foto by: http://www.everywine.biz/bacheca/2009/08/valtellina-tra-inferno-e-paradiso/
Ottenuto da uve Nebbiolo (Chiavennasca), provenienti dalla più piccola e rocciosa delle sottozone della Docg.Ci troviamo in ambito territoriale difficile per la coltivazione della vite.
Basta farsi un giro tra Chiuro, Teglio, Villa di Tirano, Tirano, per rendersene conto.
Il paesaggio è unico e il colpo d’occhio formidabile (in attesa d’essere inserito nella lista dell’Unesco, come Patrimonio dell’Umanità).
Vigneti letteralmente appesi alle montagne, tra muretti a secco e terrazzamenti a strapiombo sulla vallata: una situazione limite per la vite e per il viticoltore.
Tant’è che si suole definire questa, peraltro praticata anche in altre zone della penisola italica, come viticoltura eroica o verticale o estrema.
Color rosso rubino sfumato di granato; mediamente consistente; solo a tratti evidenzia le trasparenze tipiche del vitigno.
Bouquet di profumi piuttosto interessante: sensazione d’amarena iniziale, che dopo adeguata ossigenazione, vira su note più austere di tipo speziato (pepe nero, noce moscata). In sottofondo anche sensazione di cioccolato e ciliegia.
Toni ugualmente maturi al gusto, dove tornano in parte le sensazioni olfattive.
Lineare, fine e rotondo.
Trama tannica levigata e mineralità, fanno da corredo ad un impianto di media struttura, giocato su note speziate di pepe nero, caffè e frutto maturo.
Fresco in chiusura.
In abbinamento su formaggi, insaccati, primi
piatti, carni rosse
Valtellina superiore docg Inferno ’06 – alcool 13% - circa € 12
Casa Vinicola Aldo Rainoldi – Chiuro (SO)
http://www.rainoldi.com/
(tratto dal film documento di Ermmanno Olmi sui terrazzamenti valtellinesi; girato su iniziativa della Banca Popolare di Sondrio e prodotto dall’omonima Provincia)
http://youtu.be/Tp0QGMvVYF0
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Ho visto un estratto del film sulla Valtellina di Ermanno Olmi ad una degustazione di 'Nebbiolo di montagna', incredibile come lavorano ma alla fine i risultati si sentono!
RispondiEliminaaz
Sottolinerei la longevità di questo vino, di cui mi parlò specificamente lo stesso Rainoldi, incontrato in azienda qualche anno fa.
EliminaProbabilmente avrebbe avuto ancora margine.
Al di là di ciò, mi parve di capire in quella occasione, che il patron fosse particolarmente legato, quasi romanticamente, al suo Nebbiolo di questa sottozona. Evidentemente ritenuto espressione autentica.