Castelli di Jesi Verdicchio Cl. Ambrosia Ris. 2018 Vignamato
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. Plenio Ris. 2018 Umani Ronchi
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. Rincrocca Ris. 2018 Staffa
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. San Sisto Ris. 2018 Tenute San Sisto - Fazi Battaglia
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. V. Il Cantico della Figura Ris. 2018 Felici
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. Villa Bucci Ris. 2018 Bucci
Cinabro 2017 Caniette
Il San Lorenzo Bianco 2008 San Lorenzo
Lacrima di Morro d’Alba Sup. Orgiolo 2019 Marotti Campi
Offida Pecorino 2020 Santori
Offida Pecorino Artemisia 2020 Spinelli
Offida Pecorino Montemisio 2020 Castignano - Cantine dal 1960
Offida Pecorino Vignagiulia 2020 Dianetti
Rosso Piceno Sup. Roggio del Filare 2018 Velenosi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Dominè 2019 Pievalta
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Ergo Mirizzi 2019 Montecappone - Mirizzi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Podium 2019 Garofoli
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Stefano Antonucci 2019 Santa Barbara
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Ylice 2019 Mattioli
Verdicchio di Matelica Cambrugiano Ris. 2018 Belisario
Verdicchio di Matelica Collestefano 2020 Collestefano
Verdicchio di Matelica Vertis 2019 Borgo Paglianetto
Verdicchio di Matelica Vign. Fogliano 2018 Bisci
Verdicchio di Matelica Villa Marilla 2019 Gatti
Commento a cura di redazione Gambero Rosso:
https://www.gamberorosso.it/notizie/notizie-vino/anteprima-tre-bicchieri-2022-i-migliori-vini-delle-marche/
Immaginiamo la soddisfazione di chiunque venga premiato o comunque citato in queste pagine. Raramente però ci soffermiamo sulle molteplici difficoltà affrontate da un’azienda vitivinicola nel corso della sua vita professionale. Il vignaiolo moderno si trova esposto e vulnerabile su molteplici fronti. Non esiste una ricetta unica, valida per tutti. Il consiglio è quello di porre sempre la massima attenzione e affrontare eventuali problemi sul nascere. In particolare va curata l’impostazione agronomica, determinante per affrontare i cambiamenti climatici. La lista dei Tre Bicchieri di quest’anno volge esplicitamente su tonalità cromatiche bianche. Che succede? Semplicemente la base ampelografica a bacca nera marchigiana soffre nelle annate avverse e quest’anno erano di scena i prodotti di punta dell’impietosa vendemmia 2017 e delle poco concilianti 2018 e 2019. In questo contesto appare ancor più rilevante l’abilità de Le Caniette, Velenosi e Marotti Campi nel produrre rossi che possano rivaleggiare senza timore con i pari di tutto il mondo. Verdicchio e Pecorino invece vanno a gonfie vele dal punto di vista qualitativo. Tante le conferme di aziende che stanno lavorando con dedizione come La Staffa, Vignamato, Dianetti, Tenuta Santori, Poderi Mattioli, Montecappone-Mirizzi e quelle dal passo regolare come Felici, Umani Ronchi, Collestefano, Bisci, Belisario, Tenuta Spinelli e Tenute San Sisto. Tornano al Tre Bicchieri, dopo uno o più anni di assenza, anche Bucci, Garofoli, Santa Barbara, Borgo Paglianetto e Pievalta. C’è spazio per due debutti: Marco Gatti e Cantine di Castignano. Entrambi ci sono riusciti dopo aver sfiorato il premio più volte in passato. Chiudiamo con la citazione di un’etichetta da uve verdicchio in purezza che sancisce una volta di più la straordinaria longevità dei vini ottenuti con la varietà: Il San Lorenzo 2008 di Natalino Crognaletti.
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