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lunedì 1 novembre 2010

Giusto, Pulito e Buono

- Campagna fiorita-50x70-acrilico su tela di Vincenzo Massari -


Credo che l’interesse crescente verso i vini naturali, intesi sia nella versione biologica che biodinamica, scaturisca dall’esigenza diffusa di vivere in modo diverso il rapporto con la natura e sia emblematico della sempre maggior attenzione verso i temi della tutela ambientale.
Cercare di produrre vino nel rispetto dei parametri di sostenibilità
(pur constatando oggettivamente l’attuale fase interlocutoria e di messa a punto normativa in materia Bio), non è semplicemente mettere sul mercato un bene di consumo, ma è anche la conclusione di un percorso; ovvero è la concretizzazione di un’aspirazione che va al di là del prodotto stesso e che tenta di coniugare aspetti pratici aziendali e aspetti ideali.
Avvicinarsi al mondo Bio senza tener conto di ciò, sarebbe riduttivo.
Già oggi molti produttori piuttosto che inseguire il mercato, appiattendosi sui gusti del momento, investono su di esso con proposte magari più impegnative, ma sicuramente stimolanti; rivolgendosi a tutti coloro che abbiano interesse non soltanto alla degustazione del vino, ma anche ad una lettura più approfondita che individui scelte, motivazioni, filosofia aziendale; ovvero gli elementi che rappresentino il valore aggiunto di quella attività. Ottenendo tra l’altro due ulteriori obiettivi: 1) aumentare le opzioni di scelta per l’utente consumatore 2) dare impulso alle dinamiche del settore, offrendo materia per analisi critiche e confronto d’opinioni.
L’impressione è che le produzioni alternative cerchino di ritagliarsi uno spazio all’interno del mercato, non avendo come unico totem il piacere o la gratificazione sensoriale; ma che invece perseguano come obiettivo non secondario, la sottolineatura di aspetti valoriali di fondo, considerati essenziali ed inscindibili dal prodotto finale.
Tutto ciò può essere sintetizzabile nello slogan di Slow Food "Buono, Pulito e Giusto"...cambiato nell’ordine dei fattori.

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