Pagine

martedì 27 dicembre 2011

Sauvignon Praesulis '08 Gumphof e carpaccio di polipo

Ottenuto da uva Sauvignon, si presenta alla vista di color giallo paglierino limpido, con riflessi dorati.

Tipico e riconoscibile al naso, anche se non particolarmente intenso. Sensazioni erbacee di foglia di pomodoro, floreali di rosa e appena accennata, la caratteristica e varietale nota di pipì di gatto (com’è noto tale nota è un aroma proprio dell’uva Sauvignon, derivante dall’azione di particolari sostanze azotate, presenti anche in altri vegetali come ad esempio l’asparago).

Al palato rivela bella continuità, mineralità, coerenza gustolfattiva, ma anche una maggiore intensità rispetto alla precedente fase.
Le note erbacee tipiche del vitigno, sono avvolte e in qualche modo stemperate da quelle di frutta fresca a polpa bianca, da sfumature floreali e dai toni agrumati di buccia di limone.
Teso e convincente fino in chiusura, fa della freschezza la sua dote primaria.

Sudtiroler Alto Adige doc Sauvignon Praesulis ’08
alcool 13,5% - circa € 13.
Azienda Gumphof di Markus Prackwieser 
Novale di Presule 8, fraz. di Fiè allo Sciliar (BZ).
http://www.gumphof.it/
abbinamento su pesce bollito o pesce crudo
carpaccio di polpo rucola e datterini
Carpaccio di polpo
procedimento
Sbollentare il polpo per una mezz'oretta.
Farlo freddare e spezzettarlo grossolanamente.
Pressare i pezzi di polpo in una terrina; fare in modo che rimangano compressi per tutto il tempo, aiutandosi con un peso adeguato.
Mettere in frigo per un giorno intero.
Al momento dell’utilizzo, rovesciare la terrina e il suo contenuto: tagliare finemente a coltello.
Condire secondo gusti.
Nel caso di specie: olio extra vergine d'oliva, rucola, pomodori datterini.

giovedì 22 dicembre 2011

Il Giuggiolone, azienda agricola SIGI

Il Giuggiolone
vino dolce aromatizzato
bottiglia da 37,5 cl - alcool 11 %
Bevanda dolce aromatizzata a base di vino e giuggiole, ottenuto da una base uva Trebbiano addizionata di:
- zucchero per dare dolcezza e aumentare la consistenza,
- estratto di giuggiola per caratterizzarne profumo e sapore.
Quest’ultima fase estrattiva avviene mediante prolungata macerazione della giuggiola con vino Trebbiano.
Vinificazione e affinamento per una durata complessiva di poco inferiore ai tre anni.
Concentrazione zuccherina piuttosto elevata, superiore a 100 g/l.
Di colore marrone con riflessi dorati.
Gusto pieno, dolcissimo e mielato, con profumo e sapore caratteristici della giuggiola matura.
Ingredienti: vino da uve trebbiano, giuggiole, zucchero, solfiti.
Va degustato fresco a circa 12° centigradi a fine pasto, con dessert a base cioccolato, dolci secchi, ciambellone tipico marchigiano, crostate di frutta in confettura.
Abbinato su:
crostata ai frutti di bosco e ricotta
Prodotto e confezionato dall’Azienda Agricola SI.GI. sas, che si occupa prevalentemente di confetture, gelatine, sott'olio, salse di frutta, condimenti: tutti fatti a mano nel rispetto della tradizione marchigiana.
Il Giuggiolone fa parte della linea aziendale “BaccoNonLoSa”, che comprende anche Vino e Visciole, Viccotto.
Azienda Agricola SI.GI. sas
via Acquevive 25, 62100 Macerata
0733 283164
328 826 2583
info@agricolasigi.it
https://www.agricolasigi.it/

sabato 17 dicembre 2011

Marche bianco Igt '04 Litora e carbonara di pesce.

Blend di Verdicchio e Chardonnay (rispettivamente 70% e 30%) da uve surmature.

Si presenta alla vista limpido, di color giallo dorato.

Un ventaglio di profumi che spazia dalle note vanigliate, alla buccia d’agrume candita, al mandarino, a vaghe sfumature fumèe.
Bouquet intrigante, che però trova conferma solo parziale al palato.
Qui il vino denota limiti in fatto di armonia.
Frutto maturo a pasta gialla e frutto esotico da un lato, componente sapida e agrumata dall'altro, sembrano procedere ognuno per conto proprio, senza mai trovare la sintesi, pregiudicando profondità e persistenza.

Finale lievemente asciugante.

Marche bianco igt Litora ’04 (Verdicchio, Chardonnay) 
- alcool 13,5 % - circa € 12.
Azienda Carminucci Vinicola del Tesino
via S.Leonardo 39, Grottammare (AP)
http://www.carminucci.com/

Abbinamento riuscito su:
"carbonara di pesce" con trancio di pesce spada affumicato
carbonara di pesce
La ricetta della "carbonara di pesce" consta di due fasi distinte:
1) soffritto in olio extra vergine d'oliva: cipolla, peperoncino, pepe, trancio di pesce spada affumicato sminuzzato a coltello.
2) salsa d’uovo: costituita solo dai tuorli (un tuorlo ogni due persone)

Altri ingredienti: sale, pepe, formaggio pecorino.

Procedimento
Fare bollire la pasta in abbondante acqua.
Scolare la pasta al dente e terminare la cottura nella padella con il soffritto.
Aggiungere la salsa d’uovo, spolverare di formaggio pecorino e servire.

sabato 10 dicembre 2011

Friulano Toc Bas '09, Ronco del Gelso

I presupposti di un vino di caratura, appaiono già all'impatto visivo.
Ottenuto da uva Friulano (ex Tocai) si apre luminoso, di un bel colore giallo dorato.
La criomacerazione con le bucce estrae colore e materia.
La sosta sui lieviti arricchisce il quadro organolettico.
Naso contraddistinto da toni surmaturi, con nota di nocciola in evidenza, sensazioni balsamiche e vegetali, tabacco biondo, mineralità: un bouquet di profumi intrigante e complesso.
Al gusto è ampio, in piena continuità con le sensazioni olfattive.
In questa seconda fase si apprezza la consistenza glicerica e più marcate sono le note di frutto maturo a polpa gialla, frutto esotico, buccia d’agrume.
Chiude con finale lievemente amaricante.
Senz’altro equilibrato dall’attacco fino in chiusura e caratterizzato dalla lunghezza delle sensazioni gustative.


Isonzo del Friuli doc Friulano Rive Alte '09 Toc Bas
alcool 13,5% - circa € 15.
Azienda Ronco del Gelso, Cormons (GO).
http://www.roncodelgelso.com/

Abbinato sulla “panocchiata”, nonostante sia in grado di reggere tranquillamente piatti molto più strutturati, come ad esempio: rombo al forno, zuppe di pesce, sughi alla marinara, risotto al nero di seppia, carni bianche.
Panocchiata
Il periodo ideale di pesca delle canocchie o cicale di mare ("panocchie" nel gergo locale), va da ottobre a gennaio/febbraio, ma in questi due ultimi mesi inizia la riproduzione e non è affatto raro trovarci le uova (..peraltro non a tutti sgradite) all’interno.
Le panocchie vanno lessate al vapore, o meglio con una quantità minima di acqua in pentola, per 20/25 minuti.
Servite in vassoio avendo cura di togliere la parte superiore del carapace, per garantire l’adeguato assorbimento della salsa di condimento che prevede: olio extra vergine d'oliva di prima qualità, sale, pepe, aglio tritato, limone e prezzemolo.

sabato 3 dicembre 2011

Parla come mangi e come bevi.

Parla come mangi e come bevi: ovvero della relazione tra mutamento socio economico, abitudini alimentari e ruolo del vino all'interno di queste.

Alimentarsi è per così dire, un atto agricolo, nel senso di atto naturale, fondamentale per la sopravvivenza.
Quando però si voglia mettere tale atto semplice e naturale in correlazione con le tradizioni, la sfera identitaria territoriale e il concetto di qualità della vita, ecco che assume un risvolto intellettuale, nel senso che in tale correlazione si riflettono anche la cultura, il grado di civiltà e l'evoluzione dei modelli sociali di riferimento, così come le problematiche socio economiche e politiche che li determinano.
L'atto alimentare quindi, chiude un ciclo naturale che lega il corpo e la mente ai fini sia della sopravvivenza che della qualità della vita.

Anche il mondo del vino, che pure è parte integrante del settore alimentare, è caratterizzato da questa duplice componente: agricola e intellettuale. Laddove però la seconda è a mio avviso, più rilevante, proprio per la maggior incidenza degli aspetti valoriali o di qualità della vita, rispetto a quelli della stretta sussistenza.

Da sempre il vino ha fatto parte della nostra tradizione alimentare, legandosi però in modo diverso ai modelli socio economici che man mano si sono succeduti nel tempo. Diciamo che il suo ruolo all’interno della dieta quotidiana, è andato via via evolvendosi e mutando, al mutare del modello sociale di riferimento.
E' del tutto evidente ad esempio, come nel tempo si sia passati dal concetto di vino "alimento" della società prevalentemente agricola del secolo scorso (qui il vino era parte integrante e costitutiva delle abitudini alimentari, più ricche di legumi, cereali, grassi e farinacei che di carboidrati e proteine, e di conseguenza adeguato e commisurato ad esse nei caratteri organolettici semplici), a un concetto di vino che io chiamerei "corredo", della società odierna industriale e post industriale. Di fatto ora il vino valorizza, non semplicemente accompagna le nostre abitudini alimentari (rivedute e corrette anch'esse rispetto a quelle passate) e le nobilita con ricchezza di caratteri ed espressività tali da sollecitare le sensibilità sensoriali individuali e consentire persino di soffermarsi in fase di degustazione, su analisi organolettiche più o meno approfondite e puntuali.
Tuttavia proprio per questo motivo, ovvero per il legame esistente tra vino, abitudini alimentari e mutamenti socio economici, anche quello attuale di vino “corredo” non può considerarsi come concetto assoluto e definitivo, ma al contrario destinato ad evolvere e modificarsi.
Volendo cioè andare oltre l'oggi e guardare in prospettiva, mi sembra che ci siano già ora segnali indirizzati a una diversificazione della funzione del vino all'interno del regime alimentare, proprio in relazione alle diverse esigenze generate da una società sempre più complessa e in via di trasformazione.
A mio parere saranno cioè possibili da qui in avanti, molteplici declinazioni del ruolo del vino: sia in versione fast che in versione slow.
Comunque e sempre in stretto legame con la società che cambia e che modifica abitudini e stili di vita.

domenica 27 novembre 2011

Pelago '06, Umani Ronchi

C’ha la stoffa del campione questo Pelago ’06 da uve Cabernet Sauvignon, Montepulciano e Merlot. Nulla di nuovo sotto il sole, dato che quest’etichetta ormai da una quindicina d’anni può considerarsi come una delle griffes della viticoltura nazionale.
Il vino si presenta nella sua veste più austera: rosso granato scuro, quasi un nero d’inchiostro, impenetrabile.
Consistente e materico, si muove al ralenty, aggrappato al calice.
Si apre gradualmente all’analisi olfattiva: solo dopo adeguata ossigenazione il bouquet di profumi diventa intenso, trovando ampiezza e complessità.
I toni speziati di pepe nero e noce moscata procedono di pari passo con quelli fruttati di marasca e con quelli erbacei tipici del Cabernet.
Note di humus, caffè e fiori in appassimento, percepite qua e là in sottofondo.
L'impressione di equilibrio sostanziale, avvertita all'olfazione, trova piena conferma al palato.
In questa fase, al di là dei descrittori, è lo spessore di materia quasi masticabile, l’elemento più evidente.
E’ caldo, vellutato e morbido.
Non manca una nota sapida che alimenta di sostanza il corpo del vino.
La carica di freschezza portata dalla percentuale di Merlot, giova agli equilibri complessivi e alla bevibilità.
Finale ancora vivido e fruttato di marasca e ciliegia in confettura, che lascia presagire positivi margini evolutivi futuri, anche a lunga scadenza.
Abbinato su: spalletta d’agnello di razza sopravissana, all’arancia, in salmì
Non ha sfigurato su tagliatella ai funghi porcini.
Consigliabile anche in slow tasting a fine pasto, come puro piacere.
Marche rosso igt '06 Pelago - alcool 14 % - circa € 32.
Azienda Vinicola Umani Ronchi
via Adriatica 12, Osimo (AN).
http://www.umanironchi.com/it/
Vertical tasting Pelago

domenica 20 novembre 2011

Trattoria Marmetta, Porto San Giorgio (Fm)

Situato a poche centinaia di metri dall’entrata del porto turistico e peschereccio di Porto San Giorgio (Fm) nella regione Marche, questo ristorante di sola carne sembra messo apposta lì per sfidare la marineria locale e gli appassionati di cucina di mare.
prosciutto di maiale
al forno con patate
In realtà le sue prerogative sono tradizionalmente legate ai prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento, e non ad altro.
Quindi più che una sfida, la scelta di proporre cucina di terra proprio nel nucleo urbano più marinaro della città, è solo un modo onesto di porsi, a garanzia del cliente e dell’affidabilità di questo tipo d'offerta.
Più o meno una sessantina di coperti negli spazi a disposizione non amplissimi, che tuttavia danno all’ambiente una fisionomia di tipo familiare.
Allo stesso modo l’offerta di cucina asseconda, a mio parere pienamente, le aspettative della clientela più legata alle tradizioni che alle innovazioni.
Buona la carta dei vini: etichette non solo locali e ricarichi nella norma.
Possibilità di vino al calice e mezze bordolesi.
tortelloni di brasato,
burro e salvia
Il menù della visita
Antipasti:
affettati locali – tortino di patate e spinaci al forno – frittura di arancini di riso e verdure miste
Primo piatto:
tortelloni di brasato, burro e salvia
Secondo piatto:
prosciutto di maiale al forno con patate; cicoria e olive all’ascolana di contorno
Vini:
Offida Pecorino doc Irata ’10 dell’azienda Clara Marcelli di Castorano (AP) - alcool 14%.
Marche rosso igt K’un ’09 (Montepulciano) dell'azienda Clara Marcelli di Castorano (AP) – alcool 14%.
Vini da agricoltura biologica, provenienti da un terroir particolarmente vocato.
Trattoria Marmetta
lungomare Gramsci 487 – 63822 Porto S. Giorgio (Fm)
tel. 0734.671178

Fascia prezzo:
€ 35 - 55

lunedì 14 novembre 2011

Trattoria Trentasette, Porto Sant'Elpidio (Fm)

La trattoria si trova sul lungomare centro di Porto S. Elpidio (Fm).
Fa parte di una serie di chalet di costruzione relativamente recente, che hanno riqualificato la spiaggia dal punto di vista turistico e dato un'impronta diversa ad una città, posta nel cuore del distretto calzaturiero fermano, finora vocata a tutt’altre attività, come appunto il manifatturiero, l'artigianato e l'indotto della calzatura.
La trattoria offre un ambiente di tipo familiare, semplice e curato.
Circa un centinaio di coperti all’interno dell’ampia vetrata che fa da perimetro e guarda la spiaggia prospiciente.
Cucina di mare nel solco della tradizione: utilizzo prevalente di molluschi bivalvi e pesce povero di provenienza locale a garanzia di freschezza.
Il menù
Antipasti caldi
cozze e vongole in guazzetto;
polentina al sugo di granchio;
baccalà fritto e sorbetto al limone.
Primo piatto
paccheri Cav. Cocco allo sgombro.
Secondo piatto
arrosto misto: rana pescatrice, testolina, mazzancolle, seppioline e sardoni scottadito.
Vini
Falerio doc Telusiano ’10 dell’azienda Tenute Rio Maggio di Montegranaro (FM),
Marche bianco igt Fior d’Acasia ’10 dell’azienda Silvano Strologo di Camerano (AN).

Tasting di quest'ultimo vino:
http://vinidiconfine.blogspot.it/2011/11/incrocio-bruni-fior-dacasia-10.html

Totale conto finale per tre persone € 120.
Chalet Trattoria Trentasette
via Faleria 37 - Porto Sant'Elpidio (FM)
tel. 335 6638609

post correlato:
http://vinidiconfine.blogspot.it/2014/09/tartufo-vista-mare-trattoria-trentasette.html

lunedì 7 novembre 2011

Incrocio Bruni Fior d'Acasia '10, Silvano Strologo

Trattasi di vitigno autoctono marchigiano, denominato Incrocio Bruni 54 (innesto di Verdicchio e Sauvignon), creato dal prof. Bruno Bruni negli anni ’30 e poi praticamente abbandonato dai viticoltori del tempo (la resa non supera i 50-60 quintali per ettaro), allora più interessati alla quantità che alla qualità del prodotto finale.
Color giallo paglierino limpido, tendente al verdolino.
Interessante bouquet di profumi, giocato su note fruttate di mela e banana, sensazioni erbacee e leggerissimi rimandi vanigliati.
Nonostante la natura di vitigno precoce, vendemmiabile già ad agosto, tuttavia le impressioni olfattive, sembrano invece rivelare note di leggera surmaturazione, che a mio parere portano giovamento al quadro organolettico.
Al gusto procede lineare, piuttosto fine e armonico; più giocato su note floreali ed erbacee che su toni fruttati.
La sensazione pseudocalorica dovuta al tenore alcolico, la sapidità avvolgente e la parte estrattiva, conferiscono la giusta ampiezza e anche discreta struttura.
Spiccata acidità tipica del vitigno soprattutto in finale degustazione.
Media persistenza.

Marche bianco igt Fior d’Acasia ’10
alcool 13,5 % - € 12 in carta ristorante.
Azienda Silvano Strologo
Camerano (AN).
http://www.vinorossoconero.com/

post correlato:
http://vitigni-autoctoni-marchigiani-IncrocioBruni54-Ribona.html

domenica 30 ottobre 2011

Offida Pecorino doc IosonoGaia '07, Le Caniette

Ottenuto da uva Pecorino, si presenta alla vista di color giallo dorato carico, tendente all’ambrato, rivelando già in questo primo approccio, doti di consistenza non comuni.
L’esame olfattivo propone sensazioni austere, che ricordano quelle di distillati d’oltralpe: nocciola, ananas, frutta esotica e note idrocarburiche in evidenza.
Intenso e complesso al naso, come raramente in un Pecorino.
Al gusto è ampio e appagante, in linea di continuità con la precedente fase.
Netto, minerale e lungo il finale, corroborato da freschezza e note vegetali.
Altrettanto intenso è l’attacco, contraddistinto da sensazioni più morbide: frutta secca, uva sultanina, buccia d’agrume candita, nota di nocciola.
Un'annata di particolare spessore, più materica delle successive, per le quali ovviamente valgono considerazioni diverse.

I caratteri forti di questo vino richiedono abbinamenti mirati.
A mio parere è più adatto su formaggi stagionati, semistagionati, carni bianche e sformati, che sul pesce, ad eccezione di crostacei, scampi, aragoste.
Granchi dell'Adriatico
Offida Pecorino doc '07 IoSonoGaia
alcool 15 % - circa € 15.
Azienda Agricola Le Caniette – Ripatransone (AP)
www.lecaniette.it

domenica 23 ottobre 2011

Verdicchio 2.0, Casalfarneto

Incontro tra produttori, wine blogger, giornalisti ed esperti del settore, svoltosi sabato 22 ottobre presso l'Azienda Casalfarneto a Serra dei Conti (An).
Moderati dal giornalista Giorgio Dell'Orefice della testata www.agrisole.it , hanno relazionato:
Monica Pisciella www.wineup.it
Andrea Petrini percorsidivino.blogspot.com
Franco Ziliani vinoalvino.org 
Vincenzo Reda www.vincenzoreda.it
Luigi Bellucci www.tigulliovino.it
Alberto Mazzoni (direttore IMT) www.albertomazzoni.it
Due gli obiettivi alla base del convegno:
1) promuovere il Verdicchio e le aziende vinicole del territorio (intesi come elementi trainanti, all'interno di un più complesso e vasto progetto volto alla promozione del Made in Marche sul mercato interno ed estero),
2) sensibilizzare gli operatori del settore e le aziende, sul tema delle nuove comunicazioni e sulle opportunità che offrono in funzione di visibilità del brand.
Dal dibattito e dagli interventi è emerso come l'intero settore vinicolo marchigiano, molto probabilmente sarà nel prossimo futuro, chiamato ad una duplice sfida: da un lato fare squadra, per il tramite di strutture consorziali di produttori, capaci di aggredire in modo univoco il mercato interno ed estero; dall'altro promuovere il brand della singola azienda e quindi salvaguardarne la peculiarità e la spinta motivazionale d'origine.
Due esigenze apparentemente inconciliabili, a cui soccorre il cambio generazionale in atto in gran parte delle aziende del territorio.
Le nuove generazioni sono ora meglio predisposte a dare un'impronta dinamica all'attività d'impresa: sono più aperte a forme di collaborazione tra produttori, più attente all'evoluzione tecnologica e al contributo fornito dalle nuove comunicazioni in tema di visibilità.
Da qui il ruolo nuovo e fondamentale che il web potrà ricoprire all'interno della singola azienda.
Purchè però se ne colga appieno la natura interattiva e di strumento versatile, in grado di essere vetrina e supermarket, catalizzatore d'interessi, punto d'aggregazione, organo d'informazione, stimolatore d'analisi critiche e relazioni tra persone.
http://www.casalfarneto.it/il-nostro-mondo/articoli/verdicchio-2-0.html
Post correlati:
http://vinidiconfine.blogspot.it/2013/09/casalfarneto-winery-vendemmia-doc.html

http://www.vinix.com/myDocDetail.php?ID=5626

http://vinidiconfine.blogspot.it/2011/09/web-e-vino-un-rapporto-in-divenire.html

sabato 15 ottobre 2011

Stella Flora, Verdicchio, Sylvaner.

Progressione gustativa di quattro vini ottimi, appartenenti a quattro diversi segmenti produttivi.
S'inizia con i toni freschi-floreali del Sylvaner altoatesino e si conclude con lo spessore materico del Marche bianco igt.
1) Sudtirol Alto Adige Valle Isarco doc Sylvaner ’10.
azienda Abbazia di Novacella
Varna (BZ)
alcool 13% - circa € 12.
Ottenuto dai vigneti intorno a Novacella e Bressanone, è il Sylvaner di base.
Giallo paglierino limpido.
Intenso al naso con evidenze floreali e frutta fresca, in particolare pera.
Sottofondo agrumato ed erbe aromatiche.
Fine e gradevole al gusto, dove prevalgono le sensazioni floreali e la tipica freschezza. 7,5/10.

2) Verdicchio di Matelica doc Vertis ’09
azienda Borgo Paglianetto
Matelica (MC)
alcool 13,5% - circa € 10.
Giallo paglierino piuttosto scarico, tendente al verdolino.
Note olfattive meno intense del precedente, con evidenze fruttate di mela verde.
Al gusto è caldo e avvolgente, sostenuto dalla tipica mineralità.
Realizza al meglio un progetto basato sulla selezione in vigna e sul grado ottimale di maturazione dell'uva.
Equilibrio tra parti dure e morbide. 8/10.

3) Verdicchio dei Castelli di Jesi classico riserva doc Stefano Antonucci ’09
azienda Santa Barbara
Barbara (AN)
alcool 13,5% - circa € 14.
Giallo paglierino limpido.
Note olfattive mediamente intense e complesse di frutta matura, anice e lievi note terziarie vanigliate.
Al gusto è fine ed armonico, con nota ammandorlata e sottofondo di anice in evidenza.
Chiude sfumato di vaniglia e crema pasticcera. Conserva caratteri varietali e riconoscibilità, nonostante i passaggi in legni d’affinamento di varie dimensioni. 8/10.
4) Marche bianco igt Stella Flora ’08
azienda Maria Pia Castelli
MonteUrano (FM)
alcool 13% - circa € 21.
Macerato sulle bucce, si presenta di un bel colore giallo dorato carico. Ricchezza estrattiva e consistenza, caratterizzano tutte le fasi di degustazione.
Al naso è intenso e complesso; giocato su note di frutta secca, gherigli di noce, frutta esotica, mandorla tostata e crema pasticcera in evidenza.
Al gusto l’attacco è ampio, morbido: su note mielose e buccia d’agrume candita.
Già in centro bocca però sfodera carattere: il tannino vibrante stronca sul nascere il rischio di un finale stucchevole.
La diversa distribuzione delle percentuali di uve che compongono il blend (Trebbiano, Passerina, Pecorino, Malvasia), ha in parte ingentilito quest’ultima annata rispetto alle precedenti, oltremodo complesse per non dire ostiche, essendo molto più sbilanciate sulle parti dure.
Vino da formaggi stagionati. 8,5/10.

venerdì 7 ottobre 2011

n.c. Non Classificato

Ottobre e novembre sono i mesi delle Guide Vini d’Italia. Recensioni, valutazioni e classifiche di merito, a disposizione del lettore in edicola o in libreria; nel duplice intento di essere punto di riferimento per informare e strumento di promozione diretta di vini e aziende.

Io credo che il bilanciamento di questi due aspetti costitutivi delle guide, ossia della conoscenza e della promozione, sia condizione necessaria ed indispensabile per intercettare un target il più possibile vasto
e fare breccia nel mercato.

Al contrario noto come tali guide vadano incontro, da un po’ di tempo a questa parte, ad una progressiva perdita di autorevolezza e quindi di appeal; segno evidente, che il secondo aspetto tende a diventare prioritario e sovrastare il primo.

Un ruolo non secondario e non ignorabile in questo andamento a decrescere, indubbiamente ce l’ha il web: vero catalizzatore d’interesse e apripista di logiche nuove nell’ambito dei rapporti tra comunicazione e fruizione delle news.


I meccanismi d’interazione alla base, concorrono alla creazione di un utente nuovo e attivo, meglio predisposto all’approccio consapevole; ma d’altra parte, sono anche responsabili indiretti della parziale perdita di appeal delle forme di comunicazione tradizionali come appunto le guide vini cartacee.

Quindi in conclusione, mentre da un lato il panorama degli utenti medi va cambiando anche per merito del web, dall’altro c’è l’immobilismo delle guide, ancora bloccate su format a mio parere non più attuali; che fanno leva sul sistema delle classifiche per suscitare l’interesse degli appassionati.

Un elenco infinito e variegato di liste di merito (inflazione=svalutazione), non fanno altro che disorientare il lettore, che invece cerca pochi e certi punti di riferimento.

A mio parere per recuperare come priorità, il carattere informativo e cognitivo delle guide vini, e quindi per evitare il rischio di perdere del tutto un tradizionale e importante segmento editoriale, credo sia utile abolire le classifiche.

Descrizioni, valutazioni e simbologie presenti nelle guide, restano punto di riferimento e d'informazione per l'utente.
L'enfasi delle classifiche di merito, tutt'al più sono un pubblico riconoscimento al produttore.


Ancora opinioni e perplessità sul tema Guide Vini qui:
http://www.vinix.com/myDocDetail.php?ID=5577&insComment=yes

sabato 1 ottobre 2011

Tre Bicchieri 2012 del Gambero Rosso marchigiani

In attesa della presentazione ufficiale della Guida Vini d'Italia 2012 del Gambero Rosso, prevista a Roma il 22 ottobre, ecco la lista dei vini marchigiani premiati con i Tre Bicchieri.

Rossi
Barricadiero 2009 – Aurora
Kurni 2009 – Oasi degli Angeli
Rosso Piceno Sup. Roggio del Filare 2008 – Velenosi
Valturio 2009 – Valturio

Bianchi
Offida Pecorino Ciprea 2010 – San Savino
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Misco 2010- Tenuta di Tavignano
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Pallio di San Floriano 2010 – Monte Schiavo
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Balciana 2009 – Sartarelli
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Casal di Serra Vigne Vecchie 2009 – Umani Ronchi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Gli Eremi 2009 – La Distesa
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Salmariano Ris. 2008 – Marotti Campi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Gioacchino Garofoli Ris. 2006 – Garofoli
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Stefano Antonucci Ris. 2009 – Santa Barbara
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Vigna Novali Ris. 2008 – Terre Cortesi Moncaro
Verdicchio di Matelica Mirum Ris. 2009 – La Monacesca
Verdicchio di Matelica Vertis 2009 – Borgo Paglianetto
Verdicchio di Matelica Vign. Fogliano 2008 – Bisci
Verdicchio di Matelica Cambrugiano Ris. 2008 – Belisario

Da segnalare in particolare, il "Premio Speciale Miglior Vino Bianco Italiano dell’anno" al Verdicchio dei Castelli di Jesi doc Classico Superiore Vecchie Vigne Casal di Serra ’09 dell'azienda Umani Ronchi. Cru di Verdicchio ottenuto da uve maturate sui filari più antichi del vigneto Casal di Serra in località Montecarotto (AN), impiantati nei primi anni ’70.
Gli altri Premi Speciali qui:
http://www.intravino.com/primo-piano/vini-ditalia-2012-del-gambero-rosso-premi-speciali-e-bullismi-incontenibili/ 

mercoledì 28 settembre 2011

L'Espresso| I vini marchigiani premiati dalla Guida Vini d'Italia 2012


In attesa della presentazione ufficiale della guida "I Vini d'Italia 2012" dell'Espresso, prevista a Firenze per il 6 ottobre, ecco i nove vini marchigiani segnalati quest'anno nella categoria dell'Eccellenza (valutazione numerica in ventesimi a partire da 18/20).

Bianchi
18.5 Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva Villa Bucci 2008–Bucci
18.5 Verdicchio di Matelica 2010–Collestefano
18 Offida Pecorino Fiobbo 2009–Aurora
18 Offida Pecorino Pistillo 2010–Poderi San Lazzaro
18 Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Terre Silvate 2010–La Distesa
18 Verdicchio di Matelica Vertis 2009–Borgo Paglianetto

Rossi
18 Lacrima di Morro d’Alba Mariasole 2008–Lucchetti Mario
18 Rosso Conero Traiano 2007–Strologo Silvano
18 Serrapetrona Morò 2006–Fontezoppa
La lista completa regione per regione:
http://www.intravino.com/primo-piano/lespresso-i-vini-delleccellenza-per-la-guida-2012/

domenica 25 settembre 2011

Ristorante Lu Focarò, Torre di Palme (Fm)

Seminascosto nel labirinto di viuzze lastricate di pietra e porfido, che caratterizzano l'abitato di Torre di Palme (Fm).
Poco meno di 50 coperti ricavati all'interno di un grottino rustico, costituito da due piani sovrapposti, collegati da una scala a chiocciola in muratura.
Ambiente senz'altro suggestivo, dettato o per meglio dire obbligato, dalla conformazione particolare degli spazi a disposizione.
Cucina di carne nel solco della tradizione, con attenzione alla qualità della materia prima e costante presenza di prodotti ortofrutticoli e verdure di stagione nelle proposte di menù.
trofie pomodorini e basilico,
limone e parmigiano
Il menù.
Entreè:
fritturina di zucchine, patatine e olive all'ascolana.
Antipasto:
prosciutto e melone.
Primo piatto:
assaggio di tortelli ricotta e maggiorana, saltati in padella con burro e maggiorana;
assaggio di trofie pomodorini e basilico, limone e parmigiano.
Secondo piatto:
misto di: tagliata di scottona, lonza di maiale e salsiccia,
contorno di cicoria saltata in padella.
Piccola pasticceria finale in abbinamento ad anice secco Varnelli.
Vini:
Rosso Piceno sup. Picus '08 dell'azienda agricola Poderi Capecci S. Savino di Ripatransone (AP);
Marche rosso igt Camerte '02 (sangiovese,merlot) dell'azienda La Monacesca di Matelica (MC).
tagliata di scottona,
lonza di maiale e salsiccia
Totale conto finale per tre persone € 130.

Ristorante Lu Focarò - via Piave 4 - Torre di Palme (FM)
tel: 0734 53152
web: www.ristorantelufocaro.it