La 25^ edizione di Tipicità Festival del Gusto, svoltasi a Fermo dal 4 al 6 marzo 2017, ha dedicato uno spazio alla produzione spumantistica marchigiana, curato dall'Associazione Culturale Marchigianamente.
La visita al padiglione "Bollicine di Marche" mi ha permesso di degustare, vagliare il quadro produttivo, ma anche sollecitato alcune riflessioni di carattere generale riguardanti l'identità territoriale intesa come opportunità e altre a proposito della tipologia spumante.
Sul primo tema mi pare di poter dire che i tempi siano ormai maturi per fornire al mercato globale una visione d'insieme realistica del panorama produttivo regionale.
Posto che i riconoscimenti ottenuti dal Verdicchio a livello di critica enologica nazionale hanno fatto fino ad oggi da traino al resto del comparto vitivinicolo, appare altresì evidente almeno a me, come la regione Marche sia capace di offerta tutt'altro che monotematica, viceversa si connoti di quadro ampelografico ed aree produttive variegati.
Codesta peculiare diversificata connotazione identitaria a mio parere è oggi in grado di sollecitare curiosità, quindi produrre attrattività sui mercati, anche prescindendo dal fattore traino esercitato dai territori bianchisti di jesino e matelicese.
In secondo luogo ed entrando nello specifico della spumantistica, io direi che se è vero come è vero che il segmento vini rifermentati in bottiglia ha avuto fino a ieri ruolo marginale in regione nonostante una tradizione secolare (il medico Francesco Scacchi di Fabriano -An- già nel 1622 descrive le caratteristiche produttive e terapeutiche dei vini rifermentati in bottiglia, antesignani dei moderni spumanti, nel suo trattato De Salubri Potu Dissertatio), oggi sembra invece proiettato verso uno sviluppo esponenziale sia in fatto di volumi che di standard qualitativo, a completamento del rilancio inaugurato dai pionieri della tipologia negli anni 70-80.
Ho degustato cinque Metodo Classico di buon livello, ottenuti da uve autoctone, provenienti da areali differenti, che mi hanno confermato come sia in atto tale processo di sviluppo del segmento.
Appunto da uve Maceratino (Ribona) è ottenuto questo Brut Metodo Classico di notevole eleganza, che sosta 48 mesi sui lieviti e il cui livello qualitativo mi pare di poter dire disveli prospettive fino a ieri inimmaginabili per il vitigno.
Si presenta alla vista giallo paglierino lucente con fine e persistente perlage.
Fragrante al naso su note di pomacea, fiore di campo, lieviti e burro fuso.
Nella successiva fase conferma la frutta bianca, la mela golden, polpa d’agrume e mineralità spiccata.
Oggettivamente piacevole al palato, bene equilibrato, accarezzato da carbonica setosa.
Ottiene “4 viti” sulla Guida Vitae 2017.
Consigliato su risotto agli scampi, pesce bianco, crostacei bolliti.
Valutazione @avvinatore: eccellente
Fruttato medio al naso, imperniato su toni di tipo vegetale e floreale.
Agrumato in bocca, senza tuttavia essere graffiante, sviluppa nel finale sensazioni di piccoli frutti rossi e lampone.
Valutazione @avvinatore: buono
Si presenta alla vista rosa tenue delicato, con grana fine di media persistenza.
Naso diretto, verticale, su sentori di lieviti e crosta di pane.
In bocca tornano tali sensazioni e pan brioches, tuttavia adeguatamente contrappuntate da rinfrescanti note di piccoli frutti rossi e lampone, specie in chiusura.
Carbonica setosa.
Valutazione @avvinatore: buono
Perlage fine e persistente.
Naso invitante sui toni della pomacea, dei lieviti, della frutta tropicale.
In bocca viceversa è sferzante, fresco di frutto e di carica acidica, aggredisce la papilla con carbonica fitta, sapido con finale amarognolo.
Vino di spessore, più in stile Trento Doc che Franciacorta.
Valutazione @avvinatore: buono
Alla vista si presenta giallo paglierino luminoso, con riflessi verdi.
Grana fine e persistente.
Naso imperniato su lieviti, frutta bianca, crosta di pane.
In bocca è dritto, deciso, su toni agrumati, anice, sfumature di frutto tropicale, richiami varietali ammandorlati.
Supportato da discreta carica acidica, appare quasi leggiadro nonostante la lunga permanenza sulle fecce fini.
Etichetta in pianta stabile tra le certezze spumantistiche regionali, anche in questa edizione 2010 a mio parere inferiore alla precedente.
Valutazione @avvinatore: ottimo
La visita al padiglione "Bollicine di Marche" mi ha permesso di degustare, vagliare il quadro produttivo, ma anche sollecitato alcune riflessioni di carattere generale riguardanti l'identità territoriale intesa come opportunità e altre a proposito della tipologia spumante.
Sul primo tema mi pare di poter dire che i tempi siano ormai maturi per fornire al mercato globale una visione d'insieme realistica del panorama produttivo regionale.
Posto che i riconoscimenti ottenuti dal Verdicchio a livello di critica enologica nazionale hanno fatto fino ad oggi da traino al resto del comparto vitivinicolo, appare altresì evidente almeno a me, come la regione Marche sia capace di offerta tutt'altro che monotematica, viceversa si connoti di quadro ampelografico ed aree produttive variegati.
Codesta peculiare diversificata connotazione identitaria a mio parere è oggi in grado di sollecitare curiosità, quindi produrre attrattività sui mercati, anche prescindendo dal fattore traino esercitato dai territori bianchisti di jesino e matelicese.
In secondo luogo ed entrando nello specifico della spumantistica, io direi che se è vero come è vero che il segmento vini rifermentati in bottiglia ha avuto fino a ieri ruolo marginale in regione nonostante una tradizione secolare (il medico Francesco Scacchi di Fabriano -An- già nel 1622 descrive le caratteristiche produttive e terapeutiche dei vini rifermentati in bottiglia, antesignani dei moderni spumanti, nel suo trattato De Salubri Potu Dissertatio), oggi sembra invece proiettato verso uno sviluppo esponenziale sia in fatto di volumi che di standard qualitativo, a completamento del rilancio inaugurato dai pionieri della tipologia negli anni 70-80.
Ho degustato cinque Metodo Classico di buon livello, ottenuti da uve autoctone, provenienti da areali differenti, che mi hanno confermato come sia in atto tale processo di sviluppo del segmento.
Vino Spumante Brut Metodo Classico ’12 Jurek (sboccatura 2016)
alcool 12,5% - circa € 14
Tenute Muròla
www.murola.it
L’azienda vinicola di Urbisaglia (Mc) di Jurek Mosiewicz, affidata a Riccardo Cotarella per la parte enologica, si estende su circa 500 ettari di cui 100 vitati, coltivati ad autoctono, tra cui una collezione di tutti i biotipi di Maceratino conosciuti, per una produzione media annua di 700.000 bottiglie.Appunto da uve Maceratino (Ribona) è ottenuto questo Brut Metodo Classico di notevole eleganza, che sosta 48 mesi sui lieviti e il cui livello qualitativo mi pare di poter dire disveli prospettive fino a ieri inimmaginabili per il vitigno.
Si presenta alla vista giallo paglierino lucente con fine e persistente perlage.
Fragrante al naso su note di pomacea, fiore di campo, lieviti e burro fuso.
Nella successiva fase conferma la frutta bianca, la mela golden, polpa d’agrume e mineralità spiccata.
Oggettivamente piacevole al palato, bene equilibrato, accarezzato da carbonica setosa.
Ottiene “4 viti” sulla Guida Vitae 2017.
Consigliato su risotto agli scampi, pesce bianco, crostacei bolliti.
Valutazione @avvinatore: eccellente
Marche rosato igt Metodo Classico Extra Brut '13 Cuvèe Rosè
(sboccatura 2016)
alcool 12,5% - circa € 30
Cantine Fontezoppa
Ottenuto da uve Vernaccia Nera con sosta di 18 mesi sui lieviti, si presenta alla vista di color rosa tenue, con fine perlage e buona persistenza.Fruttato medio al naso, imperniato su toni di tipo vegetale e floreale.
Agrumato in bocca, senza tuttavia essere graffiante, sviluppa nel finale sensazioni di piccoli frutti rossi e lampone.
Valutazione @avvinatore: buono
Vino Spumante Brut Rosè Metodo Classico ’14 Mont’illi
(sboccatura dicembre 2016)
alcool 12,5% - circa € 15
Casale Vitali
www.casalevitali.it
24 mesi sui lieviti per questo Metodo Classico del Fermano, ottenuto da uva Sangiovese.Si presenta alla vista rosa tenue delicato, con grana fine di media persistenza.
Naso diretto, verticale, su sentori di lieviti e crosta di pane.
In bocca tornano tali sensazioni e pan brioches, tuttavia adeguatamente contrappuntate da rinfrescanti note di piccoli frutti rossi e lampone, specie in chiusura.
Carbonica setosa.
Valutazione @avvinatore: buono
Vino Spumante Brut Metodo Classico ’13 Mèroe (sboccatura 2016)
alcool 13% - circa € 18
Tenuta Spinelli
www.tenutaspinelli.com
Ottenuto da uva Pecorino con sosta di 24 mesi sui lieviti, si presenta alla vista di color giallo paglierino luminoso, con riflessi dorati.Perlage fine e persistente.
Naso invitante sui toni della pomacea, dei lieviti, della frutta tropicale.
In bocca viceversa è sferzante, fresco di frutto e di carica acidica, aggredisce la papilla con carbonica fitta, sapido con finale amarognolo.
Vino di spessore, più in stile Trento Doc che Franciacorta.
Valutazione @avvinatore: buono
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Metodo Classico Brut Millesimato ’10
(sboccatura 2016)
alcool 12% - circa € 18
Vallerosa Bonci
www.vallerosa-bonci.com
5 anni sui lieviti per questa etichetta della prestigiosa azienda di Cupramontana che a partire dagli anni ’80 ritroviamo tra i pionieri del rilancio spumantistico marchigiano da autoctono.Alla vista si presenta giallo paglierino luminoso, con riflessi verdi.
Grana fine e persistente.
Naso imperniato su lieviti, frutta bianca, crosta di pane.
In bocca è dritto, deciso, su toni agrumati, anice, sfumature di frutto tropicale, richiami varietali ammandorlati.
Supportato da discreta carica acidica, appare quasi leggiadro nonostante la lunga permanenza sulle fecce fini.
Etichetta in pianta stabile tra le certezze spumantistiche regionali, anche in questa edizione 2010 a mio parere inferiore alla precedente.
Valutazione @avvinatore: ottimo
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