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martedì 3 giugno 2014

Vitigni autoctoni marchigiani, Ribona e Incrocio Bruni 54.

L'Italia vanta un panorama ampelografico vastissimo, che nel 2013 l'ha posta sul terzo gradino del podio per numero di vitigni dopo Georgia e Canada, nella classifica redatta dall'OIV (organizzazione internazionale della vite e del vino) tra i 35 Stati membri.
A certificare le vicende viticole italiane, esiste un Registro Nazionale delle Varietà di Viti, istituito nel 1969 per dar seguito a precisa direttiva comunitaria e curato dal Servizio Nazionale Certificazione Vite del CRA-VIT (Centro Ricerca sperimentazione in Agricoltura e Viticoltura).
Tale Registro viene periodicamente aggiornato mediante decreti ministeriali.
Iscritte al Registro a tutto il 2013, risultano ben 469 varietà di uve da vino e 1140 cloni.
Strolleco (Incrocio Bruni 54)
Monsfloris (Ribona)
Azienda I Tre Filari di Recanati (MC)
Da questa infinita gamma di biotipi, oggi prendo in esame due uve autoctone a bacca bianca, storicamente coltivate in aree circoscritte della regione Marche.
  • Ribona
vitigno tipico della provincia di Macerata nella regione Marche.
Da studi effettuati sul dna, sembra imparentato con il Greco di Tufo.
Secondo altre tesi, può considerarsi come la versione maceratese del Verdicchio diffuso nelle limitrofe zone dei Castelli di Jesi e di Matelica.
Suole chiamarsi anche Maceratino.

Ribona o Maceratino è un’uva contraddittoria.
“Facile” in vigna; dove è produttiva, resistente ai parassiti, adattabile a tutti i tipi di clima all’infuori del freddo intenso invernale.
“Difficile” in cantina; dove se non si adottano le dovute attenzioni, può dar luogo a vini caratterizzati da fenomeni di riduzione, ossia con difetti d’odore e sapori sulfurei.

Fatte salve le dovute cautele, quest’uva può dare grandi soddisfazioni e tirar fuori tutta la sua personalità, che si esplicita in vini apparentemente scontrosi, non immediati, che necessitano di tempo per maturare: vini che dopo tre o quattro anni hanno un’evoluzione positiva.

Il vino ottenuto da uva Ribona è generalmente dotato di discreto corpo e buoni profumi.
Mediamente complesso, ha caratteri distintivi ben definiti: mineralità, freschezza, sensazioni vegetali, toni agrumati e fruttati di pomacee, fanno parte del quadro organolettico di base.

Versatile in abbinamento, trova la sua collocazione ideale sulla cucina di mare: sia su antipasti e fritture, che su piatti più elaborati.

In conclusione si può affermare che le peculiarità del vino da uva Ribona sono essenzialmente due:
1) non è mai pronto subito e va nel sulfureo con molta facilità
2) nel mondo, l’uva Ribona è presente solo su 100 ettari di terreno, che si trovano nella regione Marche in provincia di Macerata.
Un vitigno ancora semisconosciuto ma di grande prospettiva. 
Tastings Maceratino o Ribona:




Incrocio Bruni 54
Azienda Finocchi di Staffolo (AN)
  • Incrocio Bruni 54 (ibrido da impollinazione Sauvignon x Verdicchio)
creato dal prof. Bruno Bruni, agronomo e ampelografo marchigiano, intorno alla metà degli anni ’30.

Riconosciuto di scarso interesse nel secolo scorso, poiché la resa non superava i 50-60 quintali per ettaro, fu praticamente abbandonato dai viticoltori del tempo, più interessati alle quantità prodotte che alle qualità organolettiche dei vini.

In questi ultimi anni per iniziativa dell’Assam (Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche) e d’illustri enologi marchigiani tra cui Giancarlo Soverchia, ha preso il via un progetto di rivalorizzazione del vitigno, attraverso reimpianti in diverse aziende vinicole della regione Marche, dal maceratese fino al pesarese.

Il vino ottenuto da Incrocio Bruni 54 ha generalmente profumi intensi, freschezza, immediatezza, frutto.

Versatile in abbinamento.

Particolarmente indicato in apertura.

Nelle migliori espressioni è caratterizzato da palato scorrevole, ampio, di stampo oserei dire femminile.

In quelle meno riuscite, la componente fresca tende a debordare, rendendo ostico l’approccio gustativo.

Altre differenziazioni possono derivare dall’esposizione dei vigneti e dalla maggiore o minore influenza del clima marino.

A seconda dei casi cioè, possiamo avere vini dove prevalgono frutto, struttura e sapidità del Verdicchio, oppure vini con più protagonista il Sauvignon.

In fase di sperimentazione versioni spumantizzate.

Complessivamente non superano le dieci unità, le aziende marchigiane che producono Incrocio Bruni 54.

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