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martedì 30 luglio 2013

Falerio una Doc d'aMare 2013 a Porto Sant'Elpidio (FM), risultati concorso.

Successo di pubblico per l'edizione 2013 di "Falerio una Doc d'aMare", svoltasi domenica 28 luglio presso Villa Baruchello a Porto Sant'Elpidio (FM).
Il format del resto, offriva ampie garanzie in tal senso, essendo collaudato da ben 10 edizioni; realizzate con l'obiettivo mirato e lungimirante di ridare vigore e mercato ai vini da uve autoctone, valorizzare l'enogastronomia locale e la ristorazione di qualità; in un progetto sinergico di promozione turistica del territorio.
La manifestazione sostanzialmente ruota intorno a 3 concorsi.
Due concorsi finalizzati alla premiazione dei migliori vini (annata 2012) delle Doc Falerio (trebbiano, passerina, pecorino) e Falerio-Pecorino (min. 85% pecorino).
Un terzo concorso volto a premiare i migliori abbinamenti cibo-vino proposti dai ristoranti locali.
Tutti i vini e abbinamenti iscritti ai tre concorsi, sono stati sottoposti alla valutazione di una giuria di esperti, composta da enologi, stampa specializzata e sommeliers AIS, che poi ha maturato questi risultati:
Concorso per il miglior Falerio
Falerio doc Brezzolino di Cantina dei Colli Ripani - Ripatransone (AP)
Falerio doc Eva di Terra Fageto - Pedaso (FM)
Falerio doc di Terre Cortesi Moncaro - Acquaviva Picena (AP)
Concorso per il miglior Falerio-Pecorino
Falerio-Pecorino doc Destriero di Cantine di Castignano - Castignano (AP)
Falerio-Pecorino doc Celestiale di Casale Vitali - Montelparo (FM)
Falerio-Pecorino doc Geo di San Giovanni - Offida (AP)
Concorso "Un piatto per il Falerio"
Ristorante Il Gambero: "Cartoccio di cefalo al profumo di limone" con Falerio doc Eva di Terra Fageto, Pedaso (FM)
Ristorante S. Crispino: "Il guazzetto di Giulia" con Falerio doc Brezzolino di Cantina dei Colli Ripani, Ripatransone (AP)
(ex aequo) La Locanda dei Matteri: "Tortino di parmigiano con insalatina di fragole, mandorle e gelato di sedano" con Falerio doc Grotte sul mare di Carminucci Vinicola del Tesino, Grottammare (AP)
(ex aequo) Chalet Tropical: "Panocchie con patate" con Falerio doc Eva di Terra Fageto, Pedaso (FM)
Menzioni speciali
-Agriturismo Fonterossa: "Girandole di nasello aromatizzate alle erbe con ripieno di funghi di sottobosco" con Falerio-Pecorino doc Le Torri di Tenuta Cocci Grifoni, Ripatransone (AP)
-Trattoria 37: "Tortino di spigola con scamorza e bietole" con Falerio doc Telusiano di Tenute Rio Maggio, Montegranaro (FM).
Sala Conferenze di Villa Baruchello.
convegno: "Falerio...dieci anni dopo!"
Provando a fare il personale consuntivo delle degustazioni vini, mi pare di poter dire che possa rapidamente riassumersi in una sostanziale coincidenza con le valutazioni della giuria specializzata.
Forse Le Torri di Tenuta Cocci Grifoni, avrebbe avuto titolo a mio parere, per entrare nella terna dei migliori Falerio-Pecorino dell'anno: per struttura importante, sapidità, equilibrio tra parti dure e morbide, persistenza.
In ogni modo la mia impressione di fondo è che la giuria specializzata, questa volta abbia molto tenuto in considerazione la cifra stilistica dei vini, più che l'ortodossia varietale.
Quasi tutti i vini premiati infatti, sono caratterizzati da una certa, oserei dire leggiadria, rotondità, piacevolezza al palato, armonia complessiva, che li differenziano sensibilmente dal resto dei vini proposti, generalmente (soprattutto i Falerio-Pecorino) ancora proiettati verso una declinazione piuttosto rustica, ancorchè tipica e schietta del blend.

5 commenti:

  1. Questa classifica mi lascia perplesso non ho mai assaggiato il Casale Vitali per il resto sembrano tutti vini abbastanza "mediocri".

    P.s.
    Ho letto l'elenco dei partecipanti in effetti i migliori non si sono presentati soprattutto sul pecorino.

    Saluti
    Benux

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    1. Non capisco bene a quali aziende ti riferisci.
      Approfitto comunque per fare chiarezza sulle varie Doc.
      Sulla provincia di Fermo insistono 2 Doc: Falerio e Falerio-Pecorino.
      Sulla provincia di Ascoli Piceno 2 doc e 1 docg: Falerio, Falerio-Pecorino e Offida docg.
      Molte aziende ascolane utilizzano quest'ultima, per proporre i loro Pecorino e quindi non potrebbero partecipare a concorsi sul Falerio.
      Per quanto riguarda i valori assoluti, ovviamente quando si parla di Falerio bisogna sempre tenere in considerazione che trattasi di vino quotidiano (prezzo medio € 5-6).
      Mi è piaciuta la similitudine di Carlo Cambi nel corso della sua prolusione al convegno in Sala Conferenze:" Non aspettatevi che un Falerio vesta mai l'abito da sera. Vestirà sempre pantaloni di fustagno o di canapa grezza...che però profumano d'immenso. Perchè il Falerio è vino non solo "d'aMare", ma da narrare!".
      Credo che al di là dell'enfasi, la riflessione di Cambi sia acuta; poichè ci spinge a rivalutare un vino che indipendentemente dalle qualità organolettiche, porta con sè dei valori, una storia, un territorio, una ricchezza di tradizione gastronomica a cui si lega a doppio filo.
      Da sempre il Falerio ha accompagnato le ricette tipiche di questi luoghi, con la sua espressione autentica, schietta, tipica.
      Diventando addirittura il tratto unificante tra stratificazione rurale e tradizione marinara.
      Per questi valori che c'ha, credo sia opportuno per i produttori (ma questo è solo il mio punto di vista) cercare di non snaturarne le caratteristiche, facendosi condizionare troppo dal fattore commerciale.
      Anzi io credo che proprio ora si possa puntare ad una riscoperta di questa tipologia, caduta da qualche anno in disgrazia.
      Il mercato infatti mi sembra che per tanti motivi, tra cui non ultimo il ridimensionamento del mercato dovuto alla crisi, aneli verso gusti non omologati, verso una riscoperta del tratto identitario territoriale, verso una più attenta considerazione del rapporto prezzo-qualità (tutte caratteristiche proprie dei Falerio).
      Credo che con una buona gestione delle produzioni, nonchè con l'apporto, che io ritengo indispensabile, di comunicazione e ristorazione, questa tipologia possa avere proprio oggi, un'occasione più unica che rara per rivalutarsi.

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    2. errore mio non avevo preso in considerazione la differenza tra la doc falerio e la docg offida, che tendono solo a creare confusione nel consumatore.
      MIo parere personale che se proprio volevamo fare una doc o una docg al pecorino si potevano sciegliere nomi diversi da Offida (2 bianchi e 1 rosso una follia ) o da falerio (marchio oltremodo inflazionato da prodotti a basso costo), un semplice Pecorino doc non andava bene? al limite aggiungendo il titolo riserva ?

      P.s.
      w gli Igt e i vini da tavola (fatti bene)

      saluti Benux

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    3. In effetti tra tutte queste denominazioni non è facile districarsi.
      In ogni modo c'è una ragione alla base di questa proliferazione di Doc.
      Tutto nasce dal fatto che il nome Pecorino non poteva essere utilizzato in etichetta al di fuori della Doc Offida, per espressa disposizione normativa.
      Da qui la nascita della Doc Falerio-Pecorino nel 2011, che ha quindi inteso tutelare quei viticoltori che avevano investito in impianti di questa uva, ma non potevano scriverla in etichetta perchè erano al di fuori dall'ambito territoriale della Doc Offida.
      Da qui nascevano oltretutto, situazioni parecchio intrecciate, che creavano ancor più confusione sul mercato.
      Ad esempio era possibile che aziende situate al di fuori della provincia di Ascoli Piceno (che è grosso modo l'ambito territoriale della Doc Offida), producessero Offida Pecorino Doc, non potendo utilizzare però il proprio Pecorino sui cui impianti aveva investito, ma quello acquistato da altre aziende situate entro l'ambito territoriale della Doc.
      La Docg Offida inoltre, istituita ugualmente nel 2011, mi fa pensare che tutto il progetto di rimodulazione delle varie Doc, sia stato in qualche modo progettato e concordato, per fare in modo di non scontentare nessuno.

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  2. Sarebbe bella una degustazione alla cieca di Pecorino marchigiano senza distintizione tra doc docg e igt secondo me ci sarebbero sorprese.

    Saluti
    Benux

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