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sabato 15 gennaio 2022

Vernaccia Nera vitigno autoctono regione Marche

Oggi parliamo di Vernaccia Nera vitigno autoctono della regione Marche, praticamente esclusivo della provincia di Macerata, che troviamo in misura minore anche in regione Umbria; è stato iscritto a Registro nel 1970 e la superficie vitata complessiva a livello nazionale è di circa 280 ettari, gran parte dei quali in regione Marche come ho appena accennato.
Fa parte della famiglia delle Vernacce, ce ne sono a bacca bianca o a bacca nera (Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di Oristano ad esempio); l'origine del nome si fa derivare da "vernaculum" cioè locale, del posto, intendendosi l'uva di casa, coltivata tradizionalmente in un certo luogo.
Per quanto riguarda gli aspetti normativi, possiamo dire questo.
Il vitigno Vernaccia Nera possiamo trovarlo nella composizione di vini Igt delle regioni in cui è autorizzato e perlomeno in 6 Denominazioni d'Origine: Colli Martani Doc, in regione Umbria, e 5 Denominazioni Marchigiane (Colli Maceratesi Doc, I Terreni di San Severino Doc, San Ginesio Doc, Serrapetrona Doc, Vernaccia di Serrapetrona Docg).
Può dare luogo a vini fermi o a vini spumante, sono infatti previste tipologie spumante a base Vernaccia Nera in: Colli Martani Doc, San Ginesio Doc, Vernaccia di Serrapetrona Docg.
Adesso aprirei una parentesi che riguarda due di queste Denominazioni d'Origine e cioè Serrapetrona Doc e Vernaccia di Serrapetrona Docg.
Mi pare, nel senso che ho solo l'impressione, non una certezza, che qualche equivoco possa essere stato provocato, peraltro limitatamente ai consumatori meno attenti, dall'indicazione del riferimento territoriale, cioè la città di Serrapetrona, nell'etichettatura di queste due Denominazioni, indicazione importante perchè a tutela dell'origine, nonchè in linea con le disposizioni dell'Unione Europea al riguardo, ma che ha creato perlomeno agli occhi dei consumatori meno attenti, qualche confusione in merito alle tipologie di vini previste nelle due Denominazioni.
Per dirimere ogni dubbio e ogni confusione, porto i dati salienti di queste due Denominazioni d'Origine.
Serrapetrona Doc e Vernaccia di Serrapetrona Docg hanno dei punti in comune: base ampelografica Vernaccia Nera almeno 85% e zona di produzione cioè l'intero territorio del comune di Serrapetrona e parte del territorio dei comuni di Belforte del Chienti e San Severino Marche, tutti in provincia di Macerata.
La differenza sostanziale sta nelle tipologie di vino previste dai Disciplinari: in Serrapetrona Doc la tipologia prevista è vino rosso fermo, in Vernaccia di Serrapetrona Docg la tipologia prevista è solo vino spumante, nelle due versioni, secco e dolce.
Veniamo ora a parlare di come si ottiene il Vernaccia di Serrapetrona Docg, cioè lo Spumante Docg.
Questo vino possiamo considerarlo come un unicum, nel senso che è l'unico vino spumante rosso italiano a denominazione d'origine controllata e garantita, che subisce tre fermentazioni.
In estrema sintesi cerco di esporre il processo produttivo.
Trattasi di Metodo Charmat Martinotti, laddove cioè la rifermentazione avviene in autoclave e non in bottiglia come nel Metodo Classico.
Si ottiene, in una prima fase, il vino tranquillo da una parte delle uve vendemmiate (si ha quindi la prima fermentazione), si lascia l'altra metà delle uve (circa il 40% ) ad appassire in fruttaia fino a gennaio più o meno (ricordo a latere, che nel mese di novembre ormai da molti anni l'Amministrazione Comunale di Serrapetrona e le Cantine di Serrapetrona organizzano un evento che si chiama "Appassimenti Aperti" di grande attrattività turistica, poichè consente ai visitatori non solo di ammirare il magnifico paesaggio collinare di questa zona, ma anche di toccare con mano questa fase della produzione dello spumante, consente cioè le visite in azienda, consente di entrare nelle stanze d'appassimento e di ammirare il suggestivo spettacolo dei grappoli appesi al soffitto e sui graticci), dopodichè, riprendendo la descrizione del procedimento di elaborazione dello spumante, finito l'appassimento di questa parte delle uve, si procede alla pressatura e diraspatura e all'assemblaggio del mosto con il vino tranquillo precedentemente ottenuto; parte qui la seconda fermentazione che è molto lenta e dopo un paio di mesi, il vino maturato viene messo in autoclave, dove con aggiunta di lieviti e zuccheri (cosiddetta presa di spuma) parte la terza fermentazione e si protrae per qualche mese la sosta sulle fecce di fermentazione.
Si ottiene così lo Spumante Docg, in versione secca o dolce in relazione al residuo zuccherino, spumante che non può essere commercializzato prima del 30 giugno dell'anno successivo alla vendemmia.
Ritornando ora all'uva Vernaccia Nera e alle sue caratteristiche, possiamo dire che il vitigno Vernaccia Nera è a maturazione tardiva e ha un suo tratto distintivo preciso e una riconoscibilità.
- Nella versione "Vino Fermo" ha colore rubino intenso, toni vinosi, floreali di rosa e violetta, frutti di bosco, speziatura marcata che lo caratterizza, chiodo di garofano, cannella, pepe, a cui si aggiunge una certa ruvidezza tannica; si può abbinare su primi piatti saporiti, zuppe di legumi, carni rosse o alla griglia, formaggi stagionati. C'è da dire che i vini da uve Vernaccia Nera potrebbero anche sviluppare una capacità d'invecchiamento importante, qualora si colga l'indice di maturazione ideale e si adottino poi in cantina modalità di vinificazione adeguate a quel frutto ricco.
- Per quanto invece riguarda la versione "Vino Spumante", possiamo dire che ha grana fine, un colore rosso rubino tendente al porpora, ritroviamo anche qui il tratto varietale della Vernaccia Nera, floreale e speziato, il frutto rosso, sicuramente una delicatezza maggiore rispetto alla versione ferma, anche a causa del residuo zuccherino che è ben percepibile non solo nella versione Dolce, ma anche in quella Secca, residuo che è apportato ovviamente dalle uve fatte appassire nelle stanze d'appassimento.
Nella versione dolce lo possiamo abbinare su qualsiasi tipo di dessert (dolci da forno, crostate, dolci natalizi, semifreddi, cioccolato, ecc.), nella versione secca può invece adattarsi bene a tutto pasto, oppure in apertura su antipasti, finger food, formaggi freschi o semistagionati, insaccati, ciauscolo.
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