Dal 23 al 26 luglio il Grand Tour delle Marche, cartellone di eventi curato da Tipicità ed Anci Marche, ha fatto tappa a Sant'Elpidio a Mare (Fm), con la prima edizione di Enosophia.
La manifestazione voluta dall’Amministrazione Comunale di Sant’Elpidio a Mare e realizzata in collaborazione con l'Associazione Di Arte In Vino, ha rappresentato una sorta di ripartenza post-Covid.
Al suo interno, percorsi del gusto, cene itineranti, degustazioni, convegno assoenologi, spettacoli teatrali e nel giorno di chiusura, un omaggio ad Andrea Bacci, genius loci rinascimentale autodefinitosi "Andrea Baccius Philosophus, Medicus Elpidianus et Civis Romanus".
Al termine, degustazioni aperte al pubblico in Piazza Matteotti.
Presso la sala consiliare, incontro scientifico dedicato al Bacci, dal titolo “Andrea Bacci: l'archeologia del vino"; hanno relazionato il prof. Alvise Manni, presidente Centro Studi Civitanovesi e l'enologo Giuseppe Morelli, ha coordinato lo storico Enrico Fagiani.
Andrea Bacci (1524-1600), filosofo, medico, figura poliedrica, paradigmatico dello studioso rinascimentale, nacque a Sant'Elpidio a Mare e visse prevalentemente a Roma; fu autore, tra l'altro, di un trattato sulla viticoltura "De Naturalis Vinorum Historia De Vinis Italiae", un compendio di sette libri, il quinto dei quali riguardante l'area marchigiana, dal Piceno al Maceratese e al Fermano.
Il seminario ha provato ad interpretare le vicende della viticoltura del tempo nonchè il contesto storico, attraverso le prove documentali ricavate dal trattato del Bacci e i reperti archeologici successivi.
Un affascinante percorso a ritroso, alla ricerca delle radici perdute.
Degna conclusione in Piazza Matteotti con qualche degustazione di eccellenze locali.
Equilibrio, finezza, struttura: scheletro di sostegno proporzionato al tessuto molle soprastante.
Profilo gustolfattivo imperniato su polpa agrumata, frutto giallo, sfumature di frutto a guscio, dotazione minerale che tende a virare su resine vegetali e pietra focaia.
La vena acido/sapida corrobora il quadro, lo rinfresca, non pregiudica le doti d'allungo.
Finale amarotico ammandorlato, così come di prammatica per la tipologia.
Eccellente.
Maturato in botte grande per 24 mesi, più ulteriore affinamento di almeno 6 mesi in bottiglia, si presenta rosso granato limpido.
Quadro articolato, reso severo dal tempo trascorso, imperniato su note mature, frutto nero stramacerato, amarena, liquirizia, macchia mediterranea, vaghe note idrocarburiche.
In bocca tuttavia conserva l'anima fruttata del vino pronto, il lampone maturo, la mora di rovo.
Gli spunti acidici e tannici che caratterizzano il finale, ci rammentano il tratto ruvido, territoriale.
Direi prestazione degna di nota e profilo integro a distanza di sette anni dalla vendemmia.
La manifestazione voluta dall’Amministrazione Comunale di Sant’Elpidio a Mare e realizzata in collaborazione con l'Associazione Di Arte In Vino, ha rappresentato una sorta di ripartenza post-Covid.
Al suo interno, percorsi del gusto, cene itineranti, degustazioni, convegno assoenologi, spettacoli teatrali e nel giorno di chiusura, un omaggio ad Andrea Bacci, genius loci rinascimentale autodefinitosi "Andrea Baccius Philosophus, Medicus Elpidianus et Civis Romanus".
Al termine, degustazioni aperte al pubblico in Piazza Matteotti.
Presso la sala consiliare, incontro scientifico dedicato al Bacci, dal titolo “Andrea Bacci: l'archeologia del vino"; hanno relazionato il prof. Alvise Manni, presidente Centro Studi Civitanovesi e l'enologo Giuseppe Morelli, ha coordinato lo storico Enrico Fagiani.
Andrea Bacci (1524-1600), filosofo, medico, figura poliedrica, paradigmatico dello studioso rinascimentale, nacque a Sant'Elpidio a Mare e visse prevalentemente a Roma; fu autore, tra l'altro, di un trattato sulla viticoltura "De Naturalis Vinorum Historia De Vinis Italiae", un compendio di sette libri, il quinto dei quali riguardante l'area marchigiana, dal Piceno al Maceratese e al Fermano.
Il seminario ha provato ad interpretare le vicende della viticoltura del tempo nonchè il contesto storico, attraverso le prove documentali ricavate dal trattato del Bacci e i reperti archeologici successivi.
Un affascinante percorso a ritroso, alla ricerca delle radici perdute.
Degna conclusione in Piazza Matteotti con qualche degustazione di eccellenze locali.
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc '18 Misco
13,5% vol.
Tenuta di Tavignano
http://www.tenutaditavignano.it/
Giallo paglierino limpido, tendente al verde.Equilibrio, finezza, struttura: scheletro di sostegno proporzionato al tessuto molle soprastante.
Profilo gustolfattivo imperniato su polpa agrumata, frutto giallo, sfumature di frutto a guscio, dotazione minerale che tende a virare su resine vegetali e pietra focaia.
La vena acido/sapida corrobora il quadro, lo rinfresca, non pregiudica le doti d'allungo.
Finale amarotico ammandorlato, così come di prammatica per la tipologia.
Eccellente.
Rosso Piceno Superiore Doc '13 Vigna Messieri
13,5% vol.
Tenuta Cocci Grifoni
http://www.tenutacoccigrifoni.it/
Classico blend marchigiano da uve 70% montepulciano e 30% sangiovese.Maturato in botte grande per 24 mesi, più ulteriore affinamento di almeno 6 mesi in bottiglia, si presenta rosso granato limpido.
Quadro articolato, reso severo dal tempo trascorso, imperniato su note mature, frutto nero stramacerato, amarena, liquirizia, macchia mediterranea, vaghe note idrocarburiche.
In bocca tuttavia conserva l'anima fruttata del vino pronto, il lampone maturo, la mora di rovo.
Gli spunti acidici e tannici che caratterizzano il finale, ci rammentano il tratto ruvido, territoriale.
Direi prestazione degna di nota e profilo integro a distanza di sette anni dalla vendemmia.