Siamo a Moresco (Fm) nella regione Marche, nel primo entroterra collinare, a meno di 10 chilometri dalla costa Adriatica.
Qui ha sede Castrum Morisci, azienda vinicola di antica tradizione risalente agli anni '30, che in questi ultimi anni è passata dal semplice conferimento, all'imbottigliamento ed elaborazione di uve di proprietà.
L'azienda vinifica sia in modo tradizionale che in anfore di terracotta.
Questo vino fa parte della linea anfora, innovativa, impegnativa, caratterizzata da bassa resa uva/vino, altresì dotata di etichettatura futurista con QR Code e tappo a corona.
La gamma oggi comprende quattro vini, i cui nomi prendono spunto da altrettante contrade della città di Moresco (Fm).
In estrema sintesi potremmo etichettare questo vino come innovativo e conservativo; sposa da un lato la filosofia delle avanguardie vinicole del nord est italico ed europeo che da qualche anno a questa parte provano ad innovare strizzando l'occhio al passato, alle pratiche arcaiche, all'ecosostenibilità in viticoltura, dall'altro lato però conserva uno stile pacato, oserei dire genuino, non cedendo a forzature, ad appesantimenti, all'enfasi estrema.
Ottenuto da uve 100% sangiovese, vinificato in anfore di terracotta con lieviti indigeni e sosta sulle fecce fini per circa 6 mesi, non filtrato, rientra nella Denominazione d'Origine Controllata Rosso Piceno o Piceno, tipologia Sangiovese; tale tipologia, oggi per la verità abbastanza in disuso, prevede almeno 85% sangiovese.
La non filtratura, se da un lato preserva i caratteri primari, dall'altro può dar luogo a fenomeni più o meno lievi di rifermentazione.
Rosso rubino limpido.
Ventaglio aromatico che stenta ad aprirsi e beneficia di ossigenazione.
I marcatori principali s'indirizzano su fiore appassito, erbe officinali, terra smossa; il frutto di bosco rimane in sottofondo, così come i sentori vinosi d'origine.
Fase olfattiva caratterizzata quindi da una sorta d'impronta rurale, perlomeno di primo acchito.
In bocca il quadro non ha lunga gittata, tuttavia si riattivano dinamiche fruttate, il tannino non punge, l'alcol avvolge, tornano i lieviti, i lamponi e le more di rovo rinfrescanti.
In questo caso, a mio parere, le tecniche di vinificazione arcaiche non aggiungono nè tolgono, viceversa assecondano pregi e limiti dell'annata e del bagaglio genetico varietale.
Degustato a 20°C.
Valutazione @avvinatore 80/100.
Qui ha sede Castrum Morisci, azienda vinicola di antica tradizione risalente agli anni '30, che in questi ultimi anni è passata dal semplice conferimento, all'imbottigliamento ed elaborazione di uve di proprietà.
L'azienda vinifica sia in modo tradizionale che in anfore di terracotta.
Questo vino fa parte della linea anfora, innovativa, impegnativa, caratterizzata da bassa resa uva/vino, altresì dotata di etichettatura futurista con QR Code e tappo a corona.
La gamma oggi comprende quattro vini, i cui nomi prendono spunto da altrettante contrade della città di Moresco (Fm).
In estrema sintesi potremmo etichettare questo vino come innovativo e conservativo; sposa da un lato la filosofia delle avanguardie vinicole del nord est italico ed europeo che da qualche anno a questa parte provano ad innovare strizzando l'occhio al passato, alle pratiche arcaiche, all'ecosostenibilità in viticoltura, dall'altro lato però conserva uno stile pacato, oserei dire genuino, non cedendo a forzature, ad appesantimenti, all'enfasi estrema.
Ottenuto da uve 100% sangiovese, vinificato in anfore di terracotta con lieviti indigeni e sosta sulle fecce fini per circa 6 mesi, non filtrato, rientra nella Denominazione d'Origine Controllata Rosso Piceno o Piceno, tipologia Sangiovese; tale tipologia, oggi per la verità abbastanza in disuso, prevede almeno 85% sangiovese.
La non filtratura, se da un lato preserva i caratteri primari, dall'altro può dar luogo a fenomeni più o meno lievi di rifermentazione.
Rosso rubino limpido.
Ventaglio aromatico che stenta ad aprirsi e beneficia di ossigenazione.
I marcatori principali s'indirizzano su fiore appassito, erbe officinali, terra smossa; il frutto di bosco rimane in sottofondo, così come i sentori vinosi d'origine.
Fase olfattiva caratterizzata quindi da una sorta d'impronta rurale, perlomeno di primo acchito.
In bocca il quadro non ha lunga gittata, tuttavia si riattivano dinamiche fruttate, il tannino non punge, l'alcol avvolge, tornano i lieviti, i lamponi e le more di rovo rinfrescanti.
In questo caso, a mio parere, le tecniche di vinificazione arcaiche non aggiungono nè tolgono, viceversa assecondano pregi e limiti dell'annata e del bagaglio genetico varietale.
Degustato a 20°C.
Valutazione @avvinatore 80/100.
In abbinamento su:
pappardelle al sugo di papera
Piceno Doc Sangiovese '16 Testamozza
13% vol.
Cantina
Castrum Morisci
Contrada Molino, 18
63826 Moresco (Fm)
cantina@castrummorisci.it
David +39 3400820708
https://castrummorisci.it/
https://castrummorisci.it/
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