mercoledì 12 marzo 2025

Biofestival Marche 2024, wine tasting in Tipicità Festival 2025

Nell'ambito dell'edizione 2025 di Tipicità Festival tenutasi presso il quartiere fieristico Fermo Forum a Fermo dal 7 al 9 marzo, risultati Concorso Biofestival 2024, a cura di Aiab e Ais Marche.
Un concorso ormai consolidato.
AIAB e AIS Marche insieme per premiare le migliori produzioni di vini biologici.
Le Marche sono in testa all’elenco delle regioni “biologiche” con circa il 30% della superfice vitata, ben 128mila ettari su un totale di 455mila.
Numeri importanti che hanno portato le Marche ad essere una regione particolarmente ricercata dagli enoturisti.
L’attenzione alla sostenibilità ambientale e alla qualità della vita sono al centro degli obiettivi che i moderni wine lovers cercano.
L’AIAB e l’AIS Marche sostengono con il loro impegno i viticoltori biologici con un concorso volto a premiare le eccellenze enologiche bio delle Marche.
Concorso 2024 i vincitori:
- categoria vini bianchi: Offida Pecorino Docg 2022 il Piuma, Azienda Agricola San Filippo
- categoria vini rosati: Marche Igt Rosato 2023 Fos, Azienda Agricola Lumavite
- categoria vini rossi: Rosso Conero Doc 2020 Campofiorito, Fattoria Lucesole
- categoria spumante: Marche Igt Spumante Metodo Classico Brut Nature 2019, Conventino di Monteciccardo
Marche Bianco Igt Spumante Metodo Classico Brut Nature cuvèe 2019
12,5% vol.
Conventino di Monteciccardo
50% Incrocio Bruni 54, 30% Famoso, 20% Sangiovese, vinificato in acciaio, 36 mesi sui lieviti, appare giallo paglia carico, molto brillante, fine perlage.
Intensità olfattiva caratterizzata in particolar modo dalla dotazione semiaromatica del Famoso, frutta gialla e tropicale, fiori gialli.
Setoso al palato, elegante, ricco di frutto e sapido.
Frittura di paranza e pesce azzurro.
Offida Pecorino Docg 2022 il Piuma
13,5% vol.
Azienda Agricola San Filippo
Da uve Pecorino provenienti da vigneti vecchi di 20 anni.
Criomacerazione prefermentativa, vinificazione in acciaio con passaggio in rovere di una parte delle masse.
Giallo paglierino luminoso, ma meno carico del precedente.
In evidenza la dotazione minerale imponente, ma anche fiori di campo, camomilla, frutta bianca e gialla, le note vanigliate da legno piccolo a stemperare la durezza sassosa e sapida parte integrante del bagaglio genetico varietale.
Stoccafisso con patate.
Marche Igt Rosato 2023 Fos
13,5% vol.
Azienda Agricola Lumavite
Rosato da salasso ottenuto da 40% Syrah, 40% Sangiovese, 20% Montepulciano, vinificato in acciaio, appare rosa peonia carico.
Mediamente intenso al naso, più corposo al palato su note di frutta rossa matura, rose rosse, toni terrosi, calcarei, leggera speziatura; caldo e morbido in questa fase, s'allunga nel finale acidico e sapido.
Versatile in abbinamento, preferibilmente su piatti a tendenza grassa, lasagne al forno vegetariane, crescia e ciauscolo.
Rosso Conero Doc 2020 Campofiorito
15,5% vol.
Fattoria Lucesole
Ottenuto da uve Montepulciano, fa due anni in acciaio e un anno in bottiglia prima della messa in commercio.
Appare rosso rubino carico, impenetrabile, con riflesso porpora.
Quadro di spessore e complesso; marasca sotto spirito, speziature varie, liquirizia, noce moscata, frutto nero stramaturo.
In bocca tende all'amarotico, ciliegia e cacao, tannino prepotente.
Vino di carattere e territoriale, destinato ad evolvere positivamente con l'invecchiamento.
In abbinamento su piatti a tendenza grassa o succulenta, agnello al forno.

lunedì 10 marzo 2025

Orcia Doc wine tasting in Tipicità Festival 2025

Degustazione guidata a cura di Ais Marche e Consorzio del Vino Orcia, tenutasi presso il quartiere fieristico Fermo Forum a Fermo, nel corso della 33^ edizione di Tipicità Festival dal 7 al 9 marzo 2025.
La degustazione ha celebrato i 25 anni dalla nascita del consorzio di tutela toscano.
La Denominazione d'Origine Controllata Orcia fu istituita nell'anno 2000, la zona di produzione comprende in tutto o in parte il territorio amministrativo di una dozzina di comuni in zona collinare nel sud/ovest della provincia di Siena, ad est ed ovest del bacino del fiume Orcia che dà il nome alla denominazione.
La Doc s'incunea tra altre due aree fortemente vocate dal punto di vista vitivinicolo (Montepulciano e Montalcino), ma appare con le carte in regola per sostenerne il confronto.
Le tipologie previste da disciplinare sono:
“Orcia” anche con la menzione riserva (Sangiovese: minimo 60%)
“Orcia” rosato (Sangiovese: minimo 60%)
“Orcia” bianco (Trebbiano toscano: minimo 50%)
“Orcia” Sangiovese anche con la menzione riserva (Sangiovese: minimo 90%)
“Orcia” Vinsanto o Vin Santo (Trebbiano toscano e Malvasia bianca lunga: da soli o congiuntamente minimo 50%).
Del Consorzio fanno parte circa 60 cantine, per complessivi circa 200 ettari vitati e una produzione media annua di 300.000 bottiglie.
Si tratta quindi di un comparto di nicchia, costituito da micro aziende di pochi ettari, la quasi totalità delle quali si dedica anche all'accoglienza agrituristica.
"Vino artigianale in un mercato globale" è lo slogan adottato dal Consorzio per promuovere cantine e territorio.
Abbiamo degustato: 1 Orcia Doc Rosato, 2 Orcia Doc, 1 Orcia Doc Sangiovese, 1 Orcia Doc Sangiovese Riserva, 1 Orcia Doc Riserva
Orcia Doc Rosato 2023 MaLamore
13,5% vol.
Bagnaia
L'azienda dispone di 6 ettari di vigneto e di agriturismo.
Ottenuto da uve Sangiovese, appare di color rosa fiori di pesco.
Aromi di frutti rossi, fiori bianchi e pomacee, note vegetali e nocciolate.
Agile di frutto rosso e sapido al palato: ribes, lampone, tonalità agrumate e fresche.
Orcia Doc 2022 Scorbutico
14,5% vol.
Poggio Grande
L'azienda dispone di 6 ettari di vigneto.
Ottenuto da 80% sangiovese, 10% cabernet, 10% merlot, matura 18 mesi complessivi, in tonneaux il sangiovese, in barrique gli internazionali.
Appare rosso rubino che va sul granato.
Quadro ricco e complesso.
Gli internazionali danno immediatezza e stemperano il tratto selvatico del sangiovese, le sensazioni scalpitano come il cavallo in etichetta, si va dalla prugna matura a note cremose e vanigliate, da una marcata speziatura di pepe nero e noce moscata, al frutto di bosco anche in confettura, a note terziarie e floreali di viola.
Prestazione a mio parere impeccabile.
Orcia Doc 2021 Banditone di Campotondo
14,5% vol.
Campotondo
L'azienda dispone di 3 ettari di vigne ad alberello poste a 600 metri sul livello del mare.
Blend di sangiovese, colorino e merlot, matura in rovere, appare rosso rubino carico, tendente al granato.
Vino scattante: carica acidica prepotente, frutto nero maturo e in confettura, note amarotiche e balsamiche, cacao e rosmarino.
Carne alla brace.
Orcia Doc Sangiovese 2021
14,5% vol.
Atrivm
Ottenuto da uve sangiovese in purezza, affinato 12 mesi in botte grande e altrettanti in bottiglia, appare rosso granato fitto.
Marcata speziatura, noce moscata, chiodo di garofano, ma anche frutto nero e tabacco, note floreali di viola e cioccolato, tannino scalpitante e acidico in chiusura.
Arrosti, cacciagione.
Orcia Doc Sangiovese Riserva 2020 Aetos
14% vol.
Tenuta Sanoner
L'azienda dispone di una ventina di ettari di vigneto a conduzione biologica e biodinamica.
Per questo vino 100% sangiovese, la fermentazione alcolica avviene in cemento ed è innescata da lieviti indigeni, la fermentazione malolattica è svolta in acciaio, l'affinamento è di 24 mesi in botti di rovere, più ulteriori 6 mesi in bottiglia.
Appare rosso rubino, tendente al granato, esprime note di anice e cuoio, floreali di viola mammola e speziate di pepe bianco.
In bocca ha note agrumate, è pulito, essenziale, netto, più acidico che tannico.
Orcia Doc Riserva 2020 Capitoni
15,5% vol.
Marco Capitoni
L'azienda dispone di 6/7 ettari di vigneto.
Questo vino è un blend di uve selezionate 80% sangiovese e 20% merlot, coltivate su una superficie di circa 4 ettari a 460 metri sul livello del mare.
Affina per 24 mesi in botti grandi e barriques, più ulteriori 12 mesi in bottiglia.
Con il passare degli anni il vino si affina ulteriormente, crescendo in morbidezza ed eleganza.
Data di imbottigliamento per questa annata: 20 maggio 2023.
Numero di bottiglie prodotte nell'annata: n°11695 da litri 0,750 - n°127 magnum da litri 1,5 - n°10 jeroboam da 3 litri.
Titolo alcolometrico: 15,5% 
Acidità totale: 4,67 g/l
Estratto secco: 30,5 g/l
Appare rosso granato carico.
Quadro di grande suggestione, oserei dire aristocratico, elegante e corposo.
Le sensazioni spaziano dal frutto nero stramaturo, prugna e ciliegia, alle spezie, pepe, ginepro, chiodo di garofano, fino a note animali e cuoio.
In bocca è avvolgente di calore alcolico e sapido, ha lunga persistenza, è ben bilanciato nel rapporto tra parti dure e morbide, è certamente ricco di glicerine, di marasca sotto spirito, di cioccolato e di vaniglia, adeguatamente contrappuntati però, dalla dotazione acidica e tannica.
Vino di pregio e dal formidabile rapporto qualità/prezzo.

mercoledì 5 marzo 2025

ProWein 2025 Dusseldorf Germany

Si apre il sipario a Düsseldorf.
Un programma ricchissimo che attira il settore internazionale del vino e dei liquori.
In occasione di ProWein, la città di Düsseldorf si trasformerà in un hotspot per il settore internazionale del vino e dei liquori.
Per sei giorni, nella metropoli renana tutto ruoterà intorno alle opportunità di business, a eventi emozionanti e alle ultime tendenze.
La fase calda inizierà giovedì 13 marzo, con il programma serale “ProWein goes city” per tutti gli intenditori in numerosi ristoranti, bar ed enoteche.
Sabato 15 marzo, l'evento proseguirà durante la giornata con la Meininger's Wine Conference (https://www.meiningers-conference.com): la conferenza, organizzata in collaborazione con ProWein, fornisce ogni anno preziose informazioni sulle tendenze attuali e sugli sviluppi futuri del settore vitivinicolo.
L'appuntamento di quest'anno vedrà relatori prestigiosi analizzare il tema "The Best Ways to Sell Wine".
Saranno messi in evidenza i temi chiave che plasmeranno il futuro del settore dei vini.
Il momento clou finale sarà la cerimonia di premiazione del Meiniger Awards.
Tre giorni di programma completo alla ProWein
La ProWein, la più importante fiera internazionale dei vini e degli alcolici, si terrà alla Messe Düsseldorf dal 16 al 18 marzo.
In nove degli undici padiglioni espositivi, i visitatori potranno esplorare una gamma completa di prodotti di aziende appartenenti alle principali regioni vinicole di tutti i continenti.
Negli altri due padiglioni, dedicati alla ProSpirits, gli operatori della vendita al dettaglio e della ristorazione avranno a disposizione una panoramica unica di liquori da tutto il mondo.
La gamma di espositori di alto profilo sarà completata da un programma di eventi collaterali di prim'ordine su tutte le tre giornate della fiera.
Tra questi, il nuovo Business Forum con sessioni entusiasmanti, il variegato programma presso gli stand degli espositori, le numerose degustazioni nel Masterclass Forum, l'area gastronomica urbana con chef stellati, la Champagne Lounge, la mostra speciale ProWein Zero, la presentazione di “Union des Grands Crus de Bordeaux”, la mostra speciale Packaging & Design, l’Organic World e molto altro ancora.
ProWein feeling anche per i non professionisti
Mentre i professionisti di tutto il mondo si incontreranno in tutti gli eventi in fiera, “ProWein goes city” creerà un ponte con i consumatori.
Dal 13 al 18 marzo si terranno degustazioni di vini e liquori, menù speciali in numerosi ristoranti ed eventi culturali in tutta la città.
In totale sono previsti oltre 100 eventi:
©Messe Düsseldorf
Con questo programma diversificato, la ProWein 2025 consolida la sua posizione di manifestazione imperdibile per tutti i professionisti del settore del vino e degli alcolici.
Ulteriori informazioni e biglietti su:

lunedì 24 febbraio 2025

Bilancio Wine Paris 2025 by Vinexposium

All you need is Wine Paris
Parigi, febbraio 2025 – Wine Paris 2025 si conferma il principale evento mondiale del vino e degli alcolici, dopo tre giorni di presenze record con 52.622 visitatori, di cui il 45% internazionali provenienti da 154 Paesi.
In un contesto geo-economico incerto, segnato da instabilità politica, diminuzione dei consumi e sfide ambientali, i professionisti del settore hanno trovato nella manifestazione una fonte di ispirazione e influenza essenziale per il futuro dell'industria del vino e degli alcolici.
Più che un evento, Wine Paris è un volano per un intero settore, uno spazio in cui l'essenziale prende il sopravvento: condivisione, confronto, momenti di convivialità e dialoghi commerciali costruttivi.
Wine Paris 2025, un influencer irrinunciabile
Negli ultimi sei anni, Vinexposium si è trasformato in uno strumento d’influenza economica e politica leader.
La visita inaugurale del salone è stata caratterizzata dalla presenza e dagli interventi di tre ministri: Annie Genevard, Ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Laurent Saint-Martin, Ministro Delegato al Commercio Estero e ai Francesi all'Estero, e Nathalie Delattre, Ministro Delegato al Turismo.
Wine Paris ha accolto anche ex ministri francesi (Thomas Cazenave, Geneviève Darrieussecq e Marc Fesneau), molti deputati, senatori e più di 30 delegazioni ufficiali internazionali, tra cui ambasciatori e ministri di Stato.
Wine Paris 2025, un catalizzatore di idee per il settore
L'impegno e la capacità di Wine Paris di far incontrare gli operatori del settore attorno a contenuti mirati e di alto livello è stato confermato ancora una volta nel corso di questa edizione, con un'affluenza record ai vari eventi e conferenze.
La conferenza stampa FEVS è stata l'occasione per presentare i risultati 2024 delle esportazioni francesi di vino e alcolici, la conferenza stampa dell'OIV per fare il punto sul commercio internazionale del vino, le tavole rotonde di Moët Hennessy per discutere delle politiche a sostegno della transizione agroecologica e delle pratiche rigenerative in viticoltura e la conferenza Wine Origins Alliance sull'azione collettiva del settore per eliminare le barriere al commercio del vino.
Infine, il programma dell'Academy di quest'anno ha riunito 250 esperti internazionali e un programma di 130 sessioni.
Questo ruolo di riferimento è ulteriormente confermato da Voice of the Industry, la piattaforma di analisi lanciata da Vinexposium, dedicata alle sfide del settore del vino e degli alcolici, decodificate dai principali player del settore e dalle istituzioni internazionali.
Wine Paris 2025, il vertice del commercio mondiale di vini e alcolici
I player mondiali hanno scelto Wine Paris.
L'edizione 2025 ha registrato un +80% di superficie dedicata all’internazionale rispetto al 2024 con tre interi padiglioni prenotati.
Con 54 paesi espositori, 116 partecipazioni collettive internazionali (di cui 8 nuovi partecipanti) e il 45% dei suoi visitatori provenienti da 154 paesi, Wine Paris 2025 conferma il suo ruolo di evento irrinunciabile per il commercio mondiale di vino e alcolici.
L'impegno di Vinexposium per lo sviluppo del business è stato confermato anche dall’aumento del 35% della partecipazione da parte di buyer provenienti dai mercati chiave.
Il servizio di matchmaking ha raggiunto un nuovo livello di performance raddoppiando il numero di incontri online tra produttori e buyer.
Margherita Alberati della Tenuta Lamborghini afferma: "Questa per noi è la terza volta che partecipiamo a Wine Paris e siamo sempre molto felici di partecipare, non solo a Parigi. Abbiamo già partecipato con voi ad Hong Kong e quest'anno verremo a Singapore. A Wine Paris abbiamo trovato un'ottima organizzazione, dei visitatori molto qualificati, visitatori che ci aiuteranno a far conoscere il nostro marchio, che è già un marchio molto conosciuto. Sicuramente con questa fiera riusciremo a fare anche meglio. Abbiamo avuto molti contatti e molte persone che sono venute a trovarci, quindi ottimo.".
Rebecca Ohayon, buyer della catena Majestic Wine nel Regno Unito, afferma: "Vengo a Parigi da più di dieci anni, ho visto crescere il salone e penso che il lavoro svolto dall’organizzatore sia eccezionale. A livello internazionale, il salone sta crescendo, ciò ci rende interessati a venire e se possiamo ad avere, come diciamo in inglese, uno "one stop show", è ancora meglio. L'atmosfera è magica, siamo a Parigi, una città attraente, e gli altri buyer sono d'accordo con me, i migliori ristoranti sono qui. Sono già pronti per il prossimo anno!".
La partecipazione francese è aumentata del 7%, con una rappresentanza di tutte le regioni vinicole francesi e la partecipazione di viticoltori indipendenti, cooperative, case d’importazione e grandi marchi.
Be Spirits, l'eccellenza mondiale degli spirit al posto d’onore
Nel 2025 Be Spirits ha registrato una notevole espansione, con 34 paesi produttori espositori, il 47% di superficie in più rispetto all'edizione 2024 e circa 300 espositori, di cui il 76% nuovi.
Accanto ai numerosi grandi marchi francesi presenti, il mercato internazionale si è sviluppato fortemente con un numero di espositori internazionali 2,5 volte superiore (rispetto al 2024) e 10 nuovi paesi che espongono a Be Spirits.
"In questo momento di incertezza, crisi economica e perdita di significato, l'isolazionismo non è un'opzione. Unendo le forze e promuovendo l'innovazione, l'impegno di tutti gli operatori del settore e le connessioni tra la sfera economica e quella politica, possiamo trovare e attuare soluzioni. Nel corso degli anni, Wine Paris si è affermato a livello mondiale come fonte di influenza vitale. Più che mai, l'edizione 2025 ha avuto un ruolo cruciale per tutti i player francesi ed internazionali del settore del vino e degli alcolici" conclude Rodolphe Lameyse, CEO di Vinexposium.
Con un calendario 2025 che copre tutti i continenti e lo svolgimento prossimo di Vinexpo America (7 e 8 maggio a Miami), Vinexpo Asia (dal 27 al 29 maggio a Singapore), Vinexpo India (11 e 12 ottobre a Mumbai) e World Bulk Wine Exhibition (24 e 25 novembre ad Amsterdam), Vinexposium accompagna i suoi partner in ogni fase del loro sviluppo internazionale.
Informazioni su WINE PARIS
Wine Paris è il luogo d'incontro annuale per i professionisti internazionali del vino e degli alcolici.
Situato a metà febbraio in un periodo chiave dell'anno, mira a riunire tutti gli operatori della professione attorno a un'offerta completa, pertinente e inclusiva che metta in risalto i terroir del vino e dei distillati del mondo.
Informazioni su VINEXPOSIUM
Vinexposium riunisce l'intera industria del vino e degli alcolici attraverso la progettazione di format di eventi vari e pertinenti, durante tutto l'anno, in tutto il mondo. Riunendo espositori e visitatori in 8 eventi all'anno, Vinexposium è l'alleato dei professionisti e si dedica allo sviluppo commerciale del settore. Vinexposium, creating momentum
CONTATTO STAMPA VINEXPOSIUM
Camille Cordasco: +33 6 27 26 77 67
camille.cordasco@vinexposium.com
DELEGAZIONE IN ITALIA
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martedì 18 febbraio 2025

Garofanata vitigno autoctono regione Marche

La Garofanata è un antico vitigno autoctono della regione Marche, riconosciuto dalle commissioni ampelografiche istituite dopo l'unità d'Italia, abbandonato in passato dai viticoltori perchè poco produttivo, recuperato dopo la metà del secolo scorso dall'insigne ampelografo marchigiano Prof. Bruno Bruni che lo identificò come "moscato selvatico", successivamente tornato di nuovo nell'oblìo.
Nel primo decennio degli anni 2000 l'Assam - Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche - (riorganizzata e rinominata in Amap, Agenzia per l'Innovazione nel Settore Agroalimentare e della Pesca "Marche Agricoltura Pesca", con Legge Regionale n.11 del 12/05/2022), nell'ambito di un progetto di valorizzazione delle biodiversità regionali, coinvolse alcuni viticoltori nel recupero di questo antico vitigno, in modo da salvarlo dal rischio estinzione.
Da ricerche e sperimentazioni svolte da Amap sul profilo molecolare, Garofanata risulterebbe avere come progenitore il vitigno Famoso (per la precisione Famoso Marchigiano, al fine di distinguerlo dall'omonimo biotipo coltivato in Romagna) diffuso oggi in provincia di Pesaro/Urbino, in passato anch'esso a rischio estinzione ma recuperato intorno agli anni '80 in un vecchio vigneto del pesarese dal gruppo di lavoro dell'autorevole enologo marchigiano Giancarlo Soverchia; a sua volta codesto vitigno Famoso pare essere figlio della cultivar Crepolino/Visparola.
Uva a bacca bianca identificata col nome Garofanata o Garofalata fu recuperata in un vecchio vigneto dell'area di Corinaldo (An) intorno alla metà del secolo scorso.
Sulla base di tale pedigree, si ricaverebbe quindi che il vitigno Garofanata abbia avuto nel nord delle Marche, tra il Pesarese e l'Anconetano, la zona d'elezione originaria; tuttavia a seguito del rapporto di collaborazione instauratosi con Amap, abbiamo oggi in tutto il territorio regionale, da nord a sud, un esiguo e selezionato numero di cantine regionali che dispongono di uve Garofanata.
Si tratta quindi di un comparto di nicchia, per superficie vitata (appena una decina di ettari destinati però ad aumentare esponenzialmente nei prossimi anni) e per produzione.
L'iscrizione a RNVV (registro nazionale delle varietà di vite) avvenne nel 2012, l'iscrizione al Registro Regionale avvenne nel 2013.
Il profilo organolettico dei vini a base Garofanata finora degustati, risulta piuttosto scarico di colore, di profumi, di sapori e con limitate doti d'allungo anche in considerazione dell'età relativamente giovane degli impianti, per la maggior parte non antecedenti al 2016; questa uva dà vini freschi, fruttati, floreali, snelli, caratterizzati da tonalità agrumate, buccia di mandarino, lime, sottili note di pesca gialla (riconducibile quest'ultimo marcatore all'uva moscato selvatico citata dal Bruni), biancospino, accenni vegetali.
Vini preferibilmente d'entrèe, da abbinare su antipasti di mare, insalate, finger food, fritture.
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Garofanata vitigno autoctono regione Marche

giovedì 13 febbraio 2025

Bolgheri Doc Rosso 2017 e 2018, Collemassari wine estates

Mini verticale di due annate ravvicinate, ma differenti per andamento climatico
Annata 2017 critica a macchia di leopardo in Italia, con primavera rigida e gelate nel mese di aprile che hanno modificato il ciclo vegetativo delle piante ritardando la germogliazione; estate arida, secca, siccitosa che ha messo sotto stress viti e viticoltori, anticipato le maturazioni e indotto a rimodulare le tempistiche di vendemmia; la limitata altitudine dei vigneti in Bolgheri Doc e l'effetto temperante del vicino Tirreno probabilmente hanno consentito di assorbire le criticità d'annata in modo migliore rispetto ad altri territori italiani.
Annata 2018 meno problematica, nonostante la notevole piovosità primaverile che ha da un lato messo a rischio il normale procedere del ciclo vegetativo delle piante, ma dall'altro ha consentito di ripristinare riserve idriche importanti, risultate poi utili per affrontare la calura estiva; settembre ancora piovoso, ma sostanziale rispetto della tempistica standard di vendemmia.
Bolgheri Doc Rosso 2017
13,5% vol.
Ottenuto da uve 50% cabernet sauvignon, 20% cabernet franc, 20% merlot, 6% sangiovese, 4% petit verdot, fermenta in acciaio, matura circa 10 mesi in barriques di secondo e terzo passaggio, più ulteriore affinamento di qualche mese in bottiglia.
Appare rosso rubino carico, tendente al granato.
Profumi intensi al naso e freschezza al palato.
More, lamponi, liquirizia, tonalità mentolate, carica acidica e tannino paiono eccedere rispetto alla carica estrattiva polifenolica e alle glicerine, soprattutto ad un primo step.
Dopo adeguata ossigenazione il quadro si aggiusta, trova migliore equilibrio, ma su parametri non elevati, cioè a discapito della corposità.
Valutazione @avvinatore 89/100.
Bolgheri Doc Rosso 2018
14% vol.
Ottenuto da uve 50% cabernet sauvignon, 20% cabernet franc, 20% merlot, 10% sangiovese, fermenta in acciaio, matura circa 10 mesi in barriques di secondo e terzo passaggio, più ulteriore affinamento di qualche mese in bottiglia.
Appare rosso rubino carico, tendente al granato.
In questo caso troviamo un equilibrio stabile, quindi immediatezza, ma anche intensità olfattiva, gusto pieno e bilanciamento raggiunto tra parti dure e morbide.
Quest'annata ribadisce sostanzialmente i marcatori della precedente, fruttati, balsamici, speziati, lampone, liquirizia, anche chiodo di garofano e cioccolato bianco, ma su parametri più elevati, risultando quindi di struttura leggermente superiore.
Valutazione @avvinatore 90/100.
Il gruppo Collemassari è costituito da 4 tenute in Toscana: Collemassari nel Montecucco, Podere Grattamacco a Bolgheri, Poggio di Sotto a Montalcino, Tenuta San Giorgio a Montalcino, acquisite dalla famiglia Tipa-Bertarelli a partire dalla fine degli anni '90 fino al 2016.
I vini qui degustati provengono dalla seconda tenuta.
Collemassari S.p.A. Società Agricola
Podere Grattamacco
località Lungagnano 128
57022 Castagneto Carducci (Li)-Toscana-Italia
T +39 0565765069
E info@grattamacco.it
W https://www.grattamacco.it/it/
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Bolgheri Doc, Collemassari winery
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venerdì 24 gennaio 2025

Colli Pesaresi Doc Rosso 2019 Balon, Bruscia winery

Balòn vuol dire "grossa zolla" nel gergo locale
Questo vino ci porta nella parte settentrionale della regione Marche; l'area produttiva della Denominazione d'Origine Controllata "Colli Pesaresi" istituita nel 1972, corrisponde infatti al territorio amministrativo di 37 comuni della provincia di Pesaro-Urbino.
Il Disciplinare di Produzione prevede un'infinità di tipologie, 7 Colli Pesaresi e 10 Colli Pesaresi con menzione di sottozona (le sottozone sono tre: Focara, Roncaglia, Parco Naturale Monte San Bartolo).
Questo vino appartiene alla tipologia Colli Pesaresi Rosso.
Colli Pesaresi Doc Rosso 2019 Balòn
14% vol.
Ottenuto da uve 70% sangiovese e 30% altre uve locali (uve a bacca rossa coltivate in loco da Bruscia: montepulciano, lacrima, centesimino, merlot, cabernet), maturato 14-18 mesi in rovere, si presenta di color rosso rubino carico, con riflesso granato.
Fase olfattiva intensa e complessa, contraddistinta da sentori pirazinici e boisée, frutti rossi e visciole, tonalità iodate e idrocarburiche.
In bocca appare fresco, tutt'altro che sovrastrutturato; il frutto riceve propellente dalla dotazione acidico-tannica e scivola leggero sui recettori sensoriali.
More e lamponi, accenni al rabarbaro, costituiscono l'asse fruttato su cui ruota l'intera fase gustativa, non particolarmente complessa per la verità, tuttavia improntata a finezza e fruibilità.
Valutazione @avvinatore: 90/100
Abbinato su:
spaghettone Mancini all'amatriciana
Azienda Agricola Bruscia
strada Cerasa 11/a
61039 San Costanzo (Pu)
Tel: 0721.954801
E-mail: info@brusciavini.it
Web: https://www.brusciavini.it/
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Colli Pesaresi Doc Rosso, Cantina Bruscia
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giovedì 16 gennaio 2025

I Giorni della Merla 2025, Maria Pia Castelli winery

❄️I freddi giorni a cavallo tra fine gennaio e inizi febbraio, noti come i Giorni della Merla, sono quelli in cui l'Azienda Agricola Maria Pia Castelli di Monte Urano (Fm) apre le porte a chi desidera portare a casa il suo vino rosso sfuso di qualità.
👉🏻L'appuntamento è 1 e 2 febbraio per la sedicesima edizione dell'evento "I Giorni della Merla".
🍷Come di consueto, saranno presenti ospiti speciali con i loro prodotti tipici di altissima qualità che potrete acquistare.
☎️Per prenotare il vino rosso sfuso e non rimanere a becco asciutto:
3406479660 ☎️
3333406711 ☎️
P.S. per chi ne ha la possibilità, può portare i propri contenitori qualche giorno prima.
❄️In the cold days around late January and early February, known as the Days of the Blackbird, it's the moment when we open our doors to those who wish to take home our bulk red wine.
👉🏻We look forward to seeing you on the 1st and 2nd of February at the sixteenth “Giorni della Merla” event.
🍷As usual, you'll find two special guests with their top-quality products available for purchase.
☎️To be sure not to miss out on this opportunity and to leave thirsty, you can call us to reserve your wine in advance.
P.S. For those who have the opportunity, you can bring your own containers a few days earlier.
3406479660 ☎️
3333406711 ☎️
Azienda Agricola Maria Pia Castelli
Via Sant'Isidoro 22
63813 Monte Urano (Fm)
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https://www.mariapiacastelli.it/
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martedì 14 gennaio 2025

Barbera d'Asti Superiore Docg 2018 Sergio, Gozzelino Sergio winery

Vino di grande scorrevolezza, non sovrastrutturato nè materico, maturo nei toni, giunto nei pressi dell'apice dell'arco evolutivo, quindi con ancora margini di maturazione, a mio parere.
Ottenuto da uve Barbera provenienti da vigneti di età media di 30 anni, invecchiato almeno 24 mesi in rovere grande da 30 ettolitri, appare rosso luminoso, granato carico.
Il tenore alcolico e il passaggio in rovere, ricalibrano le sensazioni, iniettando avvolgenza e morbidezza a contrappunto della dotazione acidica e tannica del bagaglio genetico.
Il frutto è rosso e nero, immerso nelle fragranze del bosco, in more e lamponi, ma anche tamarindo; appaiono vaniglia e liquirizia conferite dal rovere, nonchè sottili note balsamiche e macchia mediterranea in sfumatura.
L'intento di bilanciare il duro e il morbido, mi pare ampiamente raggiunto.
Valutazione @avvinatore 90/100
Barbera d'Asti Superiore Docg 2018 Sergio
14,5% vol.
In abbinamento su primi piatti ricchi, lasagne al forno, pollo in umido con patate, arista di maiale agli agrumi.
arista di maiale agli agrumi
Azienda Agricola Gozzelino Sergio
Indirizzo: Strada Bricco Lu 7 - 14055, Costigliole D'Asti (AT)
E-Mail: gozzelinosergio@gmail.com
Telefono: +39.0141.966134
Web: https://www.gozzelinovini.com/
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venerdì 10 gennaio 2025

Savalan Aspi winery in Azerbaigian, Cabernet Sauvignon Ripassato 2013

L'azienda Aspi Agro LLC nasce nel 2007 ai piedi del Grande Caucaso, nel distretto di Gabala, nella valle del Savalan; le viti sono coltivate nel sud-est delle montagne del Caucaso a un'altitudine di 400 metri sul livello del mare.
L'azienda dispone di circa 400 ettari di vigneto e lo stabilimento è in grado di produrre oltre 500.000 bottiglie all'anno.
I vini sono prodotti sotto la guida di esperti enologi e agronomi italiani, il Sig. Daniel D'Andrea e la Sig.ra Elisa Vagnoni; l'analisi del vino viene effettuata da un esperto europeo, il Sig. Ermanno Murari.
Il team di viticoltori è quindi un gruppo internazionale, l'azienda ha riunito due paesi soleggiati e generosi come l'Azerbaigian e l'Italia.
Nella pianura del Savalan, circondata dal fiume, le condizioni pedoclimatiche sono favorevoli alla coltivazione dell'uva, tant'è che in Azerbaigian la viticoltura era fiorente già in tempi antichi.
Le viti sono state fornite dall'azienda Vivai Cooperativi Rauscedo, leader mondiale nella produzione di piantine.
La cantina di trasformazione dispone di un moderno impianto fornito dall'azienda Della Toffola, dispone di botti in rovere per l'affinamento e di laboratorio per il monitoraggio continuo delle produzioni.
Un grande contributo alla selezione delle piantine è stato dato dal direttore dei Vivai Cooperativi Rauscedo Sig. Eugenio Sartori, in base alle raccomandazioni del quale, sono stati selezionati e piantati nuovi e meno nuovi tipi di uva come Alicante Bouschet, Chardonnay, Cabernet Franc, Syrah e Grenache.
L'innesto di vitigni internazionali, le raccomandazioni degli enologi italiani, l'introduzione di soluzioni e tecnologie moderne, nonchè arditi esperimenti per ciò che concerne la composizione varietale, sono alla base di questo progetto vitivinicolo Italo-Azero, volto ad elevare gli standard qualitativi.
Savalan contacts
Abbas Sahhat 14, Baku, Azerbaijan
+994 12 595 11 30
office@aspiwinery.az
https://savalan.az/contacts/
https://savalan.az/
La data 04/04/2017 in retroetichetta è la data d'imbottigliamento, necessaria per l'esportazione in alcuni Stati come ad esempio la Russia.
Cabernet Sauvignon Ripassato
Red Dry Reserve 2013
14,5% vol.
Ottenuto da uve Cabernet Sauvignon, ripassato sulle fecce di uve appassite utilizzate per il vino dolce della casa.
Si presenta rosso mattone, con quadro organolettico di spessore morigerato, non particolarmente intenso nei profumi e nei sapori, tanto da sconsigliarlo, perlomeno in questa annata, in chiusura di una progressione gustativa.
L'utilizzo del ripasso pare più in funzione edulcorante che irrobustente.
Appaiono sentori terrosi, tracce piraziniche, frutta sotto spirito, accenni di prugna.
In bocca ha tendenza dolce che ricorda la visciola, ma è il suolo caucasico che va ad assumere ruolo di protagonista, la mineralità diventa salina e vira su tonalità umami che ricordano glutammato da brodo.
Certamente non un vino consueto, perlomeno alle latitudini italiche, in grado tuttavia di trasmettere le peculiarità di un territorio lontano.
Valutazione @avvinatore 86/100.