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sabato 21 novembre 2015

Vittorini winery di Nico Speranza, Monsampietro Morico

Andando alla ricerca di cantine emergenti e poco conosciute della regione Marche, ci rechiamo a Monsampietro Morico (Fm) in territorio collinare, ad una trentina di chilometri dal Mare Adriatico, dove ha sede legale l'Azienda Vinicola Vittorini di Nico Speranza.
L'azienda nasce una decina d'anni fa, allorquando il giovane Nico Speranza, ricevuti i terreni in eredità dal nonno, decide di trasferirsi dalla natìa Verona a Monsampietro Morico per la gestione diretta delle proprietà.
L'estensione vitata è di appena 2,5 ettari dislocati a circa 540 metri d'altezza nel territorio amministrativo del limitrofo comune di Montelparo (Fm), coltivati con uve autoctone e internazionali, Pecorino, Incrocio Bruni 54 (incrocio di Verdicchio x Sauvignon), Montepulciano, Sangiovese, Petit Verdot, Marselan (incrocio di Cabernet Sauvignon x Grenache), per una produzione media annua di 8.000 bottiglie.
Le etichette attualmente in commercio sono due, si attestano su una fascia di prezzo compresa tra 10 e 12 euro e le abbiamo testate entrambe; tuttavia in fase d'affinamento, con prospettiva di commercializzazione nei prossimi mesi, ci sono anche due Riserve ottenute da uva Pecorino da vendemmia 2013.
vigneto Petit Verdot e Marselan
in fase di potatura
L'azienda di chiara impronta artigianale, si avvale della collaborazione dell'enologo Matteo Lupi a cui è affidato il compito di adeguare le tecniche di vinificazione, al frutto e alle variabili d'annata.
vigneto Incrocio Bruni 54
Dal colloquio avuto in occasione della visita, mi pare di poter dire che l'impostazione produttiva sia molto personale, non settaria, anzi vada a porsi, almeno per il momento, a metà strada tra i dettami della viticoltura convenzionale e quella attenta alla naturalità e alla sostenibilità ambientale, attingendo dalla prima per ciò che concerne l'utilizzo di lieviti selezionati, chiarifiche e filtrazioni, mentre dal bio in senso lato attinge per quanto riguarda energie rinnovabili, pannelli fotovoltaici, pompa di calore geotermica per gestione fermentazioni e affinamento, basso dosaggio di solforosa in cantina, rifiuto di prodotti di sintesi in vigna, utilizzo di rame e zolfo liquido per un massimo di 7-8 trattamenti all'anno, recupero di un prodotto obsoleto, per non dire arcaico, come lo zolfo ramato in polvere, dimostratosi più efficace nelle prime fasi di trattamento.
L'azienda è in fase di conversione al biologico e sarà a regime entro il 2016.
Etichette testate
Marche bianco Igt '14 - alcool 13,5%
(90% Pecorino - 10% Incrocio Bruni 54)
45 mg/l di solforosa totale e 15 mg/l di solforosa libera.
Si presenta alla vista di color giallo paglierino limpido, con riflessi verdi.
Buona la corrispondenza gustolfattiva e la risposta varietale su sentori di frutta fresca e vegetali, pera, banana, fiori di sambuco, foglia di pomodoro.
Gli 11 mesi sulle fecce fini allestiscono un quadro gustativo fresco, avvolgente, pulito, contraddistinto da note di lieviti, mineralità, toni agrumati e frutto a polpa bianca.
Vino già dotato di discreta finezza, pur non essendo ancora arrivato all'apice dell'arco evolutivo.
In abbinamento su cucina di mare, antipasti di pesce, spaghetti alle vongole, canocchie bollite.
L'annata difficile dal punto di vista meteo, ha portato a scelte enologiche diverse da quelle consuete; infatti questo vino è stato vinificato in riduzione, al fine di salvaguardare gli aromi dell'Incrocio Bruni 54, che è vitigno difficile, delicato, di maturazione precoce, soggetto a facili ossidazioni, che impegna il viticoltore in cure e attenzioni particolari anche nelle annate favorevoli, tant'è che secondo l'opinione di Nico Speranza, troverebbe miglior habitat in contesti pedoclimatici d'alta montagna.
Marche bianco Igt '14
Riserva '13 da uva Pecorino, grado alcolico circa 14,5%
Abbiamo testato in anteprima una delle due Riserve attualmente in affinamento e destinate ad essere commercializzate nei prossimi mesi.
Il vino si presenta impegnativo già alla vista, sui toni caldi del giallo paglierino carico e dotato di quadro organolettico di un certo spessore, caratterizzato da sensazioni di frutto a guscio, mineralità sferzante, nerbo citrino.
Vino destinato alla lunga conservazione.
anteprima Riserva '13
Marche rosso Igt '14 - alcool 13%
(80% Montepulciano con saldo Petit Verdot e Marselan)
Senza solforosa aggiunta (appena 3 mg all'imbottigliamento).
Andamento meteo annata 2014 particolarmente sfavorevole per le uve a bacca rossa.
Le pratiche di cantina hanno solo in parte consentito di porre riparo a tali criticità.
Le uve sono state sottoposte ad un breve periodo d'appassimento in fruttaia per 20 giorni, quindi i mosti sono stati fatti fermentare a bassa temperatura di 16° gradi centigradi, con successiva lunga macerazione di 30 giorni e microssigenazione; nonostante ciò il Petit Verdot non perfettamente maturo pur essendo stato vendemmiato a metà ottobre, ha stampato il suo marchio inesorabile sul quadro organolettico.
All'analisi emergono aromi selvaggi: naso respingente su note di riduzione, sensazioni verdi, acerbe, toni terrosi, tartufati.
In bocca recupera in parte: rimane il quadro rusticaneggiante, asprigno, autentico, oserei dire d'impostazione biodinamica, unito però ad un'apertura su note di lampone, frutti di bosco, fondi di caffè, sempre più evidenti dopo ossigenazione.
L'impressione è quella che possa migliorare con il riposo in bottiglia.
Vino da merende, da abbinare su salumi e formaggi o anche vino per l'estate, da bere semifreddo a 14°-16° gradi centigradi.
Delle 1500 bottiglie prodotte, ne rimangono disponibili circa 600.
Marche rosso Igt '14
Testato in altra occasione:
Marche Bianco Igt '14 Crocifisso - 14%vol. - circa € 14
Azienda Agricola Vittorini di Speranza Nico
via Ete 56, Monsampietro Morico (Fm)
Tel: 347 92 46 531
Web: http://www.vittorini.it/

6 commenti:

  1. le variètà si incrociano, non si innestano!

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    1. ...nel senso che si innesta una varietà di vite nel porta innesto di un'altra.
      L'uva prodotta è una varietà nuova, ottenuta dall'incrocio tramite innesto.

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  2. L'incrocio non si ottiene innestando due varietà fra di loro ma con un impollinazione incrociata. La nuova varietà ottenuta verrà poi innestata in un porta innesto.

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    1. Precisazione tecnica puntuale.
      Coloro che sono interessati ad approfondire "impollinazione incrociata" possono consultare wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Impollinazione

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  3. Ma parlate di vino invece di cercare di sembrare quello che non siete con queste inutili precisazioni, che siete solo pedanti

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  4. Ma parliamo dei vini in questione invece di dare sfoggio di presunte competenze che poi risultano solo pedanterie... ho avuto modo di assaggiarli entrambi, annata difficile la 2014, domani andrò in azienda per una degustazione delle nuove annate

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