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sabato 29 dicembre 2012

Conero Riserva Cimerio '08, Terre Cortesi Moncaro.

Fondata negli anni '60 Terre Cortesi Moncaro è la cantina cooperativa più importante della regione Marche: dispone di circa 1.600 ettari vitati (suddivisi tra le provincie di Ancona ed Ascoli Piceno) e conta su circa 1000 conferitori, per una produzione media annua di 7.500.000 bottiglie.
L’azienda ha tre cantine di trasformazione, due in provincia di Ancona, a Montecarotto (nell’areale del Verdicchio) e a Camerano (nell’areale del Rosso Conero); una in provincia di Ascoli Piceno, ad Acquaviva Picena (nell’areale del Rosso Piceno).
Innumerevoli sono le etichette prodotte e diversificati i livelli qualitativi dei vini, che riescono a coprire diverse fasce commerciali e soddisfare qualsiasi esigenza di mercato.
Delle tre etichette di Conero Riserva prodotte, questa è quella meno impegnativa dal punto di vista del quadro organolettico; in sostanza siamo più vicini a un vino quotidiano, che a un vino da tasting.
Tuttavia a mio parere mantiene un favorevole rapporto qualità-prezzo.
Ottenuto da uva Montepulciano, affinato per 12 mesi in botti di rovere Allier e Slavonia e successivamente maturato in bottiglia, si presenta alla vista, di color rosso rubino tendente al granato.
Al naso non sprigiona profumi particolarmente intensi.
Predominano note di ciliegia sotto spirito, pepe nero, sfumature di liquirizia.
Il quadro gustativo non s’impone per spessore materico; tuttavia in piena coerenza, tornano le sensazioni sia speziate che di frutto sotto spirito, già avvertite in fase d’olfazione.
Sapido in centro bocca e finale amarognolo, lievemente asciugante.
Nel complesso appare lineare, abbastanza equilibrato e maturo, ma non in grado di esprimere spunti profondi e complessi.
Vino da carni rosse o anche arrosti.
Abbinato su:
arista di maiale con prugne e Marsala secco
Conero Riserva docg '08 Cimerio - alcool 13 % - circa € 10.
Terre Cortesi Moncaro
via Piandole 7/A, Montecarotto (AN)
http://www.moncaro.com/

sabato 22 dicembre 2012

Verdicchio di Matelica Meridia '08, Cantine Belisario

Una produzione limitata di sole 13.000 bottiglie, per questo Verdicchio di Matelica di Cantine Belisario, azienda vinicola marchigiana di primo piano per qualità e dimensione, disponendo di circa 300 ettari, d’impianti di trasformazione tecnologicamente avanzati, in grado di produrre ben oltre 800.000 bottiglie l’anno.
Il vino si presenta di un bel giallo paglierino cristallino.
Già al naso sprigiona quella finezza ed eleganza che poi caratterizzerà anche la successiva fase.
Buccia d’agrume, mineralità, note di frutto maturo, mela cotta e frutta a guscio in particolare evidenza.
Al gusto è pieno e caldo.
Di buona coerenza gustolfattiva, mantiene inoltre mirabile equilibrio tra parti dure e morbide, alternando le sfumature fresche e fruttate, con le consistenze tattili prodotte dalla prolungata sosta sur lies.
Nel complesso assai convincente e piacevole.
Direi che questo vino è il frutto di scelte enologiche mirate, volte a realizzare un prodotto di pregio, caratterizzato da un certo spessore materico, pur senza l’utilizzo di legni piccoli o affidandosi a vendemmie ritardate.
Fermentato in vetrocemento, è ottenuto da uve appena mature, per conservare un giusto grado d’acidità.
Di fatto surmatura dopo, con le pratiche di cantina, la lunga sosta sui lieviti e il riposo in bottiglia.
Verdicchio di Matelica doc '08 Meridia - alcool 13 % - circa € 13.
Cantine Belisario
via A. Merloni 12, Matelica (Mc)
http://www.belisario.it/
Abbinato su pesce del mare Adriatico:
ali di razza con capperi, pomodorini, sfumate al vino bianco

domenica 16 dicembre 2012

Nus Malvoisie '08 La Crotta di Vegneron, Gewurztraminer '04 Kuen Hof

Due vini provenienti dalle opposte estremità settentrionali della penisola.
Paradigmatici della viticoltura di montagna.
L'altura, l'escursione termica, la composizione chimico fisica del suolo, sono all'origine dei caratteri aromatici della varietà d'uva, dei profumi del vino e dell'espressione tipica.
Due vini senza dubbio caratterizzati da forte legame territoriale.
Ciò non pregiudica affatto la possibilità d'abbinamento con piatti rappresentativi della tradizione alimentare di altre aree geografiche.
Valle d'Aoste doc Nus Malvoisie '08 di La Crotta di Vegneron, Chambave (AO).
Vino ottenuto da uve Pinot Grigio, che nella selezione locale prende il nome di Malvoisie.
Com'è noto Valle D'Aoste è l'unica denominazione ammessa nella regione; suddivisa poi in sette sottodenominazioni di zona e una ventina di vitigno.
Nus è una delle due sottodenominazioni di zona (l'altra è Chambave), dove opera la cantina cooperativa La Crotta di Vegneron.
Dal colore ramato carico dovuto a vinificazione in contatto con le bucce.
Bouquet di profumi piuttosto interessante, giocato su toni mielati e fiori di montagna, che si confermano pienamente al gusto.
In evidenza fiore di camomilla, miele e caramella mou.
La tendenza morbida viena in parte compensata dall'agrumato di sottofondo.
Medio corpo. Convincente.
alcool 12,5% - circa € 15
http://www.lacrotta.it/
abbinamento
raguse dell'Adriatico in porchetta
Sudtirol Valle Isarco doc Gewurztraminer '04 di Kuen Hof, località Mara, Bressanone (BZ).
L'azienda di Peter Pliger dispone di poco più di 6 ettari, tra le montagne dell'estremo lembo settentrionale altoatesino.
Questo vino da uve Gewurztraminer si presenta di un bel paglierino limpido, con riflessi dorati.

Al naso evidenzia frutta fresca, pesca gialla, note floreali e agrume.
In bocca l'impatto è più maturo: non dico austero, ma indubbiamente fine.
Sensazioni fruttate, erbette aromatiche e buccia d'agrume in particolar modo.

L'impressione di fondo è quella di un vino che riesce a coniugare grande struttura, elevato tenore alcolico e notevole finezza; corroborata quest'ultima, da un'espressione equilibrata, per nulla sopra le righe, dei caratteri aromatici tipici del vitigno.

Chiude mediamente persistente.
alcool 15,5% - circa € 15
https://www.kuenhof.com/it/

abbinamento: 
Calamaretti dell'Adriatico in guazzetto, precedentemente grigliati e poi cotti in padella con olio, aglio, pomodori, peperoncino e sfumati al prosecco.

martedì 11 dicembre 2012

Moscato di Terracina secco Oppidum ’08, Cantina Sant’Andrea.

Nell’acino d’uva si concentrano tutte le componenti essenziali del vino: acidi, polifenoli, tannini, zuccheri, sostanze odorose.
Quest’ultime essendo legate a molecole di zuccheri, non sono immediatamente percepibili, ma lo diventano solo quando, a seguito di fermentazione, gli zuccheri vengono separati da esse.
Alcune uve, dette aromatiche (Moscati, Brachetti, Gewurztraminer, Malvasie), posseggono sia nella buccia che nella polpa dell’acino, aromi varietali liberi, non legati a molecole di zuccheri e per questo motivo facilmente individuabili semplicemente masticando qualche acino.
In questi vitigni cioè, le sostanze aromatiche tipiche, possono essere liberate e percepite indipendentemente dalla fase di fermentazione.
Un bell’esempio di vino da vitigno aromatico, è questo Oppidum ’08 di Cantina Sant’Andrea.
Ottenuto da uve Moscato, si presenta di un bel color giallo dorato piuttosto carico, quasi ambrato.
Al naso spiccano evidenti, gli aromi varietali dell’uva: in prevalenza frutta fresca e pesca nettarina, intercalate da note agrumate di buccia d’arancia ed erbette aromatiche.
Bouquet interessante, franco, intenso, tipico, non eccessivamente complesso.
La tradizionale vinificazione con le bucce, gioca un ruolo decisivo non solo per l’aspetto visivo del vino, ma anche per il gusto.
In questa fase infatti, si confermano di primo acchito le sensazioni fruttate, in particolare di pesca nettarina già evidenziate all’olfazione, ma l’estrazione di sostanze ottenuta dal contatto con le bucce, non fa che arricchire di carica glicerica tutta la struttura, fino a percepire leggeri in sottofondo, persino toni maturi quasi ossidativi.
Ovviamente predominanti le sensazioni dolci e le morbidezze, tuttavia adeguatamente compensate, in primo luogo da una nota mentolata importante, che tende anzi ad aumentare d’intensità con l’ossigenazione, inoltre in chiusura, da una sensazione retrogustativa che definirei arida e asciugante.
Vino d’entrèe di pregio.
Su antipasti di pesce o anche aperitivo.
Moscato di Terracina secco doc '08 Oppidum - alcool 13 % - circa € 9.
Azienda Agricola “Cantina Sant’Andrea” di Gabriele Pandolfo.
Borgo Vodice (LT).
http://www.cantinasantandrea.it/

giovedì 6 dicembre 2012

Ristorante Giardino, San Lorenzo in Campo (PU)

Una vera e propria oasi del gusto a circa 25 km dal casello autostradale di Marotta-Mondolfo.
Il ristorante di questo Hotel di tradizione ultraquarantennale, dispone di due ampi ed eleganti saloni che possono ospitare fino a 250 persone.
Ambiente caldo, confortevole, con personale di servizio che si dimostra in possesso dell'arte dell'accoglienza.
Oltremodo graditi gli interventi estemporanei del patron Massimo Biagiali, prodigo di chiarimenti su ingredienti, abbinamenti e altre divagazioni sul tema.
Cucina senza dubbio di livello superiore alla norma.
Le tecniche, con particolare riferimento alle cotture a bassa temperatura, valorizzano materie prime di qualità, frutto di un'accurata selezione.
Traspare il giusto dosaggio tra cura dell'estetica, rispetto della stagionalità, legame col territorio, per offrire sostanza alle emozioni e forma alle gratificazioni papillari.

Coglie il bersaglio la crema di ceci proposta come pregustativo d'entrèe.
Emblematici risultano i tortelli, per originalità, presentazione, gioco di contrasti dolci-speziati.
Menù
Pregustativo: crema di ceci
Antipasto:
uovo cotto a bassa temperatura,
con tartufo bianco di Acqualagna
Primo piatto:
2 tagliolini al ragù bianco di piccione al tartufo nero
2 tortelli di maialino nostrano al fiore di finocchio selvatico, crema di porcini e riduzione alla Sapa
Secondo piatto:
2 brasato di guanciale di vitellone marchigiano al Rosso Conero e cipolla di Suasa al forno
2 costine d'agnello grigliato con pomodorini, cipolla e rosmarino
Dessert:
2 gelato al fico su mela cotta al naturale con gelatina di Moscato d'Asti
2 cremoso di ricotta con pan di spagna caldo di pistacchio e pesto di prugna
Gentilmente offerto in accompagnamento dessert: Greco di Bianco passito di produzione artigianale calabrese.
Vini:
Emilia igt Riesling italico '04
vendemmia tardiva
Vigneto delle Terre Rosse Malagò
di Elisabetta Vallania
Rosso Conero doc Sassi Neri '03
di Fattoria Le Terrazze
Totale conto finale per quattro persone: € 280.
Hotel Ristorante Giardino
via Enrico Mattei 4 - San Lorenzo in Campo (PU)
tel 0721.776803 // 776432
http://www.hotelgiardino.it/

sabato 1 dicembre 2012

Pecorino Ale '08, Fausti vini.

E’ noto come l’andamento meteo stagionale possa determinare i caratteri del vino, così come in egual misura, importanti sono le pratiche di cantina.
Due fattori decisivi per la maggiore o minore riuscita di un'annata.
Ebbene tenuto conto di ciò, mi pare di poter dire che l’edizione '08 di Marche bianco igt "Ale" dell’Azienda Fausti di Fermo, sia da annoverarsi tra i vini di pregio, avendo appunto beneficiato di condizioni pedoclimatiche ottimali e scelte di cantina centrate.
Ottenuto da uve Pecorino, si presenta di un bel giallo paglierino carico.
Bouquet molto interessante: mediamente intenso, ma d’intrigante complessità.
Sensazioni prevalenti di frutta a guscio (nocciola, gherigli di noce), buccia d’agrume, frutto maturo a polpa gialla, profumi salmastri a completare.
Al palato procede lineare, maturo, con equilibrio centrato tra parti dure e morbide.
Fresco in chiusura, sorprende per finezza, non consueta per la tipologia.
Media persistenza.
Conferma la capacità evolutiva di questo vitigno autoctono del sud delle Marche e del vicino Abruzzo, che a mio parere dà il meglio di sè solo dopo qualche anno dalla vendemmia e dopo prolungato riposo in bottiglia, allorquando le intense connotazioni fruttate virano verso i toni di frutta secca a guscio e la mineralità diventa predominante.
Marche bianco igt Ale ’08 – alcool 13% - circa € 9.
Fausti vini, contrada Castelletta 15 - 63900 Fermo
tel: +39 0734 621023 - +39 0734 620492
mob: +39 338 8452530
fax: 0734 620492
mail: faustivini@gmail.com

lunedì 26 novembre 2012

Verdicchio Classico Riserva '06 Utopia, Montecappone winery

Un Verdicchio in stile “modernista” con caratteri terziari in primo piano, più incline a soddisfare il gusto internazionale, che a dare spazio all’espressione tipica.
Tuttavia la degustazione conferma, ove ve ne fosse bisogno, l’estrema versatilità del vitigno, in grado di fornire risultati ottimi nelle versioni base (immediate e varietali), in quelle spumantizzate e nelle versioni Superiore e Riserva destinate alla lunga conservazione.
Questo Verdicchio Classico Riserva ha senz’altro una sua caratura, per complessità, materia, potenziale espressivo, profondità.
Affinato per 12 mesi con sosta sur lies, parte in legno di rovere, parte in contenitori di cemento e successivi 6 mesi in bottiglia, si presenta di color giallo paglierino dorato e luminoso.
Note olfattive molto interessanti e complesse, giocate più in ampiezza che in verticalità, trovano piena conferma anche all’esame gustativo.
In particolare evidenza note di frutto tropicale e frutto maturo, gherigli di noce e datteri canditi, leggera sfumatura vegetale più marcata all’olfazione.
Le note burrose, cremose, vanigliate del legno piccolo, poco evidenti al naso, trovano invece ampio risalto al palato e tendono ad essere predominanti.
Solo in chiusura degustazione rintracciamo accenni varietali e la tipica nota ammandorlata.
Tuttavia il quadro organolettico tende gradualmente a modificarsi, ad assestarsi con l’ossigenazione e con l’innalzamento della temperatura di servizio.
Per coglierne appieno tutte le sfaccettature e il potenziale espressivo, credo vada degustato ad una temperatura non inferiore ai 14° centigradi.

Verdicchio dei Castelli di Jesi doc classico riserva '06 Utopia
versione Magnum da 1500 ml.
alcool 14,5 % - circa € 25.
Azienda Montecappone s.a.r.l. - via Colle Olivo 2, Jesi (AN)
http://www.montecappone.it/

Abbinato su: dentice (circa 5 kg) al forno con patate, pescato all’amo nel canale d’Otranto.

martedì 20 novembre 2012

Kallmunz restaurant a Merano

Ristorante a Merano (BZ) d’impronta “multietnica”, dovuta a diversi fattori: lo chef Luigi Ottaiano d’origine campana, il personale altoatesino e asiatico, l’orario di lavoro più vicino alle abitudini italiche che a quelle sudtirolesi, la cucina non necessariamente legata a doppio filo con il Sud Tirolo ma propensa a contaminazioni extraregionali.
Non ultimo fattore la…”precisione svizzera” nella tempistica di servizio.

Il locale si trova nei pressi del centro di Merano e della passeggiata Lungo Passirio.
Ristorante ricavato da una vecchia rimessa delle carrozze.
Dispone di un’ampia sala con circa 80 coperti, arredata in stile moderno minimalista e tono vagamente rustico, dato dal soffitto in travi di legno.
L’offerta di cucina è d’impostazione tradizionale, curata nella parte estetica, moderatamente creativa.
Carta dei vini e distillati ben articolata, curata dal sommelier Masashi Yamashita.
Possibilità di mescita a bicchiere.
Il Menù
Entrèe: tartare di tonno con salsa al basilico
3 degustazione pesce:
-trancio di salmone al vapore su finocchio marinato al pistacchio e limone, olio vanigliato, indivia riccia
-taglierini di pane al ragù d’astice, asparagi e pomodorino datterino, nocciole e olive taggiasche 
-trancio di rombo con porcini al brandy, salsa scalogno/rafano, tortino di patate.

1 alla carta:
risotto
radicchio rosso trevigiano,
gallinacci,
asiago,
pere e noci
petto di faraona in purea d’ananas
glassata al vino rosso speziato
Pre-dessert:
3 cioccolato bianco
e mascarpone
Dessert:
3 dacquoise con bavarese
al cocco,
mango e papaya,
glasur di frutto della passione,
salsa fragola
Vino:
Valle Isarco Kerner ’10 di Pacherhof.

Totale conto finale per quattro persone: € 260.

Kallmunz restaurant
Piazza della Rena 12, Merano (BZ)
tel 0473.212917
giorno di riposo: lunedì.
http://www.kallmuenz.it/

giovedì 15 novembre 2012

Non solo vino a Merano WineFestival 2012

Kurhaus sul Passirio
Si è chiusa la ventunesima edizione dell'esclusiva rassegna meranese dedicata alle produzioni di qualità e alle grandi firme italiane e straniere
http://vinidiconfine.blogspot.it/2012/11/merano-winefestival-2012-istantanee.html
Nell’ambito della complessa organizzazione, un ruolo non secondario rispetto al momento enoico vero e proprio, hanno avuto le sezioni destinate agli artigiani del gusto (Culinaria) e agli chef di alto livello (GourmetArena).
Proprio in questi due ambiti particolare rilevanza ha assunto la partecipazione della regione Marche, in special modo della provincia di Fermo.
Nella tarda mattinata di sabato 10 novembre infatti, nell’ambito di Gourmet Arena, lo chef stellato Danilo Bei del ristorante Emilio di Casabianca di Fermo, introdotto da Anna Maria Simonini, ha proposto uno strepitoso “cannelloncini e mazzancolle dell’Adriatico, con salsa di zucchine”, dal gusto intenso e grande finezza.
Dopo le positive esperienze degli anni passati, l’Azienda Speciale “Fermo Promuove” della Camera di Commercio di Fermo, ha rinnovato la sua presenza a Merano stipulando un accordo con MWF 2012 in base al quale sono stati messi a disposizione spazi istituzionali di promozione del territorio, spazi espositivi per l’artigianato artistico, per l’agroalimentare fermano, nonchè allestita una co-partnership nella realizzazione della cena di gala d’apertura della kermesse meranese.
riconoscimenti ufficiali alle aziende vinicole tra cui Maria Pia Castelli, nel corso del Gala Dinner
Protagonista anche dell’Opening Gala Dinner di venerdì 9 novembre presso la sala Kursaal, lo chef stellato Danilo Bei del ristorante Emilio di Casabianca di Fermo, in collaborazione con lo chef stellato abruzzese William Zonfa del ristorante Magione Papale di L'Aquila.
l'appetizer servito nel foyer della sala Kursaal
Appetizer chef William Zonfa:
Carpaccio di pomodoro con emulsione di baccalà con Tuille di Zafferano
Salsicce e broccoli con estratto di cipolla
Croccante di fegato di maiale e pecorino
Appetizer chef Danilo Bei:
Ostriche, polpetta di pesce, olive ripiene
Vino: Ferrari Perlè, F.lli Lunelli
sala Kursaal 

Antipasto chef William Zonfa:
Merendina “Magione Papale” filetto di coniglio affumicato al rovere con fagioli e arancia.
Vino: Capelands, South Africa, Sauvignon Whitestone ‘11
Primo piatto chef William Zonfa:
Estratto di barbabietole con tortello di parmigiano e polpetta croccante di pollo al rosmarino.
Vini: Feudo Antico Tullum, Montepulciano d’Abruzzo ‘09
La Fiorita, Brunello di Montalcino Riserva ‘04
Secondo piatto chef Danilo Bei:
Spigola con crema di patate e verdura di stagione
Vino: Maria Pia Castelli, Sant’Isidoro ’10.
Dessert chef Danilo Bei:
Semifreddo di ricotta con cioccolato e frutta candita
Vino: Carlo Pellegrino, Marsala Fine Rubino.
organizzazione e servizio della serata a cura della Scuola Alberghiera Leonardo da Vinci di L'Aquila

lunedì 12 novembre 2012

Merano Wine Festival 2012, istantanee.

A window on the world è lo slogan che secondo me, sintetizza meglio il senso della rassegna meranese.
Al di là del carattere esclusivo della kermesse, della partecipazione di espositori e aziende italiane presenti in quasi tutti gli altri eventi enoici calendarizzati nell'anno, al di là della complessa organizzazione che dedica ampio spazio a gusto, tipicità e tradizione, ritengo però che sia proprio il carattere d'internazionalità, peraltro fisiologicamente legato alla vocazione mitteleuropea della città, l'aspetto più rilevante e in qualche modo distintivo della manifestazione meranese.
Un'occasione più unica che rara per mettere a confronto le eccellenze nazionali, con quelle estere del vecchio e nuovo mondo.
L'afflusso di visitatori è stato veramente impressionante, in particolare nella giornata di sabato 10 novembre, letteralmente intasando la dozzina di sale espositive dello storico Kurhaus.
Livello qualitativo medio: ovviamente eccellente.
Per questo motivo, resta velleitario il tentativo di operare una qualsivoglia selezione delle degustazioni fatte.
Tuttavia qualche etichetta la segnalo ugualmente:
Barolo Liste '08 di Damilano
Barolo Sorì Ginestra '08 di Conterno Fantino
Caiarossa '08 di Caiarossa
Quintodecimo riserva '07 di Quintodecimo
Vintage Tunina '10 di Jermann
Friulano riserva '08 di Renato Keber
Teodor Belo '08 di Marjan Simcic
Notevole interesse di pubblico per l'Union des Grands Crus de Bordeaux presso la sala Pavillon des Fleurs.
Una bella panoramica sulle produzioni delle varie appellations bordolesi.
Dai toni quasi selvatici cabernetizzati di Margaux e Saint Julien, a quelli più merlotizzati di Pomerol.
Peraltro tutti vini accomunati da un'impronta austera, pur se provenienti da terroir differenti.
Altra caratteristica interessante dell'evento meranese, la messa a disposizione del visitatore, di verticali di singole etichette scelte dall'azienda espositrice. Ciò per dar modo di capire non solo l'andamento evolutivo di un vino, ma anche per far conoscere eventuali cambiamenti di tecniche e scelte di vinificazione intervenuti nel corso degli anni.
E' appunto questa della verticale, l'opzione prescelta dall'azienda Zeni di Bardolino (VR), che ha presentato in degustazione quattro annate di Cruino Rosso Veronese igt, ottenuto da uve Corvina Grossa, sottoposte ad appassimento di 30 o 60 giorni, a seconda dell'annata: 1990, 2004, 2009, 2010.
Vina Simcic - Collio Sloveno
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mercoledì 7 novembre 2012

Primi d'Italia, mezze maniche e melanzane

La Vinea di Offida (AP) è un'associazione di produttori della regione Marche, nata circa trent'anni fa per essere riferimento della produzione di qualità nella provincia di Ascoli Piceno.
La sua attività si sviluppa su vari settori: www.vineamarche.it
Uno dei progetti realizzati da Vinea, è quello della pasta a marchio d'area "Vinea Qualità Picena"
La pasta viene prodotta in due distinte linee: una con semola di grano duro da agricoltura biologica, l'altra con semola di grano duro ottenuto da agricoltura convenzionale a basso impatto ambientale.
Il grano utilizzato proviene esclusivamente da coltivazioni situate nel territorio Piceno e tutte le fasi del processo di produzione della pasta, dalla coltivazione del frumento, all'imbustamento per la commercializzazione sono garantite dal rispetto di un disciplinare tecnico, appositamente redatto e approvato per la tracciabilità della filiera.
Il sistema di rintracciabilità consente di documentare in maniera certa la provenienza delle materie prime e i servizi utilizzati nei processi di coltivazione del frumento, di trasformazione e di distribuzione del prodotto finale.
Per il consumatore dunque, il vantaggio di avere una sorta di carta d'identità della pasta che acquista, oltre alla certezza di portare a tavola un prodotto autenticamente locale.

Con questa pasta lo chef dell'Osteria Ophis di Offida (AP), Daniele Citeroni, ha realizzato la seguente ricetta:
mezze maniche Vinea e melanzane alla parmigiana 

Ingredienti per 4 persone:
500g. di mezze maniche Vinea Qualità Picena - 1 melanzana lunga - 2 pomodori freschi maturi - 2 spicchi d'aglio - peperoncino - 3 cucchiai di olio evo - 100g. di parmigiano - sale - pepe.

Fare dorare l'aglio e il peperoncino nell'olio aggiungendo il pomodoro e la melanzana a cubetti, facendo attenzione a non far asciugare il liquido di cottura delle verdure: cuocere per 15 minuti.
Cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolandola al dente.
Saltare la pasta nel sugo, aggiungere metà del parmigiano e porre il tutto in una pirofila da forno precedentemente unta, spolverare con parmigiano e gratinare per 15 minuti nel forno a 200 gradi.