sabato 15 ottobre 2011

Stella Flora, Verdicchio, Sylvaner.

Progressione gustativa di quattro vini ottimi, appartenenti a quattro diversi segmenti produttivi.
S'inizia con i toni freschi-floreali del Sylvaner altoatesino e si conclude con lo spessore materico del Marche bianco igt.

1) Sudtirol Alto Adige Valle Isarco doc Sylvaner ’10.
azienda Abbazia di Novacella
Varna (BZ)
alcool 13% - circa € 12.
Ottenuto dai vigneti intorno a Novacella e Bressanone, è il Sylvaner di base.
Giallo paglierino limpido.
Intenso al naso con evidenze floreali e frutta fresca, in particolare pera.
Sottofondo agrumato ed erbe aromatiche.
Fine e gradevole al gusto, dove prevalgono le sensazioni floreali e la tipica freschezza. 7,5/10.

2) Verdicchio di Matelica doc Vertis ’09
azienda Borgo Paglianetto
Matelica (MC)
alcool 13,5% - circa € 10.
Giallo paglierino piuttosto scarico, tendente al verdolino.
Note olfattive meno intense del precedente, con evidenze fruttate di mela verde.
Al gusto è caldo e avvolgente, sostenuto dalla tipica mineralità.
Realizza al meglio un progetto basato sulla selezione in vigna e sul grado ottimale di maturazione dell'uva.
Equilibrio tra parti dure e morbide. 8/10.

3) Verdicchio dei Castelli di Jesi classico riserva doc Stefano Antonucci ’09
azienda Santa Barbara
Barbara (AN)
alcool 13,5% - circa € 14.
Giallo paglierino limpido.
Note olfattive mediamente intense e complesse di frutta matura, anice e lievi note terziarie vanigliate.
Al gusto è fine ed armonico, con nota ammandorlata e sottofondo di anice in evidenza.
Chiude sfumato di vaniglia e crema pasticcera. Conserva caratteri varietali e riconoscibilità, nonostante i passaggi in legni d’affinamento di varie dimensioni. 8/10.

4) Marche bianco igt Stella Flora ’08
azienda Maria Pia Castelli
MonteUrano (FM)
alcool 13% - circa € 21.
Macerato sulle bucce, si presenta di un bel colore giallo dorato carico. Ricchezza estrattiva e consistenza, caratterizzano tutte le fasi di degustazione.
Al naso è intenso e complesso; giocato su note di frutta secca, gherigli di noce, frutta esotica, mandorla tostata e crema pasticcera in evidenza.
Al gusto l’attacco è ampio, morbido: su note mielose e buccia d’agrume candita.
Già in centro bocca però sfodera carattere: il tannino vibrante stronca sul nascere il rischio di un finale stucchevole.
La diversa distribuzione delle percentuali di uve che compongono il blend (Trebbiano, Passerina, Pecorino, Malvasia), ha in parte ingentilito quest’ultima annata rispetto alle precedenti, oltremodo complesse per non dire ostiche, essendo molto più sbilanciate sulle parti dure.
Vino da formaggi stagionati. 8,5/10.

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