La recente visita a questo ristorante chalet sul lungomare di Lido di Fermo (FM), è pretesto per focalizzare l'attenzione sulle difficoltà contingenti del settore ristorazione ed analizzarne sommariamente flussi ed andamenti.
Per chi svolga attività di ristorazione, quello attuale non è certamente il periodo più favorevole.
Di fatto la congiuntura economica ha destabilizzato l’intero settore, ingigantendone le problematiche e modificando in modo sostanziale i rapporti tra domanda ed offerta.
La situazione è tale, che autorevoli esponenti della ristorazione italiana di vertice, peraltro attivi protagonisti anche nell’ambito della comunicazione televisiva di massa, avendo colto questo stato di cose mutato e in via di ulteriore assestamento, arrivano oggi a proporre, come soluzione al problema del riaggiustamento del rapporto tra domanda ed offerta, la riscoperta della cucina di tradizione, anni ’50.
Una sorta di ritorno al passato, che per non apparire velleitario, debba però tener conto dell’evoluzione delle tecniche e dei gusti e sia allo stesso tempo in grado di valorizzare la sostanza delle cose, la territorialità, la stagionalità, la qualità di produttori e prodotti tipici; recuperando per quanto possibile, gusti e sapori autentici.
Lo spazio concesso mediaticamente a queste esternazioni di illustri addetti ai lavori, mi lascia pensare che da un lato sia in corso la presa d’atto dello stato di crisi e dall’altro si provi a rimediare, ponendosi nella prospettiva del ridimensionamento.
L’obiettivo di fondo di tale operazione, a me pare che sia in sostanza, quello di sottoporre a revisione almeno parziale, l’idea di una ristorazione di qualità, legata prevalentemente all’immagine, enfatica ed inevitabilmente elitaria.
Arrivare cioè a una rivisitazione dei canoni di misura della qualità, che dia più valore alla proposta accessibile.
Fatta questa dovuta premessa, volta a cogliere la fase interlocutoria in cui si dibatte il comparto ristorazione, ritengo di sottolineare che all’interno di tale comparto, esiste già chi opera da tempo su questa falsariga della cucina di tradizione e che ha anche trovato soluzioni abbastanza valide per ottimizzare il lavoro; contemperando l’esigenza d’impresa con la salvaguardia della qualità dell’offerta. Chi cioè garantisce posti di lavoro e un livello qualitativo accettabile, non appiattendosi su proposte anonime o di bassa lega; eventualmente pagando qualche scotto, per ciò che riguarda la cura ottimale di alcune delle componenti dell’offerta complessiva.
Uno di questi casi è appunto lo Chalet Ristorante Il Grillo di Lido di Fermo, che propone cucina di mare nel solco della più pura tradizione; molto semplice, per nulla ricercata, a prezzi non proibitivi.
Lo scotto pagato in questo caso, riguarda due componenti: lista vini risicata e deficit di confort ambientale nelle serate di maggiore affollamento.
Il Menù
Antipasti:
2 - insalata calamari e gamberi condita con olio extravergine e aceto di lampone
3 - composizione tiepida al vapore di molluschi, crostacei, frutti di mare dell’Adriatico
Primo piatto:
5 – carbonara di pesce spada
Secondi piatti:
5 – medaglione di pesce spada ai ferri
2 – frittura di paranza
Vini:
1 - Friuli Grave Sauvignon blanc ’11 di Villa Chiopris (proprietà dell’azienda Livon) di S. Giovanni al Natisone (UD).
2 - Verdicchio di Matelica Cambrugiano riserva ’09 dell’azienda Belisario di Matelica (MC).
Totale conto finale per cinque persone € 210.
Il Grillo Chalet Ristorante – via Lungomare Fermano – Lido di Fermo (FM) – tel: 0734.640472
http://www.ristoranteilgrillo.it/
Per chi svolga attività di ristorazione, quello attuale non è certamente il periodo più favorevole.
Di fatto la congiuntura economica ha destabilizzato l’intero settore, ingigantendone le problematiche e modificando in modo sostanziale i rapporti tra domanda ed offerta.
La situazione è tale, che autorevoli esponenti della ristorazione italiana di vertice, peraltro attivi protagonisti anche nell’ambito della comunicazione televisiva di massa, avendo colto questo stato di cose mutato e in via di ulteriore assestamento, arrivano oggi a proporre, come soluzione al problema del riaggiustamento del rapporto tra domanda ed offerta, la riscoperta della cucina di tradizione, anni ’50.
Una sorta di ritorno al passato, che per non apparire velleitario, debba però tener conto dell’evoluzione delle tecniche e dei gusti e sia allo stesso tempo in grado di valorizzare la sostanza delle cose, la territorialità, la stagionalità, la qualità di produttori e prodotti tipici; recuperando per quanto possibile, gusti e sapori autentici.
Lo spazio concesso mediaticamente a queste esternazioni di illustri addetti ai lavori, mi lascia pensare che da un lato sia in corso la presa d’atto dello stato di crisi e dall’altro si provi a rimediare, ponendosi nella prospettiva del ridimensionamento.
L’obiettivo di fondo di tale operazione, a me pare che sia in sostanza, quello di sottoporre a revisione almeno parziale, l’idea di una ristorazione di qualità, legata prevalentemente all’immagine, enfatica ed inevitabilmente elitaria.
Arrivare cioè a una rivisitazione dei canoni di misura della qualità, che dia più valore alla proposta accessibile.
Fatta questa dovuta premessa, volta a cogliere la fase interlocutoria in cui si dibatte il comparto ristorazione, ritengo di sottolineare che all’interno di tale comparto, esiste già chi opera da tempo su questa falsariga della cucina di tradizione e che ha anche trovato soluzioni abbastanza valide per ottimizzare il lavoro; contemperando l’esigenza d’impresa con la salvaguardia della qualità dell’offerta. Chi cioè garantisce posti di lavoro e un livello qualitativo accettabile, non appiattendosi su proposte anonime o di bassa lega; eventualmente pagando qualche scotto, per ciò che riguarda la cura ottimale di alcune delle componenti dell’offerta complessiva.
Uno di questi casi è appunto lo Chalet Ristorante Il Grillo di Lido di Fermo, che propone cucina di mare nel solco della più pura tradizione; molto semplice, per nulla ricercata, a prezzi non proibitivi.
Lo scotto pagato in questo caso, riguarda due componenti: lista vini risicata e deficit di confort ambientale nelle serate di maggiore affollamento.
carbonara di pesce spada |
Antipasti:
2 - insalata calamari e gamberi condita con olio extravergine e aceto di lampone
3 - composizione tiepida al vapore di molluschi, crostacei, frutti di mare dell’Adriatico
insalata calamari e gamberi |
5 – carbonara di pesce spada
Secondi piatti:
5 – medaglione di pesce spada ai ferri
2 – frittura di paranza
medaglione di pesce spada ai ferri |
1 - Friuli Grave Sauvignon blanc ’11 di Villa Chiopris (proprietà dell’azienda Livon) di S. Giovanni al Natisone (UD).
2 - Verdicchio di Matelica Cambrugiano riserva ’09 dell’azienda Belisario di Matelica (MC).
Totale conto finale per cinque persone € 210.
Il Grillo Chalet Ristorante – via Lungomare Fermano – Lido di Fermo (FM) – tel: 0734.640472
http://www.ristoranteilgrillo.it/
frittura di paranza |
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