Relatori: Miriam Prencisvalle delegata Ais Pavia e Raffaele Papi delegato Ais Pesaro.
Il Pinot Nero è un vitigno nobile, originario della Borgogna, dà vini di grande finezza, poco colorati e tannici, caratterizzati da note di frutti di bosco e spezie nelle versioni d'annata; da tonalità mature, di tipo animale, cuoio, ciliegia sotto spirito e sottobosco in quelle più strutturate destinate all'invecchiamento.
E' un vitigno esigente, soffre le malattie fungine, ha bisogno di un terroir ideale per ciò che concerne ad esempio composizione chimico fisica del terreno, esposizione e microclima, umidità più o meno bassa, escursione termica.
Esistono circa 180 cloni di Pinot Nero al mondo.
Oltrepò Pavese è area vocata in fatto di Pinot Nero, è la terza area produttiva d'Europa, dopo Borgogna e Champagne; dai 3000 ettari coltivati ricava il 75% dell'intera produzione italiana.
All'interno della denominazione, la valle Scuropasso può essere considerata la zona climaticamente ideale.
La denominazione Oltrepò Pavese Docg riguarda lo Spumante Metodo Classico e fu istituita nel 2007, ma il vino Oltrepò Pavese Spumante Metodo Classico, era già previsto come tipologia della Doc Oltrepò Pavese istituita nel 1970.
Nelle Marche il Pinot Nero è coltivato soprattutto in provincia di Pesaro-Urbino.
Sono 20-25 i cloni coltivati in regione.
Fattoria Mancini può essere considerata pioniera in fatto di Pinot Nero nelle Marche; oggi però il vitigno è coltivato anche al di fuori del pesarese, ad esempio nel maceratese all'interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini a Cupi di Visso a circa 1000 metri sul livello del mare, troviamo il vigneto più alto delle Marche e tra i più alti d'Italia.
Il vitigno è base ampelografica in Colli Pesaresi Doc Focara e in Colli Pesaresi Doc Roncaglia (Focara e Roncaglia sono due sottozone); è inoltre autorizzato in Marche Igt.
Metodo Classico
Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero Docg "2005 Brut" 2020, Finigeto
2005 è l'anno di fondazione dell'azienda.
24 mesi sui lieviti, sboccatura gennaio 2023.
Fine perlage, persistente.
Agrumato e floreale d'acacia.
Vino d'entrèe.
Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero Rosè Docg "NorEma Extra Brut" 2020, Calatroni
NorEma sta per Nora ed Emma.
24 mesi sui lieviti, rosa tenue, floreale, burroso, ben bilanciato; pluripremiato dalle principali guide vini italiane.
Marche Igt Rosato Spumante Metodo Classico Extra Brut 2018, Coppacchioli Tattini
40 mesi sui lieviti, sboccatura novembre 2022.
Da uve Pinot Nero coltivate a 1000 metri sul livello del mare, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Rosa tenue, note floreali, geranio, frutti di bosco, ribes, fragoline.
Premiato con il simbolo dell'eccellenza dalla guida Le Marche nel Bicchiere 2023.
Spumante Metodo Classico Extra Brut Rosè "1759 Riserva 120 Mesi" 2011, Valturio
1759 è l'anno in cui fu costruita la storica cantina.
Versione magnum da 1,5 litri, sboccatura gennaio 2022.
Ampiezza, incisività, connotazioni fruttate e floreali, ribes e lampone, ciclamino.
10 anni sui lieviti, un'esperienza più unica che rara.
Valutazione sintetica
Più irruenza nei Metodo Classico marchigiani, più finezza in quelli d'Oltrepò Pavese.
Vini fermi
Colli Pesaresi Doc Focara Pinot Nero "Blanc de Noir" 2020, Roberto Lucarelli
Vinificato in bianco, appare di colore leggermente rosato.
1/3 fermenta in tonneaux, 2/3 in acciaio.
Freschezza, piccoli frutti rossi, carica acidica, note vinose; qualche nota vanigliata dà equilibrio.
Pinot Nero dell'Oltrepò Pavese Doc "Costa del Nero" 2021, Conte Vistarino
Rosso rubino scarico.
10 mesi d'affinamento, parte in acciaio, parte in barrique.
Piccoli frutti rossi, lampone, spezie, pepe, macchia mediterranea, resinato, varietale.
Colli Pesaresi Doc Focara Pinot Nero "Rive" 2020, Fattoria Mancini
Cru da vigneto vecchio di cinquant'anni denominato Rive a Fiorenzuola di Focara, all'interno del Parco Naturale del Monte San Bartolo.
Affinato 12 mesi in barrique con batonnage, appare rosso rubino brillante, con lieve trasparenza sul bordo.
Carica acidica ed estratto secco procedono di pari passo; corposo, materico, frutto nero stramaturo, note vanigliate, trama tannica rugosa, persistenza retronasale e gustativa.
Vino da brasati, lunghe cotture.
Pinot Nero dell'Oltrepò Pavese Doc "Giorgio Odero" 2018, Frecciarossa
12 mesi d'affinamento in botti da 25 ettolitri, 6 mesi in acciaio, 12 mesi in bottiglia.
Rubino pieno, con riflesso granato.
Complesso, variamente articolato su note balsamiche e frutto stramaturo, erbe aromatiche e tonalità boschive, tartufo, sottobosco, fungo, liquirizia; intenso e corposo, grande finezza.
Consigliato su lepre in salmì.
Marche Igt Pinot Nero "Arte Sìa", La Collina delle Fate
Degustato in anteprima, non ancora sul mercato.
24-30 mesi in barrique, 1 anno in bottiglia.
Rosso rubino carico, complesso, spessore materico, frutto maturo, confettura di frutti di bosco, note boschive e balsamiche, spezia dolce, cannella, cuoio.
Ruvido e acidico al palato, con doti d'allungo, trova bilanciamento nella vaniglia del legno piccolo.
Valutazione sintetica
Per quanto riguarda i vini fermi, mi pare di poter dire che valgano le stesse considerazioni fatte per i Metodo Classico: più finezza in Oltrepò Pavese, più irruenza nelle Marche.
A questo punto però, si potrebbe osare un ulteriore approfondimento.
Se tale sintetica valutazione può nei Metodo Classico trovare una ragione nella maggiore tradizione e specializzazione spumantistica d'Oltrepò, nei vini fermi potrebbe invece essere rivelatrice del tratto distintivo dei rispettivi territori, ovvero del cosiddetto terroir, l'uno ispirato ad un'eleganza sobria di stampo mitteleuropeo, l'altro animato da pulsioni calde, generose, mediterranee: stili differenti, generati da scuole e storie vitivinicole differenti.