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mercoledì 8 maggio 2013

Wine tasting Pelago Umani Ronchi, Infinito Wine Festival 2013.

Tra i vari appuntamenti previsti nel programma della 2^ edizione di "Infinito Wine e Food Festival" http://www.infinitowinefestival.it/ svoltosi nei giorni 27-28-29 aprile 2013 presso il Palazzo Comunale di Recanati (Mc), un ruolo di primo piano e qualificante per l'intera manifestazione lo hanno certamente svolto le degustazioni in verticale di alcune etichette tra le più rappresentative del panorama enoico marchigiano.
Tali appuntamenti degustativi, sono stati occasione utile per porre sotto la lente d'ingrandimento l'evoluzione delle singole etichette, le differenze legate all'annata e i caratteri comuni, le uve utilizzate e le scelte di vinificazione.
In modo da offrire un quadro informativo fedele dei vini proposti, del contesto aziendale e del terroir di riferimento.
Nella giornata di domenica 28 aprile, erano tre le verticali in programma, con protagonisti vini rossi regionali: Pelago di Umani Ronchi, Dorico di Moroder, Ciacco da Colmone di Fattoria Colmone della Marca.
Il primo wine tasting, ha preso in esame quattro annate di un vino prestigioso, sia a livello nazionale che internazionale, come il Marche rosso igt Pelago di Umani Ronchi, nelle edizioni: 2006-2001-1998-1994: edizioni elaborate negli aspetti enologici da Giacomo Tachis fino al 2001 e da Beppe Caviola successivamente.
Il tasting recanatese è stato curato da Carlo Cambi (direttore artistico dell'evento) per la parte inerente la descrizione dei caratteri organolettici e da Monica Ippoliti (responsabile commerciale dell'azienda vinicola Umani Ronchi) per quanto riguarda i dati informativi relativi all'andamento stagionale d'annata.
Marche rosso igt Pelago '06.
Color sangue di piccione impenetrabile.
Materico e vivo alla vista.
Bouquet di profumi interessante e caldo, giocato su toni di macchia mediterranea, mineralità, vaniglia, note vegetali.
In bocca toni meno soavi.
Sensazioni di ciliegia, quasi amarena, si mescolano con quelle vegetali, per un finale persistente, tendente all'amaricante.
Più improntato all'eleganza che alla muscolarità.
Enologo Beppe Caviola.
(Tasting di questa stessa annata, di un paio d'anni fa:
http://vinidiconfine.blogspot.it/2011/11/pelago-06.html ).
Marche rosso igt Pelago '01.
Ultima annata curata da Giacomo Tachis.
Colore granato scuro, con cenno di ramato sull'unghia.
Intenso e complesso al naso, con note di sottobosco, erbe aromatiche, humus.
Al palato conferma tutte queste sensazioni di macchia mediterranea.
Molto espressivo, corposo, quasi masticabile.
Il tannino più incisivo rispetto alla '06, sta ha segnare la linea di demarcazione e il diverso stile tra l'impostazione di Tachis e quella di Caviola.
Inoltre mentre la '06 attacca in dolcezza per chiudere su toni amaricanti, la '01 fa il percorso esattamente contrario.
In ogni modo, estremo equilibrio tra parti dure e morbide.
Molto persistente.
Grande annata.
Marche rosso igt Pelago '98.
Colore granato profondo, concentrato, per nulla stanco.
Molto austero al naso e complesso, con note vegetali e poi cuoio, caffè, tabacco, pelliccia, sfumature di frutto rosso e note selvatiche.
Forse meno intenso delle precedenti annate in questa fase.
Grande equilibrio in bocca.
Materico e fine.
Rotondo, armonico, minerale.
Molto persistente e di estrema eleganza: fa di questo secondo aspetto la sua dote primaria.
Matura nel corso degli anni un'evoluzione sorprendente, addirittura inaspettata per gli stessi addetti ai lavori.
Grande annata.
Marche rosso igt Pelago '94.
Colore granato scuro con unghia ramata.
Austero al naso.
Carnoso di frutto nero macerato e note selvatiche di corbezzolo e pelliccia.
Perfettamente armonico e croccante nonostante l'età.
In bocca è cremoso, morbido, con evidenze di cioccolato bianco e macchia mediterranea, ma anche fresco e gioviale di frutto.
Le note erbacee del Cabernet Sauvignon, sono quasi sovrastate dalla polpa fruttata del Montepulciano.
Opulento, materico, elegante.
Annata rara: prodotte infatti appena 6.000 bottiglie (20.000 circa nelle successive), per quest'annata a suo tempo pluripremiata e di grande prestigio internazionale.
Caratteristiche comuni alle varie annate.
Grande souplesse, linearità, consistenza e persistenza per quanto riguarda il corpo del vino.
Frutto rosso, corbezzolo, note selvatiche, humus, pelliccia, per quanto riguarda i descrittori rilevabili al tasting.
L'uvaggio del Pelago si basa su una percentuale pressochè fissa di circa 50% di Montepulciano e 50% di altre uve da blend bordolese come Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot, in percentuali variabili a seconda dell'andamento stagionale.

Umani Ronchi - Osimo (AN).
http://www.umanironchi.com/en/

Post correlato: http://vinidiconfine.blogspot.it/2013/05/infinito-wine-festival-2013-recanati.html

2 commenti:

  1. Ciao Rinaldo, trovi che sia eccessivo definirlo un "super wine"? Sempre attento fin nei particolari e preciso nel riportarli, complimenti.

    Alessandro


    PS alc/vol? ;-)

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    Risposte
    1. No, non mi pare eccessivo definirlo un super wine, perchè in fin dei conti, coniuga finezza, materia, souplesse, complessità, in tutte le annate, fin dagli inizi; con qualche differenza di stile tra i Pelago di Tachis e quelli successivi di Caviola, così come accenno nel post.
      Il Pelago è un vino più d'impronta bordolese e internazionale, che un'espressione tipica di territorio. Questo può, a seconda dei punti di vista, essere interpretato come un valore aggiunto oppure come un limite.
      Per quanto riguarda le ultime annate, compresa l'ultima in commercio che mi pare sia la '08, il titolo alcolometrico si aggira intorno ai 14%. Le prime di questa verticale, se non erro, c'hanno 13,5% in etichetta.

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