A volte si ha l'opportunità di testare vini tipici, con forte legame territoriale, fuori dal loro contesto d'origine ed in abbinamento a piatti caratteristici di altre zone.
In questi casi può capitare che l'abbinamento cibo-vino appaia non ideale, indipendentemente dalla qualità oggettiva dell'uno o dell'altro elemento.
Tali difficoltà d'abbinamento possono essere oggettive oppure derivare da ragioni di tipo soggettivo, nel senso che le tradizioni alimentari dei diversi territori, possono indurre in abbinamento alcune tipologie di vini, escludendone altri, solo perchè in ogni territorio gli accoppiamenti cibo/vino si consolidano nella quotidianità ed è poi difficile far cambiare abitudini al palato.
Altresì è da rilevare come frequentemente sia proprio il legame territoriale tra cibo e vino a dimostrarsi in grado d'esaltare sia l'uno che l'altro.
Questa premessa mi serve per introdurre un incontro di qualche anno fa tra la cucina di mare di Porto San Giorgio (Fm) nelle Marche e i vini rosati del Salento e della Campania.
Un incontro rivelatosi positivo per la qualità dei vini e dei piatti, nonostante fossero tra essi emersi più punti di contrasto che di contatto.
In quella circostanza il rigore dell'abbinamento vino-cibo assunse una valenza decisamente inferiore rispetto all'occasione meramente conviviale ed edonistica.
In questi casi può capitare che l'abbinamento cibo-vino appaia non ideale, indipendentemente dalla qualità oggettiva dell'uno o dell'altro elemento.
Tali difficoltà d'abbinamento possono essere oggettive oppure derivare da ragioni di tipo soggettivo, nel senso che le tradizioni alimentari dei diversi territori, possono indurre in abbinamento alcune tipologie di vini, escludendone altri, solo perchè in ogni territorio gli accoppiamenti cibo/vino si consolidano nella quotidianità ed è poi difficile far cambiare abitudini al palato.
Altresì è da rilevare come frequentemente sia proprio il legame territoriale tra cibo e vino a dimostrarsi in grado d'esaltare sia l'uno che l'altro.
Questa premessa mi serve per introdurre un incontro di qualche anno fa tra la cucina di mare di Porto San Giorgio (Fm) nelle Marche e i vini rosati del Salento e della Campania.
Un incontro rivelatosi positivo per la qualità dei vini e dei piatti, nonostante fossero tra essi emersi più punti di contrasto che di contatto.
In quella circostanza il rigore dell'abbinamento vino-cibo assunse una valenza decisamente inferiore rispetto all'occasione meramente conviviale ed edonistica.
Abbiamo degustato:
pesci lessi dell'Adriatico (gallinella, spigola, pesce s. pietro),
salmone marinato,
carpaccio di tonno affumicato,
mammelle di seppia lesse,
rana pescatrice arrosto,
cozze in guazzetto |
rigatoni al sugo di ricciola dell'Adriatico |
zanchette romane o sogliola dei poveri, pescate in acque di pertinenza croata |
I vini:
Salento rosato igt '08-'09 Girofle, Azienda Monaci.
Brindisi doc rosato '08 Vigna Flaminio, Agricola Vallone.
Salento igt '09 Five Roses 66°anniversario, Leone de Castris.
Campania igt '09 Lacrimarosa, Mastroberardino.
Vini d'entrée:
Trento doc Talento rosè, Rotari
Franciacorta docg Saten '05, Ferghettina
tasting d'archivio:
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