Le imponenti mura che circondano il centro storico all'interno del quale c'è il trecentesco ex monastero di S.Francesco, sede dell'Enoteca Regionale delle Marche e della manifestazione
Che cosa sarebbe la prima settimana di settembre senza la tre giorni offidana? Una reggia senza sovrano, un pavone senza piume, una rosa senza spine o più pacatamente un'Olimpiade senza Bolt! Monca, impoverita, banale. Tentativo di esorcizzare futuri scenari? Possibile. Oggettivamente c'è il rischio di una perdita di appeal, di un ridimensionamento del grande successo popolare che la manifestazione ha avuto nel corso degli anni, poichè ora ci si deve confrontare con un irrigidimento delle normative ad esempio dei livelli alcolimetrici alla guida. Ma non mettiamo il carro davanti ai buoi e godiamo di questa full-immersion nel folcklore, nelle tradizioni popolari, nella ricchezza e vitalità dell'entroterra
Tra i vicoli della città, i palazzi e le merlature del suo centro storico si respira un'aria quasi medioevale ma ancora viva e vitale animata dalla genuinità della sua popolazione
Di Vino in Vino secondo me è anche questo: non solo degustazioni libere o guidate, rapporto diretto con i produttori, possibilità di avere in un sol colpo un quadro generale della produzione e la sua evoluzione nel tempo, convegni e incontri sui temi dell'enogastronomia, ma anche e forse soprattutto uno spaccato convincente della realtà di questo territorio, della sua storia, dell'attaccamento alle tradizioni e alle radici culturali presente anche nei giovani delle ultime generazioni.
Altre considerazioni personali sulle problematiche inerenti questo evento nella sezione blog di " MY VINIX".
Che cosa sarebbe la prima settimana di settembre senza la tre giorni offidana? Una reggia senza sovrano, un pavone senza piume, una rosa senza spine o più pacatamente un'Olimpiade senza Bolt! Monca, impoverita, banale. Tentativo di esorcizzare futuri scenari? Possibile. Oggettivamente c'è il rischio di una perdita di appeal, di un ridimensionamento del grande successo popolare che la manifestazione ha avuto nel corso degli anni, poichè ora ci si deve confrontare con un irrigidimento delle normative ad esempio dei livelli alcolimetrici alla guida. Ma non mettiamo il carro davanti ai buoi e godiamo di questa full-immersion nel folcklore, nelle tradizioni popolari, nella ricchezza e vitalità dell'entroterra
Tra i vicoli della città, i palazzi e le merlature del suo centro storico si respira un'aria quasi medioevale ma ancora viva e vitale animata dalla genuinità della sua popolazione
Di Vino in Vino secondo me è anche questo: non solo degustazioni libere o guidate, rapporto diretto con i produttori, possibilità di avere in un sol colpo un quadro generale della produzione e la sua evoluzione nel tempo, convegni e incontri sui temi dell'enogastronomia, ma anche e forse soprattutto uno spaccato convincente della realtà di questo territorio, della sua storia, dell'attaccamento alle tradizioni e alle radici culturali presente anche nei giovani delle ultime generazioni.
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