A Offida (AP) 21^ edizione della tre giorni vinicola, calendarizzata quest’anno tra fine agosto e inizio settembre.
Come da tradizione ha trovato degna cornice nel trecentesco ex Monastero di S. Francesco, sede dell’Enoteca Regionale delle Marche e sede della Vinea società cooperativa agricola che organizza l’evento http://www.vineamarche.it/
In verità la formula collaudata prevede due nuclei logistici principali: l’ex Monastero di S. Francesco destinato alle degustazioni e Piazza del Popolo sede del mercatino prodotti tipici e degli stands di Street Food. A tutto ciò fanno da corollario altri eventi di tipo culturale, come da programma: http://vinidiconfine.blogspot.it/2012/08/di-vino-in-vino-2012-offida.html
La manifestazione offidana raggiunge in questo modo il duplice obiettivo di essere ambasciatrice della vocazione vinicola picena e al tempo stesso strumento di promozione turistica del territorio.
Altresì trovando nella capacità di coesione di cittadinanza, attività commerciali varie e associazioni di categoria locali, il supporto indispensabile per la riuscita dell’evento.
Fatta la dovuta premessa, vado ad alcune considerazioni sull’edizione 2012: un’edizione tra luci ed ombre.
Lo stato di crisi economica contingente, sembra infatti non averla risparmiata. Ne è prova il sensibile calo di partecipazione degli espositori, sia vinicoli che di prodotti tipici.
In compenso, e ciò è di buon auspicio, sempre alto resta l’afflusso di visitatori e appassionati. In particolare, estremo interesse e partecipazione da parte del target più giovane.
Altro dato significativo è come i tre giorni destinati alle degustazioni possano rappresentare per addetti ai lavori, organi d’informazione di settore ed appassionati, un’occasione proficua per avere un quadro indicativo e sintetico dell’andamento produttivo locale.
Personalmente sotto esame quest’anno i Pecorino 2011.
Un’annata a mio parere discreta. Apparentemente non ricchi di estratto, ma senz’altro varietali, con scheletro d’impianto sostenuto da bella acidità e mineralità. Per questo motivo non immediati, ma vini da aspettare: destinati ad evolvere positivamente nel medio periodo.
Sui rossi conferme positive.
Livello in crescita anche sui vini di fascia media, come ad esempio il Rosso Piceno sup. Katharsis ’09 di S. Filippo.
Per quanto riguarda i vini rossi di fascia alta a Igt, Offida Doc e Rosso Piceno Superiore, solo l’imbarazzo della scelta.
Alcune delle etichette degustate:
Marce rosso Igt Barricadiero ’09 di Aurora,
Marche rosso Igt Miro ’05 di Montevarmine,
Marche rosso Igt Rozzano ’05 di Villa Pigna,
Offida rosso Doc Mida ’08 di Allevi Maria Letizia,
Rosso Piceno Doc(riserva) Nero di Vite ’05 di Le Caniette,
Rosso Piceno Doc sangiovese Dolce Vite ’08 di Irene Cameli,
Rosso Piceno sup. Dop Konè ’10 di Vigneti Vallorani (alla sua prima edizione e di grande prospettiva).
Come da tradizione ha trovato degna cornice nel trecentesco ex Monastero di S. Francesco, sede dell’Enoteca Regionale delle Marche e sede della Vinea società cooperativa agricola che organizza l’evento http://www.vineamarche.it/
In verità la formula collaudata prevede due nuclei logistici principali: l’ex Monastero di S. Francesco destinato alle degustazioni e Piazza del Popolo sede del mercatino prodotti tipici e degli stands di Street Food. A tutto ciò fanno da corollario altri eventi di tipo culturale, come da programma: http://vinidiconfine.blogspot.it/2012/08/di-vino-in-vino-2012-offida.html
La manifestazione offidana raggiunge in questo modo il duplice obiettivo di essere ambasciatrice della vocazione vinicola picena e al tempo stesso strumento di promozione turistica del territorio.
Altresì trovando nella capacità di coesione di cittadinanza, attività commerciali varie e associazioni di categoria locali, il supporto indispensabile per la riuscita dell’evento.
Fatta la dovuta premessa, vado ad alcune considerazioni sull’edizione 2012: un’edizione tra luci ed ombre.
Lo stato di crisi economica contingente, sembra infatti non averla risparmiata. Ne è prova il sensibile calo di partecipazione degli espositori, sia vinicoli che di prodotti tipici.
In compenso, e ciò è di buon auspicio, sempre alto resta l’afflusso di visitatori e appassionati. In particolare, estremo interesse e partecipazione da parte del target più giovane.
Altro dato significativo è come i tre giorni destinati alle degustazioni possano rappresentare per addetti ai lavori, organi d’informazione di settore ed appassionati, un’occasione proficua per avere un quadro indicativo e sintetico dell’andamento produttivo locale.
Personalmente sotto esame quest’anno i Pecorino 2011.
Un’annata a mio parere discreta. Apparentemente non ricchi di estratto, ma senz’altro varietali, con scheletro d’impianto sostenuto da bella acidità e mineralità. Per questo motivo non immediati, ma vini da aspettare: destinati ad evolvere positivamente nel medio periodo.
Sui rossi conferme positive.
Livello in crescita anche sui vini di fascia media, come ad esempio il Rosso Piceno sup. Katharsis ’09 di S. Filippo.
Per quanto riguarda i vini rossi di fascia alta a Igt, Offida Doc e Rosso Piceno Superiore, solo l’imbarazzo della scelta.
Alcune delle etichette degustate:
Marce rosso Igt Barricadiero ’09 di Aurora,
Marche rosso Igt Miro ’05 di Montevarmine,
Marche rosso Igt Rozzano ’05 di Villa Pigna,
Offida rosso Doc Mida ’08 di Allevi Maria Letizia,
Rosso Piceno Doc(riserva) Nero di Vite ’05 di Le Caniette,
Rosso Piceno Doc sangiovese Dolce Vite ’08 di Irene Cameli,
Rosso Piceno sup. Dop Konè ’10 di Vigneti Vallorani (alla sua prima edizione e di grande prospettiva).
A partire dal 2013 la manifestazione cambia format e diventa Vinea Festival:
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