domenica 31 agosto 2014

Tartufo Vista Mare, calendario.

RASSEGNA DI CUCINA che lega i prodotti della terra con quelli del mare.
Tour enogastronomico in 6 tappe lungo la costa da Porto Sant’Elpidio (Fm) a Cattolica (Rn), più il gran finale al ristorante Antico Furlo.
Lo Chef Alberto Melagrana del Ristorante Antico Furlo, in collaborazione con 6 ristoratori della costa, farà incontrare i sapori forti del tartufo con la delicatezza del pesce dell’Adriatico.

Calendario serate Tartufo Vista Mare
- 4 SETTEMBRE
Ristorante ALLA LANTERNA - FANO Strada Nazionale Adriatica Sud, 78 0721/884748
- 10 SETTEMBRE
Ristorante LA CONTESSA - CIVITANOVA MARCHE Viale Giacomo Matteotti 145 – 0733/782650
- 12 SETTEMBRE
Trattoria TRENTASETTE - PORTO SANT’ELPIDIO Via Faleria, 37 – 335/6638609
- 17 SETTEMBRE
Ristorante CLUB NAUTICO - PESARO Strada Tra i Due Porti, 22 – 0721 – 220780
- 19 SETTEMBRE
Hostaria L’ANGOLINO SUL MARE - SENIGALLIA Lungomare Marconi, 38 – 071/65444
- 25 SETTEMBRE
Ristorante GENTE DI MARE - CATTOLICA darsena Marinai d’Italia – 0541/831760
- 02 OTTOBRE
GRAN FINALE Ristorante ANTICO FURLO - PASSO DEL FURLO – Via Furlo, 60 (Pesaro Urbino) – 0721/700096

Inizio cene ore 20,30.
Costo delle serate € 50 a persona.
Info:
Ristorante Antico Furlo
via Furlo 60, Passo del Furlo - 61041 Acqualagna - PU
tel: 0721 700096
email: info@anticofurlo.it

giovedì 28 agosto 2014

Bioculture, art walks with wine.

Tre settimane di camminata, 8 artisti, il consorzio viticoltori biologici Terroir Marche e 20 agriturismi:
un viaggio nel cuore delle eccellenze marchigiane per la promozione del nostro territorio.
comunicato stampa La Marca di San Michele
CHE COS’È:
Bioculture è un progetto pilota di Sineglossa Creative Ground, in collaborazione con Pepelab, vincitore del bando ‘Officine della Creatività’ dell’Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Marche, che nasce dalla volontà di far conoscere nel Regno Unito Terroir Marche, l’unico consorzio di viticoltori biologici della Regione, attraverso le opere di otto giovani e riconosciuti artisti italiani e inglesi, che racconteranno la cultura dell’entroterra marchigiano e la sfida che i vignaioli di Terroir Marche hanno intrapreso per produrre vini fortemente radicati al territorio, che per la loro qualità hanno già ricevuto numerosi riconoscimenti.
Il progetto, tra gli altri, gode della partnership di Enit – Ente Nazionale Italiano Turismo, che si occuperà della diffusione capillare dell’iniziativa nel Regno Unito.
Il 30 agosto gli artisti selezionati cominceranno il loro viaggio in una camminata di 250 km da Serra De’Conti ad Offida, esplorando i luoghi più silenziosi e meno colpiti dalle ondate di industrializzazione e urbanizzazione, scovando segni del paesaggio rurale per poi riconsegnarli al pubblico attraverso i molteplici linguaggi dell’arte contemporanea.
Le opere d’arte prodotte, a partire dalle suggestioni raccolte sul territorio, saranno convogliate in un E-book multimediale che sarà pubblicato a gennaio, nel quale sarà messo a disposizione dei turisti anche l’itinerario percorso, con l’indicazione geolocalizzata degli agriturismi e delle cantine vitivinicole che partecipano all’iniziativa, come una vera e propria guida da utilizzare per ripercorrere il tragitto in autonomia, seguendo la ‘via del biologico’ delle Marche.
Durante la camminata, che tocca le Province di Ancona, Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno, si attraverseranno due Parchi Naturali, quattro Bandiere Arancioni, un sito patrimonio dell’Unesco, ma anche realtà più piccole, come ad esempio la Cooperativa di Apicoltori Montani o i terreni in cui si producono anice verde e zafferano, che rendono le Marche un distillato del meglio dell’Italia.

DOVE E QUANDO:
La camminata partirà il 30 agosto da Serra De’Conti (AN) e si concluderà il 18 settembre a Offida (AP).
Per l’evento di apertura è previsto il coinvolgimento del pubblico, che potrà partecipare alla prima escursione fino all’azienda vitivinicola biologica Pievalta, una dei soci di Terroir Marche, in cui è previsto un aperitivo-cena e il concerto di Christian Rainer, reduce dal successo al Festival di Cannes per la colonna sonora del film “Miele” di Valeria Golino.
Inoltre, durante le tre settimane sono previsti workshop ed eventi aperti al pubblico e consultabili al sito www.bioculture.it

COME SEGUIRE BIOCULTURE:
I progressi e le scoperte della camminata verranno raccontate quotidianamente:
sul blog (in inglesehttp://bioculture2014.tumblr.com/ curato da Rachel Rose Reid,
sulla pagina Facebook (anche in italiano) Artwalks.

ITINERARIO: http://www.bioculture.it/itinerario-route.asp?lang

Per ulteriori informazioni è possibile contattare:
Federico Bomba
email: federico@bioculture.it
Tel: +39 339 3695202

Le Cantine:
Aurora (Offida) www.auroravini.it
Fiorano (Cossignano) www.agrifiorano.it
La Distesa (Cupramontana) www.ladistesa.it
La Marca di San Michele (Cupramontana) www.lamarcadisanmichele.com
La Valle del Sole (Offida) www.cargocollective.com/valledelsole
Pievalta (Maiolati Spontini) www.pievalta.it
Paolini & Stanford Winery (Offida) www.pswinery.it

per informazioni sul consorzio: www.terroirmarche.com

Gli Artisti:
Rachel Rose Reid – Scrittrice
Giacomo Giovannetti – Artista visivo
Hernan Chavar – Illustratore
Alessio Ballerini – Sound designer
Federico Bomba – Regista
Fabrizio Carotti – Videomaker
Eva Frapiccini – Fotografa e artista interdisciplinare
Simona Sala – Performer

Il progetto si avvale del co-finanziamento della Regione Marche e del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

domenica 24 agosto 2014

Zuccheraggio del vino

Il post è tratto dalla newsletter di AisMarche.it sito ufficiale dell'Associazione Italiana Sommelier della regione Marche.

SVOLTA PER LE CANTINE: AUTORIZZATO LO ZUCCHERAGGIO DEL VINO
È la più rilevante novità dell’ultima versione dell’OCM vino comunitaria (Organizzazione comune di mercato – Regolamento UE 1308/2013), che ha modificato la norma che impediva l’utilizzo dello zucchero d’uva (solido, ndr) nella produzione del vino.
La normativa chiarisce che si deve trattare di un prodotto ottenuto senza impiego di solvente e che deve possedere caratteristiche di purezza migliori rispetto al mosto concentrato liquido, in riferimento alla presenza di anidride solforosa.
Da quest’anno è infatti possibile utilizzare anche in cantina lo “zucchero” d’uva, in altre parole il mosto concentrato rettificato solido.
È stata l’Azienda Naturalia Ingredients Srl che ha messo a punto la tecnologia adatta a “creare” la solidità dello zucchero dell’uva.
Fino al 2009 questo zucchero era disponibile solo in forma liquida (mosto concentrato e mosto concentrato rettificato).
Ora la nuova formula permette di avere un prodotto più sicuro, di maggiore conservabilità, più puro e “solido” grazie ad un processo innovativo brevettato.
La produzione industriale è iniziata nel 2012 con il completamento del nuovo impianto a Mazzara del Vallo (Trapani).
È un prodotto naturale al 100%, di assoluta stabilità microbiologica, privo di allergeni, esalta la sapidità con un gusto fruttato ed è conforme a tutte le leggi specifiche della normativa alimentare.
La concentrazione del mosto d’uva è una pratica antica, messa a punto dai nostri antenati, per conservare il più a lungo possibile il succo di questa preziosa bacca.
Che si chiamasse mosto cotto o sapa, il succo d’uva concentrato è stato utilizzato per dolcificare tanti alimenti o dare forza ai vini deboli.
È una miscela di preziosi monosaccaridi, fruttosio e glucosio in pari percentuali e piccole tracce di altri, utilizzato nell’industria alimentare per via delle sue indiscusse qualità sia tecniche sia organolettiche.
A partire dalla vendemmia 2014 le aziende avranno la possibilità di utilizzare questo prodotto innovativo per spumantizzare, per arricchire, per dolcificare, grazie alle caratteristiche di maggiore flessibilità ed efficacia rispetto agli altri prodotti.

Fonte: Agronotizie
http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2014/04/10/vino-novita-in-cantina-con-lo-zucchero-drsquouva-cristallizzato/37631

- n.d.r.  Per inquadrare meglio questa parziale novità introdotta dall'ultima versione dell'OCM unica, occorre risalire all'antefatto.
Vietare lo zuccheraggio dei vini attraverso la nuova Organizzazione Comune di Mercato del vino, avrebbe avuto il significato di scremare la quantità dei vini immessi sul mercato globale.
Ma il risultato a Bruxelles nel dicembre 2007, è stato schiacciante: 20 paesi su 27 si sono schierati pro zuccheraggio (pratica che è normale consuetudine nei paesi del nord Europa).
Nel momento in cui lo zuccheraggio è rimasto, per non creare discriminazioni, sono stati dati ai paesi del resto d'Europa dove lo zuccheraggio da saccarosio è vietato, aiuti per addizionare il vino con i mosti concentrati liquidi (mc e mcr): una sorta di tentativo di fissare una “par condicio”
In sostanza mentre poteva auspicarsi una riforma che rimettesse al centro il vigneto e l'esaltazione del terroir, al contrario si è preferito premiare la cantina, le pratiche enologiche, i vini "costruiti". -


Approfondimento sul tema:
http://www.repubblica.it/ambiente/2014/08/27/news/zucchero_nel_vino_nel_nord_europa_si_pu_fare_ma_l_etichetta_non_lo_dice-94526053/

mercoledì 20 agosto 2014

Trattato di libero scambio, i pro e i contro.

Articolo di Sergio Pitzalis dal sito www.agrinotizie.com
Trattato di libero scambio, i pro e i contro
http://www.agrinotizie.com/articoli/news.php?id=3061#.VrDqq9LhDGi
Oggi vogliamo uscire dalla consueta analisi dei mercati dei cereali per concentrarci su un argomento non ancora abbastanza pubblicizzato dai media, ma che interesserà tra non molto tutti gli agricoltori e i commerciali italiani.
Stiamo parlando del trattato di libero scambio tra Europa, Stati Uniti e Asia, denominato TTIP, ovvero Transatlantic Trade and Investment Partnership.
Questo tipo di accordo sul libero scambio tra Unione Europea, Stati Uniti d’America e altri paesi asiatici è giunto a una svolta importante e non rappresenta una normale trattativa come tante altre: ciò che ne uscirà sarà la più grande rivoluzione commerciale del libero scambio mai vista a livello mondiale.
Basti pensare che le aree interessate saranno, oltre agli Stati Uniti e all’Europa, dodici paesi delle due sponde del Pacifico.
Ma andiamo con ordine.
La posta in gioco è chiaramente alta: i rappresentanti dei paesi interessati cercheranno di ottenere più condizioni vantaggiose possibili, tutelando le proprie risorse.
Il trattato prenderà in considerazione molti settori economici, ma in questa sede noi ci occuperemo solo degli aspetti legati all’agricoltura.
Attualmente il TTIP è appena a metà strada: si prevede una chiusura della prima stesura tra dicembre 2014 e gennaio 2015.
Per questa ragione, adesso è prematuro esprimere giudizi in merito su cose ancora non definite; ma data l’enorme potenzialità economica, le voci contrarie e favorevoli si sono già distinte e scese in campo.
Gli scettici
Secondo molti, un accordo di libero scambio come il TTIP potrà andare a scapito della qualità dei cibi che avremo sulle nostre tavole.
L’obiettivo sarà di avere prezzi più bassi per tutti gli alimenti utilizzando cibi oggi non consentiti (come i prodotti OGM), accettare carne agli ormoni, carcasse di pollo lavate con il cloro e quelle di mucca con l’acido lattico, eccetera.
Tutte procedure da noi non consentite.
Per i cibi trattati con OGM e pesticidi, dobbiamo valutare come negli Usa siano 70 milioni gli ettari con coltivazioni OGM e circa il 70% i cibi lavorati e venduti nei supermercati statunitensi.
Così come l’uso di grosse quantità di pesticidi in agricoltura, dove la legislazione Usa pone limiti ridotti rispetto agli standard europei.
Più del 90% del manzo Usa è prodotto con ormoni della crescita bovina, che invece in Europa subiscono restrizioni dal 1988.
Bruxelles si è già espressa in tal senso respingendo carne che contenga cloridrato di ractopamina, un medicinale usato per gonfiare il tasso di carne magra di suini e bovini.
Senza considerare l’uso del cloro per disinfettare i polli e tacchini permesso negli Usa e bandito in Europa dal 1997 e l’uso di interferenti endocrini, dove l'Unione Europea ha già fissato livelli massimi di contaminazione.
Gli aspetti finora trattati sono molto importanti per la salute di tutti noi, ma la questione più delicata per la nostra agricoltura è legata ai possibili danni ai marchi a denominazione d’origine.
Il sistema delle produzioni delle Dop e Igp, che in Italia genera un fatturato di circa 7 miliardi di euro, al consumo di circa 12,6 miliardi di euro e un valore di export pari al 32%, potrà essere messo in seria difficoltà, con prodotti a basso costo provenienti dal resto del mondo.
I favorevoli
Altrettanti opinionisti sono invece convinti che, se i rappresentanti europei sapranno garantire certe condizioni di sicurezza e trasparenza, l’occasione potrà essere vantaggiosa anche per tutti i cittadini dell’Ue e per la nostra economia agricola.
La linea oltre la quale la Commissione Europea non può scendere, è quella di non mettere in discussione il principio di precauzione usato in Europa per la sicurezza alimentare, secondo il quale un prodotto può essere ritirato dal mercato se c’è il rischio che possa danneggiare la salute umana.
Cosa che non sussiste nei mercati extra-europei.
Sarà necessario valorizzare i nostri prodotti locali, rafforzando l’agricoltura biologica e l’agroecologia, mettendo in chiaro come un cibo sano e genuino può nascere solo da un ambiente in cui il terreno e le acque non siano inquinati.
Sono in molti ha ritenere che se l’Ue farà bene il suo lavoro, le opportunità che gli agricoltori avranno saranno maggiori rispetto ai problemi.
Una liberalizzazione dei mercati può ridare vita ulteriormente alle nostre esportazioni, specie dei prodotti riconosciuti da certificati di qualità, senza dazi e barriere protettive.
È fondamentale che i nostri rappresentanti, prima a livello interno poi al TTIP, abbiano le idee chiare e siano pronti a discutere ogni particolare con attenzione e prudenza, senza lasciare troppi spazi alle multinazionali americane.
Infine non dobbiamo dimenticare come il trattato sia solo in una prima fase embrionale: inutile creare allarmismi ingiustificati senza nulla di concreto e senza certezze di nessun tipo.
Adesso la bilancia è perfettamente in pareggio, le opportunità sono le stesse per noi e per gli agricoltori americani e asiatici, ma la lotta non sarà facile per nessuno.

- Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali -

lunedì 4 agosto 2014

Porco Festival 2014, Rotella (AP).

Come ogni anno, torna il magico PORCO FESTIVAL; per 3 giorni di puro divertimento dove la follia incontra la magia.
PORCO FESTIVAL celebra il MAIALE in tutte le sue declinazioni, ovviamente culinarie, ma anche "antropologiche", poichè raduna migliaia di persone che vogliono divertirsi e stare bene, in modo sano e tradizionale.
"Maiali si nasce, porcelli si diventa" è lo slogan del Porco Festival.
"Porco, ma non sporco" è lo slogan ecosostenibile a corredo: piatti, posate, forchette sono infatti biodegradabili e le bottiglie di plastica sono abolite perché l'acqua è a chilometro zero.
Un'esperienza da fare almeno una volta nella vita: tra cibo, musica e il suggestivo paesaggio Rotellese adeguatamente addobbato per l'occasione.
by Wikipedia
La manifestazione giunta all'undicesima edizione, accompagnerà nei 3 giorni i visitatori sin dalle ore 18.00 con spettacoli, musica e il consueto PORCO GARDEN che si prolungherà  fino all'alba.
Rotella (AP) 11 - 12 - 13 Agosto 2014

Pro Loco Rotella
tel 0736 374411
email info@prolocorotella.it
web http://www.prolocorotella.it/

Porco Festival - Trailer Film from Studio Symbol on Vimeo.