La cantina ha segnato la storia del Verdicchio dei Castelli di Jesi; con le etichette più rappresentative "Castelli di Jesi Verdicchio Classico Riserva Docg" e "Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc" è stata sistematicamente premiata dalla critica italiana, ma anche da quella internazionale, tant'è che la rivista americana Wine Enthusiast nella classifica“100 most exciting wines 2021”, attribuì all’annata 2019 di Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc il primo posto tra i vini bianchi.
In questi ultimi mesi, sempre più frequenti sono stati i rumors su una eventuale cessione dell'attività da parte di Ampelio Bucci alle prese con l'anagrafe delle sue 88 primavere e con un ricambio generazionale difficoltoso.
Tali rumors hanno trovato conferma nel mese di luglio 2024 con l'acquisizione ufficiale dei 25 ettari di vigneto di Verdicchio nella zona Classica e dei 6 ettari di uve rosse (Montepulciano e Sangiovese all'interno della Doc Rosso Piceno), da parte della famiglia Veronesi che alla guida del Gruppo Oniverse (ex Calzedonia, controlla enoteche Signorvino), ha così arricchito il proprio mosaico vinicolo che già comprende La Giuva in Valpolicella, Podere Guardia Grande in Sardegna, Tenimenti Leone nel Lazio e un progetto in fieri in Trentodoc.
"E' un percorso che deve necessariamente evolversi - commenta Ampelio Bucci - per adattarsi al futuro, con tutti i cambiamenti che questo comporta. Abbiamo ceduto la nostra divisione vinicola a uno dei gruppi italiani più dinamici e innovativi in vari ambiti del Made in Italy, dalla moda, all'artigianato industriale con un marchio d’avanguardia nel settore nautico, fino ai settori del cibo e del vino".
La gestione Veronesi intende procedere in continuità a livello produttivo, ma anche inoculare linfa e strategie nuove in tema di marketing e comunicazione; Ampelio Bucci resterà in azienda come consulente esterno, mentre lo storico staff affiancherà la nuova gestione.