giovedì 20 dicembre 2018

Birraio dell'Anno 2018, Firenze

La decima edizione del premio che riconosce il miglior produttore italiano di birra darà vita ad un festival con protagoniste le migliori creazioni nazionali.
Birraio dell’Anno torna al teatro TuscanyHall (ex ObiHall) di Firenze, da venerdì 18 a domenica 20 gennaio 2019.
Ideato e organizzato dal network Fermento Birra, il premio, che riconosce il miglior artigiano della birra italiana, darà vita ad un appuntamento imperdibile per ogni appassionato.
La selezione birraria ottenuta grazie al voto di 100 esperti italiani si concretizzerà lungo i banchi spillatura della grande isola centrale dove saranno servite ben 150 birre prodotte dai 20 produttori candidati al premio Birraio dell’Anno e dai 5 candidati al premio Birraio Emergente.
Quest’anno l’evento prevede anche un'interessante novità che assicurerà una maggiore copertura territoriale migliorando l’esperienza di viaggio tra le birre italiane servite durante la tre giorni: i 10 migliori birrai delle regioni non coinvolte dalle nomination, individuati sulla base della classifica del primo turno di votazioni, saranno invitati a inserire le loro birre nel corner Best Off!.
Giunto alla decima edizione l’evento vuole essere una vetrina per un settore che vanta eccellenze riconosciute e apprezzate a livello internazionale, un doveroso tributo a prodotti artigianali unici, nati dalla maestria e dalla creatività dei nostri birrai, che durante il festival saranno pronti a raccontare la loro passione attraverso le loro birre.
Come da tradizione, domenica 20 alle 16.30, il noto degustatore Lorenzo “Kuaska” Dabove avrà il compito di condurre la premiazione e pronunciare l’atteso nome del vincitore, sia del premio Birraio dell’Anno, che del Birraio Emergente, riconosciuto al produttore con meno di due anni di esperienza.
In nome della qualità anche la selezione dei banchi dell’area food che quest'anno vedrà protagonisti locali cittadini, come il gastro-pub Pint of View, con le preparazioni orientaleggianti della giovane chef coreana Yejin Ha, la birreria Diorama con il tipico quinto quarto fiorentino, l'offerta ricercata dello chef Simone Cipriani del ristorante FAC e quella golosa degli hamburger di chianina di Panino Tondo.
Spazio anche alle tipicità extra-regionali con le specialità siciliane di Arà e quelle marchigiane di Ape Scottadito, per un menu variegato capace di celebrare nel migliore dei modi il matrimonio tra birra e street-food.
Non mancheranno inoltre i momenti culturali: degustazioni gratuite, realizzate nell’area Beer Show sul palco del teatro o incontri tematici nell’area Beer Match, in uno spazio dedicato.
Birrai, esperti, appassionati, curiosi, publican: tutti sono invitati a partecipare ad un evento nato per festeggiare la buona birra artigianale italiana.
Birraio dell’Anno è un evento realizzato da Fermento Birra con il supporto tecnico di Rastal, con la collaborazione di Mr Malt, Lallemand e J-Software.
Media partner: Fermento Birra Magazine.

Candidati al premio Birraio dell’Anno 2018
Josif Vezzoli del birrificio Birra Elvo di Graglia (BI)
Mauro Salaorni del birrificio Birra Mastino di San Martino Buon Albergo (VR)
Luana Meola e Luca Maestrini del birrificio Birra Perugia di Perugia
Agostino Arioli del Birrificio Italiano di Limido Comasco (CO)
Fabio Brocca del Birrificio Lambrate di Milano
Emanuele Longo del Birrificio Lariano di Dolzago (LC)
Samuele Cesaroni della Brasseria della Fonte di Pienza (SI)
Pietro Di Pilato del birrificio Brewfist di Codogno (LO)
Alessio Gatti del birrificio Canediguerra di Alessandria
Marco Ruffa del birrificio CR/AK di Campodarsego (PD)
Alessio Selvaggio del birrificio Croce di Malto di Trecate (NO)
Luigi D’Amelio del birrificio Extraomnes di Marnate (VA)
Gino Perissutti del birrificio Foglie d’Erba di Forni di Sopra (UD)
Marco Valeriani del birrificio Hammer di Villa D’Adda (BG)
Conor Gallagher Deeks del birrificio Hilltop di Bassano Romano (VT)
Valter Loverier del birrificio Loverbeer di Marentino (TO)
Matteo Pomposini e Cecilia Scisciani del birrificio MC77 di Serrapetrona (MC)
Marco Raffaeli del birrificio Mukkeller di Porto Sant'Elpidio (FM)
Marco Sabatti del birrificio Porta Bruciata di Rodengo Saiano (BS)
Giovanni Faenza del birrificio Ritual Lab di Formello (RM)

Candidati al premio Birraio Emergente 2018
Giorgio Masio del birrificio Altavia di Sassello (SV)
Luca Tassinati del Birrificio Altotevere di San Giustino (PG)
Adriano Giulioni del birrificio Babylon di Folignano (AP)
Alessandro Sanna e Federico Bianco del birrificio Birra Bellazzi di San Lazzaro di Savena (BO)
Umberto Calabria del birrificio Jungle Juice Brewing di Roma

Best Off! (fuori concorso)
I 10 migliori birrai delle regioni non coinvolte dalle nomination del Birraio dell'Anno:
Eraldo Corti del birrificio A' Magara di Nocera Terinese (CZ)
Stefano di Stefano del birrificio Argo di Lemignano (PR)
Nicola Perra del birrificio Barley di Maracalagonis (CA)
Christian Pichler del birrificio Batzen Bräu di Bolzano
Donato Di Palma del birrificio Birranova di Triggianello (BA)
Giuseppe Schisano del Birrificio Sorrento di Sorrento (NA)
Angelo Scacco del Birrificio La Fucina di Pescolanciano (IS)
Fausto Marenco del birrificio Maltus Faber di Genova
Luigi Recchiuti del birrificio Opperbacco di Notaresco (TE)
Marco Gianino del birrificio Yblon di Ragusa

INGRESSO
Il biglietto giornaliero costa 10 euro comprensivo di bicchiere serigrafato, tracollina portabicchiere personalizzata, libretto informativo sui birrifici partecipanti e lista birre, 1 penna, 2 gettoni del valore di 2 euro, 1 buono valido per una bottiglia di acqua da mezzo litro.
Il biglietto ridotto costa 7 euro comprensivo di bicchiere serigrafato, tracollina portabicchiere personalizzata, libretto informativo sui birrifici partecipanti e lista birre, 1 penna, 2 gettoni del valore di 2 euro, 1 buono valido per una bottiglia di acqua da mezzo litro (lo sconto è rivolto esclusivamente agli abbonati a Fermento Birra Magazine e soci MoBi richiedendo la riduzione previo accredito).
L’abbonamento per i tre giorni costa 15 euro comprensivo di bicchiere serigrafato, tracollina portabicchiere personalizzata, libretto informativo sui birrifici partecipanti e lista birre, 1 penna, 1 buono valido per una bottiglia di acqua da mezzo litro (no gettoni).
È possibile ricevere il calice Mini-Teku (0,3l di capienza) al posto del bicchiere previsto (0,15l) al costo di un gettone.
I biglietti sono acquistabili direttamente in biglietteria durante l’evento o tramite prevendita attraverso i canali Box-office e Ticket One.
COSTO BIRRA
Il pagamento avviene mediante gettoni. 1 gettone = 1 euro
0,15l costa 2 gettoni (3 per alcune birre speciali).
0,30l costa 4 gettoni (6 per alcune birre speciali) – Il servizio da 0,3l è disponibile solo nel bicchiere Mini-Teku.
ORARI
venerdì 18 gennaio 2019 dalle 18.00 alle 01
sabato 19 gennaio 2019 dalle 12 alle 01
domenica 20 gennaio 2019 dalle 12 alle 22
DOVE
Il teatro TuscanyHall (ex ObiHall) si trova in Via Fabrizio De André a Firenze.
SITO EVENTO
www.birraiodellanno.it
Risultati concorso:

giovedì 13 dicembre 2018

Guida Essenziale Vini d'Italia 2019 DoctorWine, Marche

La 5^ edizione della Guida Essenziale ai Vini d'Italia di DoctorWine by Daniele Cernilli, quest’anno vede affiancare alle versioni in italiano e in inglese, anche quella in tedesco.
Questi i numeri della guida:
· 1.134 Cantine selezionate
· 2.809 Vini recensiti
· 374 Faccini DoctorWine, di cui:
o 1 vino con 100/100
o 7 vini con 99/100
o 20 vini con 98/100
o 57 vini con 97/100
o 104 vini con 96/100
o 185 vini con 95/100
· 15 Premi Speciali
· 26 migliori Vini da Monovitigno
· 10 vini nella Classifica per Rapporto Qualità/Prezzo (oltre al premiato)
· 670 vini con il Like del Rapporto Qualità/prezzo
· 93 Cantine premiate con 3 stelle.
Shop on line € 18: https://www.doctorwine.it/shop/libri
I vini della regione Marche premiati con i "Faccini" dalla Guida Essenziale ai Vini d'Italia 2019:
98/100 Kupra 2015 - Oasi degli Angeli 
97/100 Cambrugiano Riserva 2015 - Verdicchio di Matelica - Belisario
96/100 Arshura 2015 - Valter Mattoni
  • 95/100 Serra Fiorese Riserva 2014 - Castelli di Jesi Verdicchio Classico - Gioacchino Garofoli
  • Tardivo ma non Tardo Riserva 2016 - Castelli di Jesi Verdicchio Classico - Santa Barbara
  • Utopia Riserva 2015 - Castelli di Jesi Verdicchio Classico - Montecappone
  • Villa Bucci Riserva 2016 - Castelli di Jesi Verdicchio Classico - Bucci
  • Vigna il Cantico della Figura Riserva 2015 - Castelli di Jesi Verdicchio Classico - Andrea Felici
  • Campo San Giorgio Riserva 2013 - Conero - Umani Ronchi
  • K’un 2015 - Clara Marcelli
  • Kurni 2016 - Oasi degli Angeli
  • Stella Flora 2015 - Maria Pia Castelli
  • Massaccio 2016 - Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore - Fazi Battaglia

lunedì 10 dicembre 2018

Offida Pecorino e Rosso Piceno Superiore, degustazione.

Domenica 14 ottobre 2018 nel corso dell'evento "Di Uva in Vino" organizzato dal Comune di Fermo, banchi d'assaggio e degustazioni guidate a cura di Ais Marche e Consorzio Vini Piceni, nell'ambito delle celebrazioni per i 50 anni della Doc Rosso Piceno.
In degustazione anche vini bianchi del territorio.
Ho puntato l'attenzione su due vini, che a mio parere fotografano la tendenza del Piceno a contemperare territorialità e mercato.
Offida Pecorino Docg '17 Kiara
alcool 13,5%
Azienda Agrobiologica San Giovanni
Offida (AP)
www.vinisangiovanni.it
Da uve Pecorino coltivate sulle colline offidane a circa 320 metri sul livello del mare, fermentato in acciaio, affinato 6 mesi complessivi, in acciaio e bottiglia.
Giallo paglierino limpido, tendente al verde.
Caratteri tipici del vino d'annata, intensamente fruttato, agrume e mela golden, freschezza, mineralità, sfumature vegetali.
Stemperato nei toni duri dalla vena glicerica, diventa piacevole e lungo al palato, sapido, varietale.
Versatile su cucina di mare, rana pescatrice in potacchio.
Temperatura di servizio 10/12°C.
Rosso Piceno Superiore Doc '14
del carrettiere
alcool 13,5%
Le Cantine di Figaro
Ripatransone (AP)
www.lecantinedifigaro.it
Da uve Montepulciano e Sangiovese, affinato 12 mesi in botti di rovere.
Rosso rubino carico, impenetrabile.
Frutto rosso e nero, amarene e confettura, spezie dolci, accenni vanigliati, confezionano un quadro intrigante, pulito, di media struttura.
Fresco e sapido in bocca, con attacco morbido e finale parzialmente indurito dal tannino vibrante.
Spezzatino di vitello con patate, piccione ripieno in umido.
Temperatura di servizio 16/18°C.
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giovedì 6 dicembre 2018

Tipicità 2019, presentazione ventisettesima edizione a Milano

A Milano, nella Casa dei Comuni, svelate in anteprima le novità della 27a edizione Tipicità 2019: nel grembo dell’eccellenza.
Dal 9 all’11 marzo un kolossal esperienziale va in onda nelle Marche.
È l’edizione numero ventisette del Festival Tipicità, che avrà il suo cuore pulsante nell’innovativa struttura del Fermo Forum.
La manifestazione è stata presentata in anteprima lunedì 3 dicembre 2018 a Milano, nella sede di ANCI Lombardia.
Tre ambienti ad indicare la rotta per il visitatore: cibo in primis e poi making e turismo di scoperta.
Tipicità esplora il “vivere all’italiana” con un’operazione di coinvolgente outing delle nostre migliori risorse, da gustare con curiosità e apertura nei confronti del “futuro buono”.
E, non a caso, lo fa partendo dalle ondulate colline marchigiane, ricche di manualità e preziosi doni della terra, culla del Rinascimento e laboratorio a cielo aperto nel quale ogni giorno una grande tradizione evolve in innovazione e si proietta nel mondo.
Risultato? L’esclusiva ricetta di Tipicità da assaporare in un long week end.
Al centro della scena cibo e prelibatezze made in Marche, con specialità introvabili nei consueti canali.
A catturare l’attenzione saranno i focus sul biologico, i percorsi tra vitigni antichi, l’effervescenza delle birre artigianali, i prodotti di supernicchia, nutraceutica e biodiversità, il cibo del futuro.
Prestigiosi chef dall’Italia e dal mondo animeranno la spettacolare Accademia, la Sala Bio racconterà storie di persone intimamente legate all’ambiente naturale, dalla nuova area Grembo usciranno “pillole energetiche”.
E, a seguire, tante iniziative nel Teatro dei Sapori, nel Bio Garden e nelle aree focus&forum.
A solleticare curiosità e papille gustative anche le proposte della mitica Creta, realtà ospite estera, della toscana San Miniato, insieme a contributi di Russia, Stati Uniti e di tante realtà delle “Piccole Italie”, ossia di quell’Italia meno conosciuta ma più autentica.
Ad “interpretare” Tipicità un cast di protagonisti che sarà svelato in questi mesi: annunciate in anteprima le presenze del Ministro Centinaio, di Marco Ardemagni ed Antonio Pascale, degli economisti Fausto Panunzi ed Alberto Mingardi, di Enrico Derflingher, Michele Casadei Massari e dello chef stellato Paolo Gramaglia.
Frutto del lavoro di squadra di una compagine pubblico/privata - guidata dal Comune di Fermo, con UBI Banca nel ruolo di project partner e con la collaborazione della Regione Marche, delle Università di Ancona, Camerino e Macerata, insieme a una nutrita squadra di enti locali di tutta la regione - Tipicità 2019 si presenta con i numeri delle precedenti edizioni.
Ben 300 realtà in vetrina, 15.000 visitatori e 1.500 operati professionali, oltre 100 eventi, 40 partner privati e 25 entità locali sui 13.000 mq del Fermo Forum.
Tuttavia, Tipicità 2019 non finisce al Fermo Forum, ma la sera continua “in the city” con un palinsesto di iniziative da assaporare nell’accogliente salotto buono della città di Fermo.
Info:
0734/277893
segreteria@tipicita.it
www.tipicita.it
🎆🎆Sei un Espositore? ⏳⏱Affrettati: c’è tempo fino a sabato 15 dicembre per garantirsi la presenza a Tipicità con condizioni invariate rispetto all'anno precedente. 📝Compila il modulo e partecipa da protagonista.
http://www.tipicita.it/esporre/

domenica 2 dicembre 2018

Export vino e focus promozione, wine2wine Veronafiere.

Vino, Ministro Centinaio: "Subito tavolo con MISE e MAECI per promozione unitaria Wine & Food".
Studio Vinitaly/Nomisma: "Record in chiaroscuro per il vino italiano nel 2018, +3,8 % l'export sfiora i 6,2 mld di euro".
Veronafiere: " Pochi i motivi per gioire, molti per riflettere su promozione".
Paolo del Debbio e
Ministro
Gian Marco Centinaio
Photocredit:

© Foto Veronafiere-ENNEVI
Verona, 26 novembre 2018 - «Oggi il problema nel fare business all'estero è che l'Italia si presenta con troppi interlocutori che dicono cose e hanno esigenze diverse: servono nuove regole di ingaggio valide per tutti con strumenti di comunicazione e promozione univoci. Domani parlerò con i colleghi ministri dello Sviluppo economico e degli Esteri per istituire un tavolo che costruisca una promozione unica del Wine&Food italiano». Lo ha detto nel corso del convegno di apertura della 5^ edizione di wine2wine a Verona, il ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio.
Al convegno, cui ha partecipato tutta la filiera del settore, comunicate le stime di chiusura 2018 dell’export enologico del Belpaese.
«Ci apprestiamo a registrare per il 9° anno consecutivo un nuovo record nelle esportazioni di vino - ha commentato il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese - con una crescita stimata per il 2018 più che doppia rispetto all’export globale del prodotto Italia. Ma dall’analisi dei dati del nostro Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor sono di più i motivi per rimboccarsi le maniche che per gioire: fatichiamo nei mercati chiave come Usa, Regno Unito, Canada, registriamo perdite in piazze storiche come la Germania e la Svizzera e cresciamo poco in Asia».
Le stime export presentate oggi dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor (a fonte dogane) prevedono una crescita delle vendite sui 12 mesi 2018 del 3,8%, a quasi 6,2 miliardi di euro di prodotto tricolore esportato.
Una variazione positiva che non trova riscontro nei volumi, in calo del 9%, principalmente dovuto alla scarsa vendemmia dello scorso anno.
Ma la crescita, rileva l’analisi illustrata oggi al ministro Centinaio, è interamente da imputare all’ennesima performance positiva degli sparkling (prosecco in primis) che hanno contribuito a mantenere un timido segno positivo nei mercati decisivi come Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Russia e Svezia e a limitare parzialmente i trend negativi di Giappone e Svizzera.
Crisi ‘strutturale’ invece del partner Germania, dove la perdita tocca il 4,1% con un calo sia dei fermi imbottigliati che degli spumanti.
«Chiudiamo un export 2018 a luci e ombre – ha aggiunto il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – in un anno in cui il vino italiano ha ricevuto straordinari posizionamenti nelle guide di settore a livello internazionale. È evidente che stiamo assistendo a un cambiamento delle polarità nel mercato del vino, per questo serve un’armonizzazione delle politiche di promozione: oggi serve un salto di qualità come a metà degli anni ’80, dove erano forti le bandiere di aggregazione del made in Italy. Dal canto nostro – ha concluso Mantovani – il nuovo piano industriale prevede un ulteriore sviluppo di Vinitaly sui mercati esteri».
Nel confronto diretto con i principali competitor, l’Italia realizza trend inferiori rispetto alla leader Francia (a 9,54 miliardi di euro, +4,8% a valore) e della Spagna, che supera la soglia dei 3 miliardi di euro (+5,2%).
Male i produttori del nuovo mondo, che nonostante gli accordi bilaterali favorevoli sul fronte dei dazi virano complessivamente in negativo.
Con l’Australia a +0,1% che stacca il Cile, a -5,4%, gli Usa (-6,8%) e la Nuova Zelanda a -4,4%.

Dati: la crisi dei vini fermi nei paesi chiave, solo gli spumanti fanno festa.
Il consueto exploit degli spumanti (+16,3%), evita la crescita zero del made in Italy enologico.
I fermi imbottigliati, destinati a chiudere a +1,2%, sono in sofferenza in particolare nei 3 principali Paesi buyer - Usa (-1,9%), Germania (5,4%), Regno Unito (-4,1%) -, ma anche in Giappone, Canada, Svizzera e Russia.
«Dall’analisi dei numeri – ha detto il responsabile di Nomisma Wine Monitor, Denis Pantini – quello che sembra emergere è che al di là di tutto, l’Italia cresce ma soprattutto grazie agli spumanti. Si tratta di un trend che va avanti ormai da alcuni anni e che nel 2018 si è maggiormente accentuato in alcuni Paesi come Usa e Germania dove nel primo caso sono i vini fermi francesi, in particolare i rosé, a togliere spazio di mercato ai nostri prodotti, mentre in Germania sono i domestic wine a crescere maggiormente».
Il dettaglio sui top 10 Paesi importatori (Usa, Uk, Germania, Cina, Canada, Giappone, Svizzera, Russia, Svezia, Brasile), che da soli valgono i 2/3 degli scambi globali di vino, segnala una perdita a volume dell’export italiano in tutte le aree considerate, a eccezione degli Usa (+0,9%).
Diverso lo scenario a valore, con decrementi in Germania, Giappone e Svizzera mentre sono positivi ma contenuti i trend nelle altre piazze, con Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Svezia e Russia destinati a crescere non oltre i 2 punti percentuali.
Diverso il discorso sulla Cina, che ha chiuso da 6 mesi le proprie fonti doganali e dove l’Italia, secondo i principali partner commerciali, cresce del 3,8%.

Metodologia Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor.
Il modello economico-statistico utilizzato per le stime previsionali a tutto il 2018 considera le importazioni di vino totale e per principale categoria nei diversi mercati target, di fonte doganale che registra i flussi per origine e non provenienza.
Questa diversa metodologia di rilevazione, unita alle differenze insite nei prezzi all’export rispetto all’import (i primi FOB, i secondi CIF), alle discrasie temporali intercorrenti tra registrazione della spedizione e dell’arrivo del prodotto, spiegano le differenze esistenti tra il vino esportato in un mercato da un paese e l’import del vino dallo stesso paese nel mercato target.
Inoltre, per una diretta ed immediata comparazione delle tendenze in atto da parte degli stakeholder del settore e degli operatori italiani, il modello restituisce valori in euro e non nella valuta locale del mercato analizzato.
Ciò fa sì che le variazioni calcolate sull’export incorporino anche le fluttuazioni avvenute nel tasso di cambio con l’euro.

Il video del convegno:
https://www.facebook.com/vinitalyofficial/videos/325229108308814/
Post correlato:
https://vinidiconfine.blogspot.com/2018/11/wine2wine-2018-veronafiere.html
Il mio commento:
"Promuovere vino equivale a promuovere territori; quindi il singolo comparto finisce per diventare parte integrante del sistema turistico. Su questa base, l'approccio univoco ai mercati sotto un unico brand, risulta ineludibile al fine di salvaguardare la parcellizzazione d'impresa e le diverse identità territoriali, che sono peculiarità italiche e valore aggiunto per la competitività del sistema Italia. L'idea troverebbe a mio parere concretezza in un contenitore universale, realizzato sul modello di format affermati (Tipicità Made in Marche Festival o Fico, tanto per non fare nomi), con partecipazione pubblica, in grado di proporre arte, artigianato, Pmi, manifatturiero, agroalimentare, territori, italian style".