Consiglio Uiv (Unione Italiana Vini) riunito a Barolo: no a espianti "mascherati", a Bruxelles serve visione strategica.
Da settembre gruppo di alto livello in Commissione Ue per nuova Ocm Vino.
(Barolo CN, 19 giugno 2024). Sui tavoli di Bruxelles si chiama "ristrutturazione
differita" ma si legge espianti. Secondo il consiglio nazionale di Unione Italiana Vini (Uiv), riunitosi a Barolo, finanziare l’abbandono alla vigna
attraverso i fondi strategici del "programma nazionale di sostegno" (Pns) è
sbagliato.
È vero – ha affermato il Consiglio – che c’è uno sbilanciamento tra
domanda e offerta, ma sono altre le misure che si potrebbero adottare per
riequilibrare il mercato senza intaccare un asset coltivato da decenni.
“La
Commissione Europea – ha annunciato il presidente di Uiv, Lamberto Frescobaldi –
ha fissato per il prossimo settembre il primo incontro del gruppo di alto
livello sul futuro dell’Ocm vino. Da Uiv sarà ferma opposizione alla distrazione
dei fondi strategici, come quelli per la ristrutturazione e la promozione, ma ci
sarà massima collaborazione nel considerare altre ipotesi per razionalizzare il
potenziale produttivo del vigneto Italia”.
La "ristrutturazione differita", come
proposto dalla Francia ma anche da alcune organizzazioni agricole italiane,
rappresenta secondo Uiv più un invito all’abbandono (finanziato) che alla
ristrutturazione: chi avrà accesso ai fondi Pns avrà tempo fino a 6 anni per
reimpiantare, e qualora decidesse di non farlo incasserà in ogni caso il 50%.
In
Italia si valuta addirittura di estendere l’arco temporale fino a 8 anni oppure
di eliminare direttamente la durata del titolo.
Per il segretario generale di
Unione italiana vini, Paolo Castelletti, sono altre le misure da adottare
condivise oggi in Consiglio: “Il focus della nuova Ocm deve continuare ad avere
un approccio imprenditoriale e non assistenzialista, come accaduto nell’ultima –
inutile – tornata di espianti costata all’Ue oltre 3 miliardi di euro. Servono
investimenti in vigneto, in tecnologia e in promozione ma soprattutto un piano
strategico di sviluppo che in Italia ancora non c’è. Pensiamo a una maggiore
spinta degli investimenti verdi, a nuove misure da attivare in favore – per
esempio – di innovazione, analisi di mercato, promozione del turismo del vino.
Quanto alla sovrapproduzione – conclude Castelletti – si deve pensare a una
riduzione delle rese, alle riclassificazioni incontrollate e a una gestione
intelligente delle nuove autorizzazioni che premi chi è realmente sul mercato, i
giovani e l’agricoltura specializzata”.
fonte:
https://news.unioneitalianavini.it/consiglio-uiv-no-a-espianti-mascherati-a-bruxelles-serve-visione-strategica/
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