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lunedì 3 aprile 2017

Il Piceno e il Pecorino, Slow Food editore.

Sabato 1 aprile 2017 a Sant'Elpidio a Mare (Fm) abbiamo partecipato alla presentazione del libro "Il Piceno e il Pecorino" edito da Slow Food e realizzato su iniziativa del Consorzio Vini Piceni.
L'incontro ha inaugurato la stagione 2017 di Artevinando (cartellone di eventi curato dall’associazione culturale Di Arte In Vino di Sant’Elpidio a Mare, nelle Marche), i cui prossimi appuntamenti sono previsti per sabato 6 maggio, sabato 13 maggio, domenica 14 maggio, sabato 8 luglio.
www.artevinando.com
info@diarteinvino.com
Nel corso del convegno, hanno relazionato:
-Giorgio Savini e Paola Cocci Grifoni, presidente e vice presidente Consorzio Tutela Vini Piceni
-Armando Falcioni, direttore Consorzio Tutela Vini Piceni
-Francesco Quercetti, curatore Marche Guida Slow Wine
-Marino Calvigioni, presidente associazione Di Arte in Vino
La discussione ha preso lo spunto dal libro, per inquadrare l'attività del Consorzio Vini Piceni, per ripercorrere la storia del vitigno Pecorino nelle Marche ed indicarne le prospettive.
Il Consorzio Vini Piceni è l'organismo cui spetta per legge l'attività di tutela e promozione delle denominazioni di riferimento: Falerio Doc, Falerio Pecorino Doc, Rosso Piceno o Piceno Doc, Terre di Offida Doc, Offida Docg.
La sua attività inerisce quindi al territorio marchigiano dell'ex provincia di Ascoli Piceno, oggi corrispondente per estensione a quelle di Fermo e di Ascoli Piceno.
In un territorio che ha storicamente prediletto gli uvaggi e per giunta a vocazione rossista come oggettivamente è sempre stato il sud della regione Marche, l'ampliamento della superficie vitata a Pecorino avvenuto in questi ultimi anni, se non altro fotografa il cambiamento di stile produttivo, oggi più rivolto all'esaltazione dei vini da monovitigno; al contempo però testimonia la rapida scalata delle produzioni verso i vertici della piramide qualitativa, poichè nell'arco di poco più di vent'anni si è passati dalla categoria più bassa di Vino da Tavola al riconoscimento della Docg.
Volendo fare un breve excursus, possiamo dire che furono Teodoro Bugari (pioniere dell'Associazione Italiana Sommelier nella regione Marche) e Guido Cocci Grifoni (fondatore dell'omonima azienda vinicola di Ripatransone) a riesumare negli anni '80 questo vitigno semi-abbandonato in quanto precoce e poco produttivo, ma che al Cocci Grifoni interessava come uva da taglio e migliorativa del Falerio Doc (la denominazione istituita nel 1975 prevede nell'uvaggio Trebbiano massimo 50%, Passerina massimo 30%, Pecorino massimo 30%, eventualmente altre uve a bacca bianca autorizzate nella zona per un massimo del 20%)
Esattamente nel 1982 a Pescara del Tronto (AP), tristemente balzata alle cronache per le vicende del terremoto agosto/ottobre 2016 in centro Italia, Guido Cocci Grifoni su invito e stimolo di Teodoro Bugari, individuò e selezionò le vigne produttive da cui poi trasse le marze che l'anno successivo portò nella sua azienda a Ripatransone per innestarle su piante di Passerina, per metà esposte a sud e per metà a nord.
Fu da quest'ultime che nel 1987 nacque il primo vigneto di Pecorino.
La dislocazione delle piante in zona di montagna favorì tale progetto di recupero, poichè l'epidemia di fillossera non arrivò in altura e risparmiò le piante a piede franco trovate negli anni '80 a Pescara del Tronto a 676 metri sul livello del mare; tali piante successivamente si acclimatarono in zona collinare adeguatamente esposta, a circa 250 metri di altezza.
Nel 1990 uscirono sul mercato le prime bottiglie di Pecorino classificate come Vino da Tavola, però con anno di vendemmia in etichetta, operazione non consentita dalla normativa; ciò portò paradossalmente l'azienda Cocci Grifoni che così bene aveva operato al servizio della biodiversità, al pagamento di sanzioni amministrative, non proprio beneauguranti, in occasione dell'esordio del nuovo vino.
Fu solo dal 1997 con l'istituzione dell'Indicazione Geografica Tipica (Marche Igt) che si potè scrivere l'annata in etichetta, ma il processo di sviluppo era ormai stato avviato e continuò inesorabile negli anni successivi con l'istituzione della Doc nel 2001 e della Docg nel 2011.
L'uva Pecorino presenta parametri alti per ciò che concerne ph, acidità, grado zuccherino e produce vini adatti all'invecchiamento, esprimendosi al meglio ad almeno un anno dalla vendemmia.
Ciò è sintomatico di potenziale notevole, tuttavia impegnativo, difficilmente domabile.
Allo scopo di risolvere le criticità legate al suo ricco bagaglio cromosomico, si è proceduto nel tempo ad una serie di sperimentazioni, volte ad arrotondare, a smussare le pungenze, inizialmente affidandosi alla cantina e ai legni, per poi indirizzarsi sulle vendemmie precoci e su una rimodulazione del rapporto tra operazioni di vigna e di cantina, in modo da non snaturare i caratteri varietali.
Il lavoro e la sperimentazione hanno portato ad avere oggi un quadro più chiaro.
Lo stesso confronto tra i relatori del convegno elpidiense ha permesso di inquadrare persino alcune prospettive di sviluppo.
Ad esempio oggi si comincia a sentire l'esigenza di qualche integrazione o rivisitazione dei disciplinari di produzione, sia per quanto riguarda il tema della differenziazione delle zone di produzione all'interno della macro area Piceno/Fermana, sia per quanto riguarda l'eventuale creazione di una tipologia nobile come ad esempio potrebbe essere la tipologia Riserva, commercializzabile a non meno di un anno dalla vendemmia; questa seconda operazione avrebbe lo scopo di contemperare le oggettive esigenze di mercato con la capacità d'invecchiamento propria della tipologia, posto che l'attuale disciplinare non tiene nel dovuto conto questo aspetto, nel momento in cui permette la commercializzazione già dalla primavera dell'anno successivo alla vendemmia.
Il Piceno e il Pecorino
pagine 155
€ 22
Slow Food Editore
coautori:
Antonio Attorre
Francesco Quercetti
Leonardo Seghetti
Maurizio Silvestri
Il libro non è in vendita in libreria, ma può essere richiesto a Slow Food Editore.
www.slowfood.it
bookstore@slowfood.it
Tel +39 0172 419763

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