Can Majò è uno dei più famosi ristoranti di Barcellona www.canmajo.es
Ho avuto modo di assaggiare in quel ristorante spagnolo la celeberrima Paella.
La ripropongo oggi “in chiave casalinga”, nella versione originale catalana, ma con materia prima nostrana.
Ingredienti.
pescato dell’Adriatico centrale rigorosamente di giornata (seppie, mazzancolle, granchi, cicale di mare, vongole e cozze); peperone, zafferano, peperoncino.
riso Carnaroli superfino Riserva S.Massimo dell’omonima azienda agricola di Groppello Cairoli (PV).
Vino abbinato.
Marche igt rosato Sant’Isidoro ’09
alcool 13% - circa € 9.
Azienda Maria Pia Castelli
via Sant'Isidoro 22, Monte Urano(FM)
tel: 0734 841774.
Rosè wine ottenuto con la tecnica del “salasso”.
Viene prelevata una certa quantità di mosto dalla vasca dove si sta preparando il vino rosso.
Questo prelievo avviene dopo alcune ore di contatto fra bucce e parte liquida.
La quantità prelevata avrà quindi un colore rosa più o meno intenso a seconda del momento in cui avviene lo spillamento dal mosto di partenza.
A questo punto il liquido prelevato procede con una classica vinificazione in bianco, senza ulteriore contatto con le bucce, che sono le responsabili della trasmissione del colore al vino.
Trasparenze sulla tonalità di buccia di cipolla, per questo rosato ottenuto da uve Sangiovese e Montepulciano.
Ovviamente non s’impone per intensità di profumi e sapori, né per complessità.
Lievemente fruttato, con residuo zuccherino non particolarmente evidente.
Più che altro giocato su toni freschi e sapidi.
Vino d’apertura, ma non d’aperitivo.
Un’interpretazione consona all’ortodossia rosè, più di quanto non lo sia stata la versione ‘08 (molto più intenso e complesso, con evidenze anche terziarie d’affinamento in legno, in grado di esprimere più spessore, profondità e persistenza, peraltro non consueti per un vino rosato e per questo motivo forse spiazzanti, ma a mio parere con un PAI più adeguato al ricco piatto abbinato).
Il gusto personale mi porta a non essere particolarmente attratto dalla tipologia rosè in senso lato; tuttavia il giudizio su questo Sant’Isidoro ‘09 non può che essere oggettivamente positivo.
Ho avuto modo di assaggiare in quel ristorante spagnolo la celeberrima Paella.
La ripropongo oggi “in chiave casalinga”, nella versione originale catalana, ma con materia prima nostrana.
Ingredienti.
pescato dell’Adriatico centrale rigorosamente di giornata (seppie, mazzancolle, granchi, cicale di mare, vongole e cozze); peperone, zafferano, peperoncino.
riso Carnaroli superfino Riserva S.Massimo dell’omonima azienda agricola di Groppello Cairoli (PV).
Vino abbinato.
Marche igt rosato Sant’Isidoro ’09
alcool 13% - circa € 9.
Azienda Maria Pia Castelli
via Sant'Isidoro 22, Monte Urano(FM)
tel: 0734 841774.
Rosè wine ottenuto con la tecnica del “salasso”.
Viene prelevata una certa quantità di mosto dalla vasca dove si sta preparando il vino rosso.
Questo prelievo avviene dopo alcune ore di contatto fra bucce e parte liquida.
La quantità prelevata avrà quindi un colore rosa più o meno intenso a seconda del momento in cui avviene lo spillamento dal mosto di partenza.
A questo punto il liquido prelevato procede con una classica vinificazione in bianco, senza ulteriore contatto con le bucce, che sono le responsabili della trasmissione del colore al vino.
Trasparenze sulla tonalità di buccia di cipolla, per questo rosato ottenuto da uve Sangiovese e Montepulciano.
Ovviamente non s’impone per intensità di profumi e sapori, né per complessità.
Lievemente fruttato, con residuo zuccherino non particolarmente evidente.
Più che altro giocato su toni freschi e sapidi.
Vino d’apertura, ma non d’aperitivo.
Un’interpretazione consona all’ortodossia rosè, più di quanto non lo sia stata la versione ‘08 (molto più intenso e complesso, con evidenze anche terziarie d’affinamento in legno, in grado di esprimere più spessore, profondità e persistenza, peraltro non consueti per un vino rosato e per questo motivo forse spiazzanti, ma a mio parere con un PAI più adeguato al ricco piatto abbinato).
Il gusto personale mi porta a non essere particolarmente attratto dalla tipologia rosè in senso lato; tuttavia il giudizio su questo Sant’Isidoro ‘09 non può che essere oggettivamente positivo.
la valutazione mi sembra troppo larga e quindi non indicativa sarebbe stato meglio dire 7,5/8,00 oppure 9,5/10,00. E' solo una piccola critica formale per il resto mi pare interessante da provare.
RispondiEliminaCiao
La valutazione numerica è del tutto personale. Nel senso che non intende avere valore assoluto, ma solo relativo; in quanto ristretta al solo ambito delle mie degustazioni su questo blog.
EliminaIndubbiamente in un ambito diverso, ad esempio tenendo conto del panorama complessivo dei rosati italiani, questo qui si meriterebbe io credo, una valutazione molto più alta.
lascia sta Rinaldo ! Quessi non sa ne' magna' ne' be'. Manola
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