La 13^ edizione di “Falerio una Doc d’aMare” si è conclusa domenica 31 luglio nella tradizionale sede di Villa Baruchello a Porto Sant’Elpidio (Fm).
La manifestazione è stata introdotta dal convegno “I Territori del Falerio: Peculiarità e Differenze”, con interventi di parlamentari, rappresentanti di enti locali, consorzi e associazioni di categoria, Ais e Assoenologi, focalizzato su temi vitivinicoli strettamente tecnici, su temi inerenti la promozione turistica e sul valore trainante che in questo senso possono avere le eccellenze del territorio e le manifestazioni di riferimento.
A conclusione del Convegno, nel parco di Villa Baruchello degustazioni aperte al pubblico, banchi d’assaggio, cena a buffet e premiazione dei tre concorsi previsti:
miglior “Falerio Doc” e miglior “Falerio Pecorino Doc” riservati alle vendemmie 2015,
“Un Piatto per il Falerio” riservato ai ristoranti di Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio a Mare che hanno abbinato una loro ricetta ad un’etichetta di Falerio o Falerio Pecorino.
Risultati concorsi:
Falerio Doc
1) Falerio Doc ’15 Eva – Terra Fageto
2) Falerio Doc ’15 Alisso – Vini Firmanum
3) Falerio Doc ’15 Terre Cortesi – Terre Cortesi Moncaro
Falerio Pecorino Doc
1) Falerio Pecorino Doc ’15 Maree – Madonnabruna
2) Falerio Pecorino Doc ’15 settantase77e – Cantina Colli Ripani
3) Falerio Pecorino Doc ’15 Celestiale – Casale Vitali
Un Piatto per il Falerio
1) ex equo
- Hostaria Ponti Oscuri di Sant’Elpidio a Mare
(pollo in potacchio dell’hostaria con millefoglie di parmigiana estiva, abbinato a Falerio Pecorino Celestiale di Casale Vitali)
- Ristorante Sudomagodo di Porto Sant’Elpidio
(gallinella alle piccole verdure, abbinato a Falerio Doc Eva di Terra Fageto)
2) Trattoria Trentasette di Porto Sant’Elpidio
(baccalà alla carbonara, abbinato a Falerio Pecorino Doc Colle Monteverde di Rio Maggio)
3) La Locanda dei Matteri di Sant’Elpidio a Mare
(guerra tra poveri, abbinato a Falerio Doc di Saladini Pilastri)
Menzione speciale migliore ricetta 2016:
Ristorante Il Gambero di Porto Sant’Elpidio
(hamburger di pesce dell’Adriatico al profumo di limone su vellutata di porro, patate e zenzero, abbinato a Falerio Doc Eva di Terra Fageto)
Le valutazioni concorsi sono state curate da una commissione d'assaggio composta da sommeliers Ais e rappresentante Assoenologi.
Per quanto mi riguarda, avendo degustato parecchi vini ma in modo troppo ravvicinato, mi astengo dal formulare valutazioni su di essi.
Tuttavia ritengo di poter fare delle considerazioni di tipo generale.
A mio parere le due tipologie Falerio Doc e Falerio Pecorino Doc andrebbero il più possibile diversificate e non omologate come la tendenza in atto sembra dimostrare.
Falerio Doc prevede nell'uvaggio prevalenza di Trebbiano su Passerina, Pecorino e un 10% di altre uve autorizzate; ciò non consente al viticoltore ampi margini di manovra, all'infuori di una variazione dei dosaggi dell'una o dell'altra uva più o meno bene esposta in relazione all'andamento meteo d'annata. D'altro canto ciò finisce per rappresentare un valore aggiunto, poichè consente una sorta di standardizzazione del prodotto, che diventa territoriale e distinguibile.
Diverso è il discorso per Falerio Pecorino Doc, che prevede nell'uvaggio una percentuale minima di 85% di uva Pecorino. In questo caso il notevole potenziale espressivo di questa uva andrebbe pienamente realizzato, puntando su vini meno immediati, strutturati, più adatti alla conservazione, declinati diversamente rispetto ai Falerio Doc.
La manifestazione è stata introdotta dal convegno “I Territori del Falerio: Peculiarità e Differenze”, con interventi di parlamentari, rappresentanti di enti locali, consorzi e associazioni di categoria, Ais e Assoenologi, focalizzato su temi vitivinicoli strettamente tecnici, su temi inerenti la promozione turistica e sul valore trainante che in questo senso possono avere le eccellenze del territorio e le manifestazioni di riferimento.
A conclusione del Convegno, nel parco di Villa Baruchello degustazioni aperte al pubblico, banchi d’assaggio, cena a buffet e premiazione dei tre concorsi previsti:
miglior “Falerio Doc” e miglior “Falerio Pecorino Doc” riservati alle vendemmie 2015,
“Un Piatto per il Falerio” riservato ai ristoranti di Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio a Mare che hanno abbinato una loro ricetta ad un’etichetta di Falerio o Falerio Pecorino.
Risultati concorsi:
Falerio Doc
1) Falerio Doc ’15 Eva – Terra Fageto
2) Falerio Doc ’15 Alisso – Vini Firmanum
3) Falerio Doc ’15 Terre Cortesi – Terre Cortesi Moncaro
Falerio Pecorino Doc
1) Falerio Pecorino Doc ’15 Maree – Madonnabruna
2) Falerio Pecorino Doc ’15 settantase77e – Cantina Colli Ripani
3) Falerio Pecorino Doc ’15 Celestiale – Casale Vitali
Un Piatto per il Falerio
1) ex equo
- Hostaria Ponti Oscuri di Sant’Elpidio a Mare
(pollo in potacchio dell’hostaria con millefoglie di parmigiana estiva, abbinato a Falerio Pecorino Celestiale di Casale Vitali)
- Ristorante Sudomagodo di Porto Sant’Elpidio
(gallinella alle piccole verdure, abbinato a Falerio Doc Eva di Terra Fageto)
2) Trattoria Trentasette di Porto Sant’Elpidio
(baccalà alla carbonara, abbinato a Falerio Pecorino Doc Colle Monteverde di Rio Maggio)
3) La Locanda dei Matteri di Sant’Elpidio a Mare
(guerra tra poveri, abbinato a Falerio Doc di Saladini Pilastri)
Menzione speciale migliore ricetta 2016:
Ristorante Il Gambero di Porto Sant’Elpidio
(hamburger di pesce dell’Adriatico al profumo di limone su vellutata di porro, patate e zenzero, abbinato a Falerio Doc Eva di Terra Fageto)
Le valutazioni concorsi sono state curate da una commissione d'assaggio composta da sommeliers Ais e rappresentante Assoenologi.
Per quanto mi riguarda, avendo degustato parecchi vini ma in modo troppo ravvicinato, mi astengo dal formulare valutazioni su di essi.
Tuttavia ritengo di poter fare delle considerazioni di tipo generale.
A mio parere le due tipologie Falerio Doc e Falerio Pecorino Doc andrebbero il più possibile diversificate e non omologate come la tendenza in atto sembra dimostrare.
Falerio Doc prevede nell'uvaggio prevalenza di Trebbiano su Passerina, Pecorino e un 10% di altre uve autorizzate; ciò non consente al viticoltore ampi margini di manovra, all'infuori di una variazione dei dosaggi dell'una o dell'altra uva più o meno bene esposta in relazione all'andamento meteo d'annata. D'altro canto ciò finisce per rappresentare un valore aggiunto, poichè consente una sorta di standardizzazione del prodotto, che diventa territoriale e distinguibile.
Diverso è il discorso per Falerio Pecorino Doc, che prevede nell'uvaggio una percentuale minima di 85% di uva Pecorino. In questo caso il notevole potenziale espressivo di questa uva andrebbe pienamente realizzato, puntando su vini meno immediati, strutturati, più adatti alla conservazione, declinati diversamente rispetto ai Falerio Doc.
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