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domenica 28 luglio 2013

Piacere DiVino 2013 a Porto San Giorgio, report.

Azienda Agricola Enzo Boglietti
La Morra (Cn)
Prima edizione di Piacere DiVino in chiaroscuro.
Interessante il format proposto, di meno alcuni suoi meccanismi di attuazione.
Dal mio punto d'osservazione privilegiato sul mondo del vino e più in generale sul settore enogastronomico, spesso ho la possibilità di focalizzare sui temi del gusto e sulle eccellenze, ma anche sulle criticità che di volta in volta appaiono e che potrebbero fare da freno a promozione e sviluppo.
Azienda Vitivinicola Tiezzi
Montalcino (Si)
Ci terrei a dire innanzitutto che l'evento mi piace: sfrutta i flussi turistici balneari del periodo estivo, per dare contributo promozionale alla città di Porto S. Giorgio (FM), al comprensorio, ai prodotti tipici locali e allo stesso tempo per migliorare l'approccio del consumatore medio al mondo del vino, abituandolo ad un rapporto più consapevole e meno goliardico.
stand Azienda Agricola Madonnabruna
Fermo
Inoltre non credo vada sottovalutato l'impegno, oserei dire il coraggio, che tutta l'organizzazione ha mostrato per creare la manifestazione, dargli una fisionomia, salvaguardare l'alto profilo per ciò che concerne la qualità degli espositori, mantenersi entro ambiti di sostenibilità per quanto riguarda la partecipazione dei visitatori, evitando quegli eccessi legati all'abuso di alcol che potevano essere deleteri per l'immagine turistica della città e per le prospettive dell'evento stesso.
Tuttavia proprio per le prospettive e il ruolo importante che tale evento può ricoprire nei futuri palinsesti estivi della Città di Porto S. Giorgio o comunque della diversa sede eventualmente prescelta, ritengo ora di sottolineare alcune criticità di questa prima edizione, possibilmente da evitare nelle successive.
stand Azienda Agricola Ferreri e Bianco srl
Santa Ninfa (Tp)
Innanzitutto la sede prescelta (il lungomare di Porto S. Giorgio) non mi pare quella più adatta per perseguire i criteri d'alto profilo che animano l'iniziativa.
A mio parere sia all'interno della città oppure in alternativa anche in ambito comprensoriale, è possibile allestire una sede diversa, più consona e funzionale, in grado di esercitare maggiore appeal nei confronti del target mirato cui fa riferimento l'evento.
Azienda Agricola Vittorini di Nico Speranza
Monsampietro Morico (Fm)
Al di là di questo aspetto organizzativo di fondo, Piacere DiVino 2013 ha vissuto essenzialmente di un difetto di comunicazione: questo è il punto.
Senza entrare nel particolare delle falle manifestatesi in tal senso, mi limito a dire che un'informazione attenta e accurata, è da considerarsi come elemento indispensabile per acquisire autorevolezza, dare prestigio all'evento, guadagnarsi fiducia e seguito da parte dei visitatori.
Azienda Agricola Stefano Mancinelli
Morro d'Alba (An)
Al di là di un utilizzo più efficace del web soprattutto in fase di promozione, uno stand apposito riservato esclusivamente alle "info" all'interno degli spazi della manifestazione, sarebbe servito a risolvere questo tipo di problemi legati all'informazione.
Finalizzandolo ad esempio a spiegare la formula di degustazione a carnet comprensivo di vini e prodotti tipici, peraltro assai valida, ma risultata piuttosto ostica per gli utenti.
Avrebbe inoltre ottenuto lo scopo di dare più spazio e visibilità agli altri segmenti evento di cui si compone il format, come la "Proposta di soggiorno per gruppi", l'indicazione precisa della sede dei "Minicorsi d'introduzione al mondo del vino", l'elencazione degli esercenti convenzionati per "l'Apericena Divino".
Azienda Agricola Fratelli Berlucchi
Borgonato di Cortefranca (Bs)
Per quanto invece riguarda il tema delle degustazioni vere e proprie, probabilmente per facilitare ai visitatori la comprensione della formula basata sul carnet di tagliandi, sarebbe bastato separare i "tagliandi vino" dal resto.
Mastroberardino
Atripalda (Av)
Inoltre a mio parere, un gazebo di metà percorso, adeguatamante attrezzato, avrebbe potuto fare da punto d'appoggio per degustazione vini in abbinamento a prodotti tipici.
Tenuta Colli di Serrapetrona
Serrapetrona (Mc)
In ogni modo io credo che vada sottolineato il coraggio profuso nell'iniziativa da parte di PSG Eventi srl http://www.piaceredivino.info/ e riconosciute inoltre le attenuanti generiche per le eventuali disfunzioni organizzative, secondo me dovute ad un apparato sostanzialmente al debutto sulla scena dell'event promoting.
Minicorso introduzione al vino di sabato 27 luglio presso Chalet Vela.
Somm. Gianni Strovegli e Somm. Nunzia Meda di Ais Marche delegazione di Fermo su:
" l'Italia, una nazione, tanti vini...scopriamoli."
Per ciò che riguarda il livello degli espositori, non v'è dubbio che la partecipazione (nonostante qualche defezione dell'ultimo momento) sia stata  notevole e lo standard qualitativo dei vini mediamente eccellente.
Alcune etichette particolarmente convincenti:
- Azienda Vittorini, Monsampietro Morico (FM)
Marche bianco igt '11 (Pecorino, Incrocio Bruni) 10 mesi sui lieviti - alcool 14,5 % - circa € 9
Marche rosso igt '11 (50% Sangiovese, Petit Verdot, Marselan, Montepulciano in parte da uve appassite) - alcool 14,5%.
- Azienda Agricola Enzo Boglietti, La Morra (CN)
Langhe bianco doc Chardonnay '12 - alcool 13% - circa € 9
Barolo docg Fossati '08 (Nebbiolo) - alcool 14,5 % - circa € 40.
- Azienda Agricola Stefano Mancinelli, Morro d'Alba (AN)
Verdicchio dei Castelli di Jesi cl.sup. doc '12 - alcool 13,5 % - circa € 7.
- Azienda Agricola Ferreri e Bianco srl, Santa Ninfa (TP)
Terre Siciliane igt Catarratto '12 - alcool 13 % -  circa € 9.
- Mastroberardino, Atripalda (AV)
Taurasi docg Radici '07 (Aglianico) - alcool 14 % - circa € 24.
- Azienda Vitivinicola Tiezzi, Montalcino (SI)
Brunello di Montalcino docg Poggio Cerrino '08 (Sangiovese) - circa € 23.
Azienda Agricola Molinetto di Diego Carrea
Francavilla Bisio (AL)
Gavi docg (Cortese) - circa € 12

2 commenti:

  1. Ho partecipato volentieri ma se avessi saputo dei tagliandi non avrei partecipato. Ottime le scelte di produttori ma i tagliandi restringono la scelta delle prove. Considerate che chi viene da fuori deve pernottare e viaggiare e per degustare alcuni vini va a spendere un certa somma. Preferisco un fisso, e avere libertà di scelta.

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    1. Io credo che nelle future edizioni, se ci saranno (perchè c'è il rischio che rimanga un'edizione isolata), la formula verrà radicalmente cambiata.
      Innanzitutto la sede: il lungomare di Porto S. Giorgio è stato un azzardo ed effettivamente si è dimostrato inadatto.
      Dal colloquio avuto con l'organizzatore, è emersa questa consapevolezza e la necessità di cambiare sede (o in qualche villa di Porto S. Giorgio oppure spostare tutto in qualche centro limitrofo, frequentato da un target più appassionato al tema e da turisti stranieri più propensi all'acquisto).
      Da qui poi a cascata, anche una modifica di tutto il resto; tra cui ad esempio l'adozione del prezzo fisso d'entrata e l'abbandono del sistema a tagliandi.
      Ad onor del vero a giustificare l'adozione in questa prima edizione di tale sistema a tagliandi, peraltro adottato anche in altre manifestazioni similari, soccorrono ragioni ben valide e fondate.
      L'Amministrazione Comunale infatti, all'atto della presentazione del progetto da parte degli organizzatori, era preoccupata di possibili effetti negativi per l'immagine turistica della città se, a fronte di un sistema di degustazioni sostanzialmente illimitato, si fossero poi potute generare situazioni sconvenienti o fuori controllo a causa di abuso di alcool da parte soprattutto delle fasce più giovani che frequentano in gran massa quotidianamente il lungomare sangiorgese.
      Il sistema a tagliandi è stato dunque appositamente adottato per disincentivare i poco interessati o i nulla interessati al settore enoico.
      In ogni modo mi sono fatto portavoce presso l'organizzazione, delle critiche e perplessità emerse in questa prima edizione.
      ...sperando in meglio per le future.

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