti vanigliati concessi dal legno piccolo, competono con le note verdi e tanniche del bagaglio varietale.
Ne risulta un quadro avvincente, voluttuoso, non sovrastrutturato.
Temperatura di servizio: 16° - 18°.
In abbinamento su selvaggina da pelo e da piuma, fagiano in salmì alla toscana.
Toscana Igt '14 Cinqueperlogonovo
14,5%vol. - circa € 25

Ottenuto da uve Sangiovese, Merlot, Syrah, Petit Verdot, Sagrantino, appare alla vista di color rosso rubino scuro, concentrato, sfumato di porpora sull'unghia.
Bouquet di profumi mediamente intenso, dopo breve ossigenazione sviluppa più in ampiezza che in verticalità, connotato di sottobosco, cuoio, pelliccia, aspersioni catramose e pietra focaia, frutto nero macerato.
Al palato, dal composito uvaggio ci si aspetterebbe un quadro variegato, ricco di sfaccettature, di spunti caratteristici in qualche modo riconducibili ai pregi e difetti delle varietà o rivelatori di una qualche scelta di campo del produttore; viceversa in questa fase mi appare addirittura impeccabile, teso, ben bilanciato, ricco di frutto e d'amarena, alleggerito dalla carica acidica, con tannini fitti ma non aggressivi, tanto da farmelo etichettare più come esercizio di stile che come espressione di un territorio.
Temperatura di servizio: 16° - 18°.
In abbinamento su capretto al forno, cosce di pollo con porri, olive e paprika.

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