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lunedì 24 agosto 2015

Vino di Cupramontana diventa Denominazione Comunale

Il Vino di Cupramontana diventa un prodotto DeCo.
Il Comune dell’alta Vallesina, zona di eccellenza del Verdicchio, tutela la propria produzione al termine di un lavoro di mappatura territoriale.
Risultati e prospettive future in un incontro che aprirà la 78esima edizione della Sagra dell’Uva di Cupramontana giovedì 1° ottobre.
comunicato stampa Italia nel Bicchiere
Tutelare la peculiarità e la qualità della produzione enologica locale, riconducendola al patrimonio enogastronomico con cui condivide una precisa identità territoriale, storica e culturale.
Il Verdicchio di Cupramontana diventa un prodotto a Denominazione Comunale, entrando nel registro dei prodotti che compongono la De.Co. del comune collinare marchigiano nata nel 2012.
La presentazione ufficiale del “Vino di Cupramontana” si terrà giovedì 1 ottobre in occasione della 78esima edizione della Sagra dell’Uva di Cupramontana (1-4 ottobre 2015), appuntamento che ogni anno richiama nel borgo dell’alta Vallesina migliaia di amanti del vino.
La De.Co. Cupramontana La Denominazione Comunale Cupramontana è un progetto di filiera corta e agricoltura locale avviato nel 2012 dal Comune di Cupramontana (An) con l’obiettivo di creare un marchio per i prodotti originari e le ricette tradizionali di questo territorio.
In linea con la visione del suo inventore Luigi Veronelli, lo strumento della De.Co. è una vera e propria carta d’identità di prodotto, che lega quest’ultimo al luogo storico d’origine.
Nel registro della De.Co. Cupramontana sono stati iscritti fino a oggi il Coniglio in porchetta, il Vino di visciole, l’Olio extravergine d’oliva, il Sugo (ragù) alla papera e il formaggio Pecorino: a queste produzioni tipiche della zona si aggiungono ora il Miele e il Vino, principalmente Verdicchio, vera punta d’eccellenza a livello italiano e internazionale.
Ritorno al futuro – Per il Verdicchio locale la nascita della De.Co. Vino di Cupramontana è da un lato un ritorno alle origini e dall’altro un percorso rivolto al futuro, che mira a valorizzare pienamente questa produzione tipica in un mercato sempre più alla ricerca di vini autoctoni di elevata qualità.
Prima dell’avvento del disciplinare del “Verdicchio dei Castelli di Jesi” infatti, era comune sentir parlare di “Verdicchio di Cupramontana”, a riprova dell’importanza del territorio cuprense e dell’eccellenza enologica delle colline dell’antico Massaccio.
Da qui è nata l’esigenza di salvaguardare il legame originario tra questo vino e il Comune dell’alta Vallesina, promuovendo un lavoro di mappatura delle principali zone vinicole che ha richiesto un lungo lavoro di analisi scientifica del territorio, attraverso il quale è stato possibile ricostruirne le peculiarità geologiche, idriche e agronomiche, ma anche storiche e culturali, che si ritrovano dentro il bicchiere.
Grazie allo studio è stato possibile identificare sei diverse zone di produzione all’interno del territorio comunale, unite da una chiara identità territoriale e distinte da peculiarità ambientali e climatiche che caratterizzano il profilo organolettico dei vini prodotti.
Il percorso di mappatura, molto accurato e impegnativo, – afferma il Sindaco di Cupramontana Luigi Cerioni – ha permesso di individuare in modo rigoroso differenze in parte sconosciute e in parte solo percepite ma ancora prive di una base scientifica, consentendo al tempo stesso di far emergere un’identità chiara e riconoscibile del Vino di Cupramontana. La De.Co. non nasce per sostituirsi o porsi in contrapposizione alla Denominazione di origine “Verdicchio dei Castelli di Jesi”, ma vuole essere una garanzia per chi cerca il nostro vino più rappresentativo, conoscendo il valore aggiunto di questo territorio e della sua produzione. Ogni bottiglia prodotta a Cupramontana vestirà quindi un collarino identificativo con il marchio del nostro Comune”.
La presentazione ufficiale – La “prima bottiglia” del Vino di Cupramontana verrà stappata giovedì 1 ottobre nelle Grotte del Monastero di Santa Caterina, dove a partire dalle ore 18 si terrà un incontro di presentazione del progetto della Denominazione Comunale per il vino, passo finale di un percorso quinquennale di valorizzazione del Verdicchio portato avanti dall’amministrazione locale.
Ad illustrare i risultati del lavoro svolto saranno Corrado Dottori, consigliere comunale, e Maurizio Silvestri, esperto di enogastronomia e membro della commissione De.Co.
Calice alla mano, i partecipanti potranno degustare i diversi vini delle cantine di Cupramontana, abbinandoli ai prodotti tipici del territorio.
La partecipazione all’evento è libera e gratuita fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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2 commenti:

  1. ME SA PROPRIO DE NO!
    SONO AL DI FUORI DELLA LEGGE
    CHE DICE VALORITALIA?
    ISPETTORATO REPRESSIONI FRODI?
    ISTITUTO MARCHIGIANO DI TUTELA?
    CIAO DE.CO.

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    Risposte
    1. Penso che la questione vada monitorata, per capirne l'evoluzione.
      In merito alla De.Co. Cupramontana, il Comune di Cupramontana a seguito delle perplessità emerse da più parti, precisò quanto segue:
      - Nel progetto a cui si fa riferimento non è mai stata usata in nessun modo la dicitura "Verdicchio di Cupramontana De.Co.", in quanto sappiamo bene che il “Verdicchio di Cupramontana” è una denominazione tutelata dalle norme europee. Nel comunicato stampa diffuso per informare della nascita della “De.Co. Vino di Cupramontana” si è fatto riferimento al Verdicchio in quanto, per tradizione e qualità, è il vino più rappresentativo del territorio tra quelli che entreranno in forma collettiva nella denominazione comunale “Vino di Cupramontana”. Ciononostante la dicitura virgolettata “Verdicchio di Cupramontana De.Co.” non è stata da noi utilizzata e, se qualche organo di informazione l’ha utilizzata, è da ricondurre alla libertà di sintesi giornalistica di tale organo.
      - La De.Co. Cupramontana non entra assolutamente in contraddizione con le DOC e con la disciplina delle tutele dedicate al vino in ambito europeo. Si tratta molto semplicemente di un marchio privato registrato dal Comune di Cupramontana che non andrà mai evidenziato in nessun caso né in etichetta o in retro-etichetta: esso sarà semplicemente identificativo di un progetto di marketing del territorio e di promozione delle cantine cuprensi in spazi come "Il museo internazionale dell'etichetta" e su pubblicazioni di settore. Le aziende che entreranno nel registro De.Co. del Comune - un censimento dei giacimenti enogastronomici locali - continueranno normalmente a fregiarsi delle menzioni legaIi tutelate dalla legge e controllate secondo la normativa di riferimento.
      - La De.Co. non è un marchio di qualità e non vuole esserlo, ma si pone come il racconto di una identità territoriale ben precisa che abbraccia molti prodotti e li riconduce all'interno di un percorso enogastronomico destinato ai turisti e ai visitatori (La Strada dei sapori). In questo senso il marchio "Cupramontana" ha il senso di una testimonianza e non certamente il profilo di una "certificazione". Non ha mai voluto esserlo, fedeli allo spirito originario di Luigi Veronelli.
      Tale punto, molto importante, era stato precisato nel comunicato stampa diffuso alla fine di luglio, in cui era scritto “La De.Co. non nasce per sostituirsi o porsi in contrapposizione alla Denominazione di origine “Verdicchio dei Castelli di Jesi”, ma vuole essere una garanzia per chi cerca il nostro vino più rappresentativo, conoscendo il valore aggiunto di questo territorio e della sua produzione”.
      Con questa precisazione si vuole chiarire in modo chiaro che non vi è alcuna volontà di sostituirsi a Istituzioni che compiono egregiamente il proprio lavoro nell'interesse dei consumatori, ma solo il desiderio di promuovere al meglio le tante ricchezze del territorio cuprense.

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