TerroirMarche è un Consorzio di vignaioli biologici marchigiani nato per valorizzare e promuovere la viticoltura biologica delle Marche, la difesa del territorio e dei beni comuni, la diffusione di culture e pratiche per un'economia sostenibile e solidale.
Nato il primo maggio del 2013 dalla volontà di 5 aziende, attualmente conta 16 cantine che uniscono simbolicamente il territorio del Piceno a quello dei Castelli di Jesi, passando per Matelica e per il Conero, accomunate dalla pratica rigorosa della viticoltura biologica, dall'approccio etico all'attività agricola basato sulla conservazione dell'integrità del suolo, con al centro l'uomo e la natura, elementi sostanziali del concetto di terroir.
Con l'agricoltura biologica le aziende consorziate intendono tutelare il territorio, nonchè valorizzarlo da più punti di vista: enogastronomico, turistico, culturale.
Soci attuali: Aurora (Offida - Ascoli Piceno); Fiorano (Cossignano - Ascoli Piceno); La Distesa (Cupramontana - Ancona); La Marca di San Michele (Cupramontana - Ancona); Pievalta (Maiolati Spontini - Ancona): Paolini & Stanford Winery (Offida - Ascoli Piceno); Pantaleone (Ascoli Piceno); Vigneti Vallorani (Colli del Tronto - Ascoli Piceno); La Valle del Sole (Offida - Ascoli Piceno); Di Giulia (Cupramontana - Ancona); Liana Peruzzi (Monteroberto - Ancona); Col di Corte (Montecarotto - Ancona); Az. Antonio Failoni (Staffolo - Ancona); Az. Moroder (Conero - Ancona); Az. Malacari (Conero - Ancona); Az. Cavalieri (Matelica - Macerata).
Terroir Marche Festival è l'evento di riferimento, nato tre anni fa con l'obiettivo di promuovere le aziende consorziate, nel corso delle edizioni apertosi al gemellaggio con terroir europei ed associazioni di produttori biologici come Ecovin Mosel Germania o Artisans-Vignerons de Bourgogne du sud.
Il programma completo:
https://vinidiconfine.blogspot.it/2017/05/terroir-marche-festival-vini-e.html
Le modalità organizzative che prediligono le città d'arte (edizioni precedenti svolte ad Ascoli Piceno), l'articolazione del programma e la stessa logistica, rivelano l'intento della manifestazione di non voler essere elitaria, pur ricercando un approccio il più possibile qualificato in modo da riuscire a trasmettere efficacemente lo spirito che anima le cantine socie.
Tale comune denominatore si sostanzia a mio parere, nel rifiuto del concetto di vino come bene di consumo, viceversa nell'enfatizzazione del suo bagaglio valoriale, fatto di scienza e sapienza, radici storiche, impronta identitaria, stili di vita, stagionalità ed ecocompatibilità: bagaglio che non deve soccombere di fronte alle logiche di mercato.
Nella giornata di sabato 20 maggio ho visitato le varie sedi, Galleria Antichi Forni per le degustazioni aperte al pubblico, Teatro della Società Filarmonico Drammatica per partecipare al laboratorio del gusto "La luce e il colore delle Marche: dall'arte al vino andata e ritorno" e per degustare vini nell'attigua sala riservata agli operatori della comunicazione di settore, dotata di postazioni, bicchieri e servizio.
Ventaglio aromatico intrigante, su toni maturi, mineralità, frutta cotta, anice, sentori balsamici.
Al gusto procede sulla medesima falsariga, tendenzialmente indirizzato su frutto a guscio e polpa d'agrume.
Vinificato senza particolari forzature, esalta i caratteri varietali.
Bene equilibrato, non mi pare risenta dell'annata rivelatasi infelice in altri areali.
Lieve astringenza in chiusura.
In abbinamento su zuppe di pesce.
Ottenuto da uve Verdicchio da agricoltura biodinamica, coltivate sulla riva destra del fiume Esino, si presenta giallo paglierino tenue, tendente al verde.
Naso pulito, vivido di erbe di campo, mandorla, anice, mineralità.
In bocca è citrino, sferzante di carica acidica, graffiante.
Destinato a stemperare le pungenze negli anni.
Ottenuto da selezione di uve Montepulciano, fermentato ed affinato in rovere per 24 mesi, si presenta rosso scuro, compatto, impenetrabile.
Quadro gustolfattivo imperniato su frutto stramaturo, amarena in confettura, spezie e cannella, accenni di macchia mediterranea.
Intenso e complesso, ruvido in chiusura.
Ricchezza glicerica e note vanigliate da legno piccolo, a stento contrappuntano la carica tannica che asciuga il palato, ma ne rafforza il carattere.
In abbinamento su agnello al forno, tagliata di scottona al rosmarino.
Nato il primo maggio del 2013 dalla volontà di 5 aziende, attualmente conta 16 cantine che uniscono simbolicamente il territorio del Piceno a quello dei Castelli di Jesi, passando per Matelica e per il Conero, accomunate dalla pratica rigorosa della viticoltura biologica, dall'approccio etico all'attività agricola basato sulla conservazione dell'integrità del suolo, con al centro l'uomo e la natura, elementi sostanziali del concetto di terroir.
Con l'agricoltura biologica le aziende consorziate intendono tutelare il territorio, nonchè valorizzarlo da più punti di vista: enogastronomico, turistico, culturale.
Soci attuali: Aurora (Offida - Ascoli Piceno); Fiorano (Cossignano - Ascoli Piceno); La Distesa (Cupramontana - Ancona); La Marca di San Michele (Cupramontana - Ancona); Pievalta (Maiolati Spontini - Ancona): Paolini & Stanford Winery (Offida - Ascoli Piceno); Pantaleone (Ascoli Piceno); Vigneti Vallorani (Colli del Tronto - Ascoli Piceno); La Valle del Sole (Offida - Ascoli Piceno); Di Giulia (Cupramontana - Ancona); Liana Peruzzi (Monteroberto - Ancona); Col di Corte (Montecarotto - Ancona); Az. Antonio Failoni (Staffolo - Ancona); Az. Moroder (Conero - Ancona); Az. Malacari (Conero - Ancona); Az. Cavalieri (Matelica - Macerata).
Terroir Marche Festival è l'evento di riferimento, nato tre anni fa con l'obiettivo di promuovere le aziende consorziate, nel corso delle edizioni apertosi al gemellaggio con terroir europei ed associazioni di produttori biologici come Ecovin Mosel Germania o Artisans-Vignerons de Bourgogne du sud.
Artisans Vignerons de Bourgogne du sud:
Bret Brothers & La Soufrandière
Domaine Saumaize-Michelin
Chateau des Rontets
Clos des vignes du Maynes
La terza edizione del Festival si è svolta a Macerata il 20 e 21 maggio 2017, con appuntamenti d'anteprima nei giorni 12-13-19 maggio, in tre sedi Galleria Antichi Forni, Palazzo Buonaccorsi, Teatro della Società Filarmonico Drammatica, variamente articolata in banchi d'assaggio, laboratori tematici, mostre, concerti, visite guidate a musei e monumenti, calata perfettamente nel contesto storico architettonico della città d'arte, centro di studi umanistici, sede dello Sferisterio e di una delle più antiche università del mondo.Il programma completo:
https://vinidiconfine.blogspot.it/2017/05/terroir-marche-festival-vini-e.html
Le modalità organizzative che prediligono le città d'arte (edizioni precedenti svolte ad Ascoli Piceno), l'articolazione del programma e la stessa logistica, rivelano l'intento della manifestazione di non voler essere elitaria, pur ricercando un approccio il più possibile qualificato in modo da riuscire a trasmettere efficacemente lo spirito che anima le cantine socie.
Tale comune denominatore si sostanzia a mio parere, nel rifiuto del concetto di vino come bene di consumo, viceversa nell'enfatizzazione del suo bagaglio valoriale, fatto di scienza e sapienza, radici storiche, impronta identitaria, stili di vita, stagionalità ed ecocompatibilità: bagaglio che non deve soccombere di fronte alle logiche di mercato.
Teatro della Società Filarmonico Drammatica |
Degustati in questa sede:
Verdicchio di Matelica Doc '14 Gegè
alcool 13,5% - circa € 11
Azienda Agricola Cavalieri
http://www.cantinacavalieri.it/it/
Ottenuto da selezione di uve Verdicchio coltivate in zona preappenninica, nell'areale matelicese caratterizzato da condizioni pedoclimatiche del tutto particolari derivanti dalla conformazione della vallata disposta parallelamente alla linea costiera, vinificato in acciaio e cemento, con sosta sur lies per 15-18 mesi, si presenta giallo oro alla vista.Ventaglio aromatico intrigante, su toni maturi, mineralità, frutta cotta, anice, sentori balsamici.
Al gusto procede sulla medesima falsariga, tendenzialmente indirizzato su frutto a guscio e polpa d'agrume.
Vinificato senza particolari forzature, esalta i caratteri varietali.
Bene equilibrato, non mi pare risenta dell'annata rivelatasi infelice in altri areali.
Lieve astringenza in chiusura.
In abbinamento su zuppe di pesce.
Castelli di Jesi Verdicchio Classico Riserva Docg '15 San Paolo
13,5% - circa € 15
Pievalta
http://www.pievalta.it/
Dico subito che questo vino mi pare fin troppo acerbo; da un ulteriore riposo in bottiglia non potrà che trarre giovamento.Ottenuto da uve Verdicchio da agricoltura biodinamica, coltivate sulla riva destra del fiume Esino, si presenta giallo paglierino tenue, tendente al verde.
Naso pulito, vivido di erbe di campo, mandorla, anice, mineralità.
In bocca è citrino, sferzante di carica acidica, graffiante.
Destinato a stemperare le pungenze negli anni.
Offida Rosso Docg '14 Barricadiero
alcool 13,5% - circa € 18
Aurora
http://viniaurora.it/
Must della viticoltura del Piceno.Ottenuto da selezione di uve Montepulciano, fermentato ed affinato in rovere per 24 mesi, si presenta rosso scuro, compatto, impenetrabile.
Quadro gustolfattivo imperniato su frutto stramaturo, amarena in confettura, spezie e cannella, accenni di macchia mediterranea.
Intenso e complesso, ruvido in chiusura.
Ricchezza glicerica e note vanigliate da legno piccolo, a stento contrappuntano la carica tannica che asciuga il palato, ma ne rafforza il carattere.
In abbinamento su agnello al forno, tagliata di scottona al rosmarino.
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