mercoledì 30 dicembre 2015

Birraio dell’Anno, Teatro ObiHall, Firenze

Birraio dell’Anno: l'evento
15/17 gennaio 2016
Teatro ObiHall, Firenze
A Firenze torna uno dei premi più attesi del panorama brassicolo italiano: Birraio dell'Anno, il riconoscimento ideato e organizzato da Fermento Birra con la sponsorizzazione di VDGlass, che ogni anno premia il miglior artigiano della birra italiana. Da venerdì 15 a domenica 17 gennaio 2016 sarà il teatro Obihall ad ospitare la settima edizione del premio/evento, un vero e proprio tributo alla birra artigianale italiana, nell’anno dei festeggiamenti dei 20 anni dalle prime aperture.

Un appuntamento imperdibile per ogni appassionato, ricco di emozioni birrarie garantite da un'offerta ultra-selezionata composta da 100 birre artigianali alla spina, prodotte dai migliori 20 birrifici artigianali e, novità, dai 5 migliori birrifici emergenti (tutti i produttori sono individuati dalla classifica realizzata interpellando oltre 80 esperti del settore), servite e raccontate dai birrai stessi o dal personale qualificato di Fermento Birra. Per chi si innamorerà di una o più birre e vorrà acquistare qualche bottiglia, i beershop Firenze Birra e Grand Cru Firenze saranno pronti a soddisfare ogni richiesta con un corner dedicato alla vendita di numerose etichette.

Al noto degustatore Lorenzo “Kuaska” Dabove il compito di pronunciare sabato 16 (inizio premiazione ore 21.30) l’atteso nome del vincitore dell’ambito premio Birraio dell’Anno, oltre a quello del migliore Birraio Emergente, riconosciuto al produttore con meno di due anni di esperienza. L’evento sarà impreziosito sia da degustazioni-show realizzate sul palco del teatro, sia da incontri di approfondimento nell'area dedicata (si rimanda al sito per il calendario completo).

Protagonista anche lo street food di qualità grazie alla collaborazione con Cucine di Strada che porterà una selezione di truck e banchi ricchi di sfiziosità e gustosi street food come gli hamburger di chianina di Panino Tondo, gli arancini e la cucina siciliana di Ara’, la porchetta artigianale umbra selezionata dal festival Porchettiamo, il lampredotto e il quinto quarto fiorentino a cura di Luca Cai del Magazzino, i Trapizzini, triangoli di focaccia ripieni di sughi della tradizione romana e altre bontà, e ancora le specialità dell'Ape Scottadito con arrosticini e olive all'ascolana direttamente dalle Marche.


Birrai, esperti, appassionati, curiosi, publican, operatori del settore, degustatori e giudici: tutti sono invitati a partecipare ad un evento nato per festeggiare la buona birra artigianale italiana!

Birrai candidati al titolo di Birraio dell'Anno 2015:
Agostino Arioli del Birrificio Italiano di Limido Comasco (CO)
Alessio Selvaggio del birrificio Croce di Malto di Trecate (NO)
Bruno Carilli del Birrificio Toccalmatto di Fidenza (PR)
Donato Di Palma del birrificio Birranova di Triggianello (BA)
Emanuele Longo del Birrificio Lariano di Dolzago (LC)
Fabio Brocca del Birrificio Lambrate di Milano
Francesco Mancini del Birrificio del Forte di Pietrasanta (LU)
Gino Perissutti, birrificio Foglie d’Erba di Forni di Sotto (UD)
Giovanni Campari del Birrificio del Ducato di Roncole Verdi di Busseto (PR)
Jurij Ferri del birrificio Almond ’22 di Loreto Aprutino (PE)
Leonardo di Vincenzo del Birrificio Birra del Borgo (RI)
Lorenzo Guarino del Birrificio Rurale di Desio (MB)
Luigi “Schigi” D’Amelio del birrificio Extraomnes di Marnate (VA)
Marcello Ceresa del birrificio Retorto di Podenzano (PC)
Nicola Perra del birrificio Barley di Maracalagonis (CA)
Pietro di Pilato del birrificio Brewfist di Codogno (LO)
Pietro Fontana del Birrificio Birra del Carrobiolo (MB)
Riccardo Franzosi del Birrificio Montegioco di Montegioco (AL)
Simone Dal Cortivo del birrificio Birrone di Isola Vicentina (VI)
Valter Loverier del birrificio Loverbeer di Marentino (TO)

Birrai candidati al titolo di Birraio Emergente 2015:
Andrea dell'Olmo del birrificio Vento Forte di Bracciano (Roma)
Josif Vezzoli del birrificio Birra Elvo di Graglia (Biella)
Matteo Pomposini e Cecilia Scisciani del birrificio MC 77 di Serrapetrona (Macerata)
Paolo Algeri e Gioia Ravasio del Birrificio Hop Skin di Curno (Bergamo)
Stefano di Stefano del birrificio Argo di Lemignano (Parma)

Orari e costi
venerdì 15 gennaio 2016 dalle ore 19.00 alle ore 01
sabato 16 gennaio 2016 dalle ore 12 alle ore 01
domenica 17 gennaio 2016 dalle ore 12 alle ore 22

Ingresso: 10 euro comprensivo di 5 gettoni (del valore di 5 euro), di bicchiere in vetro serigrafato e tracollina portabicchiere. La moneta dell’evento sono i gettoni. 1 gettone=1 euro.
Costo birra: mezzo bicchiere (0,15cl) 2 gettoni (3 gettoni per alcune birre speciali), pieno (0,30cl) 4 gettoni (6 gettoni per alcune birre speciali).
Costo cibo di strada: da 3 a 7 gettoni.

Dove
Il Teatro ObiHall si trova in via Fabrizio De André a Firenze

www.birraiodellanno.it

domenica 27 dicembre 2015

Verdicchio Castelli di Jesi ’03 Gaiospino Fumè, Fattoria Coroncino

Il colore ramato carico svela lo stato evolutivo di questo Verdicchio fermentato in botti nuove di rovere da 5 ettolitri con sosta sur lies di due anni.
Lo sviluppo dei processi ossidativi di maderizzazione ha modificato i connotati e trasformato il vino da pasto, in vino liquoroso, alla stessa stregua di un Marsala secco anche per quanto riguarda gli abbinamenti, preferibilmente formaggi erborinati o di fossa, “tapas” speziate che contrastino la tendenza dolce, patè e fegato grasso d’oca.
Il nostro abbinamento con trancio di salmone al forno potremmo definirlo come “sperimentazione creativa”.
trancio di salmone al forno
Procedendo nell’analisi, come già detto in precedenza, le note ossidative tendono a sovrastare sia in fase olfattiva che gustativa ed oggettivamente rendono meno appettibile l’approccio.
Tuttavia il quadro, dopo adeguata aerazione, risulta pastoso, ricco, indirizzato prevalentemente su sensazioni di tipo empireumatico, mandorla tostata, frutto a guscio, uva passa e candita.
In particolar modo al gusto, tende a virare decisamente su note di pasticceria, creme caramel, pan di spagna al rum, albicocca essiccata, con lieve astringenza finale e accentuatamente glicerico.
Abbiamo colto questo vino nella fase inesorabilmente discendente dell’arco evolutivo, tuttavia ciò ci ha permesso di verificare come l’alterazione del quadro organolettico determinata dal tempo, non sempre corrisponda a decadimento, viceversa possa aprire percorsi esperienziali ed alternative d’utilizzo.

Verdicchio Castelli di Jesi Doc classico superiore ’03 Gaiospino Fumè
alcool 16% - circa € 25
Fattoria Coroncino, contrada Coroncino 7 - 60039 Staffolo (An)
tel. +390731779494
e-mail: info@coroncino.it
web: www.coroncino.it

mercoledì 23 dicembre 2015

Tipicità 2016 Fermo, arriva l'edizione del dopo Expo

A Fermo, dal 5 al 7 marzo, 24a edizione per il Festival del gusto
Tipicità 2016: l’esperienza diventa totale!
Cibo, “saper fare” e territorio per un week end da vivere in 80 eventi!
Dal 5 al 7 marzo, la città di Fermo, nelle Marche, accoglie la tre giorni dedicata al gusto in tutte le sue declinazioni: Tipicità 2016 è pronta a stupire ancora foodies, wine lovers, slow-trotters ed amanti del “turismo esperienziale”, con un “menù” che promette tante occasioni da vivere intensamente.
È il Festival del dopo EXPO, e si vede! Tipicità si fa in tre e propone un programma di oltre 80 eventi che esplora in modo nuovo: cibo, territorio e “saper fare”.
Al centro della scena un incredibile paniere di prelibatezze enogastronomiche, dalle Marche e dal mondo! Ci saranno, infatti, la Federazione Russa, ma anche il Parco del Cilento ed il circuito delle Piccole Italie, per ribadire che quando le differenze si confrontano e le identità si incontrano, creano ricchezza!
Organizzata dal Comune di Fermo in collaborazione con tanti partners pubblici e privati del territorio, Tipicità muove quindi dall’identità locale, ma su di essa sviluppa il confronto con altre comunità italiane e straniere.
Cibo e vino da assaggiare, in un vero e proprio spettacolo del gusto, con gli show cooking, le degustazioni guidate, il mercatino delle specialità rare e l’opportunità di gustare piatti ricchi di biodiversità.
Tra grandi chef e volti noti, sfileranno le “star” dell’enogastronomia marchigiana, con in primo piano il Verdicchio e le altre denominazioni del “Vigneto Marche” ad accompagnare ciauscolo, olive all’ascolana, tartufo e formaggio di fossa, cereali e legumi bio, maccheroncini di Campofilone e mille altre delicatessen autoctone. Da non perdere l’incontro con altre tradizioni gastronomiche, con stuzzicanti focus dedicati a stoccafisso, birra agricola e cioccolato di alta gamma.
Nei diecimila metri quadrati di Fermo Forum, Tipicità propone anche un Salone del Turismo, all’interno del quale paesi e comprensori marchigiani e delle Piccole Italie presentano prelibatezze enogastronomiche accanto ad attrattive naturalistiche, paesaggistiche e storico-artistico-culturali. Il viaggio continua poi con Tipicità in the City, palinsesto di eventi serali ambientati tra gli eleganti palazzi del centro storico di Fermo.
Palazzo dei Priori in piazza del Popolo a Fermo
L’esperienza del gusto è completata da Art & Genius, suggestivo percorso attraverso le prestigiose griffes e le icone più rappresentative della creatività di questa splendida regione. Produzioni simboliche di una realtà manifatturiera pienamente fruibile dal visitatore, grazie alla vasta rete di outlets e spacci aziendali diffusa sul territorio.
Proposte speciali per il week end consentiranno a ciascuno di creare la propria, personalissima ed esclusiva, Tipicità Experience!
TIPICITÀ: Made in Marche Festival-24a edizione.
Fermo Forum, Zona Industriale Girola, 63900 Fermo (Fm)
5-7 marzo 2016
Orario di apertura
- Sabato 5 e Domenica 6: ore 9:30-21:00
- Lunedì 7: ore 10:00-20:00
Info
Segreteria organizzativa, Piazza Dante, 21 - 63900 FERMO
tel. 0734/225237; e-mail: info@tipicita.it
Biglietto d’ingresso: € 8,00.
Tutte le notizie pratiche sono reperibili all’indirizzo web: www.tipicita.it

lunedì 21 dicembre 2015

Dieta Mediterranea compie cinque anni

Poca carne e latticini, molta frutta, verdura, cereali e olio extra vergine d'oliva.
È il segreto della Dieta Mediterranea che cinque anni fa, era il 15 novembre 2010, ricevette il riconoscimento di patrimonio immateriale dell'umanità dell'Unesco.
In realtà la data di nascita della Dieta Mediterranea si fa risalire al 1945, quando i coniugi Keys soggiornarono a Salerno e Ancel Keys rimase folgorato dal regime alimentare italiano, dando il via alla serie di studi che sfociò nella famosa pubblicazione "Seven countries: a multivariate analysis of death and coronary heart disease" che descriveva proprio le virtù della dieta Mediterranea.
Altra tappa importante per la Dieta Mediterranea fu la III Conferenza Internazionale del Centro Interuniversitario Internazionale di Studi sulle Culture Alimentari Mediterranee, tenutasi a Parma nel 2009, quando fu elaborata la cosiddetta piramide, che stabiliva quali alimenti mangiare quotidianamente e quali solo saltuariamente.
La Dieta Mediterranea, però, non è una semplice dieta, come ricordato proprio dall'Unesco, ma uno stile di vita: “Promuove l’interazione sociale poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta si fonda nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo”.
[fonte: Teatro Naturale per Sol&Agrifood]

Post correlato, bibliografia:

venerdì 18 dicembre 2015

Corso Sommelier Ais primo livello, Porto San Giorgio.

Il 25 gennaio 2016 presso Hotel David Palace di Porto San Giorgio (Fm) inizia il 1° livello del corso da Sommelier per imparare a conoscere il vino.
Il corso è a numero chiuso; l’appuntamento per prenotarsi il “posto” procedendo all’iscrizione è per lunedì 28 dicembre 2015 dalle ore 18:30 alle ore 20:30 e lunedì 11 gennaio 2016 stesso orario, presso Hotel David Palace, Porto San Giorgio (Fm), lungomare Gramsci sud 503.
Per maggiori informazioni:
tel. 333 5825397
email: fermo@aismarche.it
Programma

Data
Tema
Relatore
1
Lunedì 25.01.2016
La figura del Sommelier
Somm. Prof. C. Lapadula
2
Lunedì 01.02.2016
Viticoltura
Somm. Simona Sestili
3
Mercoledì  10.02.2016
Enologia. La Produzione del Vino
Enologo Rocco Vallorani
4
Lunedì 15.02.2016
Enologia. I Componenti del Vino
Enologo Rocco Vallorani

Sabato 20.02.2016
Visita in cantina

5
Lunedì 22.02.2016
Tecnica della degustazione. Esame visivo
Somm. Prof. S. Isidori
6
Lunedì 29.02.2016
Tecnica della degustazione. Esame olfattivo
Somm. Prof. S. Isidori
7
Lunedì 07.03.2016
Tecnica della Degustazione. Esame gustativo
Somm. Prof. S. Isidori
8
Lunedì 14.03.2016
Enologia. Spumanti
Somm Prof. G. Compagnucci
9
Lunedì 21.03.2016
Enologia. Vini passiti e speciali
Somm Prof. G. Compagnucci
10
Mercoledì 30.03.2016
Enografia nazionale e legislazione
Somm. Stefania Morbidelli

Sabato 02.04.2016
Visita in cantina

11
Lunedì 04.04.2016
Birra
Somm. Giovanni Bagnara
12
Lunedì 11.04.2016
I distillati e liquori
Somm. Giovanni Bagnara
13
Lunedì 18.04.2016
Il servizio, le funzioni del sommelier
Somm Prof. G. Simonetti
14
Sabato 23.04.2016
Visita in cantina
15
mercoledì 27.04.2016
Autoverifica e appr. sulla degustazione
Somm. Prof. S. Isidori

Le lezioni si svolgeranno
·         Turno serale: dalle ore 20,30 alle ore 23,00 circa.
Quota di partecipazione € 430 comprende: la partecipazione al corso, il materiale didattico (libri, quaderno di degustazione, la valigetta e i bicchieri),  IVA.
Obbligatorio iscrizione all’Associazione per l’anno 2016: € 80.
Per le iscrizioni rivolgersi al Somm. Prof. Stefano Isidori (333 5825397), l’acconto da versare, quale caparra confirmatoria, all’atto dell’iscrizione è di € 230.
Sede del Corso
Hotel David Palace
Porto San Giorgio (Fm)
lungomare Gramsci sud 503

lunedì 14 dicembre 2015

Salone Vino Piceno 2015, degustazioni

Salone Vino Piceno www.salonedelvinopiceno.com è una manifestazione aperta alle aziende vinicole della provincia di Ascoli Piceno e a tutte le altre che vi commercializzano.
La 5^ edizione svoltasi il 12 e 13 dicembre 2015 presso Sala Scatasta in piazza Roma ad Ascoli Piceno, ha fatto registrare un buon successo di pubblico, certamente dovuto alla collocazione strategica in pieno centro storico, ma anche al variegato panorama degli espositori, costituito da un salumificio artigianale e da 13 aziende vinicole provenienti da 5 regioni: Marche, Emilia Romagna, Abruzzo, Sicilia, Piemonte.
La nostra attenzione è caduta su vini e aziende che in altre circostanze non avevamo avuto l'opportunità di testare.
Etichette testate
Offida Docg Pecorino '14 Verdone - alcool 14,5% - circa € 9
Tenuta Seghetti Panichi
web: http://www.filippopanichi.it/
Ottenuto da uva Pecorino, vinificato in acciaio ed affinato in bottiglia, si presenta alla vista di un bel colore giallo paglierino cristallino con riflessi verde oro.
Naso tipico, intenso su toni minerali e frutto, pera, banana.
In bocca l'attacco è tendenzialmente morbido, avvolto dalla sensazione pseudocalorica dovuta al tenore alcolico e il finale asciutto, contraddistinto da note ammandorlate e floreali di sambuco.
Vino di una certa struttura, in abbinamento su spigola al sale, fritto misto all'ascolana, osabile su arista di maiale condita con salsa agli agrumi, cipolla, miele di castagno.
Rosso Piceno Doc '14 - alcool 13,5%
Terre Cerquaferrata
web: http://www.cerquaferrata.it/
Azienda certificata biologica da oltre dieci anni, inizia attività come conferitore d'uve e soltanto da un paio d'anni produce in proprio.
Dispone di 12 ettari di vigneto coltivato a Montepulciano, Sangiovese, Pecorino, Passerina, Merlot, per una produzione media annua di 1000 ettolitri, destinati al vino sfuso e tre etichette in bottiglia.
Abbiamo testato questo Rosso Piceno da uve Montepulciano, Sangiovese e piccolo saldo Merlot, dal colore rosso rubino scuro con riflessi porpora e dal quadro organolettico non particolarmente variegato.
Sia al naso che al gusto i toni sono quelli asciutti, oserei dire ruvidi del vino schietto, più adatto a pasteggiare che alla degustazione, con uno spettro assestato su sensazioni di fogliame, terra umida, bucce d'uva in macerazione, alcool.
Fatica ad aprirsi sul frutto, trae giovamento dalla prolungata ossigenazione.
Ovviamente sono questi i primi vini imbottigliati, da cui ricavare utili esperienze per l'evoluzione e per le prospettive.
Rosso Piceno Doc '14 Il Moro - alcool 14,5% - circa € 11
Tenuta Seghetti Panichi
web: http://www.filippopanichi.it/
L'azienda storica di Castel di Lama (AP) fondata nel 1896, propone una bella batteria di etichette, tra cui questo interessante Rosso Piceno ottenuto da uve Montepulciano e Sangiovese dal colore rosso rubino concentrato con riflessi porpora e dal gradevole gusto.
Naso giocato su sensazioni fini, cioccolatose, vanigliate, di frutto fresco e visciola, che tornano perfettamente al palato, integrate da spezie dolci e lievissima astringenza in chiusura.
In abbinamento su piatto di tradizione marchigiana come "vincisgrassi alla maceratese" (lasagne all'uovo in forno con rigaglie di animali di bassa corte e d'agnello, carne di manzo, lardo e pancetta di maiale, spezie, parmigiano, besciamella).
Barbera d'Asti Docg superiore Nizza '11 Mora di Sassi - alcool 14,5% - circa € 30
Malgrà
web: http://www.malgra.it/
Il gruppo che fa capo all'imprenditore tessile Edoardo Miroglio comprende Azienda Vinicola Malgrà a Mombaruzzo (At), Tenuta Carretta a Piobesi d'Alba (Cn) e i 160 ettari di vigneto della Edoardo Miroglio Wine Cellar ad Elènovo in Tracia (Bulgaria).
Questo vino ottenuto da uve Barbera provenienti dal vigneto Sassi sito a Nizza Monferrato (At) nel cuore dell'omonima sottozona della Docg, fermentato e maturato in barriques nuove, si presenta alla vista di color rosso rubino concentrato, con riflessi porpora.
Naso intenso, ricco di frutto nero maturo e cuoio, di sensazioni floreali in appassimento e sfumature idrocarburiche.
In bocca procede rotondo, confezionato dai legni d'affinamento su toni avvolgenti di frutto, vaniglia, spezie dolci, lampone, con pochi spunti freschi in chiusura.
In abbinamento su tagliolini al tartufo bianco.
Barbaresco Docg '11 Garassino - alcool 14,5% - circa € 20
Tenuta Carretta
web: www.tenutacarretta.it
Tenuta Carretta con sede a Piobesi d'Alba (Cn) fa parte anch'essa del gruppo Terre Miroglio di Edoardo Miroglio e possiede vigneti estesi su circa 70 ettari in tutto il distretto vinicolo Langhe-Roero e Monferrato.
Questo Barbaresco Docg ottenuto da uve Nebbiolo provenienti dal vigneto Garassino nel comune di Treiso (Cn), affinato per 24 mesi di cui almeno 12 in botti di rovere e 6 in bottiglia, si presenta alla vista di color rosso granato scuro, con lieve trasparenza sul bordo.
Naso piuttosto articolato, su toni di frutto maturo e in confettura, spezie, noce moscata, sottofondo catramoso, rosa appassita, sfumature vanigliate.
In bocca predominano sensazioni suadenti, avvolgenti di frutto, cioccolato bianco, ciliegia, spezie dolci, relegando in chiusura l'inconfondibile astringenza varietale.
Ne risulta un quadro sostanzioso e improntato alla finezza.
In abbinamento su spezzatino di cinghiale marinato alle erbe e vino rosso, con quenelles di polenta allo zafferano.
Montepulciano d'Abruzzo Doc '12 Coste di Moro - alcool 14% - circa € 15
Cantina Orsogna
web: http://www.lunaria.bio/
Cantina Orsogna opera sia in regime di viticoltura convenzionale che biodinamica certificata Demeter, alla quale ultima dedica l'apposita linea di otto etichette Lunaria Orsogna accessibile dal sito.
Della linea Lunaria fa parte questo Coste di Moro '12, apparsoci particolarmente convincente per complessità, gradevolezza, favorevole rapporto qualità/prezzo, tant'è che mi rammarico di non avere testato anche le altre etichette da uve Trebbiano, Pecorino, Montepulciano da uve appassite, presentate alla manifestazione.
Ottenuto da uve Montepulciano selezionate, diraspate e poi pigiate, vinificato con i propri lieviti indigeni in contatto con le bucce per 10/15 giorni, maturato per almeno quattro mesi, parte in botti di rovere parte in acciaio, con ulteriore affinamento in bottiglia, si presenta alla vista rosso rubino profondo, impenetrabile.
Profumi intensi e complessi di frutto nero maturo e ciliegia, si alternano con sentori animali di cuoio e pelliccia, con aromi di macchia mediterranea e accenni idrocarburici.
In bocca è caldo, avvolgente, glicerico, con più evidenti note fruttate di confettura d'amarena.
Quadro organolettico indirizzato su toni morbidi, con finale lungo ma non stucchevole.
In abbinamento su costine d'agnello alla brace.

venerdì 11 dicembre 2015

Fattoria Forano vini nobili in Appignano.

La regione Marche presenta uno spaccato vitivinicolo variegato, non sempre adeguatamente conosciuto, che va ben oltre le Denominazioni più note.
Mi pare di poter dire che la Regione viva oggi una sorta di paradosso con protagonista il Verdicchio, il cui successo di mercato ha veicolato immagine e contemporaneamente oscurato il restante panorama.
Sulla base di questa considerazione di fondo, sto operando a livello di comunicazione di settore, per fornire palcoscenico a realtà produttive note e meno note, in modo da fotografare le molteplici articolazioni del quadro vitivinicolo regionale.
La nostra visita a Fattoria Forano, ci ha permesso di prendere in esame la viticoltura del Maceratese, coglierne il tratto distintivo, le tradizioni profonde, gli standard qualitativi certamente non inferiori a quelli di altre aree, le difficoltà in fatto di visibilità sul mercato.
Fattoria Forano fa parte dei possedimenti Lucangeli, nobile famiglia di tradizione agricola consolidata, ad un cui ramo appartengono anche Tenuta di Tavignano in località Cingoli (Mc) e l'azienda San Liberato alla Valle a Macerata http://www.sanliberatoallavalle.it/
L'azienda si trova nel territorio del comune di Appignano (Mc), in un'area collinare a 300 metri d'altezza e a circa 25 Km in linea d'aria dal mare Adriatico.
Si estende su circa 180 ettari di cui 20 a destinati a vigneto e il resto a oliveto, seminativo, cantina e abitazione, strutture per l'accoglienza agrituristica (4 antiche case coloniche ristrutturate per complessivi 32 posti letto).
Prevalenza di vitigni autoctoni (Maceratino o Ribona, Sangiovese, Montepulciano, Vernaccia Nera, Lacrima) per una produzione che va dai 1200 ai 1800 ettolitri all'anno destinati al vino sfuso e circa 40.000 bottiglie per 7 etichette con prezzi in cantina tra € 5 e € 12.
La prossimità tra vigneti e cantina di trasformazione posta sotto il livello del terreno, in spazi con costanti valori di umidità e temperatura, consente di alleviare lo stress da trasporto e di operare per gravità nel ricevimento delle uve e nelle prime operazioni di vinificazione.
Le uve bianche vengono vinificate in acciaio, le uve rosse in tini e botti di rovere da 60, 25, 20 ettolitri.
Etichette testate
Colli Maceratesi Doc Ribona '14 Le Piagge - alcool 13% - € 5 in cantina
Ottenuto da uva Maceratino o Ribona, antico vitigno autoctono esclusivo di questo territorio e imparentato con il Greco di Tufo, vinificato in acciaio, si presenta alla vista di un bel colore giallo paglierino cristallino.
Profumi intensi, tipici, indirizzati su toni vegetali, fruttati di pera e pomacea, mineralità.
In bocca l'attacco è morbido, carezzevole, con evidenze di frutta fresca e sfumato di frutta esotica.
In abbinamento su antipasti di pesce, spaghetti allo scoglio, insalata di mare.
Colli Maceratesi Doc Ribona '13 Monteferro - alcool 13,5% - € 7 in cantina
Una diversa declinazione della stessa uva del precedente vino.
Fermentato in acciaio, ne viene poi affinato il 20% in botti di rovere da 25 ettolitri per 8-10 mesi, con successivo riassemblaggio degli interi volumi ed ulteriore affinamento di qualche mese in bottiglia.
Si presenta alla vista di color giallo paglierino con riflessi dorati.
Quadro gustolfattivo ricco, glicerico, giocato su toni mielosi, frutta secca, buccia d'agrume, frutto a polpa gialla, laddove però il varietale così bene espresso nel precedente vino, viene in parte sopraffatto dalle note vanigliate del legno d'affinamento.
Sostanzioso e di lunga persistenza, necessita di abbinamento adeguato: formaggi stagionati, stoccafisso in umido con patate, persino coniglio in porchetta.
Colli Maceratesi Doc rosso '13 Montelipa - alcool 13% - € 6 in cantina
Assemblaggio di Sangiovese 50% e il resto Vernaccia Nera e Lacrima in percentuale paritaria.
Si presenta alla vista rosso rubino con riflessi porpora.
Naso intrigante su sentori speziati, floreali di rosa e violetta, frutti rossi e sottobosco.
In bocca l'originale blend realizza un buon connubio tra tre uve molto caratterizzate, che tenderebbero a prevaricare se non dosate adeguatamente.
In questo caso il Sangiovese e la speziatura, contrappuntano gli aromi e gusto intensi, floreali, vinosi, a volte stucchevoli dell'uva Lacrima, confezionando un quadro bene articolato, che lascia percepire tutti i caratteri varietali tipici.
In abbinamento su goulasch, salumi, zuppa leguminose e cereali, quaglia in salmì.
Rosso Piceno Doc '11 - alcool 14% - € 5 in cantina
Ottenuto da uve Montepulciano 60% e Sangiovese 40% si presenta alla vista rosso rubino limpido.
Quadro organolettico in linea di continuità con la media della tipologia, indirizzata più sul carattere che sulla raffinatezza.
Naso mediamente intenso su note di frutto nero, amarena, spezie, chiodo di garofano.
In bocca coniuga sensazioni vinose, pepe, sottobosco, spessore tannico.
In abbinamento su spezzatino di vitello con patate e funghi.
Colli Maceratesi Doc rosso Riserva '08 Almajano - alcool 13,5% - € 12 in cantina
Lo stesso blend del Montelipa, con l'unica variante di una maggior percentuale di Vernaccia Nera pari al 35%.
Ottenuto da uve selezionate, affinato per tre anni in botte grande, più un ulteriore anno in bottiglia, si presenta alla vista di color rosso rubino concentrato tendente al porpora.
Fine al naso su sensazioni speziate, frutto in confettura, cannella.
In bocca il quadro risulta piuttosto articolato, ricco di sensazioni contrastanti che vanno dalle note vanigliate, a quelle fresche di fragolina e mora di rovo, ai toni più solidi di spezie, pepe, frutto nero maturo, macchia mediterranea.
Chiude con una nota moderatamente astringente che dà carattere.
In abbinamento su gran bollito di carne con legumi e verdure di stagione.
Il nome Almajano prende spunto dalla limitrofa chiesetta di Santa Maria in Almajano, anticamente dedicata all'adorazione del Dio Giove ovvero Almus (colui che conforta).
Entrata grotte sotterranee che collegano la cantina all'abitazione,
oggi adibite a mostre ed esposizioni,
anticamente utilizzate come vie di fuga in occasione di conflitti.
Fattoria Forano
contrada Forano 43
62010 Appignano (Mc)
email: info@fattoriaforano.it
tel: +39 0733 57102
web: http://www.fattoriaforano.it/

lunedì 7 dicembre 2015

Pressing europeo sui vini a denominazione d'origine.

E' di questi giorni la proposta della Commissione Europea sulla liberalizzazione dei vini con nome di vitigno.
Ciò ha provocato l'immediata reazione degli organismi italiani di tutela vitivinicola, che vedono messe a rischio storiche Denominazioni con nome di vitigno come ad esempio Lambrusco, Vermentino, Sangiovese, Verdicchio e altro.
L'iniziativa prende spunto dalla riforma OCM Vino, che contempla la protezione delle denominazioni di origine territoriali e non delle varietà vitivinicole.
A mio parere tale proposta, alla luce delle notizie finora diramate dagli organi d'informazione, appare poco chiara, tant'è che se ne potrebbe persino mettere in dubbio il fondamento.
Non si capisce cioè, se la proposta faccia riferimento alla liberalizzazione delle denominazioni territoriali o alla liberalizzazione dell'indicazione in etichetta del nome di vitigno.
Nel primo caso, dal mio punto di vista, la liberalizzazione non si tradurrebbe in un pericolo reale per le nostre Denominazioni, le quali affiancando al nome di vitigno quello di territorio, rientrerebbero a pieno titolo nel regime di tutela.
Inoltre le norme vigenti non consentono omonimie, a meno che queste non siano antecedenti alla riforma OCM Vino (caso di specie Tocai): ciò dovrebbe mettere le nostre Denominazioni al riparo da qualsiasi abuso.
Nel secondo caso invece, io ritengo auspicabile indicare in etichetta il nome del vitigno, non solo in ambito UE ma pure in Italia, seppure in retroetichetta e con caratteri grafici più piccoli rispetto a quelli della denominazione territoriale: ciò risponderebbe ad un'esigenza di trasparenza, oggi molto sentita specie dal consumo interno.
E' bene precisare che in Italia, subito dopo la legge sulle Denominazioni promulgata con DPR 930 del 1963 e successivamente aggiornata con legge 164 del 1992, abbiamo abbondato con le Denominazioni con nome di vitigno, perchè originariamente davano sufficienti garanzie nel mercato circoscritto prevalentemente locale.
Oggi la situazione è cambiata: il mercato globalizzato mette in risalto le falle del sistema e la sua capacità di tutela.
La proposta sulle liberalizzazioni della Commissione Europea, fondata o meno che sia, ha per lo meno avuto il merito d'individuare criticità, sollecitando attenzione sui temi relativi al sistema italiano delle Doc e sulla sua eventuale riforma.

Info e reazioni alla proposta CE:
http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/vino/2015/11/18/de-castro-in-pericolo-lambrusco-vermentino-sangiovese-html