venerdì 9 giugno 2017

Vinexpo Bordeaux 2017

VINEXPO, il salone internazionale del vino e dei distillati riservato agli operatori del settore si svolgerà dal 18 al 21 giugno presso il Parco delle Esposizioni di Bordeaux.
VINEXPO si confronta con la sfida della Brexit per la filiera.
Bordeaux, aprile 2017 – Nel pieno delle negoziazioni sulla Brexit, VINEXPO ha identificato cinque sfide principali per la filiera del vino e dei distillati a cui cercherà di rispondere il prossimo mese di giugno in occasione del salone di Bordeaux.
Queste riflessioni saranno al centro di una conferenza che avrà luogo presso il Parco delle Esposizioni di Bordeaux martedì 20 giugno alle ore 16.00.
Cinque temi identificheranno le principali sfide per il Regno Unito e per la comunità dei produttori mondiali di vini e distillati :
- Aggiornamento degli accordi commerciali.
- Principali sfide per l’industria del vino e dei distillati : l’impatto sul mercato britannico in termini di diritti, di prezzi al consumo e di distribuzione.
- Il Regno Unito perderà la propria leadership?
- Quali opportunità per il canale Duty Free?
- Protezione delle zone di denominazione.
La conferenza si aprirà con un’analisi degli accordi commerciali in corso nell’Unione Europea sulle importazioni, le esportazioni e le tariffe dei vini e dei distillati.

Più di 48.000 produttori e compratori di vino da 150 paesi sono attesi a Vinexpo Bordeaux.
Le incertezze legate all’impatto della Brexit sulle condizioni commerciali, i prezzi e le fonti di approvvigionamento saranno al centro dei dibattiti e delle negoziazioni.
Jane Anson, giornalista specializzata nel settore del vino, animatrice di questa conferenza durante Vinexpo Bordeaux, ha dichiarato: «Visto che il Regno Unito è il secondo maggiore mercato del vino ed è anche un grande esportatore di distillati, la sfida sollevata dalla Brexit è tanto importante per il Regno Unito quanto per l’Italia, la Francia, la Spagna ed il resto del mondo».
Guillaume Deglise, Direttore Generale di Vinexpo ha aggiunto: «In un contesto più ampio, tra i nostri 48.000 partecipanti, ci saranno dei produttori e dei buyer al di fuori dell’area tariffaria UE che considerano la Brexit come una opportunità per penetrare il mercato del vino e dei distillati britannico».
Il valore delle importazioni di vino nel Regno Unito si è attestata a circa 28 miliardi di sterline nel 2015, in base ai dati dello studio VINEXPO / IWSR.
Le importazioni in volumi dovrebbero rallentare nei prossimi cinque anni.
Le esportazioni dei distillati dal Regno Unito nella loro globalità hanno raggiunto i 4,9 miliardi di sterline nel 2016 secondo la Wine & Spirit Trade Association, essenzialmente sostenute dalle esportazioni di whisky scozzese.
Ritornando alla conferenza, l’elenco dei relatori sarà annunciato nelle prossime settimane.
E l’Italia?
Per quanto concerne le esportazioni di vini italiani: la Germania diminuisce, il Regno Unito cresce.
La Germania è sempre stata storicamente il mercato principale per le esportazioni di vino italiano.
Per il 2015 la Germania ha confermato il suo ruolo di maggior importatore di vini fermi leggeri italiani con 58,8 milioni di casse da 9 litri, ma con un decremento del 6,5% rispetto al 2014.
Gli Stati Uniti, che sono il secondo mercato di riferimento per i vini italiani, hanno importato una maggiore quantità di vino nel 2015 rispetto all’anno precedente (+4,16%).
Considerando il segmento dei vini spumanti, la Germania ha perso la leadership.
Ad oggi è il Regno Unito il primo importatore di vini spumanti dall’Italia con 10,45 milioni di casse da 9 litri, facendo registrare un aumento del 47% tra il 2014 ed il 2015.
In confronto, la Germania ha importato 8,88 milioni di casse da 9 litri nel 2015.
La terza destinazione maggiore per i vini spumanti italiani sono gli Stati Uniti con 8,79 milioni di casse da 9 litri nel 2015.
"Difficile capire cosa succederà per il mercato del vino nel Regno Unito, con la Brexit. È una prospettiva nuova – sottolinea Alessandro Regoli, direttore del sito specializzato www.winenews.it tra i più seguiti in Italia - tutta da decifrare, anche per il vino italiano che già nel corso del 2017 dovrà fare i conti con la svalutazione che ha toccato il 15% della sterlina sull’euro, arrivata nei mesi appena successivi all’annuncio della Brexit. La Gran Bretagna, occupa la seconda posizione dietro gli Stati Uniti (e prima della Cina) in termini di valore delle importazioni di vino in bottiglia dall'Italia. Il mercato del Regno Unito è il “target” fondamentale per molte aziende di vino, in alcuni casi ancora più importante del mercato degli Stati Uniti che è regolato in modo complesso e frammentato. Soprattutto i produttori di vino più piccoli possono ottenere l’accesso a tutto il mercato del Regno Unito al costo dell’ingresso in un paio di Stati americani. Poi, naturalmente, si deve vendere il vino, che è sempre la parte più difficile. Qualsiasi cambiamento significativo delle importazioni enoiche nel Regno Unito ha un impatto dirompente sul mercato globale del vino. Meno preoccupante, secondo diversi pareri, la possibile introduzione di nuovi dazi al vino europeo in Uk, visto che le importazioni di vino nel Regno Unito sono simili, in valore, alle esportazioni di alcolici dal territorio inglese verso l'Ue, e una guerra commerciale in questo senso non farebbe comodo a nessuno, ma è comunque un aspetto su cui tenere alta l'attenzione. Di certo, su questo fronte, c'è da aspettarsi che qualche corsia preferenziale si apra per i Paesi produttori del Commonwealth di cui il Regno Unito è un pilastro, come Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica, per esempio. Facile ipotizzare quindi, che tutti i principali esportatori di vino nel Regno Unito, Francia, Italia, Spagna, Cile, Nuova Zelanda, Australia potrebbero essere quelli più colpiti dalle conseguenze della Brexit, come un potenziale peggioramento dell'economia generale inglese".

Ulteriori informazioni su
http://www.vinexpobordeaux.com/en/

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